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FORMULA ONE SEASON REVIEW:2004

La noia, la noia, la noia, la noia, la noia

Io non ci vivo più

Restaci tu qui …

Vasco Rossi scrisse il commento alla stagione 2004 ben 22 anni prima!

Dopo una stagione combattuta come il 2003 chi l’avrebbe mai pensato di assistere ad una replica fors’anche più estrema della stagione 2002? Di certo non gli appassionati.. che  non avevano fatto i conti con la “gente” di Maranello…

Se la F2002 pareva aver rasentato la perfezione, la F2004 la raggiunse. Superare il record di punti-vittorie-podi/partecipazione della monoposto di due anni prima sembrava impresa ardua…eppure….

Quando fai una monoposto del genere (e perpetui nel darla in mano al predatore carnivoro più devastante comparso sulla terra dai tempi del Tirannosaurs Rex) ecco che il gioco è fatto.

Michael Schumacher vince il suo settimo ed ultimo titolo mondiale, quinto consecutivo con una rossa (record per il quale i tifosi rossi ringraziano Rosberg e Verstappen).

Confesso di ricordare poco o nulla della stagione e di aver anche pensato di riguardarmi almeno gli highlights delle gare pur di scrivere qualcosa di presentabile. Poi la noia di cui sopra ha preso il sopravvento ed ho immaginato che il rapporto costo/benefici non stava assolutamente in piedi. Quindi ho scavato nei meandri della memoria con la speranza che le telecronache ascoltate durante i vari sonnellini pomeridiani dell’epoca avessero lasciato qualche traccia….

Se poi trovi i colleghi di redazione che ti spoilerano le uniche due “battute” possibili sul motivo per cui il mondiale 2004 restò “vivo” (non ridete che vi vedo eh) sino a Spa invece che chiudersi a luglio in Francia come nel 2002….

Fatta questa triste premessa dovuta allo scarso spettacolo visto in pista, è però doveroso rendere merito agli uomini di Maranello ed la Kaiser capaci di mettere in scena un dominio assoluto e totale. Alla fine chi vince ha sempre ragione e se vince tinto di rosso tanto meglio.

La stagione non ha storia. Michael Schumacher vince 12 delle prime 13 gare fatta eccezione di quella di Montecarlo dove comunque era in testa e fu cacciato fuori gara da un momento di sonno (mah) di Montoya. La ciliegina sulla torta sarebbe stata laurearsi campioni vincendo la gara in Belgio. Ed invece quella ciliegina se la gusta un giovane Raikkonen che insieme a Trulli a Monca ed a Montoya in Brasile restano i soli in grado di portarsi a casa una coppa a testa sulle 18 in palio dell’annata.

Barrichello viene lasciato libero (non ridete che vi vedo eh) di correre contro Michael ed infatti vince la sua prima gara al quindicesimo tentativo dell’anno, ovvero quando il Kaiser ha già smaltito lo champagne della settima iride da un paio di settimane.

La F2004 resta ad oggi la monoposto più vittoriosa e devastante della storia rossa, un’auto avanti di almeno un anno a tutte le altre. Una superiorità tecnica che la politica della F1 riuscì ad arrestare solo l’anno successivo, rimescolando le regole delle qualifiche e impedendo il cambio gomme in gara. Insomma si fece di tutto e di più per riconsegnare agli appassionati un minimo di spettacolo ed al resto dei teams la speranza di una vittoria….riuscendoci già dall’anno successivo.

Tra le “novità” della stagione c’è il format delle qualifiche che dalla “superpole” semplice del 2003 diventa una superpole doppia.  In pratica nella sessione mattutina del sabato si poteva girare a serbatoi scarichi per stabilire l’ordine di discesa in pista per la sessione pomeridiana da affrontare con il carico di benzina per il primo stint di gara, sempre con una vettura in pista alla volta… Bella c….Detta così sembra una porcheria inarrivabile ma, non essendoci limite al peggio, riuscirono a superare il record nel 2005 con la somma dei tempi!!!!

Aspetto tecnico molto “interessante” fu quello dell’obbligo a completare tutto il weekend con un motore sin dal venerdì, pena la retrocessione in griglia di dieci posizioni in caso di cambio durante il fine settimana… E ci si lamentava pure….

La Palma dell’auto più “strana” della stagione va alla Williams FW26 con il muso a “tricheco”. Gli scarsi risultati della stessa costarono il posto di DT allo storico Patrick Head che venne sostituito da Sam Micheal. A partire dal Gp d’Ungheria la FW26 venne modificata con un musetto più tradizionale tanto che alla fine vincerà l’ultimo Gp dell’anno in Brasile.

(immagine tratta dal sito motorbox)

(immagine tratta dal sito bmwcoop)

Bando alle ciance. Veniamo alle gare

(immagine tratta da f1 world)

 

  1. Gp d’Australia-Melbourne(immagine tratta da motorsport.com)

Circuito dell’Albert Park. Schumacher fa nell’ordine: miglior tempo nella prima sessione, nella seconda, nella terza, nelle qualifiche (ottenendo quindi la prima pole dell’anno) ed in gara. Ah, la corsa la vince lui manco a dirlo, con in “scia” Rubinho per la prima delle tante doppiette rosse di stagione. Vi racconto solo questo perché mi addormentai che non era finito il primo giro e mi svegliò mio padre a cerimonia del podio ultimata ansioso di cambiar canale.

