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MOTOGP 2022- GRAN PREMIO DI CATALOGNA

Nemmeno il tempo di godersi il Mugello che le moto tornano in pista in quel di Montmelò.

Il fresco (magistrale) vincitore del Gp italiano ha l’obbligo di dare continuità all’altissimo livello a cui è arrivato negli ultimi 3 appuntamenti. Non può permettersi di tirare il fiato nemmeno tra un turno di prove e l’altro. Pecco si è messo addosso by himself una situazione stressante, e da solo deve tirarsene fuori per non arrivare a fine anno pieno di rimpianti. La moto più “migliore” è sotto le sue natiche: è doveroso che ne tragga fuori il massimo perché quest’anno va così, ma l’anno prossimo chi lo può sapere?

Nelle due occasioni in cui ha vinto la gara,  il francesino della Yamaha gli è comunque arrivato dietro ad un tiro di schioppo, segno che ha capito contro chi lotta e che lo deve marcare stretto tutte le volte che gli è davanti.

In questo senso Fabio Quartararo ha dato testimonianza di essere maturato, facendo uno switch mica da poco. Le altre Yamaha servono giusto per rinfoltire il numero della griglia quindi, se vorrà riconfermarsi, non potrà che contare su se stesso.

Bagnaia (al contrario) è svantaggiato dalla classifica ma potrebbe essere “aiutato” dalle altre Ducati in pista. Bastianini, che ha il dovere di gareggiare per se stesso. Miller, che deve tornare a fare il Miller.  Ed infine i due Pramac hanno necessità di “arripigliarsi”. Con quella moto non è impossibile frapporsi tra il chivassese e Quartararo, a patto di tornare tutti in palla. Non necessariamente sempre e tutte le volte, ma queste sono le variabili che Fabio dovrà considerare. E lo è anche Aleix Epargaro: lo spagnolo sta facendo una stagione da urlo in groppa all’altra eccellenza made in Italy by Noale.

Gli altri?

Con l’assenza di Marquez, ed il clima che regna in HRC, la Honda fa numero quanto e poco meglio delle altre tre Yamaha solo perché sono quattro. In Suzuki sono riusciti nella storica impresa di prendere un grande condottiero e poi annebbiare il futuro a breve della sua truppa. In Ktm i lavori sono sempre in corso e non si gareggia sempre sul bagnato o in Portogallo. Le gesta dei due prodi VR46 in Toscana sono state frutto di una serie di situazioni favorevoli piuttosto che di un alto livello raggiunto in maniera definitiva.

Gli esperti dicono che sarà una gara di gestione gomme. L’asfalto di Barcellona è più scivoloso di altri e questo porta i pneumatici (si, “i” e non “gli”) a strapparsi più in fretta che altrove se troppo stressati. Quindi il vincitore sarà quello più bravo a trovare il compromesso giusto con il setup ed il polso destro, non necessariamente quello che sarà il più veloce in assoluto in pista. Ad oggi rischio pioggia nullo.

Buona gara a tutti.

(immagine di copertina tratta dal sito automotorinews)

 

 

Salvatore V.

REA ILLUMINA, BAUTISTA LEADER – WSBK ESTORIL POST GP

Bautista, Razgatioglu, Rea. Rigorosamente in ordine alfabetico. Sono loro i dominatori indiscussi del Mondiale Superbike su Ducati, Kawasaki e Yamaha. Tre case a giocarsi il Mondiale Piloti ed il Costruttori con i loro Piloti di punta.

Scrivo queste righe mentre riguardo gara 2 di Estoril. Lasciatemi dire che, aldilà del risultato finale, è stato un weekend spaziale. Uno spagnolo, un Nordirlandese ed un Turco… stanno monopolizzando il Mondiale delle derivate di serie, perché sono i più forti e perché guidano al meglio le proprie moto.

Il confronto con i compagni di team è a dir poco irrisorio. Michael Rinaldi è completamente sparito dai radar ai quali ci aveva abituato, Andrea Locatelli dice che la R1 è “vecchia” ma Toprak ci vince il Mondiale, Alex Lowes è lontano anni luce da Rea. Nelle 3 gare ed i 9 podi a disposizione, i gradini sono occupati sempre da quei tre.  Alvaro Bautista vince gara 1 superando nel rettilineo finale la R1 di Razgatioglu, con Rea che chiude terzo.

