LE NON PAGELLE DI MONTREAL 2024

Dopo le equilibratissime sfide di Miami, Imola e Montecarlo, Montreal era molto attesa perché in un circuito più “tradizionale” i rapporti di forza tra le scuderie in lotta per il mondiale sarebbero stati giudicati assai indicativi per il resto della stagione.

Inoltre, data la sua conformazione e il consueto meteo ballerino, il GP del Canada prometteva di essere tutt’altro che la noiosa carovana di Montecarlo.

Ebbene, se la prima aspettativa è stata condita da un paio di grosse sorprese la seconda invece è stata ampiamente confermata.

Infatti, Ferrari e Mercedes sembra che si siano scambiate i ruoli rispetto agli ultimi GP. Sorprende in particolare Mercedes che sfodera performance eccellenti tanto in qualifica quanto in gara il che, visto il loro curriculum di questa stagione, non solo non era atteso ma sembrava anche ai limiti dell’impossibile viste le caratteristiche che sino a qui la vettura aveva mostrato. Un tracciato (quasi) stop&go come quello di Montreal, infatti, non pareva assolutamente adatto ad una vettura che dei problemi di trazione in uscita e della tenuta sui rettilinei ha fatto il suo maggior cruccio in questa stagione. Non so, onestamente, se qui in Canada abbiano portato qualcosa di simile ai major upgrade fatti da McLaren e Ferrari negli scorsi GP e non credo che il meteo ballerino abbia influenzato positivamente le loro prestazioni, anzi ne avrebbe dovuto aggravare i difetti, ma che abbiano modificato qualcosa di importante pare piuttosto evidente. Se, invece, a far la differenza fosse stata qualche misteriosa ma azzeccatissima combinazione di set up particolarmente adatto a Montreal lo vedremo subito a Barcellona, casomai rientrassero nei ranghi. Infine, come ultima ipotesi, mi lancio nell’iperuranio dei complottismi da bar e azzardo un qualche aggancio alle impostazioni della McLaren (power-unit e non solo) che a seguito dei CdA di Stoccarda può essersi trovata volente o nolente a condividere qualche dato. Ma poco importa perché l’arrivo ai piani alti di Lewis e George non può far altro che infiammare ulteriormente un campionato che fino a tre GP fa sembrava già deciso.

Sarebbe tutto bello se non fosse che in modo radicalmente speculare a Mercedes, Ferrari si è ritrovata in modo inaspettato ad arrancare e metà gruppo (e oltre!). Cosa sarà successo? Alcuni azzardano il meteo: le temperature piuttosto basse del week end, unitamente alla conformazione del circuito canadese che non prevede curvoni che scaldino le gomme in modo, per così dire, naturale, non avrebbero consentito alla SF-24 di farle lavorare come avrebbero dovuto. In pratica, la Ferrari ha risolto talmente tanto il problema mangia-gomme che l’ha attanagliata nelle ultime stagioni che ora, se non ci sono almeno 35° gradi, non le consuma proprio: troppa grazia! Può essere tutto ma se è vero che il layout di Montreal non è di quelli più adatti a chi lavora sulle gomme in questo modo è anche vero che è di quelli, dicunt, più adatti alle caratteristiche della vettura viste nelle ultime gare. Infine, 1 secondo di distacco in qualifica e 1.5 sec (per non dire di più) di distacco nel ritmo in gara dai primi mi paiono veramente troppo considerando, per la gara, che sia Charles che Carlos non sono piloti, come dire?, “idrofobici” e pur senza essere Senna o Schumacher sotto la pioggia si sono sempre ben comportati. In gara CLC pare abbia avuto grossi problemi alla power-unit ma non è che Carlos, che ne era apparentemente scevro, andasse così più veloce, anzi! Quindi? L’ipotesi più probabile che mi viene in mente è che ci sia stato un macroscopico errore di setup che non sono stati capaci di correggere in corso d’opera. Oppure avevano rilevato qualcosa sulle PU e hanno messo mappature conservative per cercare di evitare problemi il che potrebbe spiegare sia la fiacca prestazione in qualifica che il problema avuto in gara da Leclerc. Ovviamente, in mancanza di dati precisi, si possono solo fare delle ipotesi, anche le più strampalate, che difficilmente verranno smentite o confermate. Ed è giusto così: i panni sporchi si lavano in famiglia.

