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WSBK 2020 – ROUND DI FRANCIA

Si scrive Magny Cours, si legge “giardino di casa Rea”. Si perchè se c’è un circuito ideale sul quale l’inglese può giocarsi al meglio i primi match point per chiudere il discorso titolo 2020 è proprio quello francese.

Un circuito che lo ha visto trionfare più volte negli ultimi anni ed è stato solo scalfito dall’exploit del turco Razgatlioglu nel 2019 e Davies nel 2017. La tabella punti dice +51 su Redding, in pratica 2 gare di vantaggio, margine che appare difficilmente colmabile da parte di Redding, a meno di un weekend nero per Rea e uno sfavillante per l’inglese della Ducati.

immagine da gpone.com

Tutto tranquillo quindi per Rea? Niente affatto. A parte il discorso che le gare vanno sempre prima corse e poi ci si mette a contare i punti, le incognite per il round francese derivano dal nuovo asfalto e dalle temperature rigide previste, con addirittura probabilità di pioggia.

In queste condizioni cadere e mandare in fumo punti preziosi è un attimo e, seppure Rea non si possa definire uno da “braccino” in vista di centrare il bersaglio grosso, deve comunque approcciare il weekend francese come se ci fosse ancora tutto in ballo.

L’altra parte della medaglia è un Redding che, incredibile a dirsi, sembra quasi essere diventato il terzo pilota Ducati, oscurato recentemente dal giovane Rinaldi e dal redivivo Davies, vincitore di gara 2 al Montmelò.

Situazione frustrante per Redding che probabilmente, dall’alto della sua esperienza di pilota motoGP, pensava di avere meno difficoltà a tenere la coda della lepre Rea ma si è dovuto scontrare con un’amara realtà. L’imperativo è cercare comunque di tenere viva la fiammella del campionato e mettere le basi per un 2021 che deve vederlo come il principale favorito per il titolo.

Intanto dovrà guardarsi da un Davies piuttosto battagliero, sia in pista che a parole, reduce dalla vittoria di gara 2 al Montmelò e con le idee piuttosto chiare sul suo futuro e su come, quando la squadra decide di ascoltarlo, riesce a venire a capo dei problemi della moto.

immagine da motociclismo.it

Nel mix di variabile di Magny Cours entra di diritto la Yamaha, data ormai per dispersa dal sottoscritto e che invece ha offerto una gran prova di efficienza con Van der Mark, vincitore della superpole race e sul podio in gara 2 e piazzando addirittura il rookie Gerloff e Baz sul podio. La pista francese sembra adattarsi bene alla Yamaha, sperando anche in un Razgatlioglu che ha rimediato una brutta botta al Montmelo, morale ma soprattutto fisica.

La pattuglia Honda invece affida a Bautista le sue chance di ben figurare. Il round catalano ha mostrato ancora pregi e difetti della neonata CBR: veloce in certe condizioni ma difficile da interpretare e capire dove stà il limite. Bautista ci ha rimesso il quinto metatarso del piede destro quando era in testa alla superpole race. Si potrebbe dire che i lavori in corso continuano, per una stagione che doveva essere difficile, forse anche più complicata del previsto.

Insomma, a Rea basta fare il “compitino” per laurearsi per l’ennesima volta, la sesta di fila, campione del mondo. Chi guarda da casa e soprattutto i ducatisti, gradirebbero rinviare il tutto almeno all’ultimo appuntamento all’Estoril.

*immagine in evidenza da motoblog.it

 

2019 WSBK – ROUND DI FRANCIA

Terz’ultimo appuntamento stagionale per il mondiale superbike 2019 sul circuito di Magny Cours e prima possibilità per Rea di chiudere i giochi per la corsa al mondiale piloti.

Considerando la ritrovata competitività di Bautista ad Aragon è un ipotesi molto remota quella di chiudere il mondiale in Francia ma Rea, da cannibale quale è, sembra determinato a non lasciare nulla al caso.

Intanto è stato svelato il segreto di Pulcinella relativo proprio allo spagnolo che ha annunciato ufficialmente il matrimonio con Honda per il prossimo campionato SBK 2020. Honda sta facendo le cose in grande e ingaggiando Bautista conferma la sua volontà di tornare ai vertici della categoria.

A mio parere sia Bautista che Ducati si pentiranno di essersi lasciati. E’ un peccato che si mandi all’aria un matrimonio che ha portato a 15 vittorie e concrete possibilità di successo del campionato venturo, ma davanti a questioni di soldi spesso è facile prendere decisioni avventate.

immagine da roadracingworld.com

Anche il team ufficiale Kawasaki non ha ancora sciolto le riserve su Haslam  in ottica 2020. E “in sospeso” rimane anche la posizione di Lowes, in procinto di prenderne il posto oppure di affiancarsi a Baz nel team Ten Kate.

Completamente rinnovato il team Pedercini con l’arrivo di Torres e il graditissimo ritorno di Savadori, che vede finalmente premiato il suo grande talento.

A conferma del fatto che si guarda già al campionato venturo, Ducati ha effettuato una sessione di test a Valencia con il solo Davies, cercando di sviluppare un setup che renda la moto più equilibrata e più facile in percorrenza di curva. Assente Bautista per ovvi motivi: ormai è già un pilota Honda.

Un ulteriore incognita per Magny Cours sarà legata alle condizioni climatiche, date per incerte e con forte rischio di pioggia. In tal caso tutto lascia supporre che il compito per Rea e Kawasaki si faccia più semplice, dati i risultati poco lusinghieri delle Ducati sul bagnato ottenuti quest’anno.

immagine da motorinolimts.com

Nel 2018 Rea riuscì a vincere entrambe le gare in programma ed è prevedibile che per Bautista e Ducati sarà arduo riuscire a contendere la vittoria all’inglese, considerando anche l’esordio assoluto dello spagnolo sulla pista francese. Quanto meno la spalla che lo aveva fatto penare a Buriram sembra essere molto migliorata e l’augurio è quello di vedere una bella lotta in tutte e tre le gare in programma. Se proprio bisogna lasciarsi, meglio farlo con un bel ricordo.

*immagine in evidenza da tripadvisor.it

Rocco Alessandro