Un triennio in chiaroscuro, e a piccole comode rate

Secondo le dichiarazioni del Managing Director di Renault F1 Motorsport, Cyril Abiteboul, il sistema di Token per gli sviluppi contingentati in Formula 1, in vigore dal 2014, dovrebbe vedere la fine nel 2017.
Il sistema di parcellizzazione degli sviluppi (sistema cosiddetto a gettone, o Token) introdotto con il debutto delle attuali Power Units -PU- può essere riassunto in quanto segue.
Il blocco PU, che smette di essere un “semplice” motore ma diventa un complesso sistema articolato, di propulsione, viene scomposto in 61 unità atomiche, indivisibili ulteriormente.


Le componenti della PU vengono valutate in base alla loro rilevanza e viene loro assegnato un valore in Token che può andare da 1, per le componenti più semplici, fino a 3 per quelle più complesse.
Ogni modifica di un componente impiega un numero di Token pari al valore che gli è stato preventivamente assegnato e per ogni stagione sono concessi un certo numero (decrescente di anno in anno) di Token di modifica.
L’intenzione del legiferante (oltre a far venire un’orchite bilaterale fulminante a chiunque si interessi di Formula 1) era quello di porre un limite ai possibili sviluppi stagionali e con esso un limite alle spese incontrollate.
I Token stagionali concessi, inizialmente 32 (per una modifica totale di circa il 48% della PU) sarebbero dovuti scendere progressivamente fino all’ipotetico 3% del 2020.
Ma come sempre il diavolo fa le pentole ma pone poca attenzione ai coperchi e Renault e Ferrari si sono trovati praticamente dal debutto delle nuove scintillanti PU, nella fastidiosa situazione di dover inseguire una fenomenale Mercedes-Benz sul puro piano prestazionale delle unità motrici.

Inseguire è sempre complicato, doverlo fare con una mano legata dietro la schiena dall’arguto sistema di contingentamento degli sviluppi, è un’impresa pressoché impossibile.
Nel corso delle ultime stagioni il sistema di parcellizzazione è stato progressivamente sgretolato ed ha perso di coerenza; prima con la scoperta da parte di Renault e Ferrari della possibilità, nascosta nelle pieghe del regolamento tecnico, di sviluppo “in-season”, limitando la parcellizzazione all’atto dell’omologazione ad inizio stagione successiva.
Poi l’ingresso di Honda (che di fatto ha salvato dalle secche finanziarie un team glorioso come la McLaren) che però ha spostato di una stagione l’effettiva applicazione della contingentazione dei gettoni.
Infine con la sempre più chiara convinzione che nessun grande Costruttore avrebbe il benché minimo interesse in un ingresso nella competizione formulistica dovendo inseguire una corazzata vincente come MB e contemporaneamente sottostare alla contingentazione attuale.
Inoltre appare sempre più chiaro che quello che doveva essere un sistema di contenimento dei costi si è rivelato un esercizio di ironia sottilmente perversa; soprattutto nei confronti di quei team Clienti che hanno visto aumentare del 250% i costi relativi ai tanto contingentati (per motivi di riduzione dei costi) propulsori.
Tutto questo pare (il condizionale, vista la pantomima relativa al sistema di qualifiche e la velocità con cui si sono fatte e disfate regole sull’onda emotiva, è d’obbligo) avere decretato la fine del sistema di contingentazione degli sviluppi per il 2017.
Ma pare che quella dei gettoni sia solo la prima delle battaglie che si stanno andando a combattere a Place de la Concorde che vede Wolff cercare di osteggiare il più possibile ogni rivoluzione che possa minare l’attuale posizione dominante del team di Brackley.
Se dovesse essere confermata la voce sfuggita dai corridoi che vogliono una richiesta a Pirelli per gomme con finestre di utilizzo più ampie e meno schizofreniche nei consumi; la semplice questione dei Token potrebbe essere solo la foglia di fico per ben altre battaglie in corso.
Perché tutti parlano di rivoluzione per il 2017 ma le rivoluzioni hanno un pessimo difetto: non sempre chi le chiede a gran voce finisce per tenersi la testa fuori dal cesto della ghigliottina.

Concludendo: come al solito quello che eufemisticamente irrita gli appassionati, ancor più di un regolamento tra l’incomprensibile e lo sragionato, è l’ipocrisia che lo circonda ossia la giustificazione a monte di tutto del contenimento dei costi. Che il passaggio a queste Power Units ha disatteso al 100% salvo ora chiudere il recinto a buoi scappati provando a passare da 5 a 3 unità all’anno per far risparmiare i clienti.

Com’è caduta in basso questa F1……..