Test Barcellona 1 – Giorno 1

Finalmente si accendono le Power Unit di F1 e comincia la Pre-Season 2018 con i consueti test sul circuito di Catalunya, a pochi km da Barcellona: tanta trepidazione sia per vedere le nuove vetture in pista (dopo estenuanti analisi e tante immagini), sia per l’ondata di maltempo che sta investendo l’Europa in questi giorni. Ci si aspettava infatti pioggia (che è arrivata nel pomeriggio) ma tutto sommato piloti e team hanno portato avanti un discreto lavoro valutativo sulle nuove monoposto, complici anche delle temperature non molto indicative (circa 8°C, molto distanti da quelle che troveremo nei GP) ma stabili. 

Al contrario dello scorso anno, in cui l’inaffidabilità delle Power Unit Honda e Renault ha condizionato il lavoro di diversi team (McLaren, Red Bull, Toro Rosso e Renault), questa prima giornata di test è filata piuttosto liscia: poche bandiere rosse ad eccezione di qualche fuoripista, come quello che ha coinvolto Fernando Alonso dopo pochi minuti a causa di un dado ruota difettoso e quello di Nikita Mazepin, pilota russo test driver della Force India, incappato in un errore di inesperienza. 

Il team, infatti, che ha compiuto meno giri in assoluto è stata la Force India: con soli 22 giri e 11esimo tempo (su 12). La vettura, molto simile alla VJM10 del 2017, è sembrata piuttosto buona (secondo le parole del pilota) e nel comportamento complessivamente migliore della precedente, ma ha sofferto di problemi di gioventù: un sensore rotto ha provocato surriscaldamento dei freni e anche il test driver ha dovuto cambiare la posizione del sedile per migliorare la visibilità con Halo. 

In linea con le aspettative il team italo-americano Haas-Ferrari: tempi da centro classifica: 10° a 2,5 sec dal leader di giornata e soli 55 giri. Secondo Romain Grosjean la giornata è stata positiva, nonostante le temperature molto rigide e il nuovo asfalto non abbiano aiutato a trovare il feeling con la vettura, anche in frenata (solito tallone d’Achille). Bisogna considerare però che girano con una SF70H ridipinta.. diciamo non proprio una vettura da metà classifica…

Molto da “piedi per terra” l’inizio della Williams: in pista con entrambi i piloti (Stroll al mattino e Sirotkin al pomeriggio) che hanno pensato di più a “svezzare” la nuova FW41 (e non distruggerla) che a spingere (com’è giusto che sia). Nono tempo per Stroll, ultimo invece per Sirotkin, ben 22 secondi più lento del compagno. 

Inizio entusiasmante invece per la Toro Rosso motorizzata Honda: ben 93 giri e nessun problema con Hartley al volante. Il pilota neozelandese si è detto particolarmente contento del bilanciamento della vettura, nonostante le temperature glaciali della pista non agevolassero il tyre working range. Ha sottolineato inoltre che lo ha impressionato la guidabilità del motore Honda: chissà, magari è la volta buona per i giapponesi di ricevere complimenti…

63 giri per la Alfa Romeo Sauber C37 con Ericsson al volante. La vettura elvetica ha impressionato il pilota svedese riguardo “potenziale” mostrato, tuttavia le temperature e i vari cambiamenti di setup (aerodinamico e meccanico), essendo una vettura praticamente nuova rispetto alla 2017, ne hanno impedito la dimostrazione, chiudendo con l’11esimo tempo. Domani si attende il debutto al volante di Charles Leclerc.

Molto positivo il debutto della Renault RS18 con Nico Hulkenberg e Carlos Sainz (che hanno guidato al mattino e al pomeriggio rispettivamente). La vettura si è mostrata subito veloce e affidabile, secondo il pilota tedesco tutt’altra cosa rispetto al 2017, grazie anche all’enorme sviluppo del team con sede a Enstone rispetto a pochi mesi fa. Pochi giri invece per Sainz, alle prese anche lui con un pomeriggio inutile per temperature e pioggia…

Inizio non dei migliori invece per McLaren, con alla guida Alonso. La sessione comincia con un inconveniente tanto curioso quanto pericoloso, che ha condizionato il lavoro del team inglese per un paio d’ore abbondanti. La vettura, comunque, nei giri in pista è sembrata tutt’altro che bilanciata, con Fernando che è stato costretto a “domarla” per più volte, segno di un non perfetto setup iniziale ma che comunque lascia l’asturiano positivo per il proseguimento dei test. Gli è stato chiesto anche un parere a fine sessione riguardo all’affidabilità mostrata dalla PU Honda e ha risposto “Non importano i giri fatti nel pre-stagione se poi il motore non si avvia in Australia…”.

Terzo tempo di giornata (e 80 giri) per Kimi Raikkonen e la sua Ferrari SF71H. Paparazzata in tutti i modi (anche a causa della bufera mediatica del Filming Day di ieri), la neonata vettura di Maranello ha subito impressionato per le sue doti telaistiche. Giornalisti e addetti ai lavori in pista hanno parlato di vettura ben piantata all’asfalto e con un’ottima trazione, che ha permesso al pilota finlandese delle perfette traiettorie in pista. L’impressione, confermata dallo stesso Kimi, è che non abbiano spinto: l’obiettivo era raccogliere dati (aerodinamici soprattutto, con sensori sul fondo e rastrelli sul diffusore di nuova concezione) e non provare il tempo. Da sottolineare le parole del pilota “tutto quello che abbiamo provato ha funzionato e la macchina ha risposto come ci aspettavamo”…

Secondo tempo di giornata per Valtteri Bottas (e Lewis Hamilton nel pomeriggio) con la W09 EQ Power+ Hybrid. “Solo” 83 giri (molto meno di quelli che si erano prefissati) per il team campione del mondo. La vettura ha dato impressioni “positive”, nonostante abbia mostrato un marcato sottosterzo a causa delle gomme non perfettamente in temperatura, che ha costretto i piloti a zigzagare continuamente sul rettilineo per generare temperatura (segno anche di una maggiore “gentilezza” sulle gomme della nuova vettura). Da sottolineare anche un escursione fuori pista di Hamilton in curva 9. 

Leader di giornata è stato Daniel Ricciardo: la RB14 si è mostrata a suo agio e affidabile sulla pista spagnola, tanto da compiere ben 105 giri (anche con gomme da bagnato sul finale). Il pilota italo-australiano ha dichiarato di essere contento del setup trovato con la vettura, dimostrato anche dalle grandi staccate che ha compiuto e dall’ottimo comportamento a centro curva della vettura, che gli ha permesso di spingere forse di più dei suoi colleghi. Domani toccherà al baby-fenomeno Verstappen confermare le stesse sensazioni…

In conclusione, una giornata all’insegna del freddo e del maltempo (sul finale). Tutti concordano nel dire che è stata poco indicativa, sia nei tempi, sia nel comportamento delle vetture ma fatto sta che, nonostante tutto, le impressioni della vigilia sono state rispettate: Red Bull più competitiva rispetto al 2017, Ferrari telaisticamente solida e Mercedes ancora alle prese con una diva meno “capricciosa” ma ancora non perfettamente prevedibile come le due rivali. Nota di merito al nostro amico Fabrizio Colombari per le notizie utilissime dal tracciato.

I sensori di temperatura montati sulla pancia “lato intercooler” per studiare i flussi

A domani, con il resoconto della 2° giornata!

I tempi di giornata (fonte AutosprintLive)

Chris Ammirabile