LE NON PAGELLE DI BARCELLONA 2024

Arrivati al Montmelò ti aspetti che venga fuori la solita gara noiosa e con il risultato scontato come è accaduto assai spesso nella sua storia recente. E invece?

E invece ecco una gara assai tesa in cui tutti i protagonisti si sono dannati l’anima per conseguire il miglior risultato a loro disposizione (con esiti non in tutti i casi pari alle aspettative) e con l’incertezza che ha regnato sovrana sin quasi alla fine.

Strategie, sorpassi, momenti complicati, persino qualche polemica Barcellona ha finalmente regalato una corsa assai godibile in tutte le sue fasi. Mi ha sorpreso in particolare la possibilità di sorpasso sul rettilineo principale che prima del 2023 non era molto agevole. La cancellazione della chicane in luogo dell’ultima curva già l’anno scorso ci aveva regalato qualche emozione, però solo nelle retrovie perché il dominio di Max e della sua RBR non aveva consentito di avere le palpitazioni che quest’anno invece lo start dava per sicure.

Prima di parlare dei piloti qualche breve considerazione su cosa ci ha detto la pista che a detta di tutti i tecnici è quella più indicativa sulle qualità che le monoposto si porteranno da qui a fine stagione. Ebbene, quel che è saltato all’occhio è stata la conferma della ritrovata competitività di Mercedes che piazza entrambe le vetture in seconda fila in qualifica e in terza e quarta posizione in gara. Il Canada, dunque, non è stata un’effimera illusione. Bene per lo spettacolo e per l’incertezza da qui a fine anno. Barcellona ci dice anche che McLaren sembra aver raggiunto l’apice della forma tecnica, che Ferrari ha ancora “molto pane da mangiare” non avendo confermato le buone cose che si erano viste a Imola, che RBR se non avesse Max sarebbe in grossa difficoltà, che Alpine l’abbiamo data per morta troppo presto e che a Faenza purtroppo hanno portato aggiornamenti da gambero. Insomma, c’è tanta carne al fuoco e la sensazione è che tutti i team stiano lavorando alacremente per migliorare le vetture o, quantomeno, per provarci.

Tutti i piloti, in questo turbinio di aggiornamenti e modifiche, cercano di barcamenarsi meglio che possono e non sempre con esiti efficaci il che, dato che ci si aspetta diversi cambi di casacca per l’anno prossimo, sembra fornire ulteriori indicazioni sulle loro capacità di adattamento. Staremo a vedere.

Va da sé che le NON PAGELLE non potevano che cominciare dall’inossidabile…

MAX VERSTAPPEN

Meraviglia delle meraviglie, il buon Max continua a stupire per velocità, resistenza, abilità e financo per QI “motorsportistico” che nei suoi primi anni di carriera pareva latitare assai. Che la sua velocità continui a essere fantasmagorica lo dimostra il giro monstre della qualifica che, pur non garantendogli la pole position, relega il povero Perez a distanze siderali. Resistenza e abilità le ha dimostrate in occasione della partenza in cui non si è affatto intimidito dalla manovra di Norris ed anzi ne ha approfittato per sopravanzarlo. Il QI è saltato fuori nel cercare praticamente subito il sorpasso a Russell per frapporlo tra lui e Norris e poi, più avanti in gara, quando sorpassa Piastri (messo lì apposta da McLaren per provare a rallentarlo) tra le curve 6 e 7 dove il giovane australiano non se l’aspettava. Ancora una volta riesce “schumacheristicamente” a gestire il miglior ritmo possibile in ogni fase della corsa il che ha costretto gli altri team, McLaren con Norris in primis, a cercare strategie più rischiose per cercare di sopravanzarlo, senza riuscirci. Bravissimi anche i suoi strateghi a indovinare le gomme rosse per l’ultimo stint che gli hanno consentito di tenere alla giusta distanza Norris. Gli aggettivi per descrivere queste prestazioni li ho finiti da tempo quindi mi limito a notare l’entusiasmo che ha mostrato una volta sceso dalla vettura in pit lane dopo l’arrivo il che la dice lunga sull’impegno che ha profuso per tutta la gara e sul fatto che oggi riteneva assai complicato il riuscire a vincere. Che altro dire? Chapeau!