La gara, invece, è stata assai appassionante, con peripezie varie, diverse scelte strategiche, ed errori (un po’ troppi a dir il vero) che ne hanno reso incerto l’esito sino alla fine. Montreal viene promossa anche quest’anno.

E i piloti? Come si sono comportati in questo week end così complicato?

Inutile dire che il migliore, e di gran lunga, è stato proprio lui

MAX VERSTAPPEN

È strabiliante vedere come un pilota del suo calibro riesca a decidere un Gran Premio in cui era evidente che il suo mezzo era seconda se non addirittura terza forza con la sola forza della sua classe. Già, perché non può esserci il minimo dubbio che il maggior contributo a questa vittoria di Montreal venga dalla capacità di Max di aver gestito in modo eccezionale tutti i momenti critici del week end. A cominciare dalle qualifiche che vedono il povero Checo incapace persino di passare la tagliola del Q1 e lui, invece, riuscire a tirar fuori tutto il possibile da una RB 20 in evidente affanno su questa pista. L’1.12’’000 siglato in Q3 è probabilmente il crono migliore che la vettura potesse fare e lui l’ha fatto. La curiosa coincidenza con il tempo di Russell lo relega al secondo posto in griglia perché realizzato dopo quello dell’alfiere Mercedes ma ci fa sorridere. La partenza assai difficile sotto la pioggia non lo vede titubare e si piazza comodamente dietro a Russell. Lo pressa senza troppa foga perché il ritmo tenuto dai due si è inizialmente rivelato nettamente migliore di quello degli inseguitori. Quando poi Norris rinviene Max decide di passare all’azione ma al diciassettesimo giro si accorge che l’asfalto non è ancora maturo per consentire attacchi, soprattutto a chi, come l’incredulo Giorgino di questo week end, sa che questa potrebbe essere l’unica occasione di vittoria in tutta la stagione e che quindi potrebbe esser pure disposto a fare pericoloso ostruzionismo. Sono già un paio d’anni che vediamo Max così maturo nel valutare queste situazioni: ecco l’ennesima conferma. Ad ogni modo al giro 17 compie il suo unico errore in gara, in cui decide di dare una ritoccatina al manto erboso all’esterno di curva 1: evidentemente non apprezza il lavoro dei giardinieri di Montreal! Che Lando in quella fase fosse nettamente più veloce lo capisce a sue spese qualche giro dopo quando deve arrendersi al sorpasso in rettilineo. Che fosse con le antenne alzate lo si vede quando poco dopo Russell va lungo alla chicane prima del rettilineo dopo aver maldestramente tentato di resistere a Lando e lui è lestissimo ad approfittarne. Al giro 25 Sargeant va a muro e entra la Safety Car. La conseguente stupidaggine colossale del box McLaren gli restituisce la prima posizione. Gestisce perfettamente il passaggio dalle INTER alle SLICK e non molla una virgola fino alla fine, compresa la SC nel finale a cui risponde con una ripartenza da manuale. Come accennato poc’anzi, in diverse fasi della gara, per quanto magistralmente condotta, la sua non era affatto la vettura più veloce in pista ma dietro di lui hanno tutti commesso un numero troppo alto di errori ed errorini che non hanno mai consentito un riavvicinamento. Si vince anche così, di bravura e bravo, Max, lo è stato alla grande. Che gli vuoi dire?

