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UN CAMPIONE 15 ANNI DOPO E IL GATTO CHE GIOCA CON IL TOPO.

  • LORENZO DALLA PORTA è CAMPIONE DEL MONDO MOTO 3!!!

Doveroso il tributo immediato al portacolori Italiano, che riesce a portare a casa il titolo iridato 2019. Una stagione che non lo vedeva favorito dal pronostico, seppur in sella alla moto e team fra i migliori assoluti della categoria. Una stagione che lo ha visto perdere più volte i duelli per la vittoria nell’ultimo giro, con le prime gare un pò opache, per la prestazione che poteva avere, mentre Canet otteneva risultati più costanti nelle prime posizioni.

Dalla Francia, però è uscito il Dalla Porta davvero tosto, con un filotto di secondi posti e la vittoria in Germania, che lo ha posto definitivamente al comando della classe. Canet ha cercato di fare il massimizzatore di risultati, ma dopo la vittoria a Brno, è iniziato il declino, con 4 ritiri e due volte oltre la decima posizione, interrotto solo dal dominio di Aragon.

Sarebbe stato più bello che il duello fra i due si fosse corso fino a Valencia, entrambi meritavano di giocarsela a pieno, ma nel finale di stagione, la Honda di Leopard ne aveva di più della KTM del team di Biaggi, portando lo Spagnolo a dover osare di più, spingendolo ad errori come quello di oggi.

Applaudiamo quindi ancora una volta il nostro Lorenzo Dalla Porta, per aver saputo portare a casa il titolo, in una delle stagioni più incerte ed equilibrate, che per ora ha visto vincere ben 10 piloti diversi in 17 gare.

L’ultimo Italiano ad aver vinto nella serie più piccola, al tempo 125, fu Andrea Dovizioso, esattamente 15 anni fa.

  • IL GATTO CHE GIOCA CON IL TOPO

Marquez ancora una volta ha giocato in suo stile con uno Yamahista, caduto nel suo tranello. Il solito binomio Honda/Marquez ne aveva nettamente di più, tanto da mettersi per l’ennesima volta dietro a una Yamaha, chiudendo il gas quando poteva comodamente balzargli davanti in un qualsiasi momento.

Come Quartararo, pure Vinales si è fatto fregare, solo che di peggio, ci ha messo un tentativo di rispondere a Marquez con un tentativo disperato, finendo per lanciare la moto in ghiaia.

A Maverik e Fabio, bisogna sperare che Marquez non lo batti sfiancandolo sulla prestazione, ma giocando sulla pressione psicologica, come ha fatto Dovizioso a Zeltweg o ancora meglio Rins a Silverstone, che ha servito al 93 lo stesso gioche che fa lui con gli altri.

Detto questo, continuo a battere sul fatto che ormai sto binomio ha dimostrato tutto, un livello di poter giocare con i rivali, pari a quel che faceva Rossi nel 2002/2003, portandolo a non divertirsi più e con la stampa e il paddock che chiedeva un cambio di moto.

Premetto che non sminuisco minimamente il valore del pilota, non stai li solo per la moto, devi essere pure tu di talento, però sarebbe bello vederlo lanciarsi in una nuova scommessa, che renda più imprevedibile l’esito finale della stagione, perchè per il 2020 è difficile non pronosticare il suo NONO titolo mondiale, stante questi i livelli delle forze in campo.

  • TRIPLE CROWN

In QATAR Domenicali disse; “Bene, ora che ci battano in pista”

Mondiale piloti – Mondiale Marche – Mondiale Team per il team HRC, mi sa che se la sono legata al dito, sia loro che Marquez, compiendo qualcosa d’incredibile con praticamente un solo pilota.

  • IL RESTO DEL GRUPPO

Tolti i due che si lottavano la vittoria, abbiamo un Crutchlow che ha fatto davvero una buonissima gara a tratti li con i due, finendo per ottenere un buonissimo secondo posto.

Dietro di lui, una gara alla moto3 style, con i piloti a passarsi e ripassarsi, non capendo che potesse spuntarla fra Miller, Bagnaia, Mir, Rins, Iannone, Espargarò e Rossi.