 

  1. Gp di Malesia-Sepang(immagine tratta dal sito F1 World)

Questa volta Michael “il cannibale” Schumacher lascia il miglior tempo nella sessione pomeridiana del venerdì a Raikkonen ed il giro più veloce in gara a Montoya. Il resto non cambia. Vince una gara noiosa vissuta con i soli sorpassi ai box dovuti ai momenti diversi dei cambi gomme e rifornimenti.

 

  1. Gp del Bahrein-Manama

Debutta nel mondiale il primo circuito in Medio Oriente, il secondo disegnato da Tilke (dopo Sepang) che da questo momento diventerà il “guru” delle piste di F1 sino ai nostri giorni. La F1 approda in una regione del globo ricca ma con tante problematiche al punto che l’evento è blindato per paura di eventuali attacchi terroristici. Naturalmente Il tedesco della rossa piazza pole, Gpv e vittoria per l’ennesimo hat trick della sua carriera. Dietro di lui arriva Barrichello per l’ennesima doppietta rossa. Anche qui stesso film della gara precedente, movimentata solo dai pit stop.

 

  1. Gp di San Marino-Imola

    24.04.2004 Imola, San Marino,
    F1, Saturday, April, Jenson Button, GBR, Lucky Strike BAR Honda, BAR006, Action, Track – Practice, Formula 1 World Championship, Rd 4, San Marino Grand Prix, RSM – www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. © Copyright: R.Batchelor / xpb.cc

Stavolta la pole la fa Jenson Button regalando alla Bar Honda la prima delle due pole position della propria storia. Bar che nel 2004 raggiunge l’apice della sua vita sportiva. Grazie ad una monoposto discreta, ad un ottimo motore Honda ed alla consistenza di Jenson il team arriva secondo nel mondiale costruttori sopravanzando i ben più blasonati Team Williams e Mc Laren alle prese (soprattutto il secondo) con enormi problemi di affidabilità. Per la gara continua a non esserci storia con Schumacher che vince senza penare e senza nemmeno rischiare il sorpasso in pista. Gli basta fare un overcut di due giri a Button per passarlo in pit lane e scavare un solco per correre gli altri stint di gara con la spalla (manco il braccio) fuori dall’abitacolo. Continua e restare un mistero come il brasiliano, suo compagno di squadra, riesca a complicarsi la vita e restare intruppato da altri che non gli permettono di “usare” tutta la monoposto per tutta la gara come fa il tedesco…

 

  1. Gp di Monaco-Montecarlo(immagine tratta da formula passion)

La pista del principato non è mai stata molto “accogliente” per i rossi di Maranello più straripanti della storia. Infatti, pur autori di un filotto di 6 mondiali costruttori e 5 piloti, tra il 1999 ed il 2004 vinsero la gara solo nel 1999 e nel 2001. Se in alcune annate pneumatici non adatti e/o monoposto con caratteristiche troppo estreme per questo tipo di tracciato impedirono a Schumacher di vincere la gara, nel 2004 si poteva. La pole la fece Trulli a bordo di una Renault che poi vinse  la corsa (quasi una regola a Monaco) nonostante fosse già in rotta con Flavione Briatore. Il cuneese aveva fiutato un’altra volta il cavallo giusto su cui scommettere: mise in squadra Fernando Alonso  allontanando pian piano l’abruzzese. Jarno, da parte sua, stava già “imparando” qualche parola in giapponese per poi approdare in Toyota l’anno successivo.

(immagine tratta da F1world)

Stavamo dicendo… La gara avrebbe potuta vincerla Schumacher, vero. Il GP fu “movimentato” da una serie di incidenti e SC. La prima Safety interviene quando si rompe il motore Honda di Sato che lascia una scia d’olio e di fumo grazie alla quale Fisichella prende in pieno Coulthard. La seconda arriva quando Alonso (fuori traiettoria) va a sbattere nel tunnel sbriciolando la sua Renault. Dalla girandola di pit stop viene fuori che Schumacher è in testa alla gara con Montoya (doppiato) che lo segue. Il Kaiser, si sa, aveva lo jus primae noctis su tutta la pista e, mentre prova a scaldare gomme e freni perché la Sc sta per rientrare, pianta un pestone sul piede del freno all’uscita del tunnel cogliendo addormentato Montoya che lo prende in pieno e lo caccia fuori gara . Rubinho salva l’onore della rossa andando a podio.

 

  1. Gp d’Europa Nurburgring(immagine tratta da F1world)

Siamo in Germania, la terra di Schumy. Pole, giro più veloce, vittoria. Barrichello (secondo) vincitore della gara degli altri.

 

  1. Gp del Canada-Montreal(immagine tratta dal sito Formula1.it)

Leggasi la gara precedente… Il sipario comincia a scendere….

 

  1. Gp degli Stati Uniti-Indianapolis(immagine tratta da skysport)

Leggasi gara precedente ed anche quella prima…. Però non posso non scrivere nulla (sigh). Un incidente al via si porta via subito Bruni, Massa, Pantano e Klien. Schumacher jr ed Alonso abbandonano la compagnia dopo pochi giri. Ralf prende una mina epica sul banking che lo costringerà a casa per qualche gara. Alla fine partono in 20 e ne arrivano solo 9. E per grazia divina, perchè le due Mecca di Raikkonen e Coulthard stavolta non si rompono come al solito, altrimenti finivano in 7…

 

  1. Gp di Francia- Magny Course(immagine tratta da Flickr)

Nel tentativo di raddrizzare una stagione disastrosa la McLaren mette in pista la Mp4-19B. E dire che non avevan mai fatto correre la 18 e che all’epoca c’era Adrian Newey da quelle parti..

