BASTIAN CONTRARIO: non c’è due senza… quarto

Ormai da tempo immemore è risaputo che il circuito del Montmelò, considerato una galleria del vento a cielo aperto, è la pista più adatta e quindi completa per verificare la bontà di una monoposto e degli aggiornamenti portati. Se questo è vero, allora la Ferrari di Vasseur si deve fare due domande su quanto visto domenica scorsa in Spagna, perché già il Canada aveva dato segnali di allarme e appunto in Spagna ci sono state le tristi conferme… non c’è due senza… quarto infatti. Parafrasando il famoso film dell’inossidabile coppia formata da Bud Spencer e Terence Hill, come poc’anzi detto, sono già due GP di fila che siamo quarta forza ed infatti già in nord America avevamo visto prestazioni “da gambero” da parte della Rossa in cui decisamente non era in palla (risultando appunto come quarta forza), prestazione che è stata tristemente confermata per la seconda volta consecutiva sulla pista iberica.

Il male della Rossa, a livello mediatico e non solo, è stato evidentemente quello di aver vinto troppo (!) e soprattutto molto in fretta. Mi rendo conto di affermare una cattiveria eppure, considerando quello che gli altri top team stanno dimostrando, sarebbe stato molto più rinfrancante che la Ferrari avesse dimostrato di crescere in maniera importante verso la fine di questa stagione, in McLaren style, in maniera tale da essere di buon auspicio per l’anno che ne sarebbe seguito. Come scrivo da tempo immemore su queste righe e, che ho ribadito prima che iniziasse questo lunghissimo campionato, la vera sfida della Rossa si sarebbe dovuta combattere sul terreno degli sviluppi, vero tallone d’Achille di Maranello. Se Ferrari avesse dimostrato, affermai, di portare avanti un concreto programma di sviluppi coerenti (in termini di crescita e competitività) lungo tutto il campionato, allora avremmo avuto la prova che in Gestione Sportiva (anche se ora non si chiama più cosi… sigh) hanno trovato veramente il bandolo della matassa per poter uscire fuori dal guano che ci attanaglia da praticamente vent’anni. Invece arriva Barcellona e quindi l’estate, ed ecco che la Ferrari (di Vasseur) come ogni anno, soffre dell’atavico problema che credevamo aver sconfitto. In Primis mi verrebbe da dire in tono volutamente polemico, che tutto quello che stiamo vedendo ora, succedeva anche con il predecessore del francese quindi forse mi viene il “leggerissimo sospetto”, di indole fantozziana, che il problema non era proprio lui. In secundis vorrei poter dire alla “quinta scelta” del Presidente, di cui egli è particolarmente fiero, che condurre una squadra come Ferrari non è esattamente la stessa cosa di come quando stava in Sauber. Il Team Principal francese a mio dire, lentamente, sta mostrando la sua vera natura di “cerchiobottista” come si suol dire, in maniera tale da potersi trovare sempre in piedi dopo ogni caduta. Il sipario di dubbio gusto (del quale sia chiaro non mi scandalizzo affatto) che abbiamo visto prima in pista tra Charles e Carlos e, poi fuori nel cosi detto “ring”, dove se le sono date di santa ragione a suon di dichiarazioni nemmeno troppo velate, è stato un chiaro segnale che la migliore coppia del lotto lentamente sta scoppiando. A tal proposito voglio congratularmi con il Presidente in quanto unico responsabile di tutto questo: del resto già a Monaco abbiamo visto tutta la “gratitudine” di Sainz nei riguardi di John nel momento in cui si rifiutò di abbracciarlo, vero è che verrebbe da chiedermi e soprattutto da chiedervi, cosa vi aspettavate dopo il trattamento riservato allo spagnolo? Che avrebbe fatto da scendi letto al compagno per tutto il resto della stagione, per di più nel suo GP di casa? Per il sottoscritto è un normale contatto di gara ed il bello, è che persino il “cerchiobottista” non ci ha visto nulla di eclatante, andando a dare così una terza versione completamente diversa da quella dei suoi alfieri! Ecco che in queste dichiarazioni il buon Frederic preferisce prendere le distanze dalla schermaglia dei suoi due piloti e quindi trovarsi appunto in piedi… non male! Inizia a farsi dura per monsieur Vasseur il quale a mio dire, ha solo iniziato a mostrare la sua vera natura, la quale “esploderà” completamente l’anno prossimo quando arriverà il campione delle folle oltre che di mondiali, Hamilton. Resta da vedere se anche con l’arrivo dell’inglese, ci ritroveremo come quarta forza dopo un inizio col botto, oppure saprà dare quella spinta necessaria per fare meglio.