NORRIS

Bene Lando, ma non benissimo. Per quanto ottima sia la seconda posizione finale è chiaro che insieme a Russell è il pilota che ha più da rimproverarsi in questo week end. Dapprima la qualifica: la McLaren era, sia pur di poco, la vettura più veloce in tutte le condizioni ma lui non riesce ad andare oltre la terza posizione. Si toglie la soddisfazione di partire davanti a Piastri dopo qualche GP in cui non ci riusciva ma non basta per dirsi soddisfatti al 100%. In gara, nei primi 10 giri, è clamorosamente più lento di George e Max. Troppo cauto? Quando decide di spingere ha un ritmo di 1.5 secondi migliore di chiunque e li sorpassa agevolmente dopo aver azzerato il distacco di circa 10 secondi in pochi giri. Bene? Non saprei. Se fosse rimasto a poca distanza da Max avrebbe conquistato la testa della corsa molto prima e forse non avrebbe avuto il tentennamento che ha avuto in occasione della SC di Sargeant al 25° giro. Fatto sta che l’errore è macroscopico e si ritrova ad inseguire. Che la decisione di non entrare subito sia stata sua o del team poco importa. Al giro 42 va lungo alla 1, disturba Russell finendo entrambi per staccarsi ulteriormente da Max. Più tardi, nel passaggio alle slick, viene commesso un ulteriore errore. Quando Max e George pittano lui, giustamente, decide di star fuori per fare un overcut che, se riuscito, avrebbe potuto essere il punto vincente della gara. Ma invece di stare fuori un solo giro rimane fuori per due giri e mentre nel primo giro di overcut risulta chiaro che ha azzerato lo svantaggio e cambiato di segno al distacco, nel secondo Max gli recupera praticamente tutto. Fatto sta che all’uscita dal pit quasi si gira nel disperato tentativo di evitare il sorpasso di Max. Non contento poco dopo fa un errore al tornantino e viene superato da Russell.  Per sua fortuna quest’ultimo restituisce il favore poco dopo. Alla ripartenza dopo l’ultima SC non riesce a tenere il ritmo di Max e dietro viene protetto da Piastri che ingaggia duramente Russell. Secondo posto dolce-amaro dunque. Dovrà assolutamente rifarsi.

RUSSELL

Il week end canadese è dolce-amaro anche per Giorgino. Nessuno avrebbe mai potuto pronosticarlo in pole position fino a un minuto prima dell’inizio delle qualifiche quindi il risultato è strabiliante. Bravo! anzi Bravissimo!! (tra l’altro il crono in Q3 è stato fatto con rosse usate) In gara parte bene e continua meglio per una ventina di giri. Poi guida malissimo in occasione del sorpasso subito da Norris al 21° giro. Dapprima gli concede la scia asciutta nel rettilineo (ma perché?!) e poi va lungo come un rookie qualsiasi alla chicane facendosi quindi superare da Max senza poter opporre alcuna resistenza. Da lì in avanti la sua corsa è assai affannosa e pur mostrando numeri notevolissimi commette errorini qui e là che gli impediscono di poter contendere la prima posizione. Grave, in particolare, l’errore commesso al 51° giro che consente all’altrettanto “falloso” Norris di prendersi la seconda posizione. Nel finale, con gomme fresche, prova a riprendersi il podio con troppa foga su Piastri che lo aggancia alla chicane prima dell’arrivo e quasi rischia il patatrac finendo per perdere la posizione anche da Hamilton. Si riprende da par suo e riagguanta con decisione il podio grazie ad un sorpasso di eccellente fattura (finalmente!) proprio su Hamilton a due giri dalla fine. Bene, anzi benissimo!, ma troppi errorini, troppa foga quando non serviva e tanto, tanto rammarico. Certo, non era facile in quanto la situazione in cui si è ritrovato era totalmente inedita ma lui per primo non sa se la scintillante Mercedes vista a Montreal potrà ripetersi a questi livelli nei prossimi circuiti e avrebbe dovuto fare come fece in Brasile 2022, nell’unica occasione per vincere avuta in quella stagione. Staremo a vedere se la Mercedes ha davvero fatto un salto in avanti oppure è stata una fiammata. Se così fosse il buon George non può più permettersi queste incertezze anche perché non mi pare che Toto sia così tranquillo… A buon intenditor!

