Test Barcellona 1 – Giorno 4

Ultimo giorno dei 4 previsti di una settimana di test molto travagliata per via del meteo e anche quest’oggi non ha fatto eccezione: molta pioggia al mattino (stavolta sfruttata per via delle temperature dell’asfalto superiori a quelle di ieri) che ha permesso ai team di provare gomme intermedie e full wet (nonostante l’asfalto nuovo risultasse parecchio scivoloso). A metà mattina si è asciugata la pista e i team hanno ripreso il consueto lavoro come nelle prime due giornate di test. 

Mi preme subito specificare (approfittando anche per fare un riepilogo generale) quali sono stati i programmi delle scuderie nella prima settimana, al contrario di molti altri giornalisti che sono passati dal “Red Bull vettura da battere (1° giorno), Ferrari suona la carica (2° giorno), Mercedes razzo (4° giorno)”, esaltando (o deludendo) tanti poveri tifosi ignari delle logiche seguite nei test. Quando si mettono in pista per la prima volta delle nuove vetture (a maggior ragione con delle temperature totalmente inutili per provare la prestazione), i team si occupano di testare:

  1. Testare l’affidabilità generale: principalmente si vanno a controllare (tramite una serie di sensori) il funzionamento di ogni singola area della monoposto, sia aerodinamico che meccanico; si controlla che le temperature rimangano stabili e che nel packaging non ci siano stati errori (il caso più eclatante è stata la scoperta, da parte di McLaren, di un errore nel fissaggio dello scarico che aveva provocato surriscaldamento del cofano, ora risolto) 
  2. Testare che combacino i dati: tutti i team hanno i dati delle prove al banco/galleria del vento. Vengono comparate (sempre tramite una serie di sensori) tutte le parti della monoposto, sperando che facciano il lavoro sperato o che siano adatte all’uso in pista (caso eclatante i deviatori sulle pance della Red Bull, perfettamente studiati in galleria, ma rivelatesi inadatti alle vibrazioni dei cordoli, quindi sono stati rinforzati e collegati alle pance tramite un tirante).

    Immagine FUnoAnalisiTecnica
  3. Fare prove di setup: una volta raccolti tutti i dati, i team iniziano a provare soluzioni differenti. Non tanto per aumentare le prestazioni, quanto per vedere come reagisce la vettura agli aggiustamenti (fondamentale il feedback con le sedi di produzione, soprattutto per i top team, nelle quali gira la vettura gemella sui banchi dinamici) attraverso dei long run con vettura carica/scarica di carburante. 

Fatto questo approfondimento fondamentale per aumentare la comprensione dei test, passo al consueto resoconto dei vari Team, come sempre partendo dall’ultimo nella classifica dei tempi.

Gli ultimi oggi sono stati i due alfieri del team Sauber-Alfa Romeo: penultimo e terzultimo tempo per Ericsson e Leclerc, che hanno girato rispettivamente in mattinata e nel pomeriggio. La vettura, ancora molto acerba, sembra dare numerosi grattacapi dal punto di vista del setup, ma i due piloti sembrano comunque soddisfatti: ricordiamo che, dopo due annate disastrose, Sauber ha iniziato a porre le basi per la crescita che, come sappiamo, in F1 non avviene dall’oggi al domani…

Avanti a Sauber (come prestazione generale del team) troviamo la Toro Rosso  Honda. Sorprendentemente (o quasi) in cima alla lista dei giri di giornata (ben 147 giri), la Honda stupisce tutti per l’affidabilità mostrata, dopo che i piloti ne hanno lodato la potenza e la guidabilità. Non sarà la PU da battere, ovviamente, ma un bel segno di crescita (e chissà RB nel 2019 cosa avrà intenzione di fare… a Maggio l’ardua sentenza) coadiuvata dalla “carta bianca” data dal team faentino, posto molto più tranquillo dove lavorare rispetto alla blasonata McLaren, per giunta con un campione come Alonso…

Nel gruppo di mischia troviamo il duo inglese Force India e Williams. Il primo team è alle prese con la comprensione della vettura, non aiutati dal meteo, soprattutto dal punto di vista aerodinamico, con i famosi rastrelli; il secondo invece è alle prese con i problemi di gioventù (non solo della FW41, dato che Stroll è stato autore di un’uscita, innocua, sulla ghiaia)…

Stranamente in questa parte della “classifica al contrario” troviamo la Red Bull. Oggi con Verstappen alla guida ha un po’ pasticciato: i problemi ai deviatori di flusso hanno costretto il team a correre ai ripari; un problema al cambio ne ha ulteriormente bloccato l’attività in pista e infine, ciliegina sulla torta, il pilota olandese si è insabbiato. Al termine della sessione comunque ha dichiarato “la macchina mi ha sorpreso positivamente, è un bel passo avanti”.

Davanti a Red Bull troviamo la Renault, sorpresa positiva dei test finora. Vettura che pare molto equilibrata e facile da mettere a punto, coadiuvata da una Power Unit che non fa i capricci al momento. Interessante (notavo oggi) la loro soluzione di inclinare il grosso scarico centrale di alcuni gradi per farlo soffiare sotto l’ala posteriore e aumentare (secondo i rumors) di 5 punti il carico in accelerazione. Per non sciogliere l’ala però sono stati costretti a rinforzarla con materiale metallico…

Altra sorpresa positiva di oggi la McLaren e la Haas, entrambe nella parte alta della classifica dei tempi e entrambe con molti giri alle spalle. Il team di Woking ha finalmente mostrato, dopo giorni duri, che anche loro riescono a far girare il Renault con ben 161 giri (cumulativi tra Alonso e Vandoorne) e una seconda prestazione assoluta che spicca, anche se con gomma Hypersoft. Il team americano invece ha iniziato (molto poco ancora) a tirar fuori quanto di buono c’era nella SF70H, dopo un inizio settimana deludente.

Passiamo ora alla tanto chiacchierata Rossa di Maranello. Dopo aver letto di tutto riguardo alle potenzialità della vettura, che per fortuna non è lunatica quanto i suoi tifosi (almeno non tutti), posso dire che anche oggi non hanno provato la prestazione, come dichiarato anche dallo stesso Vettel a fine sessione. L’obiettivo era cercare di compiere quanti più km possibili attraverso dei long run, testando l’affidabilità della unità motrice e il setup generale della monoposto, molto differente dalla mamma SF70H, soprattutto al posteriore (sospensione compresa). Ci auguriamo tutti un bel meteo ai prossimi test per vedere alla prova questo (a quanto si dice) gioiellino. E il fatto che si provino solo long run…

Dulcis in fundo (almeno per i tifosi Mercedes) troviamo solo solo in testa alla classifica Giggino Hamilton, autore di una bella “sparata” delle sue con gomme medie. 1.19.333 è il tempo che ha spaventato tutti, che, posso dirvi, ha valore tanto quanto i precedenti di Vettel e Ricciardo. Significa che la Mercedes non è la vettura da battere? Assolutamente no: restano sempre i favoriti, com’è giusto che lo siano i campioni in carica, ma aspettiamo i prossimi test per farci una minima idea a riguardo, dato che tante ancora sono le domande senza risposta…

Classifica dei tempi:

(fonte AutosprintLive)

Alla prossima settimana con i Test 2 sempre a Barcellona!

Chris Ammirabile