Rossi incredibile, parte a razzo, quasi incredibile e fa subito due giri alla ricerca dela fuga, ma dal terzo giro inizia a subire un sorpasso dopo l’altro, arriva decimo e poi inizia a rimontare. Si porta quarto e poi risprofonda, indecifrabile ed escono sempre più i dubbi se sia il caso di continuare a correre in MotoGP…

Miller tostissimo fa terzo a casa sua, ma è bellissimo vedere finalmente Bagnaia la davanti, come se avesse finalmente risolto i suoi problemi con la D16, speriamo sia l’inizio di un buon filotto di bei risultati. Dovi dietro i due clienti, come solita dimostrazione che l’Australia non ha un bel rapporto con lui.

Le Aprilia belle convincenti per una volta, anche loro stan mostrando chiari segni di miglioramento, che in ottica di una rivoluzione della moto per il 2020, può solo che far ben sperare.

Suzuki, una gara onesta con entrambi i piloti.

Fortuna che nel botto del pronti via, non ci sono state conseguenze fisiche ne per Quartararo che per Petrucci.

  • Lorenzo e Zarco?

Lungi da me dal smettere di credere in JL99 e le ammissioni dei vertici di Honda di aver sbagliato tecnicamente con lui, son segno che ci credano ancora nello Spagnolo, tuttavia, mi sa che gli stan dando una Honda Moto3, se la colpa non è anche nel pilota. Ormai il tempo del recupero fisico c’è stato, mi sa che manca uno sblocco mentale per Lorenzo.

Zarco, al debutto su Honda fa una gara molto incolore nelle retrovie, ed è troppo poco rispondere dicendo; “beh, almeno ha fatto meglio di Lorenzo…” attendiamo la prossima corsa.

  • Moto2

Riuscirà Marquez Jr. a buttare via il titolo iridato? Pareva solo una formalità, ma gara dopo gara, pare che qualche spettro stia affollando la sua mente e non gli permetta di essere il pilota di stare la davanti, dove dovrebbe.

A Sepang avrà il primo vero match point, visto il vantaggio su Luthi di 28 punti.

Marini e Bezzecchi ringraziano Lecuona , autore di una staccata folle, e gli attribusicono il titolo della minchiata del gp. Un vero peccato veder fuori da subito due che potevano giocarsela.

Vince la corsa Binder, davanti a un Martin che sta iniziando a essere uno tosto per la categoria Moto2, mi sa che il prossimo anno sarà quello maggiormente favorito nella corsa al titolo.

Chiude il podio Luthi, con Marquez solamente ottavo.

  • Moto3 

La solita collezione di mille sorpassi, e mille cadute, che però vedono trionfare Dalla Porta davanti al compagno Ramirez e un sempre a podio Arenas.

Mi par d’aver detto quasi tutto, ma ora…

Saluti

DAVIDE_QV

 

MotoGp 2019- Australian Grand Prix Philip Island

Weekend australiano secondo appuntamento del trittico all’altro capo del mondo con tutti i titoli della classe regina già assegnati.
Philip Island è il bel circuito del globo terracqueo per tracciato, atmosfera, scenografia. Si corre in faccia al mare tra prati scogli e gabbiani…
Da motociclista praticante (a livello amatoriale) ho avuto la fortuna di mettere le ruote su tante piste togliendomi lo sfizio di vedere fior fior di circuiti da dentro il mio casco e non quello di un on board camera. Philip Island resterà per sempre un rimpianto.
Un tracciato dove la moto sta dritta solo sul rettilineo di partenza che si percorre guardando l’asfalto che si congiunge con il mare regalandoti la sensazione di potertici tuffare dentro con tutta la tuta. La pista riappare all’improvviso sotto forma di un discesone per la prima piega verso destra (Curva Doohan)… poi una eterna sinistra dalla quale vieni sparato fuori in un finto rettilineo con un’altra piega a sinistra da piloti veri (guarda caso intitolata a Stoner..). Ma mi fermo qui dopo 3 curve, perchè l’estasi sarebbe talmente grande da farmi arrivare lungo alla staccata della curva Honda.