Spoiler.. and the winner is….? Schumacher. Niente da fare, il tedesco e la rossa giocano a nascondersi con un vantaggio tale da potersi anche permettere di correre a pista libera sfalsando i tempi dei pit stop facendone addirittura 4 pur di star davanti senza pensieri. Michael è una macchina da guerra quando si tratta di portare al limite la F2004 in ogni singolo stint, limando tra un giro e quello successivo giusto il tempo guadagnato con il minor peso dovuto al consumo. IMPRESSIONANTE!

 

  1. Gp di Gran Bretagna-Silvestone(immagine tratta dal sito crash.net)

Manco a dirlo Schumacher vince ancora. Stavolta lo fa sopravanzando un redivivo Raikkonen che sulla nuova Mecca fa pure la pole position e si danna l’anima per tutta la gara dietro al kaiser che aveva ottenuto la leadership dopo la prima girandola di pit stop.

 

  1. Gp di Germania- Hockenheim(immagine tratta da F1world)

…e lo so, non mi sopportate più ma io poco c’entro se Michael e la F2004 vincono ancora. Sono in Crucconia e che devono fare? Vincere, fare la pole ed anche il giro più veloce… anzi no, quello stavolta i rossi lo lasciano a Raikkonen da inserire in una di quelle classifiche che se non gliene frega un accidenti a lui figuriamoci a noi…

 

  1. Gp di Ungheria-Budapest(immagine tratta dal sito thelastcorner)

E’ Ferragosto, fa caldo, la gente va in spiaggia. E’ domenica e dopo pranzo la pennichella non può mancare. Doppietta rossa con Schumacher davanti a Barrichello (strana la vita eh). Il vice campione del mondo 2003 colleziona il settimo ritiro su 12 gare stabilendo un nuovo record negativo, probabilmente. Il tutto mentre il campione del mondo in carica ne vince 12 su 13 ed è a un passo dal settimo sigillo.

 

  1. Gp del Belgio-Spa Francorchamps(immagine tratta dal sito scuderiaferrarifans)(immagine tratta dal sito F1sport)

Come detto nell’introduzione Kimi Raikkonen ruba la ciliegina sulla meritata torta dei ferraristi e di Schumacher vincendo la gara in cui il Re si mette in testa la settima corona iridata. Anche questa è una gara ad eliminazione con Webber che dopo la Source esce con l’ala anteriore danneggiata e si inerpica lentamente sino all’Eau Rouge dove, lento, colpisce Sato e provoca una carambola coinvolgendo Bruni e Pantano. Seguiranno altre due Safety car durante la gara, una serie di forature a gogo ed il vincitore Raikkonen che la porta a casa sotto gli occhi di Schumacher che provvidenzialmente non si mette a far la guerra e pensa solo al bottino grosso.

 

  1. Gp d’Italia- Monza(immagine tratta da F1.it)

Passerella tutta rossa sul circuito brianzolo con gara vinta questa volta (finalmente) da Rubens Barrichello che precede il campionissimo regalando una domenica da “mille e una gara” ai tifosi italiani ubriachi di gioia sotto il podio. Anche se ci si mette di mezzo il meteo le rosse sono inarrestabili. La gara parte su pista bagnata dopo la pioggia della mattinata. Il poleman Barrichello opta per gomme da bagnato mentre il compagno sceglie quelle da asciutto. Il primo prende il volo nei primi giri mentre Micheal si gira e deve rimontare. Ma tutto questo è solo teatro, perché man mano che le condizioni della pista si stabilizzano Barrichello recupera quanto perso con le rain mentre la pista andava asciugandosi e Schumacher recupera pian piano dal fondo fino al punto di potersi godere entrambi l’ultimo stint di gara in rilassatezza. Non ce n’è per nessuno.

 

  1. Gp di Cina-Shangai(immagine tratta da formula1.it)

Dopo la pista del Barhein debutta nel circus un altro circuito progettato da Hermann Tilke. In una zona paludosa della periferia di Shangai la F1 fa costruire una pista tutto sommato interessante. Ci sono curve di diverso raggio, sia lente che veloci, e due lunghi rettilinei dove trovare il compromesso aerodinamico non è immediato. La pista regge tutt’ora il peso degli anni e lo sviluppo delle monoposto delle ere successive. Tutto nuovo e chi vince? Sempre la Ferrari per la quale il crescente mercato cinese è ormai un interessante opportunità di business (infatti sul podio ci va pure LCdM). Barrichello vince e, udite udite, Schumacher finisce fuori dai punti. Partito ultimo perché giratosi nell’unico giro da qualifica disponibile, il tedesco fatica per tutta la gara. E’ ormai sazio dell’indigestione di vittorie ottenute negli ultimi anni? Ci può stare che avesse voglia di riposare.. la gara però è abbastanza tirata, con Barrichello che vince si, ma portandosi in scia sia Button che Raikkonen che non gli finiscono molto lontano. Da segnalare che il Flavione nazionale appieda Trulli ed ingaggia Villeneuve per terminare la stagione. Ormai l’abruzzese ed il cuneese erano ai ferri cortissimi e Jarno teneva nella 24 ore il contratto con Toyota da ormai qualche mese.

 

  1. Gp del Giappone-Suzuka(immagine tratta da F1sport.it)

Il Gp del Giappone ad ottobre è stato speso tormentato dal maltempo. Non fa eccezione il 2004 quando le qualifiche vengono svolte la domenica mattina causa impraticabilità della pista al sabato pomeriggio. Ti chiami Schumacher, sei bravo, sei il Re e il momento giusto lo trovi anche nelle qualifiche scendendo in pista quando il meteo si sta raddrizzando. Michael fa la pole per la gara, parte in testa e riesce ad uscire dal box dopo il primo stint davanti al secondo che ancora non ha pittato. In poco più di 10 giri ha già un pit di vantaggio….. di che vogliamo parlare?

