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REA ILLUMINA, BAUTISTA LEADER – WSBK ESTORIL POST GP

Bautista, Razgatioglu, Rea. Rigorosamente in ordine alfabetico. Sono loro i dominatori indiscussi del Mondiale Superbike su Ducati, Kawasaki e Yamaha. Tre case a giocarsi il Mondiale Piloti ed il Costruttori con i loro Piloti di punta.

Scrivo queste righe mentre riguardo gara 2 di Estoril. Lasciatemi dire che, aldilà del risultato finale, è stato un weekend spaziale. Uno spagnolo, un Nordirlandese ed un Turco… stanno monopolizzando il Mondiale delle derivate di serie, perché sono i più forti e perché guidano al meglio le proprie moto.

Il confronto con i compagni di team è a dir poco irrisorio. Michael Rinaldi è completamente sparito dai radar ai quali ci aveva abituato, Andrea Locatelli dice che la R1 è “vecchia” ma Toprak ci vince il Mondiale, Alex Lowes è lontano anni luce da Rea. Nelle 3 gare ed i 9 podi a disposizione, i gradini sono occupati sempre da quei tre.  Alvaro Bautista vince gara 1 superando nel rettilineo finale la R1 di Razgatioglu, con Rea che chiude terzo.

Jonathan Rea vince la Superpole Race, superando a poche curve dal traguardo Toprak Razgatioglu, infine trionfa in modo magistrale inventando un sorpasso al cavatappi (lo stesso dove Pedrosa stese Hayden nel 2006) su Alvaro Bautista nel corso dell’ultimo giro.

TOPRAK CHE SUCCEDE?

Sembra strano ma finora Razgatioglu ha perso tutti i corpo a corpo, anzi alcune volte si è spinto oltre il limite. Basti vedere Assen in cui coinvolge Rea nell’incidente ed in questo round, durante la SP Race nell’ultimo giro entra in modo davvero cattivo su Rea che rischia di cadere. Sembra aver vinto ed invece perde l’anteriore.

Toprak durante la Superpole Race. Riesce a salvarla alla “Marquez” Immagine WorldSBK.com

Riesce a salvarla in modo miracoloso, alla Marquez… ma Rea lo infila e vince la SP Race. Toprak sembra non saper vincere più, è davvero un lontano ricordo rispetto a quello dello scorso anno. Sono già 52 i punti di distacco dopo soli 3 round dalla testa della classifica. 

Sicuramente la Kawasaki ha migliorato i problemi legati ai giri motori che hanno costretto a giocare con armi di “plastica” nel 2021 e Ducati ha guadagnato in kg e talento il cambio tra Redding e Bautista.

La leggenda Ducati Chaz Davies durante la premiazione di Gara 1, con Alvaro Bautista. Immagine WorldSBK.com

REA VS BAUTISTA

Rivivremo un fantastico 2019 !? La mia risposta è NO. Il 2019 fu un anno in cui Bautista ha letteralmente dominato la prima parte e poi si è scornato con la dirigenza per un rinnovo che non voleva arrivare. Questo Bautista è diverso, come ha dichiarato lui stesso i due anni sulla Fireblade gli hanno affinato la sensibilità all’anteriore, difatti è l’unico Pilota che su 9 gare ha fatto 9 podi (4 vittorie e 5 podi). Probabilmente è il miglior Bautista di sempre.

Dall’altra parte però abbiamo il più forte Rea di sempre, un Jonnhy che ha più fame dello scorso anno e che vuole rimettere il numero 1️⃣ sulla carena, magari lasciando da Campione del Mondo in carica come Bayliss e Biaggi…

IL RESTO DEL MONDO.

Resta da capire cosa succede a Michael Rinaldi. Voluto li dagli sponsor… si becca 24 secondi in gara 1, 25 secondi nella Superpole Race ed altri 16 secondi in gara 2 dal compagno di team che guida la stessa moto e che è in testa al Mondiale. Sicuramente non sarà su quella sella nel 2023…

In casa Yamaha e Kawasaki non gioiscono nemmeno viste le situazioni di Locatelli e Lowes. Entrambi finiscono ai piedi del podio ma comunque lontani da quelli li davanti che fanno un altro lavoro.