Jonathan Rea vince la Superpole Race, superando a poche curve dal traguardo Toprak Razgatioglu, infine trionfa in modo magistrale inventando un sorpasso al cavatappi (lo stesso dove Pedrosa stese Hayden nel 2006) su Alvaro Bautista nel corso dell’ultimo giro.

TOPRAK CHE SUCCEDE?

Sembra strano ma finora Razgatioglu ha perso tutti i corpo a corpo, anzi alcune volte si è spinto oltre il limite. Basti vedere Assen in cui coinvolge Rea nell’incidente ed in questo round, durante la SP Race nell’ultimo giro entra in modo davvero cattivo su Rea che rischia di cadere. Sembra aver vinto ed invece perde l’anteriore.

Toprak durante la Superpole Race. Riesce a salvarla alla “Marquez” Immagine WorldSBK.com

Riesce a salvarla in modo miracoloso, alla Marquez… ma Rea lo infila e vince la SP Race. Toprak sembra non saper vincere più, è davvero un lontano ricordo rispetto a quello dello scorso anno. Sono già 52 i punti di distacco dopo soli 3 round dalla testa della classifica. 

Sicuramente la Kawasaki ha migliorato i problemi legati ai giri motori che hanno costretto a giocare con armi di “plastica” nel 2021 e Ducati ha guadagnato in kg e talento il cambio tra Redding e Bautista.

La leggenda Ducati Chaz Davies durante la premiazione di Gara 1, con Alvaro Bautista. Immagine WorldSBK.com

REA VS BAUTISTA

Rivivremo un fantastico 2019 !? La mia risposta è NO. Il 2019 fu un anno in cui Bautista ha letteralmente dominato la prima parte e poi si è scornato con la dirigenza per un rinnovo che non voleva arrivare. Questo Bautista è diverso, come ha dichiarato lui stesso i due anni sulla Fireblade gli hanno affinato la sensibilità all’anteriore, difatti è l’unico Pilota che su 9 gare ha fatto 9 podi (4 vittorie e 5 podi). Probabilmente è il miglior Bautista di sempre.

Dall’altra parte però abbiamo il più forte Rea di sempre, un Jonnhy che ha più fame dello scorso anno e che vuole rimettere il numero 1️⃣ sulla carena, magari lasciando da Campione del Mondo in carica come Bayliss e Biaggi…

IL RESTO DEL MONDO.

Resta da capire cosa succede a Michael Rinaldi. Voluto li dagli sponsor… si becca 24 secondi in gara 1, 25 secondi nella Superpole Race ed altri 16 secondi in gara 2 dal compagno di team che guida la stessa moto e che è in testa al Mondiale. Sicuramente non sarà su quella sella nel 2023…

In casa Yamaha e Kawasaki non gioiscono nemmeno viste le situazioni di Locatelli e Lowes. Entrambi finiscono ai piedi del podio ma comunque lontani da quelli li davanti che fanno un altro lavoro.

Iker Lecuona, miglior Pilota HRC del weekend. Immagine WorldSBK.com

In casa Honda non è cambiato nulla dallo scorso anno. Iker Lecuona è il miglior Pilota del weekend e la sensazione è che non possa fare di più con questa moto. Un quarto posto nella SP Race e due sesti posti nelle gare lunghe. Sembra poco ma il suo passo è molto costante. In tutte le nove gare è sempre andato a punti ed è 5° nel Mondiale, davanti a Piloti Ufficiali come Lowes, Rinaldi e Redding. Non male per essere un Rookie…

In casa BMW non resta che piangere. Tom Sykes non aveva tutti i torti…

Classifica Mondiale. Fonte WorldSBK.com

Nel Mondiale comanda Bautista su Rea ma, considerando il danno fatto da Toprak ad Assen, i due sono praticamente appaiati e sarà il leitmotiv della stagione. Appuntamento fra 15 giorni a Misano, per il GP di casa “Ducati”.