Con gerarchie ampiamente consolidate i favoriti restano sempre gli stessi. Immaginare un Marquez che voglia far polpette di tutti gli altri è quanto di più normale si possa fare. Le Yamaha saranno nuovamente molto competitive seppur la vittoria di Quartararo resta difficile. Dibattendo con un utente di Twitter ho avuto lo spunto di riflettere su quanti piloti abbiano vinto una gara su Yamaha in epoca MotoGp: Biaggi, Rossi, Lorenzo, Spies e Vinales. Tutti con il comun denominatore di avere guidato per il team Factory e non clienti (grazie Frankie29): una vittoria del francese che parla spagnolo con il cognome italiano sarebbe davvero un impresa ma resta storicamente difficile.

Ducati è stata dominante sull’isola di Filippo per tanti anni, esattamente fino a quando ha potuto contare sulla centralina #27 di produzione australiana che controllava la manopola del gas. Una volta perso l’uso di tale centralina è stato il deserto con soltanto due terzi posti all’attivo nell’ultimo decennio, quindi consiglierei ai ducatisti di non farsi troppe illusioni.
E parlando di Ducati mi sovviene l’unico tema tecnico sul quale vale la pena fare una riflessione in ottica gara. Quest’anno le Michelin sono cambiate e consentono di forzare molto di più il ritmo rispetto agli anni scorsi in cui Dovizioso era bravo ad eccellere nella gestione della gara conservando una riserva per il finale rispetto agli altri. Da quest’anno non è più esattamente così ed i nodi sono arrivati al pettine: bisogna tirare a bestia sin da subito come Marc sa fare divinamente, mettendosi nelle condizioni di non essere più raggiunti anche se vittime di un lieve calo nel finale esattamente come accaduto a Motegi. Con il senno di poi Dovizioso avrebbe dovuto osare molto prima per poter stare vicino ai due fuggitivi e tentare il colpo nel finale. Ma non riesce più a farlo, forse perché gli mancano quei due decimi di velocità pura che appartengono ad altri. Gli stessi decimi che Vinales perde regolarmente nei primi giri di gara e che poi non riesce più a recuperare. Jorge è sempre stato un maestro delle partenze a bomba…chissà cosa avrebbe fatto fosse rimasto dove era giusto restasse…

Finale di stagione in calando per le Suzuki e per Rins, binomio al quale questa pista dovrebbe essere più adatta rispetto ad Austin e Silverstone dove invece hanno vinto.
Ma il leit motive delle ultime tre gare sarà il ritorno di Zarco. Rientrando si è posto un obiettivo più raggiungibile: adesso non dovrà essere il primo delle Ktm ma gli basterà essere il penultimo delle Honda davanti a Lorenzo!! Dovrà però essere in grado di mettersi dietro tutte le moto austriache per giustificare l’abbandono del tanto auspicato team ufficiale che ruotava intorno a lui…. non la vedo facile.

Moto2.
Marquez appare in difficoltà dopo aver dominato per una lunga fase centrale di questo campionato. I suoi avversari sono riusciti a trovare quella messa a punto ideale con il gommone posteriore che lui aveva centrato prima di tutti: adesso le gare sono diventate più complicate. Quel cagnaccio di Luthi è distante ma non abbastanza da fargli dormire sonni tranquilli: basta un passo falso, una scivolata causata da un altro pilota che lo coinvolge, un piccolo dettaglio per rimettere in gioco lo svizzero che non sarà un fenomeno ma è sempre regolare e puntuale come le tasse. Ottimo Luca Marini negli ultimi due appuntamenti. Se continuasse su questa strada ripercorrerebbe le orme dei suoi connazionali Morbidelli e Bagnaia che gettarono le basi dei loro titoli mondiali nelle ultime gare dell’anno precedente.
Sarebbe curioso se il fratello di Vale riuscisse a diventar campione battendo nel 2020 il fratello di Marc campione in carica…. Vorrebbe dire che la parte di DNA veloce dei due è quello di Stefania e non quello di Graziano….