Iker Lecuona, miglior Pilota HRC del weekend. Immagine WorldSBK.com

In casa Honda non è cambiato nulla dallo scorso anno. Iker Lecuona è il miglior Pilota del weekend e la sensazione è che non possa fare di più con questa moto. Un quarto posto nella SP Race e due sesti posti nelle gare lunghe. Sembra poco ma il suo passo è molto costante. In tutte le nove gare è sempre andato a punti ed è 5° nel Mondiale, davanti a Piloti Ufficiali come Lowes, Rinaldi e Redding. Non male per essere un Rookie…

In casa BMW non resta che piangere. Tom Sykes non aveva tutti i torti…

Classifica Mondiale. Fonte WorldSBK.com

Nel Mondiale comanda Bautista su Rea ma, considerando il danno fatto da Toprak ad Assen, i due sono praticamente appaiati e sarà il leitmotiv della stagione. Appuntamento fra 15 giorni a Misano, per il GP di casa “Ducati”.

CURIOSITÀ

Jonathan Rea firma il successo numero 117 ed è ad un passo dal “doppiare” il secondo nell’albo d’oro, un certo Fogarty a 59. 

Diventa il Pilota più longevo nelle vittorie del Mondiale SBK. Strappa il record per un solo giorno ad Haga che tra la prima vittoria (Sugo 1997) e l’ultima (Nurburgring 2010) passarono 12 anni ed 11 mesi esatti. Jonnhy tra la prima (Misano 2009) ed oggi fa 12 anni, 11 mesi ed 1 giorno.

Infine mancando 9 round, con altre 27 gare riuscirebbe a raggiungere in testa, a quota 377 partenze, il recordman Troy Corser….

Sarà un anno spettacolare.

 

Francky

 

 

(Immagine di copertina WorldSBK.com)

 

BOTTE DA ORBI – IL MONDIALE SBK SI INFIAMMA

Il Round di Assen ci ha regalato l’ennesima puntata della ormai “celeberrima” rivalità tra Jonnhy Rea e Toprak Razgatioglu. Il Pilota Kawasaki vince sia gara 1 che la SP Race, mentre in gara 2 ad avere la meglio sono Bautista e la Ducati, grazie alla carambola innescata dallo scontro tra Rea e Toprak.

Incidente di gara, come dico sempre (grazie al caro Jack Miller) “It’s racing baby” però fatemi dire una cosa, Jonnhy avrebbe potuto prestare un pelino di attenzione in più ed avrebbe vinto tranquillamente anche gara 2, perché ad Assen non ha rivali e lo ha dimostrato portando a spasso ed a scuola sia il Campione del Mondo che l’ex MotoGP…

La cosa bella di questa Superbike? Qui il Pilota conta davvero tanto, molto più di gomme e moto. La Superbike sembra aver davvero imboccato la strada giusta, e quei tre la davanti ne sono la conferma. Bautista, Razgatioglu e Rea fanno una differenza abissale sul gruppo, a differenza dei cugini della MotoGP dove non si capisce più nulla…

Lo strike di curva 1 tra Toprak e Rea. Immagine worldsbk.com

I rispettivi compagni di team fanno quel che possono, Alex Lowes dovrebbe prenotare un viaggio a Lourdes mentre Rinaldi e Locatelli sono le ombre di Bautista e Toprak… Nell’ultima gara si è rivisto finalmente anche Scott Redding e la sua BMW. Dati per dispersi si sono ripresi portando a casa un 5° posto. Il lavoro da fare è davvero tanto, perché Loris Baz sembra molto più a suo agio sulla S1000RR. Il Pilota francese ha condotto un ottima gara 1 ed è attualmente alle spalle di Bassani nella classifica degli indipendenti.