 

  1. Gp del Brasile- Interlagos(immagine tratta da F1world.it)

Finalmente JPM vince la sua prima ed unica gara stagionale. Saluta il team Williams che lo ha fatto debuttare in F1 con una perla per poi migrare verso la storica concorrente McLaren nel 2005. Vince proprio davanti al suo prossimo compagno Raikkonen che lo fa penare per buona parte di gara senza per questo riuscire mai a tentare un vero e proprio attacco.

 

Finisce la stagione e con essa si conclude l’era dei trionfi rossi targati Michael Schumacher. Il 2005 sarà tutta un’altra storia per le ragioni che racconteremo la prossima settimana. Il colpo di coda del 2006 non sarà forte abbastanza.

(immagine in evidenza tratta dal sito circus f1)

 

PS:

Avviso agli esimi colleghi di redazione. Per la prossima off season scordatevi di “commissionarmi” annate del genere per il decennio 2010/2019. Se proprio proprio mi posso prestare per la 2010..(rido).

 

 

 

 

 

 

 

 

FORMULA ONE SEASON REVIEW: 2002

Vincere o stravincere, questo è il problema.

Dopo tre iridi Costruttori e due iridi piloti di fila, quello il dubbio che “attanaglia” la gente di Maranello e dintorni.

Per non saper né leggere e né scrivere in pianura padana partoriscono un missile terra-terra che risponde al nome di F2002. Un kaiser tirato a lucido ed affamato come una tigre tenuta a stecchetto per mesi fece il resto.

Risultato? Mondiale vinto a luglio (A LUGLIO!) in Francia con SEI (RIPETO SEI) gare di anticipo e passeggiata d’ordinanza per il resto della stagione che vedrà comunque salire sul gradino più alto del podio sempre un pilota rosso e ben 5 doppiette…agli altri manco le briciole. Il Kaiser eguaglia Fangio a 5 titoli iridati (sembrava impensabile solo pochi anni prima, eppure..).

Il dominio logora chi non ce l’ha (semicit.)… Difatti la supremazia schiacciante della rossa in quegli anni (e della F2002 in particolare) fa impallidire anche le varie W dell’era turbo ibrida.

La superiorità dei rossi dell’epoca era talmente grande che si permisero il lusso di cominciare la stagione con una versione aggiornata della monoposto 2001 vincendo pure la prima gara stagionale di Melbourne e salendo sul terzo gradino del podio (peggior risultato 2002 del Kaiser ndr) nella seconda a Sepang.

I numeri non dicono tutto… vero, ma nel caso della Ferrari di quegli anni ci arrivano davvero vicino.

La monoposto 2002 vinse 15 gare delle 19 a cui partecipò, compresa quella del debutto ad Interlagos (terza gara 2002) e quella di addio ad Imola dell’anno dopo (quarta gara del mondiale 2003!). Nel solo 2002 conquistò ben 14 vittorie su 15 gare, finendo ad un secondo di distacco da Coulthard nell’unica gara lasciata al resto del mondo. 24 piazzamenti sul podio sui 28 potenziali ed i 4 mancati da attribuire al solo Rubinho Barrichello che non partì in due occasioni.

Detto ciò si potrebbe chiudere qui perché, anche se si tifa rosso, stagioni del genere non restano nella memoria per le imprese epiche ma solo per l’aggiornamento delle statistiche.

Lo so qualcuno storcerà il naso perché, se proprio dominio deve essere, meglio che sia rosso piuttosto che grigio. Chi in questi anni ha criticato lo “spettacolo” messo in pista dal baraccone spesso dimentica la noia di quegli anni, le gare senza storia e senza sorpassi, l’annientamento di ogni tipo di concorrenza. Schumacher e Barrichello giocavano tutte le domeniche, con il tedesco che giocava molto meglio del brasiliano.

Gli altri?

Ritiratosi dalle corse Mika Hakkinen, in McLaren approdò un giovane Raikkonen che Ron Dennis portò via a Peter Sauber a suon di sterline che permetterono allo svizzero di costruirsi la propria galleria del vento. Il finlandese, in coppia con Coulthard,  centrò il primo podio della carriera nella gara del debutto sulla monoposto di Woking in Australia. Lo scozzese sarà invece l’ultimo pilota non rosso a vincere una gara 2002: a maggio!

Oltre allo scozzese solo Ralf Schumacher riuscì nell’impresa di vincere un Gp 2002 portandosi a casa la coppa della seconda gara stagionale a Sepang. Il tedesco diveideva il box Williams BMW con Juan Pablo Montoya il quale si piazzò terzo a fine stagione vincendo il mondiale degli altri a suon di podi e piazzamenti.

Note della stagione. Fece il suo debutto nel Circus Felipe Massa sostituendo Kimi Raikkonen in Sauber, mentre un tal Fernando Alonso lasciò il posto da titolare in Minardi per andare a fare il terzo di Button e Trulli in Renault alla corte di Flavio Briatore.

Fu l’ultimo anno di attività della Arrows. Tom Walkinshaw chiuse i battenti del team nato negli anni 70 e che aveva come fondatori gente del calibro di Jackie Oliver, Tony Southgate, Alan Rees.