Moto3
Dalla Porta è in testa con 47 punti di vantaggio su Canet. Sono quasi due gare di distacco, quindi gli basterà amministrare visto che lo spagnolo e Tony Arbolino si sono autoesclusi dalla lotta per il mondiale. Il campionato più combattuto di tutti ha ormai un padrone che potrebbe prendere la laurea già in Australia facendo solo 4 punti in più del portacolori del team di Max Biaggi. Sulla caduta di quest’ultimo a Motegi ci sarebbe da aprire un discorso tutto a se.
Il maestro delle telecronache concitate è stato il grande Di Pillo, ma non l’ho mai percepito schierato una volta che fosse una: l’ho sempre sentito dispiaciuto di fronte alla scivolata di un pilota, l’ho sempre sentito tifoso di tutti e non di alcuni. Apprezzavo Zoran Filicic e adesso comincio a comprendere perché non faccia più parte di quel gruppo di lavoro.
Speriamo di poter celebrare una vittoria di Lorenzo Dalla Porta in volata su Canet secondo…questo è il modo di festeggiare un mondiale…solo questo.

Buona levataccia a tutti perchè credo che sia proprio la gara dei ragazzini quella più interessante da seguire.
Ricordatevi l’ora legale…o solare…tutti gli anni la stessa storia.

Salvatore Valerioti

Immagine in evidenza tratta dal sito visitvictoria.com

Motul Grand Prix of Japan, Motegi Twin Ring Circuit

Alla ricerca del record mancante, potrá Marquez fare la pole al Motegi Twin Ring?

Ben tornati in Giappone dove il motorsport ed in particolare le moto sono parte integrante della cultura locale, nella MotoGP il Giappone é la nazione piú rappresentata dal punto di vista motoristico infatti ben tre dei piú grandi costruttori al mondo sono giapponesi: Honda, Yamaha e Suzuki.

Il Motegi Twin Ring si trova nella zona centro/nord del Giappone, precisamente nella provincia di Kanto non troppo distante da Tokyo per intenderci; venne costruito dalla Honda nel 1997 per ospitare ed in parte promuovere le gare della IndyCar americana e successivamente anche gare NASCAR, infatti il suo layout é un ovale con low-banked che lo rende adatto a questo tipo di competizioni. Lo scopo per il quale fu creato il circuito, vennero meno nel 2011 con l’uscita dal calendario della Indycar. Il Motegi Twin Ring peró é in realtá un circutio completo che va oltre la parte ovale dedicata alle gare americane, infatti all’interno del circuito esiste anche una parte giudata con curve e rettilinei separata ma allo stesso tempo sovrapposta all’ovale che lo rendono nel complesso un circuito adatto a molteplici eventi e gare; infatti sul circuito a noi piú consciuto gareggiano le F4, Formula Nippon e Super GT. La MotoGP invece corre al Motegi Twin Ring dal 2004, precedentemente si correva a Suzuka fino alla tragica scomparsa di Daijiro Kato.

La MotoGP arriva in Giappone con veramente poco da dire, Marquez si é gia coronato campione del mondo in Thailandia per l’ottava volta ed avrá la testa sgombera da calcoli e pensieri in ottica mondiale, in realtá qualche piccolo motivo di interesse possiamo trovarlo; il Motegi Twin Ring é l’unico circuito del mondiale dove il Marziano non ha ottenuto la pole, riuscirá ad abbattere anche questo record? Certo che si!

Quest’anno la Honda celebra i suoi 60 anni di gare nel motomondiale e vorrebbe cogliere il titolo costruttori al piú presto possibile per poi festeggiare, magari nella gara di casa, ci riuscirá? Domanda scontata.