La vera sorpresa, che sorpresa non è, il buon Iker Lecuona che già alla seconda gara in carriera regala un fantastico podio alla Fireblade. Esautorato troppo presto dalla MotoGP, lo spagnolo è salito sul podio anche grazie allo strike tra Rea e Toprak ma per tutto il weekend ha mostrato sprazzi di gran classe su una moto nettamente inferiore alle rivali. Resta da valutare la reale intenzione di HRC nel voler tornare protagonista nel WSBK…

Axel Bassani dopo due gare è il Pilota indipendente più in forma, davanti a Baz e Gerloff. Proprio l’americano della Yamaha è la grande delusione di queste prime gare in SBK, l’attesa per lui era molto alta ed invece ha racimolato meno della metà dei punti di Andrea Locatelli.

In classifica Mondiale Bautista, con 109 punti, allunga a + 18 su Rea a 91 punti complice la carambola in gara 2. Toprak a 64 è terzo già staccato di 45 punti. La sensazione è che quest’anno la Yamaha abbia nettamente un vantaggio in meno rispetto allo scorso anno, sia su Kawasaki che ha migliorato il setup elettronico sui giri motore e sia sulla Ducati che ha ritrovato un Pilota molto competitivo, vuoi per il talento (non ne mancava a Scott assolutamente) vuoi per la stazza fisica (tanti kg in meno…).

TOP5 del Mondiale dopo 2 round.

Prossimo appuntamento il 21 maggio sul Circuito portoghese dell’Estoril, dove lo scorso anno trionfò Redding in gara 1 e Jonnhy Rea nella Superpole ed in gara 2.

 

P.S. Probabilmente stiamo vivendo una delle rivalità più vere della storia del Motociclismo, e riusciamo a goderci tutto proprio perché non c’è nessuna narrazione faziosa in mezzo a quei due. Rea e Razgatioglu non sono amici, dall’episodio della 8 ore di Suzuka 2019 sono rimasti strascichi enormi ed entrambi l’hanno voluto ricordare domenica scorsa. Toprak e Kenan Sofouglu (il suo manager) hanno dichiarato guerra all’entourage di Jonnhy. Soprattutto lo scorso anno in Catalunya ed a Portimao abbiamo assistito a degli scontri, per non parlare dello “scopettone” usato da Toprak per sfottere Jonnhy. I due però non si erano mai buttati in terra, ed attenzione che tra i due litiganti il terzo potrebbe godere…

SBK 2022- GP D’OLANDA ASSEN

Secondo appuntamento stagionale sul circuito di Assen in Olanda.

Come ampiamente previsto, è bastata una gara per delineare quelli che sono i valori in campo e chi si contenderà l’iride attualmente in mano a Toprack Razgatlioglu. I tre podi della prima stagionale hanno visto brindare sempre i soliti tre, gli stessi “designati” ad inizio stagione. Il campione in carica tre volte terzo (suo malgrado), l’immarcescibile Johnny Rea ed il redivivo Alvaro Bautista.

Se sui primi due c’erano pochi dubbi, sullo spagnolo ce ne potevano essere dopo i due anni di purgatorio in Honda. Su di lui, ma non sulla Ducati che è rimasta competitiva anche in sua assenza.

Lo spagnolo ha ritrovato subito il feeling con quella che poteva essere la moto dei record 2019.  Peccato abbia segnato quello negativo di aver perso un mondiale già messo in bacheca a giugno 2019.

Se Aragon è sempre stato terreno di caccia Ducati, ad Assen si scende in pista “a casa” del lupo Johnny Rea. L’inglese ha cominciato a vincere ininterrottamente in Olanda da gara 2 2014, interrompendo la sua striscia solo nel 2019 grazie proprio allo stato di grazia che Bautista e la Ducati del periodo d’oro, e nel 2020 perché non fu organizzato l’evento.

Tra i due tenterà di infilarsi in ogni modo il turco campione in carica. Toprack non è il tipo da intimorirsi nel corpo a corpo e non pare per nulla intenzionato a mollare lo scettro agli altri due tanto facilmente.

Sarà lotta a tre su tre marche di moto diverse e con caratteristiche di base diverse, segno che l’uomo ancora un pizzico di differenza la riesce a fare.

Soprattutto se si considerano le prestazioni dei tre top rispetto ai rispettivi compagni di box. Tra questi il migliore ad oggi è il nostro Rinaldi quarto in classifica generale che manca ancora di costanza lungo tutto l’arco del weekend. Senza questa caratteristica quei tre non si battono se non saltuariamente.