Un campionato a senso unico, come pochi nella storia della F1. Era l’epoca in cui c’erano i pit stop e ci si lamentava dei sorpassi in pit lane piuttosto che in pista. Era l’epoca dei trenini con difficoltà a sorpassare per assenza del DRS. Insomma, forse non è poi cos’ vero che si stava meglio quando si stava peggio..

 

Gp Australia Melbourne.

Il mondiale parte col botto. Alla prima staccata 2002 Ralf Schumacher decide di usare la Ferrari di Barrichello come trampolino per disfare la sua Williams. Risultato: gara finita per entrambi dopo 300 metri e con loro altri 6 piloti che nel macello della prima curva disfano le monoposto. Il Kaiser, partito di fianco a Barrichello, se la cava con un fuoripista che lo tiene lontano dai guai ed alla ripartenza della gara gioca qualche giro con Montoya, Trulli e Coulthard (che gli erano finiti davanti) salvo poi sopravanzarli tutti e salutare la compagnia conquistando la prima vittoria della sua trionfale stagione.

 

Gp Malesia Sepang

Schumacher viene fermato solo da un contatto alla prima curva con Montoya nel quale danneggia il muso della sua F2001B, incidente che non gli impedisce di rimontare comunque sino al terzo gradino del podio. Corsa vinta dal fratello sul compagno Montoya che regalano a Frank Williams la prima doppietta dai tempi di Hill e Frentzen. Raikkonen comincia a sperimentare sulla propria pelle la fragilità del motore Mercedes che lo lascerà a piedi spesso e volentieri durante l’anno.

 

Gp Brasile Interlagos

La Ferrari porta in pista la F2002 per il solo Schumacher lasciando Barrichello (ancora per una gara) la F2001B. Alla partenza il poleman Montoya parte peggio del tedesco della rossa e commettendo pure un piccolo errore nella variante Senna tanto che il ferrarista gli esce davanti ed affronta la Reta Oposta già da leader. Ma JPM è un duro e alla staccata successiva attacca Schumacher con il risultato di tamponarlo rovinando il proprio alettone anteriore e la propria gara. Corsa virtualmente finita con i due fratelli tedeschi autori di un duello a distanza tra pit stop differenziati e differenti tempi sul giro a seconda del momento di gara.  Indovinate un po’ chi solitamente la vinceva in queste situazioni?

 

Gp San Marino Imola

La Ferrari domina anche la gara dell’arrivo sul circuito dei Tir della logistica e mette sul podio Barrichello per la prima delle tante doppiette stagionali. Le Williams si accodano e Raikkonen capisce che quando non si rompe il motore della MP4-17 può anche rompersi l’alettone posteriore.

 

Gp Spagna Montmelò

Si narra che la pista spagnola sia il banco di prova ideale per valutare la bontà di una vettura. Le F2002 questa volta dominano le prove, le qualifiche, il warm up e pure la corsa dei Tir per uscire dal circuito a fine weekend. Unico neo il ritiro di Rubinho durante il giro di allineamento per noie alla trasmissione.

Gp Austria Spielberg

Leggere sopra il commento alle ultime due gare, sostituire il nome del dominatore con quello di Barrichello e aggiungere al fondo che: il vincitore è sempre Schumacher che in maniera “rocambolesca” riesce ad agguantare la vittoria a 50 metri dal traguardo grazie a….. un ordine di scuderia partito dalla volontà di Jean Todt che temeva il ritorno in campionato dei…”rivali”. Passiamo avanti perché questo è un capitolo rosso di cui NON andare proprio fieri.

 

Gp Monaco Montecarlo

Sulle stradine del Principato le Michelin vanno meglio delle Bridgestone che equipaggiano la Ferrari che non fa la pole ed a Monaco si sa…. Vince David Coulthard più lesto di Montoya in partenza ed abile a restar davanti ad un Michael Schumacher rimasto intruppato dalla terza posizione di partenza. Dopo i ritiri dovuti al motore (più di una volta) e all’alettone rotto (una volta) Raikkonen assapora anche il gusto del ritiro per essere stato impallinato da Barrichello in rimonta. Dopo questa gara sarà solo ed esclusivamente una lunga teoria di vittorie e (spesso) doppiette rosse.

 

Gp Canada Montreal

Schumacher conquista la 150° vittoria in F1 per il Cavallino Rampante.

 

Gp Europa Nurburgring

Il gatto con il topo. Le Michelin e la Williams Bmw non erano affatto malaccio sul giro secco nel 2002,  ed infatti conquistano la prima fila del gran Premio d’Europa. Ma ai rossi di Maranello all’epoca bastavan pochi giri per rimettere tutti nei ranghi ed andarsene incontrastati a creare margine da poi gestire con accortezza nella seconda parte di gara. Questa fu la strategia 2002 per tutta la stagione. Ed anche in Germania la storia si ripete.  Rubens Barrichello vince la gara perchè era partito davanti a Schumacher in griglia e perchè, sull’onda delle polemiche post Austria, questa volta non viene fermato da un TO pur avendo il compagno a tiro di fumo di scarico. Sette vittorie rosse su nove GP!!!

 

Gp Gran Bretagna Silverstone

2002 British Grand Prix – Race
Silverstone, England. 7th July 2002
World Copyright: Steve Etherington/LAT
ref: Digital Image Only

Quando la pioggia comincia a cadere dopo una partenza asciutta le carte si mescolano quasi sempre. Infatti… “quasi”.. ma non in questa occasione. Vince nuovamente e il tedesco in rosso e la superiorità della F2002 permette a Barrichello di rimontare dall’ultima posizione (dalla quale partiva in quanto rimasto fermo in griglia all’avvio del giro di ricognizione) sino al secondo posto finale per l’ennesima doppietta rossa. Raikkonen spacca un altro motore.