Gli altri: Quartararo é unanimamente considerato il primo rivale di Marquez, il talento e soprattutto l’etá sono dalla sua parte, in piú dalla gara del Buriram la Yamaha ha provveduto, finalmente direi, a dargli un motore ufficiale, purtroppo peró Quartararo ancora non ha vinto una gara. I piloti Yamaha in generale sono sempre molto competitivi, su tutti Vinales anche se non sembra in grado di impensierire Marquez, Vale e Morbidelli sembrano abbastanza vicini nelle prestazioni. Le Ducati sperano che al Motegi Twin Ring utilizzino la parte ovale, scherzi a parte fino adesso sono sicuramente la delusione del 2019, almeno per me.  Lorenzo al Motegi Twin Ring celebra i suoi 200 gran premi, purtroppo per lui peró sembra l’ombra di se stesso, si parla continuamente di aggiornamenti alla moto e tecnici Honda che cercano di assecondare le sue richeste in modo da metterlo a suo agio, pare non funzioni nulla. La Suzuki nella gara di casa schiera un’altro pilota oltre alla coppia ufficiale, la wildcard Sylvain Guintoli (un giovane di belle speranze) insieme al rookie Mir, che ben sta figurando nelle ultime gare ed il pilota di punta Alex Rins, il quale vorrebbe confermare la sua terza posizione in classifica mondiale ottenendo punti importanti. KTM ed Aprilia sono in crescita e ci si attende che possano continuare su questa strada, in particolare uno dei nostri piloti il piú ammirato e sicuramente colui che gode di una forte dose di invidia da parte di molti, da parte mia sicuro, Iannone.

Tra i piloti dei teams indipendenti c’é da sottolineare la strana storia di Nakagami su LCR Honda, il quale ha appena esteso il suo contratto per il 2020 quí a Motegi, dove peró dopo la gara dovrá sottoporsi ad un’operazione che lo terrá lontano dalle gare, quindi per lui la stagione si chiude anticipatamente al GP di casa, indovinate chi é il fortunello che prenderá il posto di Nakagami fino a fine stagione? Si lui, da non credere.

Moto2 e Moto3

Il titolo della Moto2 andrá al fratello di Marquez, c’é solo da capire quando, Marini viene da una gara di dominuo assoluto in Thailandia magari ci delizia con un’altra cavalcata solitaria (vizio di famiglia dei tempi migliori). Baldassarri é fuori dai giochi da parecchio ormai, diciamo che si é autoescluso considerando le cadute; al contrario il suo teammate Fernandez in realtá avrebbe anche delle speranze mondiali, ma come detto in precedenza il titolo Moto2 2019 andrá al Marquez minore.

Il mondiale Moto3 come la categoria in generale é in assoluto la cosa piú interessante da vedere e seguire, la lotta per il titolo é un gigantesco “chapa no” (spero di aver scritto bene, non c’entro nulla con il milanese ma il termine mi sembrava perfetto). Al comando c’é Arbolino del team Leopard (per motivi di gratitudine ho il dovere di nominarli) il distacco dal secondo é di 22 punti che sembrano molti, o forse lo sono si spera, ma il problema é che il secondo in classifica é Aron Canet il pilota piú forte della Moto3 a parer mio. Se poi consideriamo le cadute, non sempre per responsabilitá diretta che affliggono la categoria ecco che l’improbabilitá é una certezza.

Buon divertimento

LucaBKK

 

Immagini prese dal sito MotoGP.com

L’OTTAVA EMOZIONE PER MARC MARQUEZ

Preambolo

ONORE A MARC MARQUEZ PER IL SUO OTTAVO TITOLO MONDIALE

Detto questo…

Finalmente ci siamo goduti una stagione davvero I N C E R T I S S I M A , di quelle che non si vedevano da un pezzo, di quelle che ogni gp non sapevi cosa aspettarsi, con gare tutte tirate e combattute, ogni volta qualcuno di diverso sul podio più alto, i primi che diventano ultimi, gli ultimi che diventan primi…

…no spe, non sto scrivendo la Bibbia e manco una favola per bambini…

dunque:

  • Marquez

Ha provato a illuderci che avrebbe avuto una stagione difficile, facendosi battere all’ultima curva in Qatar e poi stendendosi a Austin, ma da Jerez ci ha fatto capire che sto anno non avrebbe lasciato manco le briciole, affamato di vittoria come se fosse alla ricerca del primo titolo in motogp.