Latita ancora la Honda che, perso Bautista, ha affidato la sua CBR all’ex Motogp Lecuona. Lo spagnolo è tutto fuori che un fermo eppure sono diversi anni che la più grande casa del mondo non mette in pista un mezzo degno del suo marchio e/o non lo riesce a sistemare come si deve.

In griglia anche le BMW ufficiali. Scott Redding è già pentito della scelta “obbligata”.

Bello il campionato belle le moto ma, diciamocelo chiaro, tolti i tre mattatori per gli altri restano solo le briciole.

Buon divertimento.

(immagine in evidenza tratta dal sito ufficiale del mondiale SBK)

Salvatore V.

TOPRAK RAZGATIOGLU WORLD CHAMPION 2021 – MANDALIKA POST GP

UNA NUOVA ERA HA INIZIO.

Non parliamo di un Pilota bensì di un movimento, quello del Motociclismo. Oggi è rinato in tutta la sua essenza. Due Piloti che si son presi a carenate sin dalla prima gara, si son stuzzicati, sorpassati, presi a colpi di ruote ed all’ultima gara lottano corpo a corpo sino ad abbracciarsi nel post Gara.

Abbraccio a fine gara tra Rea e Razgatioglu. Immagine WorldSBK.com
Questo è il Motociclismo che ci mancava, quello in cui non c’è bisogno di mettere i rivali l’uno contro l’altro (ci hanno provato) per alzare l’audience in TV perché tanto della Superbike frega soltanto al vero zoccolo duro del Motociclismo, quelli che si son svegliati alle 3.55 di stanotte per guardare Gara 1 nell’incertezza che la gara si fosse o meno disputata.

Il Mondiale SBK è un’altra cosa, è di un’altra pasta, è l’essenza delle corse su Pista ed oggi probabilmente, dopo questo epilogo grandioso lo hanno capito anche i “cugini”…

Toprak vince con merito.

C’ha provato fino alla fine, gli sarebbe bastato accontentarsi del secondo posto ed invece ha fatto il giro veloce al penultimo giro nel tentativo di andare a riprendere Rea che sembrava inarrivabile, ha reso grande questo Sport con sorpassi al limite, carenate e recuperi mostruosi. La sua M1 è stata cucita perfettamente alle capacità di frenare tardi e staccare forte di Toprak, che sia l’inizio di una nuova era?

Adesso la conferma, poi la MotoGP.

Bissare il Titolo 2021, vincendo il 2022 ed approdare nel Team Factory Yamaha 2023 è scritto nel destino di un Pilota talentuoso come Toprak. Yamaha e soprattutto Dorna devono avere il coraggio di poterlo mettere in condizione di primeggiare anche nei prototipi, non come successe a Rea, Spies e Bailyss.

Jonathan Rea vince.

Il 6 volte Campione del Mondo non esce sconfitto. Vince una gara mostruosa, si conferma un asso indiscusso ma nel Motorsport nulla è per sempre. Agostini, Doohan, Fogarty, Rossi,  Marquez hanno visto metter fine ai loro domini. È semplicemente il MOTORSPORT.

Sorpasso decisivo della vittoria. Immagine WorldSBK.com

Gara bellissima con Toprak, Jonnhy e Scott Redding protagonisti di un finale al cardiopalma. Probabilmente anzi, sicuramente il Mondiale con gli interpreti più forti dai tempi di Edwards, Bailyss e Corser. Inizio gara che vede anche uno spumeggiante Axel Bassani che lotta nel gruppo di testa “facendo incazzare”  i due contendenti al Titolo.

Il Mondiale Superbike 2021, il più bello in assoluto da almeno un decennio per chi vi scrive (Tifoso Kawasaki fino al midollo), ci ha regalato emozioni forti e si è concluso con il giusto epilogo, perché ha vinto il Pilota più forte su una moto altrettanto forte. Complimenti Toprak, l’hai meritato.