NORRIS

Che si può dire di Landino nostro in questa gara? Anzi di tutto il suo week end? Benissimo e malissimo allo stesso tempo! La pole position è stata strepitosa, considerando il mostro di velocità che è riuscito a battere. La partenza è stata gagliarda: il suo scatto è stato buono ma non perfetto, ha provato giustamente a intimidire Max ma alla fine ne è uscito sconfitto. La genialata di Russell non avrebbe influito molto se, come Max, l’avesse sorpassato anche lui nei primi giri e invece non ne è stato capace. Ed è qui che ha perso la gara. Quegli 8 secondi che alla fine del primo stint pagava da Max non erano sufficienti per parificare le strategie e i suoi sono stati costretti a inventarsi due overcut dagli esiti assai incerti. E’ poi andato bene, con ottimo ritmo, ma ciò non è stato sufficiente contro il Max di oggi. A posteriori, ci si chiede se per l’ultimo stint non sarebbe stato meglio pittare subito dopo Max per non perdere ulteriore tempo e provare a contestargli la vittoria a parità di gomme o, al contrario, se non fosse stato il caso invece di ritardarlo ulteriormente (diciamo un pit a 15 giri dalla fine anziché a 20) per avere le rosse più fresche a fine gara. Cronometro alla mano non credo che sarebbe cambiato alcunché. Se avesse pittato insieme a Max avrebbe probabilmente guadagnato qualche decimo nei 4-5 giri successivi e poi qualcosa in più ma nulla che avrebbe consentito di arrivare a tiro DRS. D’altra parte se avesse pittato intorno al 50esimo giro sarebbe uscito plausibilmente intorno a 14-15 secondi di distacco il che non sarebbe stato sufficiente a recuperare perché avrebbe dovuto girare 1 secondo al giro più veloce di max per tutti i 16 giri rimanenti: impossibile. La delusione è tanta: quel primo stint è stato pessimo e lì, come detto poc’anzi, ha perso la gara contro Max. Per il resto tutto benissimo perché non si è perso troppo d’animo e ha comunque portato a casa la seconda posizione che lo porta alle spalle di Max in classifica mondiale superando Leclerc e si porta a casa anche la perla del duello al cardiopalma vinto contro Russell al 35° giro. Se a questo aggiungiamo che ha dato le piste al talentuoso compagno di squadra non si può definire negativo il week end di Lando quindi, nonostante tutto, gli affibbiamo un bel OTTIMO in pagella e poi gli tiriamo un po’ le orecchie.

HAMILTON

La rediviva Mercedes che si era vista a Montreal si conferma in modo forse un po’ inaspettato anche in quel di Barcellona e il buon Lewis ritorna finalmente sul podio dopo Messico 2023. Ottima la qualifica che lo porta al terzo posto in griglia sopravanzando giorgino il che non è poco considerando che è solo la seconda volta che ci riesce nel 2024. Non ottimale, invece, la partenza che lo vede soccombere allo scatto sia alla geniale partenza di Russell che a Leclerc e Sainz. Riesce però a raddrizzare subito il tiro perché riesce a tenere l’interno alla 1 per impedire a Sainz di sopravanzarlo definitivamente e poi tiene in modo magistrale l’esterno alla curva 2 di fianco a Leclerc per poi infine sopravanzarlo all’interno della 3. Avrebbe addirittura l’abbrivio per provare a superare Norris alla 4 ma sarebbe stato troppo difficile e desiste. Di lì in avanti la sua gara è sostanzialmente perfetta nel senso che tiene in tutti gli stint il miglior ritmo che poteva. Simbolico il sorpasso su Sainz al 19° giro. È forse l’unico al quale “funziona” l’overcut strategico che gli consente di sopravanzare Russell con un facile sorpasso al 52° giro e assicurargli la terza posizione (quei team radio in cui si lamentava di una presunta pessima strategia erano palesemente ad usum delphini). Non c’è molto altro da dire se non che meglio di così non poteva fare. Bravo!

RUSSELL

Luci ed ombre per giorgino in quel di Barcellona. Perde sia pur di soli due millesimi il confronto con l’eptacampeao in qualifica: poco male visto il suo score stagionale assai positivo. La sua partenza dalla quarta posizione in griglia è assolutamente strepitosa, di quelle che non si vedevano da anni. Oltre allo scatto eccezionale che mette subito dietro il compagno di squadra, infatti, il buon George approfitta in modo eccellente della scia dei due davanti che si stavano scornando con cattiveria e con due rapidi scatti del volante entra all’esterno di curva 1 con l’abbrivio sufficiente per superarli entrambi. WOW! Purtroppo per lui questo, pur straordinario, acuto rimane l’unico bel ricordo del week end. Infatti deve cedere la prima posizione a Max dopo soli due giri (in quell’occasione non mi è parso perfetto in difesa). Tiene bene nel primo stint ma poi non può nulla contro il ritmo di Norris. Già nel secondo stint si vedeva che faceva fatica a tenere dietro Hamilton ma si rende comunque protagonista del bellissimo duello con Norris a metà gara. Decide di fare undercut su Lewis ma poi gli montano le gomme bianche che non riesce a domare e deve cedere ogni speranza di podio. Alla fine, vista la ritrovata competitività di Mercedes, deve comunque essere soddisfatto ma se escludiamo le perle estemporanee della partenza e del duello con Lando non possiamo essere contenti della sua ondivaga condotta di gara. Rimandato.