Aveva nella mani la certezza di essere su un binomio praticamente imbattibile, perchè lui e la sua RC213V sono qualcosa di pazzesco assieme, pare che la fisica abbia nuove regole, quando lo vedi guidare e lo Spagnolo ha dimostrato di saper dominare o gestire, a seconda dell’occasione.

Gestire? si può parlare di gestione quando il peggior risultato a traguardo è secondo? Per levargli il gusto di non essere sul gradino più alto, ci sono volute le giornate perfette di Dovizioso, Petrucci, Vinales e Rins, che gli han sottratto 4 vittorie su 15 gare (Texas non fa testo)

Possiamo solo che inchinarci e ammettere che ha vinto il migliore.

Spe, io però ho sempre la voglia di veder separarsi le strade di Marc e HRC, perchè ormai che sto binomio sia vincente è assodato e non basta dire; “guarda dove sono le altre Honda” perchè in MotoGP nessuno ha mai vinto con in mano un cancello (poveri Harleysti, mai una gioia).

Io vorrei vedere il 93 lanciarsi in una nuova scommessa, che mi permetta di vedere il suo valore anche nello sviluppo della moto, in un team dove al momento molti non ci sono ancora riusciti. Ducati sarebbe la sfida delle sfide, quel riuscire dove han mancato Rossi e Lorenzo, ma più bello di tutti, sarebbe imbarcarsi in un azzardo come quello di Aprilia o Ktm. Ne uscirebbe una di quelle sfide, che avrebbe il profumo di epico, allora li potremmo elevare nell’olimpo il 93.

  • Quartararo

è giovane e tosto, date il tempo a questo ragazzo di capire come giocarsela con Marquez, fare esperienza per la gestione completa della corsa e come giocarsela bene all’ultima staccata e questo ragazzo diventerà una bega anche per Marquez, oltre che per gli Yamahisti.

Il giorno che trova la vittoria, questo pilota sarà un papabile Campione del Mondo!

  • Vinales

Nel limbo, mai fuori dal podio, ma mai vicino ai due di testa, ma pur sempre li davanti e ancora una volta a podio, a confermare buona costanza.

  • Dovizioso

Senza infamia e senza lode quarto

  • Suzuki

Un gp complicato si dalle prove, che avevano fatto capire che non potessero essere della partita, chiudono con un quinto e settimo posto, più che positivi.

  • Rossi

Al miglioramento prestazionale della M1, paiono uscir fuori i limiti dei suoi anni, sarà un caso? Un tempo è stato quarto dei quattro che si giocavano la vittoria, per poi risorgere. Oggi quarto delle quattro Yamaha, quasi non verrebbe voglia di assistere al 2020, se la situazione continuerà ad essere questa….chissà!

  • Honda

Se dovessero perdere il loro campione, la situazione è fra il disperato e il tragico. Stiamo assistendo a qualcosa di simile a quel che erano le stagioni Ducati con Stoner, dove solo uno sapeva portarla. Vedere Crutchlow e sopratutto Lorenzo in fondo al gruppo, fa male.

MOTO 2

Per vedere una vittoria di un “Rossi” dobbiamo puntare su Luca Marini e la VR46, che non han solo vinto, ma proprio dominato, distaccando tutti, senza lasciar la minima speranza agli altri. Convincente questa prestazione, sarebbe bello che non fossero più delle casualità e che si cominci a vedere un pò di costanza.

Chiudono il podio Binder e Lecuona, con Marquez Jr. in difficoltà con il setting, che chiude quinto, perdendo solo qualche manciata di punti da Fernandez.

MOTO3

Una gara pazza nel perfetto stile di questa categoria, con i soliti 300.000 sorpassi, ma con la solita follia di un Binder, che stende in un solo colpo Suzuki, McPhee e sopratutto….Aron Canet…il contendente al titolo.

Non sono pubblicabili le parole dedicate dal GiappoRiccionese a Binder.