CURIOSITÀ

Jonathan Rea firma il successo numero 117 ed è ad un passo dal “doppiare” il secondo nell’albo d’oro, un certo Fogarty a 59. 

Diventa il Pilota più longevo nelle vittorie del Mondiale SBK. Strappa il record per un solo giorno ad Haga che tra la prima vittoria (Sugo 1997) e l’ultima (Nurburgring 2010) passarono 12 anni ed 11 mesi esatti. Jonnhy tra la prima (Misano 2009) ed oggi fa 12 anni, 11 mesi ed 1 giorno.

Infine mancando 9 round, con altre 27 gare riuscirebbe a raggiungere in testa, a quota 377 partenze, il recordman Troy Corser….

Sarà un anno spettacolare.

 

Francky

 

 

(Immagine di copertina WorldSBK.com)

 

UN, DUE, TRE…BESTIA – DUCATI VOLA CON QUELLO SBAGLIATO

Come sempre non le mando a dire ed onestamente poco importa. Ad inizio stagione sbagliavo, credevo che il problema di Ducati e del loro Pilota di punta mandato da Dio fosse Jorge Martin

Ed invece avevo sottovalutato e di brutto Enea Bastianini, è lui che ha spaccato il box Factory in due metà belle precise tanto da fare fare le valigie a Jack Miller. Bastianini però ha un grosso problema, ed io seguo abbastanza questo circo da saperne già il finale. Guida una moto del 2021 in un struttura clienti che paga per avere quella moto. Nel fantastico mondo dei team Factory è inammissibile, i giapponesi avrebbero già segato un pistone…

In Italia forse la mentalità è diversa, la capacità di adattamento e l’astuzia e le capacità di un Bastianini al top della forma hanno permesso al Team Gresini di vincere ben 3 delle prime 7 gare, prendendo letteralmente a schiaffoni la struttura Aprilia (vedi che non era il Team il problema?). Ducati quest’anno ha la moto totale, personalmente in 20 anni di MotoGP non ne avevo mai vista una così dominante con così tanti Piloti diversi… Eppure…

Eppure il Pilota di punta Ducati, ha la metà dei punti del leader della classifica, gli stessi punti di Joan Mir che guida una caffettiera DeLonghi e soli due punti in più di Marc Marquez che guida con metà corpo…

L’appuntamento del Mugello e di Catalunya saranno fondamentali per delineare il percorso di Bagnaia e Ducati verso il Titolo Mondiale che manca dal 2007… Personalmente spero che a Borgo Panigale non facciano scherzi  e diano tutto l’appoggio possibile ad Enea Bastianini, non sono sulla moto ma anche nelle tattiche di gara (mapping 8).

LA GARA

Era dal 2009 che un Italiano non vinceva 3 delle prime 7 gare, l’ultimo era stato Valentino che nel prossimo weekend di gara al Mugello vedrà il ritiro del proprio 46.

Bastianini vince e soprattutto convince con una condotta di gara davvero da Top Rider. Potremo dire che ha giocato al gatto col topo scavalcando prima Jackass Miller e poi facendo innervosire, non poco, Pecco Bagnaia. Nella bagarre dei sorpassi tra i due Pecco va prima lungo e poi si stende, buttando alle ortiche 20 punti che in ottica Mondiale peseranno tantissimo.

Si stendono per campi le due Suzuki e chi ringrazia è Marc Marquez che altrimenti sarebbe finito 9°. Questo Marc Marquez non è assolutamente il Marquez che conosciamo, la moto non la sente e non rischia nulla. Honda deve darsi una svegliata perché il Marc 2016/2019 non tornerà mai più. Ed onestamente non penso che Marc abbia voglia di continuare così, con questi risultati. Occhio che non gioca per finire in TOP5, quello o vince o ci saluta tutti quanti.

In Yamaha la situazione è drammatica. Le ultime tre moto classificate sono le 3 Yamaha, Morbidelli sembra guidi un sidecar, mentre gli altri due… Soltanto Quartararo salva capra e cavoli portando un 4° posto miracoloso, guadagnando 13 punti su Bagnaia e Mir.