 

Gp Francia Magny Course

21 luglio 2002- Francia Centrale. Fine della stagione di Formula Uno 2002 con quinto titolo mondiale assegnato a Michael Schumacher e record fi Juan Manuel Fangio raggiunto dopo quasi 50 anni. E’ la gara delle penalità, con il Kaiser e Coulthard penalizzati per aver toccato la linea bianca in uscita dai box. Nonostante ciò la velocità del Kaiser e della F2002 riescono sempre a tenere i rossi in gara, al punto che a pochi giri dalla fine il tedesco è ancora in scia ad un giovane Raikkonen che sta andando a vincere la sua prima gara di F1. Fino a quando non va in fumo il motore di una Toyota che sporca di olio la pista. Indovinate chi ci passa sopra per primo? Il finlandese che arriva lungo al tornantino Adelaide con il kaiser che si infila al suo interno ( ed esce largo il “giusto” per tenere fuori Raikkonen) andando a conquistarsi gara e titolo.

 

Gp Germania Hockenheim

“A casa sua”….. vuoi che non vinca Michael Schumacher fresco WC e libero dalle “enormi pressioni” per la conquista di un titolo?

 

Gp Ungheria Budapest

Stavolta vince Barrichello davanti a Schumacher. In gara non accade nulla. Le Ferrari se ne vanno e passeggiano, as usual. E’ l’ultima volta che il nome Arrows appare seppur le monoposto non scendono nemmeno in pista. Tom Walkinshaw getta la spugna messo in mora da banche e pure dal suo pilota HH Frentzen che non percepiva lo stipendio.

 

Gp Belgio Spa Francorchamps

Ti chiami Schumacher, guidi una delle monoposto migliori della storia. sei su una delle piste migliori della storia… e che fai? Non vuoi vincerla? Non vuoi fare la pole? Non vuoi vare ed il Giro più veloce della gara rifilando un secondo di distacco al secondo miglior giro dell’intera gara? Ecco.

 

Gp Italia Monza

La velocissima (sul giro secco) Williams BMW pilotata dal velocissimo JPM staccano la pole. Tra il colombiano ed il tedesco c’è una “sana” rivalità, talmente sana che al colombiano non faceva differenza alcuna sapere che stava tirando una ruotata ad una leggenda piuttosto che ad un qualsiasi Mr. Smith. “L’ignoranza” del sudamericano era commovente. Alla prima staccata i due si “annusano” per l’ennesima volta finendo larghi e perdendo posizioni. Questo permette a Barrichello di star davanti al suo compagno in rosso, garanzia che sulla durata del gran premio avrebbe potuto almeno provare ad avere qualche chance di vittoria. Ed infatti in Brianza vince il brasiliano davanti al tedesco per la gioia dei millemila tifosi bardati di rosso.

 

Gp Usa Indianapolis

Altra corsa senza storia, dominata in maniera imbarazzante e per la quel vale la pena parlarne per un dettaglio. Nella seconda parte di gara con un distacco siderale i rossi tirano i remi in barca preparando l’arrivo in parata. Schumacher aveva condotto tutta la gara davanti al compagno e sulla linea del traguardo la gara la vince Barrichello per un nonnulla. Il tedesco dichiarò in seguito di averlo fatto apposta per ripagare il compagno della vittoria “ceduta” in Austria. Mah…

 

Gp Giappone Suzuka

Finalmente finita… Come? Primo Schumacher, secondo Barrichello nella “solita” gara senza storia nemmeno sussurrata per scherzo.

Undici vittorie in stagione per il Kaiser, nona doppietta rossa, la quinta di fila.

Per fortuna che arriverà il 2003.

Grazie.

 

 

(immagine in evidenza tratta da f1grandprix)

F1 SEASON REVIEW 2000: IL CIELO E’ ROSSO SOPRA SUZUKA

Ci sono eventi che segnano la vita di un appassionato di Sport. Tra questi per quanto mi riguarda il posto sul gradino più alto del podio lo occupa il Mondiale vinto dal Kaiser l’otto Ottobre 2000 a Suzuka. Il perchè è presto detto: ricordo bene tutti e 20 i Campionati compresi tra il 1980 ed il 1999, e li ricordo da Ferrarista. L’atroce 1980 in attesa del turbo, gli ultimi acuti di Gilles nel 1981, il nerissimo 1982 che ce lo portò via per poi privarci di un Mondiale già vinto, il 1983 corso con due Piloti di una mediocrità disarmante, l’arrivo di Michele nel 1984 e la sua vittoria nella fatal Zolder, il “dobbiamo un Mondiale a quel ragazzo” del Vecchio riferito a Michele nel 1985, l’osceno 1986 che partiva con ben altre aspettative, la testa rialzata nel 1987 con le due vittorie di Gerhard in coda al Campionato, la scomparsa del Drake nel 1988 con la doppietta di Monza un mese dopo a sancire l’unica vittoria dell’anno, i ruggiti del Leone nel 1989 sulla 640 di Barnard, il furto subìto da Alain nel 1990 a Suzuka da parte di quello che parlava con Dio, l’inizio della discesa agli inferi nel 1991 senza vittorie, la tremenda F92A del 1992 che di colpo fece sembrare la F1-86 una lama, il rientro all’ovile di Gerhard nel mediocre 1993 che segna l’arrivo di Todt, il ritorno alla vittoria ad Hockenheim 1994 dopo quasi 4 anni, la prima ed ultima di Alesi in Rosso a Montreal 1995, l’arrivo del Kaiser nel 1996 alle prese con una cassapanca nonostante la quale mise a segno 3 vittorie, il match point del 1997 col Kaiser che crollò mentalmente dopo l’ultimo pit a Jerez, il 1998 corso contro una Mecca di un’altra categoria che comunque poteva prendere ben altra piega con la vittoria di Spa, il 1999 del botto di Silverstone in un Mondiale da vincere in carrozza col Kaiser che portò invece al matchpoint non realizzato con Irvine (e son tre di fila consecutivi per la Rossa).