Toprak festeggia il Mondiale con il “suo” stoppie. Immagine WorldSBK.com

YAMAHA PIGLIATUTTO.

Vince il Mondiale Superbike dopo aver vinto il Mondiale MotoGP, bissando quanto accaduto nel 2009 con Valentino Rossi e Ben Spies.

 

 

✍️ Francky

 

CARENA CONTRO CARENA – POST GP WSBK ARGENTINA

Si è chiuso il round Argentino.

Si è chiuso nel migliore dei modi per gli appassionati del Motociclismo. Erano anni che non vedevamo un Mondiale così, con tre protagonisti su tre moto diverse che regalano carenate ad ogni curva, entrate al limite della correttezza ma sempre millimetriche. Avete visto qualcuno finire in terra per la bagarre tra loro tre⁉️ NO.

31 vittorie su 35 gare disputate. 13 per Razgatioglu, 11 per Rea, 7 per Redding.

Jonathan Rea esce come un pugile suonato per bene, dal turco con la R1, per 15 Round ma che riesce ha sentire la campana ed affrontare l’ultima battaglia con 30 punti di svantaggio. Weekend in salita, sempre in lotta con la Ninja ed un evidente gap in accelerazione contro la R1 e la V4. Ad Akashi dovranno tirare fuori un progetto come quello del 2011, altrimenti saranno anni di magra i prossimi. A meno che non peschino un altro Jonnhy con 10 anni in meno…

Scott Redding autore di un weekend straordinario, purtroppo getta alle ortiche Gara 1 perdendo l’anteriore in curva 1. Avrebbe lottato per la vittoria sicuramente, lascia l’amaro in bocca perché sarebbe stato tranquillamente della partita nell’ultimo Round.

Toprak Razgatioglu ha fatto quello che sa fare meglio: la parte del leone. Nonostante avesse un vantaggio considerevole grazie alle vittorie in Gara 1 e Superpole Race, si è preso a carenate con Rea e Redding senza paura. Questa è la mentalità da Campione, questo è quello che piace agli appassionati (aldilà dell’evidente rosicamento del sottoscritto nel veder la Ninja perdere). Questa è la dimostrazione che nel Motociclismo fare i calcolatori potrà anche essere produttivo ma non ti farà mai amare tanto dal pubblico…

Questo weekend ci regala la consacrazione di Axel Bassani. Il Pilota del team Motocorsa ha impressionato ancora una volta il paddock intero finendo in TOP5 in tutte le gare. Nel Mondiale adesso è 9° con 199 punti ed è a sole 14 lunghezze da Gerloff ed Alex Lowes. Considerando che è al primo anno nel Mondiale, Ducati ha una carta molto valida da giocarsi per il Team Ufficiale nei prossimi anni.

Tornano nell’oblio questo weekend le Fireblade del Team HRC. Mai competitive, mai incisive come negli ultimi round del Mondiale. La BMW orfana di Tom Sykes ha potuto contare soltanto su Van der Mark che ha portato a casa ottimi punti, ma poca roba se si pensa al potenziale della moto. Dal 2022 avranno Scott Redding nel Team Ufficiale, vediamo se riuscirà a trarre quel “surplus” che la moto ha ma che ancora non ha dimostrato.

Breve storia triste (soprattutto per me che credevo tantissimo nel suo potenziale), Tito Rabat ha cambiato moto, scendendo dalla Panigale di Barni e salendo sulla Ninja di Puccetti, ma il risultato non è cambiato. Loris Baz indie soli weekend ha totalizzato più punti (53) del buon Tito (50) in tutta la stagione.

Adesso il tema più “eccitante”.
Il Mondiale si deciderà sul nuovo tracciato di Mandalika in Indonesia. La cosa bella è che ancora non c’è la sicurezza che si corra li e qualora lo facessero sarà il 19 Novembre… in Indonesia. Magari pioverà, pure tanto e 30 punti non sono nulla…

 

Sarà un finale Thriller, il finale perfetto per un vecchio lupo come Jonathan Rea semmai si dovesse correre a Mandalika (tra un mese)…

 

✍️ Francky

 

(Immagini utilizzate tratte dal sito WorldSBK.com)