Nell’ultimo giro, Migno stende Ogura, anche qui ce ne sarebbe molto da dire.

Alla fine vince Arenas, davanti a Dalla Porta che le busca ancora una volta all’ultimo giro e Lopez. La classifica di campionato è sempre più a favore dell’Italiano, che ora ha un vantaggio di 22 punti. Tutto è ancora apertissimo

Saluti

Davide_QV

Ps #toglieteglilahondadasottoilculodiMarquez

PTT Thailand Grand Prix 2019, match point for Marquez!

Benvenuti al Chang International Circuit di Buriram, Thailand dove si svolge per la seconda volta nella sua storia il gran premio classe MotoGP. Piccola introduzione sul circuito che ho visitato lo scorso anno prorpio in occasione della MotoGP, come ormai quasi tutti i circuiti che hanno la licenza FIA anche questo é stato progettato dall’ingegnere tedesco Hermann Tilke. Vederlo in foto non emoziona piu di tanto, sembra il solito circuito senza punti di interesse e parcheggi ai lati della pista invece delle vie di fuga, sul posto le cose cambiano un pó. Rettilineo di partenza mediamente lungo, prima staccata e ci si immette sul primo dei rettilinei del circuito con una leggera discesa con pendenza verso destra che porta ad una gran bella staccata con curva di raccordo sulla destra che immette sul rettilineo parrallelo, successivamente arriva il tratto piú giudato della pista con una serie di curve e con un dislivello di qualche metro dalla parte precedente del circuito, dopodiche’ un piccolo rettilineo porta all’ultima staccata prima del traguardo, per capirci il punto dove lo scorso anno Marquez “infiló” Dovizioso facendo una mossa alla “Dovizioso”. Un aspetto che mi ha colpito l’anno scorso é stato senza dubbio l’organizzazione dell’evento, ok era gia dal 2015 che il Chang International Circuit ospitava le gare della WSBK e altre categorie internazionali come Asian GT, WTCC ed altro, peró organizzare un evento come la MotoGP ha diverse criticitá e devo dire che l’organizzazione é stata all’altezza dell’evento. Anche la grande partecipazione dei thailandesi e dei vari expats o semplici turisti del motorport hanno reso l’evento una festa dei motori, tantissime moto nei parcheggi all’interno del circuto, ed alcuni pezzi davvero rari! Come vostro inviato sul posto anche quest’anno saró in Buriram per seguire l’evento, spero che sia bello come lo scorso anche se dal punto di vista sportivo ormai dice poco in ottica campionato.

Veniamo appunto alla lotta per il titolo della MotoGP che vede il dominatore del campionato 2019, l’alieno delle due ruote il marziano Marc Marquez, arriva qui in Thailandia con un vantaggio tale sul secondo in classifica Dovizioso, da permettergli di laurearsi campione del mondo al Chang International Circuit (bastano appena 2 punti in piú di Dovizioso a fine gara). Il campionato ormai é chiuso da tempo, le uniche soddisfazioni sono le vittorie di tappa che hanno visto i vari Vinales, Rins, Petrucci e Dovizioso battere Marquez sul suo terreno, unica eccezione l’ottimo Quartararo che nonostante le pole e le ottime gare manca ancora della vittoria di tappa, magari questa potrebbe essere la volta giusta. Una menzione particolare per Jorge Lorenzo che proprio qui in Thailandia cominciava ufficialmente il suo calvario con gli infortuni, a distanza di un anno il talento di Palma di Maiorca non riesce ad uscire dalla crisi che lo sta attanagliando in un vortice che lo porta sempre piú in basso nelle prestazioni, come tifoso della MotoGP e sportivo gli auguro di riprendersi al piú presto, magari proprio qui in Thailandia dove tutto ebbe inizio.