Con queste premesse si arriva al Mondiale del 2000, è la quinta stagione del Kaiser in Rosso affiancato ora da Barrichello al posto dell’uscente Irvine andato in Jaguar a monetizzare i quattro anni spesi a Maranello culminati col secondo posto nel WDC del 1999. Il Team è perfettamente organizzato: Montezemolo, Todt, Brawn, Byrne, la squadra Test capitanata da Mazzola, il Kaiser al volante e (mai dimenticarlo) alle spalle il budget virtualmente illimitato voluto dall’Avvocato per la sua fortissima volontà di tornare all’Iride in modo da dar lustro alla ripresa delle vendite dei modelli stradali che, perlomeno fino all’arrivo della 355, non arrivavano esattamente da una sfilza di successi.  Il Campionato prevede 17 tappe partendo dall’Australia il 12 Marzo e terminando in Malesia il 22 Ottobre. L’arma a disposizione del Kaiser, la F2000 (a proposito: onore imperituro a chi ideò codesto nome/codice semplice e pulito. Dipendesse da me il nome della Rossa di F1 sarebbe sempre una F seguita dall’anno in oggetto o, in alternativa, il numero progressivo del progetto), è la terza creatura Rossa di Byrne dopo la F300 del 1998 e la F399 del 1999. Arriva a completare un Trend di crescita impetuoso che, come già accennato, avrebbe già fruttato il WDC l’anno prima senza il famigerato incidente di Silverstone. Curiosità: a metà Agosto si corse tranquillamente (a Budapest il 13/8), evidentemente la panzana delle “ferie delle maestranze” non aveva ancora preso piede. Maestranze stesse che, ad occhio e croce, avevano in tasca diritti giusto un filo più solidi allora che a metà Agosto si correva rispetto ad ora che ci son le famigerate quattro settimane di stop. Ma non divaghiamo, non qui perlomeno.

Il Mondiale si apre come meglio non poteva per la Ferrari ossia con tre vittorie del Kaiser nei primi tre GP corsi a Melbourne/Sao Paulo/Imola. Il compianto Murray Walker ai tempi commentò che la terna rappresentava “più tre GP persi dalla Mclaren che tre GP vinti dalla Ferrari” e non aveva tutti i torti. In Australia le due Mecca si ritirano per noie meccaniche dopo aver monopolizzato la prima fila in prova, in Brasile stesso copione in prova e stessa sorte in gara per le due Mecca con Mika ritirato e Coulthard squalificato a fine gara per una irregolarità tecnica dopo aver avuto seri problemi al cambio. Sul Santerno c’è sempre Mika in pole con stavolta il Kaiser al suo fianco, che avrà la meglio solo in occasione del secondo pitstop

Iniziano le prime preoccupazioni in concomitanza della fin troppo prevedibile ripresa della Mecca: a Silverstone nel giorno di Pasqua il Kaiser è solo terzo dopo un weekend passato a lottare coi fantasmi dell’anno prima (vince Coulthard su Hakkinen) mentre a Barcellona va pure peggio col quinto posto finale in una gara piena di imprevisti (vinta da Mika). Un paio di importanti “wake up calls” insomma

Nelle tre gare successive il Kaiser torna sulla cresta dell’onda: al Nurburgring vince grazie alla sua maestria sul bagnato in gara. A Monaco invece dopo la sensazionale pole è costretto al ritiro per la rottura di uno scarico (incredibilmente limato ai box la mattina stessa del GP per guadagnare qualche grammo di peso, roba da matti) mentre a Montreal è doppietta Rossa. Ma la cosa più interessante è che Mika al netto della vittoria in Spagna è ancora con le polveri bagnate e Coulthard di fatto gli sottrae punti preziosi per il Campionato

Si giunge così alla fase buia del Mondiale 2000 concentrata in cinque gare nelle quali il Kaiser collezionerà tre ritiri consecutivi seguiti da due secondi posti. Cosa che lo relegherà al secondo posto nella Classifica del WDC dietro al redivivo Mika che, nelle stesse cinque gare, collezionerà invece tre vittorie e due secondi posti. In Francia il Kaiser si ritira per un guasto meccanico dopo aver dovuto cedere la testa del GP a Coulthard nella seconda metà della gara. In Austria il ritiro avviene immediatamente dopo il via per un incidente innescato dal tamponamento di Zonta nei suoi confronti. In Germania è Fisichella a metterlo fuori gara al via invece (nota ilare: Fisico scende dall’auto e si scusa col Kaiser, tempo di tornare ai box e Briatore lo riempie di tante di quelle bestemmie per averlo fatto che alla prima intervista Fisico sostiene di non aver causato l’incidente. Fantastico) ma Barrichello ci mette una pezza vincendo la sua prima gara in F1 resistendo con gomme da asciutto su pista bagnata per 3/4. In Ungheria il Kaiser fa secondo dietro a Mika contenendo a stento gli attacchi di Coulthard mentre a Spa conduce tutta la gara pagando nel finale l’assetto da bagnato su pista ormai asciutta che gli costerà la famosissima sverniciata da parte di Mika con Zonta in mezzo a farsi doppiare. Il Kaiser è indietro di 6 punti nel WDC, la Ferrari di 8 nel WCC