LECLERC

Poche luci e molte ombre in casa Ferrari. Il buon Charles in qualifica fa il suo ma non è sufficiente: la prima fila è lontana ben 3 decimi. Non se l’aspettava. Il momento più difficile, paradossalmente, lo vive nel duello inaspettatamente duro avuto con Sainz nei primi giri quando stava perdendo da Hamilton e non riuscivano a staccare Gasly (Gasly!). Nel dopogara questo ha generato non poche polemiche ma non ci sorprendiamo: con Sainz in uscita è difficile pensare che in situazioni analoghe lo spagnolo faccia lo scudiero. Non c’è molto da dire sul resto della sua gara perché copia la non ottimale strategia di Norris e guida spesso da solo. Nell’ultimo stint è decisamente più veloce di Russell (che però aveva le bianche) ma lo raggiunge soltanto all’ultimo giro e non può tentare il sorpasso. In generale il suo ritmo è stato comunque migliore di quello di Sainz il che ci dice che si è impegnato assai ma la sua espressione post-gara (anche al netto della polemica con Sainz) era di quelle parecchio deluse. Forse gli aggiornamenti portati da Imola in avanti non sono così buoni come sembravano all’inizio. Bene ma non benissimo.

SAINZ

Idem come per Leclerc con l’aggravante di non essere riuscito a tenere lo stesso ritmo. Il duro sorpasso dei primi giri nei confronti del monegasco è parso un po’ gratuito. Certamente, visto che il sedile Mercedes 2025 (al quale probabilmente sta puntando) sembra lontano, è normale che lo si veda lottare con chi, come Charles, è più quotato nel paddock. Ma se a mosse di quel tipo, pur comprensibili, si fa seguire un resto di gara così scialbo la probabilità che riesca nei suoi intenti si abbassa sempre di più. Niente altro da dire.

PIASTRI

Con un Norris così in palla è chiaro che il week end di Oscar va giudicato piuttosto negativamente. In qualifica arriva in Q3 ma poi fa pasticci e non realizza tempi validi: il nono posto in griglia arriva solo grazie alla penalizzazione di Perez. Non è un fulmine in partenza ma riesce comunque a sopravanzare Ocon.  Per il resto non viene molto inquadrato quindi mi è difficile esprimermi più di tanto. L’unica volta che si vede è quando ritarda il suo primo pit nel tentativo del team di tenere a freno Verstappen e rendere efficace l’overcut di Norris. Ebbene, si fa sorprendere praticamente subito e non oppone resistenza vanificando così il tentativo. A dir il vero è forse più merito di Max che demerito suo ma l’episodio va comunque messo nei minus del suo GP. Visto cosa ha fatto Norris con la stessa vettura non c’è molto di cui esser felici. Rimandato.

PEREZ

Un bel 4 in pagella non glielo leva nessuno. Arriva in Q3 per il rotto della cuffia dove poi, però, si prende 7-decimi-7 dal compagno di squadra arrivando pure dietro a Gasly e deve pure scontare tre posizioni in griglia per colpa della simpatica porcata fatta in quel di Montreal quindi anche stavolta niente primi dieci alla partenza. In gara non si vede praticamente mai. Il suo ritmo è tutt’altro che irresistibile nonostante la strategia su tre soste fatta apposta per permettergli un ritmo migliore. Alla fine riesce comunque a riprendere e superare le Alpine per pochissimo. Si prende un minuto da Verstappen: ancora tre giri ed era costretto alle bandiere blu. Male, anzi, malissimo!

GASLY e OCON

Alpine conferma i progressi già visti negli ultimi GP. Centra la Q3 con entrambe le vetture con Gasly che si piazza davanti a Perez e ad un solo decimo dalle Ferrari: tanta roba se pensiamo dov’erano fino a 3 GP fa! In gara Gasly fa un primo stint eccezionale sempre a ridosso delle Ferrari. Dopo il primo stint però entrambi gli Alpine non riescono a migliorare granché il proprio ritmo e consentono un facile ritorno a Piastri e verso fine gara anche a Perez. Non ho visto con che gomme hanno corso nei due stint sicché non so se è un problema legato alle bianche o proprio non ne avevano di più. Fatto sta che ancora una volta portano entrambe le vetture a punti e per loro è gran cosa.

NOTE DI MERITO

Meriti molto relativi oggi.

Bottas aveva fatto delle ottime qualifiche ma poi si è perso in gara.

Hulk non arriva a punti ma dopo il primo stint è riuscito a stare dietro a Ocon con una certa facilità ed è stato l’unico altro non doppiato dopo i primi dieci.

NOTE DI DEMERITO

Aston Martin sempre più indietro rispetto alle loro ambizioni. Ora, poi, con il ritorno di Alpine la cosa sta assumendo proporzioni che virano verso il ridicolo considerando il budget che hanno a disposizione.

La lista dei demeriti si allunga con Racing Bulls che nelle scorse gare se la stava cavando bene ma qui in Spagna portano aggiornamenti che li mandano dritti dritti nelle ultime posizioni. Malissimo!

Sargeant sempre più giù: finisce ultimo e questa non sarebbe una notizia ma arrivare addirittura doppiato di due giri…

 

Ci vediamo in Austria!