Le Yamaha arrivano al Chang International Circuit con la loro proverbiale ed indecifrabile competitivitá, Vinales e Quartararo sono capaci di fare pole e magari vincere la gara come arrivare ottavi o appena giú dal podio o magari sdraiarsi al sole del Buriram dopo poche curve, Rossi é nella fase tour legend dove piú che lottare per la vittoria si accontenta di essere competitivo e magari, se l’occasione diventa favorevole cogliere qualche piazzamento o forse, ma la vedo davvero dura, una vittoria di tappa. Morbidelli sta crescendo bene e sta anche facendo un campionato piú che positivo, il problema é che accanto a lui c’é El Diablo che con le sue prestazioni monstre rende il paragone deficitario. Veniamo al capitolo Ducati, ah che peccato mi verrebbe da dire; una moto molto competitiva a tratti dominante che peró per un verso o per l’altro proprio non riesce a portare il titolo a Borgo Panigale. Dovizioso ci mette tutto se stesso, ma contro il binomio Honda-Marquez non puó far nulla, Petrucci dopo la vittoria al Mugello e la conferma del sedile per il prossimo anno si é spento piú velocemente di un cerino; urge pilota di livello superiore per sperare di battere Marquez. La Suzuki gestita ottimamente da Davide Brivio, cresce continuamente ed é ormai un cliente duro per chiunque, specie con il suo pilota di punta Rins, anche se ancora non sono ad un livello tale da permettergli di lottare per il titolo, abbiamo visto che quando Rins si trova in lotta con Marquez non ha nessun timore reverenziale, anzi si esalta.  KTM bene anzi benissimo nelle ultime gare, il progetto si sta sviluppando bene, nonostante l’usicta del pilota di riferimento il francese Zarco; Aprilia forse un gradino sotto la KTM ma in crescita se vediamo la scorsa gara, qui peró le caratterische del circuito dovrebbero essere piú penalizzanti che altrove.

Moto2 e Moto3

Le due classi propedeutiche alla MotoGP vedono Alex Marquez con le mani sul titolo Moto2 e gli italiani ormai spettatori non paganti, strano vedere i piloti italiani furi dai giochi della Moto2 categoria che negli anni scorsi é stata dominata da Morbidelli prima e Bagnaia poi. La Moto3 invece é sempre molto interessante da vedere, per la lotta e l’imprevedibilitá che la caratterizza, qui per gli italiani il sogno iridato sembra piú fattibile che in Moto2, ma attenzione alle false illusioni, Canet ne ha di piú di tutti e anche se la matematica dice -2 da Dalla Porta in realtá é lo spagnolo il pilota piú in forma della Moto3.

PS: di seguito un link promozionale divertente di Marquez a Bangkok con la sua Honda ed alla guida di un Tuk Tuk https://www.thairath.co.th/news/local/1667118

Saluti e buon divertimento.

Immagini prese da: bleacherreport.com, www.racecontrols.net, www.tatnews.org1 , www.thairath.co.th

LucaBKK

 

Dirette Sky Sport F1 HD

Venerdì 4 ottobre
4:00-4:40 – FP1 Moto3
4:55-5:40 – FP1 MotoGP
5:55-6:35 – FP1 Moto2
8:15-8:55 – FP2 Moto3
9:10-9:55 – FP2 MotoGP
10:10-10:50 – FP2 Moto2

Sabato 5 ottobre
4:00-4:40 – FP3 Moto3
4:55-5:40 – FP3 MotoGP
5:55-6:35 – FP3 Moto2
7:35-8:15 – Qualifiche Moto3
8:30-9:00 – FP4 MotoGP
9:10-9:50 – Qualifiche MotoGP
10:05-10:45 – Qualifiche Moto2

Domenica 6 ottobre
3:40-4:00 – Warm-Up Moto3
4:10-4:30 – Warm-Up Moto2
4:40-5:00 – Warm-Up MotoGP
6:00 – Gara Moto3
7:20 – Gara Moto2
9:00 – Gara MotoGP

Differite TV8 e TV8 HD

Sabato 5 ottobre
14:00 – Sintesi qualifiche MotoGP, Moto2 e Moto3

Domenica 6 ottobre
11:00 – Gara Moto3
12:15 – Gara Moto2
14:00 – Gara MotoGP