HAMILTON

Nonostante l’ottima e alla vigilia totalmente insperata quarta posizione finale il buon Lewis ha ancora più da recriminare del suo compagno di squadra. Il che, inevitabilmente, lo porta ad un voto più basso di quello di George. La ragione sta innanzitutto nel non aver saputo quantomeno replicare le performance di George in qualifica: con quella Mercedes doveva assolutamente occupare una delle prime due file ed invece è dovuto partire dalla settima posizione in griglia. Di più: passa tutta la prima parte del GP dietro al molto più lento Alonso senza cercare mai un vero attacco e, anzi, commettendo anche qualche errore di troppo tant’è che prima della SC il suo distacco dalla testa era misurabile in più di venti secondi. Tra la SC e la transizione da inter a slick si comporta bene ma quando stava per contestare il podio a chi gli stava davanti commette un ulteriore errore che lo rimanda indietro. Nel finale si trova quasi senza volerlo a combattere per il podio ma è proprio il ritorno di George a negarglielo. Per come è andata questa gara mi pare che non lo meritasse poi granché. Purtroppo questo week end ha dimostrato che Lewis non è più lo straordinario pilota visto in passato: la ghiottissima e inaspettata occasione di una Mercedes ultracompetitiva non è stata sfruttata in modo adeguato e mi spingerei persino a dire che la sua prestazione è stata pessima. Che la mossa di andare in Ferrari sia perlopiù una trovata pubblicitaria mi pare ormai assodato ma se qualcuno a Maranello pensa anche di avere qualcuno più competitivo di Sainz temo che dovrà cominciare a preoccuparsi, a meno che non dia l’ennesima svolta tecnica alla sua carriera. Però oggi non ci siamo caro Lewis, non ci siamo.

PIASTRI

Non saprei ma ho un po’ la sensazione che il buon Oscar, in Canada, abbia deciso di prendersi una piccola pausa. Pur andando bene per tutto il week end, infatti, non brilla tanto quanto Lando. In qualifica fa bene ma è dietro. In gara, pur in una condizione in cui aveva già abbondantemente brillato (vedi Belgio 2023 gara sprint), non appare mai convincente tanto quanto Lando. Forse troppo prudente, troppo attento a non commettere errori (che infatti non commette), non gira quasi mai nel ritmo di quelli che gli stavano intorno il che lo induce, alla fine e non a caso, ad accontentarsi della quinta posizione con l’unico sprazzo di combattività mostrato a Russell nel duello rusticano che li ha visti protagonisti a 5 giri dalla fine. Meglio archiviare in fretta, caro Oscar.

ALONSO

Se i segni dell’età stanno sporcando in modo assai evidente il finale di carriera di Lewis altrettanto non si può dire di Alonso il quale, per giunta, è pure più vecchio di Lewis! Aston Martin finalmente gli riconsegna un mezzo decente e l’asturiano lo piazza in terza fila a soli due decimi dalla pole. In gara non ne ha per stare con i primi ma gestisce alla grande tutti i momenti di difficoltà senza grossi patemi (e non commette errori!). Tiene dietro Hamilton con un certo agio e poi tutti gli altri nelle successive fasi di gara, comprese le SC e il passaggio da inter a slick, con la professionalità e caparbietà che gli conosciamo. Grandissimo!

STROLL

Onestamente? Vista la AM più competitiva di quanto ci si aspettava vista a Montreal e viste le condizioni meteo, a lui confacenti, che si sono presentate mi aspettavo uno Stroll più in palla. Invece le ha prese abbastanza sonoramente dall’attempato compagno di team e se Tsunoda alla fine non si fosse girato come un pollo avrebbe potuto anche perdere la settima posizione. Bene il risultato ma negativa la performance.

RICCIARDO

Il redivivo Daniel si trova a fare una qualifica strabiliante con un crono in Q3 a soli 178 millesimi dalla pole. Peccato per lui che in quei 178 millesimi c’erano ben tre piloti ma poco male: ottiene la migliore prestazione in qualifica dell’anno per la Racing Bulls o come cavolo si chiama (e rifila ben tre decimi al fin qui eccellente Tsunoda). Purtroppo per lui le ambizioni di un risultato di prestigio cominciano e finiscono nell’arco di poche curve. Al via ha un posizionamento non corretto che poi gli frutterà una decisiva penalità di 5 secondi. Non pago, scatta non benissimo e si fa infilare prima da Alonso e poi da Hamilton sprecando così l’ottima posizione in griglia. Di lì in avanti ha il pregio di non commettere errori il che, grazie agli errori degli altri (compreso quello decisivo di Tsunoda), lo riporta nelle posizioni che contano nel finale. Bene ma non benissimo.