Non c’è due senza… quarto per Ferrari e di sicuro questo vale anche per McLaren, sebbene la squadra di Woking a differenza dei loro colleghi italiani, tutto erano tranne che quarta forza. Sempre il Canada ci ha dato segnali pericolosi a riguardo dei piloti papaya e cioè che forse non erano tanto all’altezza di poter fronteggiare il campione olandese. Del resto vi avevo avvisato già immediatamente dopo il GP del Giappone del 2023, dove in partenza Verstappen senza farsi tanto pregare, spostò a destra e a sinistra della pista i due alfieri della premiata ditta Brown/Stella per poter far capire a tutti chi comandava in circuito. Li si vide la troppa arrendevolezza dei due piloti papaya ed infatti, come diavolo si crede di vincere se si da la possibilità ad uno come Max di passare in testa già al secondo giro? La partenza del GP spagnolo è stata una pietra tombale, sia per il campionato e sia per le aspettative della stessa McLaren: la Red Bull per il secondo GP di fila si presenta in pista come squadra che decisamente non è più la prima forza e, a questo punto in dipendenza dei circuiti, le sue potenzialità oscillano tra il primo ed il terzo posto in questa classifica di comando. Chi di sicuro è costante e, certamente può dichiarare di avere la monoposto più a suo agio, è chiaramente la McLaren la quale (c’è sempre il trucco) ha bisogno di un pacchetto completo per poter ambire al risultato grosso, che poi è quello di vincere in modo costante. Pacchetto dato anche dai piloti i quali purtroppo non sono al momento all’altezza e, sebbene Norris almeno ci prova, Piastri inizia ad andare oltre la delusione. Come sia possibile stare addirittura dietro le Ferrari, con la monoposto che si ritrova questo lo sa solamente lui, certo è che i due ragazzi (soprattutto Lando) se non cambiano atteggiamento contro Verstappen, possono sperare di vincere solo se avranno una vettura di almeno mezzo secondo al giro più veloce. Combattere alla pari con il campione olandese, significa mettere in conto che prima o poi ci sarà il contatto… chiedere al futuro ferrarista Hamilton a tal proposito.

Allo stato attuale, i primi quattro top team (che lavoro monumentale che ha svolto l’inossidabile ex Ferrari James Allison!) sono raccolti in un fazzoletto e, mai come ora, i piloti faranno sempre di più la differenza a (quasi) parità di mezzo e, non è un caso che il campione olandese è il valore aggiunto di questa F1 e della stessa Red Bull, la quale come un cocainomane marcio, è totalmente dipendente da esso (la presenza di Perez in squadra è ormai a dir poco imbarazzante). La Red Bull vista in Spagna di certo non è quella del messicano e non è nemmeno quella di Verstappen: è un fatto che l’olandese, come la nazionale spagnola (quando gioca la Nazionale divento un becero ignorante!) che ha giocato contro i nostri azzurri, ha vinto non tanto perché lui è superiore, quanto gli avversari che sono stati totalmente manchevoli. Mi piacerebbe poter dire che di questa mischia ne faccia parte in modo costante anche Ferrari, evidentemente c’è da aspettare, sperando che se è vero che non c’è due senza… quarto, auguriamoci che non ci sia un terzo GP di fila dove questa volta, ci tocca essere addirittura quinta forza.

Vito Quaranta