Un altro podio per l’Aprilia ed Aleix Espargaró che ormai ci ha preso gusto e giustamente vuole un bel rinnovo, visto che la differenza la fa tutta lui.

Tema mercato, Jack Miller sembrerebbe in procinto di firmare per KTM, ci auguriamo nel team Factory almeno. Personalmente avrei preferito la SBK a fare la comparsa in MotoGP… Con la Suzuki fuori dai giochi potremo vedere Mir in HRC e Rins in Yamaha o Aprilia (da capire se nel Team Factory Aprilia, oppure nel satellite Yamaha). Da valutare Zarco e i tre KTM, soltanto Binder è salvo. Vedremo…

 

Appuntamento al Mugello tra 15 giorni.

(immagine di copertina tratta dal sito del Giornale di Sicilia)

 

Francky

 

 

MOTOGP 2022-GP DI FRANCIA LE MANS

Le Mans…. Solo sei lettere dell’alfabeto in cui c’è rinchiuso gran parte del fascino degli appassionati di motori.

Le moto corrono sul circuito Bugatti dalla fine degli anni 60 alternati agli altri classici, come ad esempio il Paul Ricard, ed in maniera esclusiva dal 2000 ad oggi.

Nel recente passato era considerata una pista Yamaha, ovvero quella pista dove le moto di Iwata avrebbero potuto far bene anche quando sembravano in crisi. Eppure, a guardar le statistiche, gran merito di ciò va attribuito a Jorge Lorenzo che ci ha vinto 5 volte tra il 2009 ed il 2016, mentre l’unica vittoria non targata JL99 è di Maverick Vinales nel 2017. Era anche considerata una pista ostica per Ducati che invece ha vinto le ultime due edizioni corse nel 2020 e 2021 rispettivamente con Petrucci e Miller.

Quindi? Quindi pronostico apertissimo che però vede come favoriti proprio Quartararo su Yamaha e Pecco Bagnaia su Ducati. Se il francese è il leader del Campionato, il chivassese arriva dalla strepitosa gara di Jerez in cui ha dato l’impressione di aver ricomposto il puzzle.

Gli altri sono tutti in coda, con Marc Marquez a guidare la lista dei “contenders”. Lo spagnolo ci ha regalato un sorpasso spettacolare con ruota fumante (virgola nera annessa) in curva 8 di Jerez ed un salvataggio dei “suoi” al tornantino. Vogliamo pensare che siano due segnali che il leone è tornato a ruggire, anche se dovrà combattere con la sua Honda.

Inutile fare altre premesse e “speranze” di riscatto per ognuno dei componenti della griglia. Le Ducati sono le moto più veloci ed il vincitore potrebbe anche uscire tra uno dei ducatisti. Le altre Yamaha riempiono solo la griglia accanto alle altre Honda ed alle KTM. L’unica possibilità di expliot potrebbe venire fuori da Aprilia.

Non ho parlato di Suzuki…. Credo sia molto difficile che a così poca distanza dall’annuncio del ritiro a fine anno nel team possa esserci la lucidità per puntare alla vittoria ricacciando in gola l’annuncio dei giapponesi. Certo, sarebbe davvero una bella storia se Mir o Rins trionfassero. Una storia che ci piacerebbe raccontare. Esattamente come quella di un pilota SBK australiano che proprio a Le Mans riportò sul gradino più alto una moto di Hamamatsu dopo 7 anni di digiuno nella classe regina, la prima in era MotoGP 4 tempi.

(immagine tratta dal sito fuori pista)

(immagine tratta dal sito ufficiale della Motogp)

Un tal Chris Vermuelen che ci regalò una perla in una gara pazza sul bagnasciuga tipico di tante gare a Le Mans. Motivi dell’improvviso comunicato? Per adesso trapelano solo illazioni in merito ad una presunta multa che il colosso dovrà pagare per aver introdotto sul mercato europeo automobili con un sistema che raggirava il controllo dei gas di scarico. Un dieselgate 2, insomma. Ma restano solo voci.

In Suzuki ci hanno abituato a questo “viavai” dalle corse: era e resta un gran peccato. Proprio adesso che la moto è migliorata. Proprio adesso che avevano trovato in Livio Suppo un sostituito valido di Davide Brivio artefice del loro ritorno (vincente) nel giro delle corse che contano.