GASLY – OCON

Punti insperati per l’Alpine che in una gara fa più punti che in tutte le altre svolte finora. Non ho molto da dire sui due francesi perché di fatto, a parte l’incidente in partenza tra Gasly e Perez, non sono stati molto inquadrati e poi la concitata azione delle prime posizioni non consentiva di guardare con attenzione quel che succedeva nelle retrovie. Se non erro c’è anche stato un duello tra loro nel finale che, visti i precedenti, avrà sicuramente fatto tremare i polsi alla dirigenza della squadra. Ocon decide di non fare l’…… Ocon! e non succede nulla di grave (anche grazie agli apprensivi team radio). Registriamo comunque che il leggero progresso Alpine visto nelle ultime gare pare confermato. Staremo a vedere.

NOTE DI MERITO

ALBON al 31° giro ha fatto un doppio sorpasso da annali! Sul lungo rettilineo prima dei box, infatti, ha superato Ricciardo in modo, per così dire, standard grazie a DRS ma subito dopo, prima della frenata della chicane si è trovato Ocon davanti. Ebbene cosa ha fatto? Ha sfruttato l’abbrivio per infilarsi all’interno di Ocon entrando nella chicane ed è riuscito in un controllo difficilissimo in frenata che è assolutamente da applausi a scena aperta. Assolutamente fantastico!

Come non elogiare, poi, la scelta delle Haas di partire con le RAIN in luogo delle INTER che avevano tutti gli altri? Quei primi giri di Magnussen, in particolare, sembravano irreali. Sembrava di assistere a Donington 93 o Barcellona 96 con il buon Kevin che sorpassa a dritta e a manca e in pochi giri si porta dal 14° al 4° (o 5°, non ricordo) posto in gara! Mossa assolutamente geniale di fronte alla quale mi tolgo il cappello. Che però…

NOTE DI DEMERITO

… è stata buttata al vento con scelte dissolute da parte del team. Con Magnussen incredibilmente a pochi secondi dal podio decidono di pittare all’ottavo giro perché ormai era evidente che le gomme rain non sarebbero durate. Tuttavia, pittando avrebbero avuto gomme più fresche e anche se il podio non sarebbe stato alla loro portata certamente lo era un piazzamento a punti di rilievo. Ebbene che accade quando Magnussen rientra ai box? I meccanici non sono pronti! Ridicolo! Errore di segno contrario viene fatto con Hulkenberg anche lui arrivato nelle posizioni che contano ma stavolta, invece di anticipare il pit lo ritardano e quando finalmente decidono di pittarlo è mestamente ultimo. Ma si può?! Male, malissimo!

Sargeant era inaspettatamente arrivato in Q2 (tra l’altro per la seconda volta consecutiva dopo Monaco) e mi aspettavo quantomeno una gara decente. E invece la SC che cambia l’assetto della corsa è inesorabilmente causata da lui con un errore tanto ingenuo quanto fatale per la sua gara. È l’ennesima volta che gli capita e se c’era bisogno di qualche ulteriore dimostrazione che non merita il volante di una Formula 1 questa è arrivata. Non so se in Williams abbiano già deciso la line-up per la prossima stagione ma con i nomi che rimangono liberi (Sainz in primis) non ci sarà sponsor capace di assicurargli il posto se continua così.

Di Perez c’è proprio bisogno di parlare? Meglio stendere il classico velo pietoso.

NOTE CHE NON TE LO SPIEGHI

Nell’introduzione ho cercato qualche causa della debacle Ferrari in questo week end. Ma tra un Leclerc lentissimo (per i suoi standard anche al netto del problema avuto) e un Sainz opaco e falloso (per i suoi standard) peggio di così non poteva andare.

Ci vediamo a Barcellona!