IL PUNTO DELLA REDAZIONE

Nell’attesa del GP di Spagna che si terrà questo fine settimana, dove Ferrari è chiamata alla reazione e al riscatto, dopo l’invereconda figura di palta rimediata in Canada (a proposito, pare che la Rossa riuscirà a portare gli aggiornamenti che erano previsti per l’Inghilterra… e circuito migliore di quello di Barcellona non c’è per verificarne la bontà), tiene banco l’argomento “regolamento 2026”. Per la fine del mese di giugno, la FIA attraverso i suoi organi preposti (World Motor Sport Council per la precisione), dovrà ratificare il suddetto regolamento o, per meglio dirla in modo tecnico, almeno la bozza. In questa faccenda, che sta divenendo sempre più pressante perché ormai i tempi stringono, emergono due singolarità che hanno attirato la mia curiosità: l’incertezza da parte di tutti (dalle squadre a chi ha scritto questi benedetti regolamenti) e la certezza di Toto Wolff, sulla definizione delle specifiche dei nuovi motori.

In merito al primo punto, viene immediatamente da chiedermi, dov’erano tutte le squadre (in luogo dei loro Team Principal e soprattutto tecnici) quando hanno discusso i particolari di questo nuovo regolamento? Trovo quanto meno assurdo che si sia arrivati alla metà di giugno e si debba ancora discutere di svariati punti di domanda in merito a tale argomento. Com’è possibile? Una delle tante perplessità è riferita all’elevata velocità che le F1 2026 dovrebbero raggiungere in rettilineo, visto che ho letto che se si volesse, potrebbero toccare tranquillamente i quattrocento orari! Naturalmente si pensa subito alla sicurezza, anche se non dobbiamo dimenticare che la F1 non è nuova a queste velocità dato che Raikkonen, nel 2005 a Monza, arrivò a trecento settanta Km/h (370,1 per la precisione!), con inevitabili ripercussioni sullo slittamento dei tempi di approvazione. La FIA, per bocca di Tombazis (direttore della monoposto per la FIA… ex Ferrari aggiungo), ha detto che questo non è un problema sia perché nulla è stato ancora definito e, sia perché sono possibili dei correttivi in corso d’opera. Da qui l’assurdo prende forma, perché se da un lato fanno sapere che i tempi stringono per la ratificazione, dall’altro fanno capire che, citando il fisico del 700 Lavoisier, “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, lasciando intendere appunto che si troveranno dei correttivi (o dovrei dire escamotage?) prima, durante e dopo l’attuazione delle nuove regole. Ciò è corroborato dalle parole di Jan Monchaux (il direttore tecnico della monoposto della FIA), riportate dalla testata Form1a.uno, il quale ha sottolineato che è meglio iniziare  con regolamenti restrittivi (soprattutto dal punto di vista aerodinamico) per poi dare “più libertà (!) ai team”. Infatti egli afferma che: “I regolamenti cosi come sono stati presentati ora e, che si spera verranno votati, sono probabilmente i più restrittivi che i team vedranno, perché pensiamo anche che sarà molto più facile nei prossimi mesi iniziare ad aumentare la libertà e rivedere alcuni aspetti del regolamento che potenzialmente ora sono troppo vincolati, poi si verifica il contrario, perché saranno tutti d’accordo su avere più libertà. Se avessimo fatto il contrario… (dare più libertà appunto), potremmo potenzialmente realizzare in ottobre/novembre quello che non necessariamente vogliamo, perché potrebbe mettere a rischio alcuni degli obiettivi che vogliamo raggiungere con queste nuove normative”. Ritengo che si potrebbe fare un trattato di psicanalisi, a tutta la F1, su queste parole. Quali sono gli obiettivi a cui si riferisce il DT della FIA? Ovviamente all’ever green e raramente centrato obiettivo dello spettacolo: la F1 ha concepito queste nuove monoposto in funzione di avere più show, da qui l’alleggerimento di trenta Kg (Lewis ha già detto che questa riduzione di peso è ininfluente… alé!), cosi come riduzione della lunghezza e larghezza delle stesse monoposto e naturalmente, “aerodinamica attiva” (sigh) e utilizzo dell’extra boost fornito dal motore elettrico (che ricordo ha raggiunto il 50% di importanza nell’erogazione di potenza sul giro). Ammesso che per assurdo possa anche accettare di buon grado tutti questi artifici da “Play Station” , vero è che mi chiedo come sia possibile affermare che “dopo si darà più libertà”? Nonostante le rassicurazioni che i capoccia della FIA stanno dando, è un fatto che come ad ogni inizio di un nuovo campionato con regolamento nuovo di pacca, ci sarà sempre qualcuno che si presenterà ai nastri di partenza che avrà fatto i compiti meglio dell’altro. Allora cosa devo pensare? Che la FIA (e non solo essa) hanno già messo le mani avanti per via di quello che succederà? Le regole sono regole e trovo sconcertante che sia la Federazione stessa a fornire le aree grigie attraverso le quali si potrà colmare il gap prestazionale. Queste parole non posso che leggerle in questo modo. Di fatto la FIA, in concerto con Liberty Media, vogliono dapprima raggiungere un compromesso definitivo (quel “speriamo che lo votino” è sibillino oltre che avvilente… perché c’è anche il rischio che qualcuno non sia d’accordo e rischia di slittare tutto?) per poi dare la possibilità a tutti di aggirare l’ostacolo grazie ad una “maggiore libertà”. Cosa credete che succederà nel 2026 se non un film già visto e cioè, se ci va bene, avremo due squadre (mi reputo ottimista!) che saranno avanti almeno mezzo secondo rispetto al resto della concorrenza e, ammesso che poi ci sia questa famosa libertà progettuale, ci vorrà come minimo un anno (sono sempre ottimista) per poter recuperare.