Ezpeleta ha una bella gatta da pelare ed ha già dichiarato che ci sarà una penale salata da incassare dai giapponesi, che presumibilmente verrà usata per “incentivare” l’ingresso di qualche altro team. Ma chi darà le moto a questo team? Aprilia? Honda? Ktm? Di certo non potrà dargliele Ducati (a meno di perdere un cliente attuale) altrimenti il campionato diverrebbe un mezzo monomarca come in passato.

Nelle prossime settimane scopriremo nuovi scenari.

Buona gara a tutti.

(immagine in evidenza tratta da twitter)

BAGNAIA È TORNATO, MARQUEZ PURE – GRAN PREMIO RED BULL ESPANA

Arriverà l’Europa ed arriverà anche Bagnaia. Detto fatto. Anzi di più…. È ritornato anche Marc Marquez.

Bagnaia e Quartararo hanno praticamente fatto il vuoto ed avevano quasi 6 secondi di vantaggio sul gruppo quando mancavano ancora 10 giri. Una gara vecchio stampo su un circuito vecchio stampo. Sul finale gara il Francese ha tentato l’assalto ma Pecco ne aveva tanto di più ed ha vinto senza lasciare scampo e neanche le briciole agli altri.

Il terzetto tra Miller, Marquez ed Aleix Espargaró ha condotto una gara notevole dietro i due marziani la davanti. L’altra Honda ufficiale non si è mai vista nella Top10, chiaro segno che Pol questa moto, nonostante l’abbiano creata anche per lui, non la sente proprio.

Ritmo della gara molto al limite, hanno girato e tirato come quelle vecchie gare che vedevamo qualche anno fa. Temperatura della pista molto alta e per fortuna niente giochetti di conservazione gomma.

Da segnalare l’ottima gara di Nakagami, miglior Honda dopo Marc Marquez ed della grandissima gara di Marco Bezzecchi. Il Rookie italiano ha chiuso in Top10 alla anche mia che avevo espresso seri dubbi sul suo potenziale. Tanta roba.

Mai inquadrati dalle telecamere Alex Rins e Franco Morbidelli. Il Pilota Suzuki sbaglia in rimonta e purtroppo non riesce a prendere punti, mentre Franco è sempre più un dilemma. Oserei dire per fortuna che ha già rinnovato…

Li davanti fanno gara a parte ma sono quei tre la dietro che regalano spettacolo, anzi lo spettacolo lo regala sempre e solo lui… Il Pilota più forte dell’era MotoGP.

Dopo aver sorpassato Miller in un modo spaziale, portandosi in 3^ posizione, perde l’anteriore alla curva Lorenzo e la salva con il gomito. È la prima volta da quando è tornato che riesce a salvarla come faceva prima di Jerez 2020. 

Aleix Espargaró ne approfitta e si piazza in terza posizione prendendosi un podio meritatissimo, rafforzando la sua leadership nel box Aprilia e perdendo le concessioni. Adesso sono un Top Team.

Pecco Bagnaia vince d’autorità e adesso sarà chiamato subito alla conferma il 15 maggio sul circuito di LeMans. In Francia (dove nessuno ha fatto i test) scopriremo il reale potenziale di Pecco e di questa GP22. Quartararo si conferma l’uomo da battere mentre Joan Mir continua a vivere nel limbo della TOP5, né carne e né pesce per lui. Chiude 6° e perde ancora punti in classifica.

All’ultimo giro Marquez regala un capolavoro, sorpassando Miller alla curva 8 all’esterno e lasciando una riga nera interminabile dando gas sullo sporco con il rischio di volare via da un momento all’altro. 4° posto e tanti punti in cascina. In ottica Mondiale c’è anche lui.

Classifica Mondiale👇

Questa la Top10 anche se a me, la classifica Mondiale in ottica Mondiale piace vederla così…

Quartararo 89

Bagnaia 56 Mir 56 (-33)

Marquez 44 (-45)

… sarà un anno fantastico…

Francky

P.S. Permettetemi di lasciarvi con questa foto…👇 Il Motociclismo.