Si arriva così alle ultime quattro gare della Stagione partendo da una situazione di svantaggio in entrambi i Campionati. La tensione è alle stelle perchè lo scenario di un’altra sconfitta per il quarto anno di seguito è tutt’altro che improbabile. Le cose sembrano iniziare per il verso giusto nel weekend Monzese con le due Rosse che monopolizzano la prima fila ma, tempo di arrivare alla Roggia, ed un incidente innescato dalle seconde linee causa la morte del Commissario CEA Paolo Gislimberti (a tal proposito, quando gli intitoleranno la Roggia sarà sempre troppo tardi). Quel che segue sono una dozzina di giri sotto Safety Car che poi a gara ripartita si tradurrà nel ritorno alla vittoria del Kaiser che raggiunge così Senna a 41 GP vinti e riduce a soli 2 punti lo svantaggio da Mika nel WDC

Il vero game changer però sarà il GP successivo ad Indianapolis, gara che peraltro suggella il ritorno della F1 negli USA dopo 9 anni dal GP corsosi a Phoenix ad inizio 1991. Il Kaiser la piazza in pole ed in gara deve sbarazzarsi di Coulthard partito in anticipo e regolarmente in pista in attesa della penalità. Ma la vera minaccia è Mika che nel finale rimonta furiosamente salvo poi arrendersi al cedimento del propulsore della sua Mecca. Per il Kaiser è un doppio trionfo visto che ora torna a guidare il WDC con ben 8 punti di vantaggio su Mika. Cosa che significherà avere il primo match point a disposizione in Giappone a Suzuka nel GP successivo

A Suzuka si assiste ad un (annunciato?) successo corale del Team Ferrari. Il Kaiser la mette nuovamente in pole ma Mika è più lesto al via ed è quindi costretto ad inseguire. In occasione del primo pit Ross Brawn decide di concerto col Kaiser di caricare più carburante in modo da dover affrontare una sosta più breve in occasione del secondo. Cosa che puntualmente avviene e, complice il ritmo forsennato tenuto dal Kaiser, gli vale il sorpasso con Mika costretto ad inseguire nel finale di gara. Inutilmente però, la Ferrari riscrive la Storia tornando al successo nel Mondiale Piloti 21 anni dopo Monza 1979. Come scritto nell’incipit solo chi ha vissuto 20 anni di sconfitte da Ferrarista sa cosa ha provato alle 16:03 (ora giapponese) della mattina dell’otto Ottobre 2000.

IL CIELO E’ ROSSO SOPRA SUZUKA

Col Mondiale Piloti già assegnato il Circus fa tappa a Sepang per la gara finale della Stagione. Il Kaiser mette a segno pole e vittoria per la quarta volta di fila e la Ferrari, grazie anche al terzo posto finale di Barrichello, centra il secondo titolo Costruttori consecutivo dopo quello del 1999 arrivato a seguito di un digiuno di 16 anni. E’ festa sul podio con i due Piloti raggiunti da Ross Brawn

Considerazioni conclusive: questo Mondiale fu davvero il Mondiale vinto da tutta la Squadra. Mi piace pensare a due mosse fondamentali di Jean Todt in merito. Una nel 1996 quando dopo il GP di Budapest con l’ennesimo doppio ritiro (per rottura del cambio scatolato voluto da Barnard)  presentò a Montezemolo le dimissioni. Il Presidente le respinse, la squadra fece quadrato e negli ultimi 4 GP di quell’anno il Kaiser con 2 vittorie 1 terzo ed 1 secondo posto quasi fece da solo la somma dei punti delle due AstroWilliams assieme. Quanto sopra dovrebbe essere sull’enciclopedia alla voce “Team building”, peccato che qualcun altro dopo Abu Dhabi 2010 non abbia avuto le palle di fare altrettanto. La seconda fu la messa al bando del Berillio chiesta ed ottenuta a fine 1999 che di fatto prese il V10 Ilmor e lo trasformò dall’unità più potente, affidabile e meno assetata ad un’unità congenitamente fragile. E’ qualche settimana che Radio Box ripete che Jean Todt sta per tornare a Maranello dopo 12 anni di Presidenza FIA. E’ qualche settimana che chi scrive è convinto che il cerchio si chiuderà. In tutti i sensi

Buon Natale a tutti dal Blog del Ring!

DOMENICALI NUOVO AD LIBERTY MEDIA

UPDATE:

TOGLIETE IL CONDIZIONALE E’ UFFICIALE

 

E di ieri sera il tam tam della notizia di Stefano Domenicali quale nuovo amministratore delegato di Liberty Media al posto del baffuto Carey.

La notizia trova conferme ufficiose in LM ma non in Lamborghini con la quale non dovrebbero essere state ancora definite le modalità d’uscita.

Un altro “pezzo da novanta” della gloriosa Ferrari della “Golden Era” prova a trovar posto ai vertici dell’automobilismo mondiale.

Sarà un colpo durissimo per Toto Wolff la cui aspirazione massima era proprio quella posizione e si apriranno nuovi/vecchi scenari per tutto il mondo della F1.

A voi lettori le considerazioni e le prospettive che potrebbero porsi di fronte agli occhi del pubblico e degli attori del nostro sport.

(immagine in evidenza tratta da motorsport.com)