Libertà progettuale che potrà toccare diverse aree dell’aerodinamica magari, di certo non quella che riguarda il motore e qui, arriviamo al secondo punto della questione, perché come ha tuonato Wolff: “Ci sono squadre che sentono di essere sulla difensiva e ci sono altre squadre che sentono di aver fatto un buon lavoro (alé!!) e questo è il normale tipo di lotta. Penso che sul lato del telaio ci siano delle modifiche che è possibile che si debbano fare, ma sul lato del motore il processo è troppo avanzato”. Signore e signori chi parla è Toto Wolff, Team Principal della scuderia che proprio grazie ai nuovi motori, altresì definiti power unit, ha vinto ininterrottamente dal 2014 al 2021 otto campionati costruttori, è la stessa persona che nel 2022 grazie “ad un suo uomo” (che poi era una donna questo è un altro discorso) in seno alla Federazione, fece approvare la DT039 relativa al “bouncing” delle monoposto per motivi di sicurezza, quando in realtà era solo la Mercedes di sir Lewis, con relativo mal di schiena a fine gara (ri sigh!), che non riusciva a controllare. Se Toto, in più di una intervista ha rimarcato il fatto che si può e si deve cambiare qualcosa, purché si lascino fuori dal discorso le nuove motorizzazioni, sono del parere che come minimo qualcosa già bolle in pentola. Si mormora, a tal proposito, che siano proprio AMG e Ferrari le due scuderie che meglio stanno messe a riguardo e, non trovo affatto casuale le continue sottolineature da parte del buon Toto in merito a questo punto. Fa sorridere amaro che questo nuovo regolamento e tutte le polemiche che da esso ne derivano e deriveranno, venga attuato proprio nel periodo in cui la F1 sta raggiungendo il suo apice agonistico, proprio con il regolamento che ha affondato la stessa AMG: come ho già detto in passato il regolamento 2022 ha terminato la sua curva di miglioramento con inevitabile appiattimento dei valori in campo, ed infatti la macchina da guerra che avevamo visto fino all’anno scorso, cioè la RB19, quasi non esiste più dato che Ferrari e McLaren sono li e, a quanto pare, sembra stia ritornando la stessa Mercedes di Toto&Co. La differenza è che con le regole 2014, abbiamo dovuto aspettare il 2021 per vedere un mondiale realmente combattuto, con queste invece, solamente due anni. La F1 che insegue lo spettacolo, una volta raggiunto l’obiettivo che fa? Cambia nuovamente tutto per ricominciare d’accapo. Che dire… c’è del metodo in questo autolesionismo.

ps

Sia chiaro non parlo dei bio carburanti e, da dove provengono e che fine faranno le batterie (maggiorate) delle nuove PU una volta esauste, altrimenti perdo dieci anni di educazione!

Buon GP di Spagna a tutti.

Vito Quaranta