MOTEGI, super scontato, quasi gratis.

Sarà che la MotoGp ci ha abituati troppo bene negli anni passati e fino a poco tempo fa, ma lo spettacolo visto ieri a Motegi mi lascia molto amaro in bocca. Non uno degli elementi di interesse abituali di questo sport si è visto ieri in pista.
A titolo piloti già assegnato (matematicamente “solo” nell’ultimo Gp di Thailandia, ma in pratica da tanto tempo che viene da chiedersi se sia mai stato in discussione), non era certo la probabilità della conquista matematica del titolo costruttori da parte della Honda a creare pathos e attesa. Nè il dilemma se Marc avrebbe finalmente ottenuto la pole che qui gli mancava.

Anche la possibile conquista della “tripla corona” da parte di Marc Marquez, come ricordato ed evidenziato nei commenti da Franky29, sicuramente costituirebbe un risultato statistico eclatante che rafforzerebbe il valore e la grandezza di questo pilota agli occhi dei posteri. Però è difficile farsi bastare questa emozione e i pochissimi sorpassi visti in pista e concentrati nei primissimi giri, per giustificare la levataccia domenicale.

Infatti per tornare al gp, la partenza ha visto Quartararo provare a fare la lepre seguito da Marquez per qualche giro. Ma, giusto Il tempo necessario per trovare la giusta postura, Marc ha piantato lì il campioncino in erba e ha guadagnato quei due secondi tali da consentirgli di giocare in solitaria fino al traguardo. E comunque tutti gli altri questi due li hanno visti solo al traguardo.

Tutti gli altri. Morbidelli, partito dalla seconda piazza della griglia, è partito maluccio ma in pochi giri si è riportato in lotta per il podio assieme a Miller, Dovizioso e poi Vinales. Miller e Morbido hanno regalato le poche scintille che si sono viste in tutto l’arco del gp.
Però la lotta li ha portati a consumare le gomme e a dover cedere posizioni sul finale di gara. Miller in particolare è precipitato fino all’undicesimo posto. Questo pilota che è molto cresciuto, talmente da far rimpiangere la mancata promozione in Ducati team ufficiale al posto di Petrux, bravo nel giro secco, temerario nei duelli in pista, persevera nella sua incapacità cronica di sapersi gestire per arrivare al traguardo in condizioni migliori (sembra più concentrato a ingarellarsi piuttosto che a mirare al risultato).
Dote che invece appartiene ad Andrea Dovizioso. Partito benino, si è portato rapidamente nel gruppetto degli inseguitori della coppia in fuga e lì ha fatto il sornione fino a una manata di giri dalla fine quando ha piantato lì tutti andando a conquistare la terza piazza del podio ma dando l’impressione di averne per recuperare anche la seconda piazza a Quartararo ormai in crisi di gomme. Talmente bravo a gestire da lasciare l’amaro in bocca per non avere osato di più. Mah!

Vinales ha conquistato la quarta posizione, sempre alle spalle di Dovizioso, ma non dando mai la sensazione di avere una qualche riserva per poter osare di più.

Cal Crutchlow quinto a dieci secondi è la cartina tornasole che rivela il valore reale della Honda senza il numero 93. Ieri Cal non ha fatto errori, non è caduto, ha gestito le gomme e quindi nel finale era in recupero fino ad arrivare davanti al Morbido, eppure era a dieci secondi da Marquez!

Petrux incommentabile. Si è spento dopo il rinnovo, ieri non è mai stato inquadrato, non so nemmeno se la sua Ducati fosse rossa.

Più indietro poco da segnalare se non una gara dignitosa fino al crollo gomme della KTM di Espargarò e qualche sprazzo della Aprilia sempre per merito dell’altro Espargarò.
Iannone anonimo è andato per ghiaia, imitato dalla “quarta” Yamaha, quella di Valentino. Per il primo forse è arrivato il momento di dedicarsi, potendo, in esclusiva a quella cosa per cui l’abbiamo e lo stiamo invidiando in tanti.
Per Valentino avevo scritto tante cose ma preferisco lasciarle nel cestino perchè mi intristisce vederlo togliere tanto alla sua carriera. Se rimane, come sembra, anche nel 2020, gli auguro di avere una riserva di giovinezza nel cilindro.


MOTO2.
Il fratellino di Valentino cresce e fa sua il secondo gp di seguito con autorevolezza e classe. Quasi a pretendere nel futuro il posto che per quest’anno è dell’altro fratello illustre.

MOTO3.
Bella gara, come sempre, che ha regalato un margine enorme in classifica al vincitore Della Porta in seguito alla caduta di Canet. Il mondiale si veste di tricolore. Incrociamo le dita.

Ciao.
Valther