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MOTOGP 2018 – SEPANG 1

E dopo una lunga pausa, rieccoci a discutere di MotoGP, con un inverno che è stato abbastanza avido di scoop.

Si è partiti con i test, che ci hanno dato ancora Ducati e Honda come le due favorite anche per il 2018, mentre dal lato Yamaha, alcune cose stanno cambiano e migliorando, ma ci sono ancora dei dubbi e cose da capire, ma andiamo per punti.

Ali

Punto in comune per tutte le case è ormai lo sviluppo della ali anteriori, con le soluzioni più disparate, alle quali quasi la totalità dei team ancora non riesce a trovare la quadra. La cosa che accomuna tutti i piloti, è scendere dalla moto senza capire quale sia il reale vantaggio e svantaggio, sul tempo sul giro, di questa soluzione:

  • Vantaggi: La moto si impenna meno in uscita di curva e  concede più feeling all’anteriore in curva.
  • Svantaggi: Resistenza aerodinamica e maggior difficoltà nel cambio di direzione

In casa Ducati c’è grossa discordanza di opinione, con Dovi che continua a trovarsi meglio senza le ali e Petrucci gli fa seguito, mentre Jorge Lorenzo ne tesse molte lodi, pur dichiarando di perdere 7 km/h a causa di esse. Miller sposa la linea dello Spagnolo,  ma a creare altra confusione è Butista che proprio non capisce l’utilità, visto che fa gli stessi tempi con e senza ali.

Nel box Honda si è più propensi al non volerle, pur comprendendo il vantaggi nelle uscite di curva. Marquez dichiara che con le ali riesce a fare un solo giro spinto, dopo di che il feeling viene meno, in primis dettato dalla lentezza del cambio di direzione della moto e poi perchè perde sensibilità all’anteriore nelle curve. Fanno eco a queste opinioni anche Pedrosa e Crutchlow. Insomma, c’è parecchio da lavorarci su.

In Yamaha le nuove ali, molto più smussate di quelle viste a Valencia, trovano un buon giudizio da parte di Rossi e Vinales, ma le considerano vantaggiose e da utilizzarsi solamente nelle piste da grandi accelerazioni come Zeltweg, dichiarandole poche adatte a circuiti come Sepang.

Per Aprilia si continua con soluzioni molto simili a quelle viste nel 2017, come pure per Ktm. Entrambi i team sono ancora all’affinamento della moto nella parte telaistica e motoristica, più che concentrarsi sulla parte alata.

Suzuki presenta delle ali molto svergolate verso il basso, ma i problemi di trazione e in frenata, oltre alla definizione del motore 2018, non danno tempo ai piloti di concentrarsi su questo aspetto.

Tempi e setting

Sarebbe troppo facile basare tutta la valutazione sui giri veloci, ma sarebbe molto fuorviante, visto che come sempre c’è stato chi si è soffermato maggiormente a fare test di assetto e comparative di telaio e motore, o chi ha cercato il long run.

Ducati trova un Dovizioso quanto mai contento delle sue prestazioni e della sua moto, ritrovandosi a girare molto veloce e con molta costanza nei tempi, 2.00 alto, tenendosi alla larga da tentativi di giri da qualifica, mentre Lorenzo è stato un pò meno costante, ma che stampa il tempone record alla fine dei tre giorni di test, forse mirando a far calmare i dubbi sul suo conto . Il Maiorchino si dice contento del feeling con la moto, e risulta essere anche parecchio rilassato. Cadalora dichiara che ora Jorge guida la D16 in maniera molto più simile a quello che aveva con la M1, segno che a Borgo Panigale si sia fatto un gran lavoro nell’inverno. Petrucci per ora lavora ancora sulla comparativa fra 2017 e 2018.

Honda nei primi due giorni pareva avere problemi di telaio e motore, ma nel terzo giorno pare aver trovato la quadra nella strada da percorrere, fornendo al campione del mondo una moto che gli ha permesso di girare con tempi molto costanti, sul 2.00 basso, tanto che in una ipotetica gara, avrebbe vinto lui. Pedrosa e  Crutchlow non sono distanti da Marquez, quindi diciamo che c’è ancora del lavoro da fare, ma la strada intrapresa è più che buona.

Yamaha è qualcosa di incerto e poco chiaro, perchè dopo i primi due giorni che han fatto spendere parole di elogio sulla moto, definita da Vinales e Rossi come nettamente migliore della 2017, nel terzo giorno presenta nuovi grattacapi ai due alfieri di Iwata. La moto è si migliorata molto nel feeling in curva, staccata e consumo gomma, però ha nuovamente fatto uscire un limite della 2017, ossia che senza aver modificato nulla, senza uno spiegabile motivo, la moto va più lenta, tanto da non permettere una simulazione di long run, nel terzo giorno, causa tempi troppo lenti per essere indicativi. Ci sarà da lavorare, ma ancora non è il caso di creare allarmismi.

Suzuki ha definito quale sia il motore per la stagione 2018, trovando piena soddisfazione nei due piloti, ma come si diceva sopra, c’è ancora da lavorare su frenata e trazione, ma Rins inizia a dimostrare di capire bene la moto, potrebbe stupirci nella prossima stagione, Iannone è il caso che non sottovaluti il compagno di box.

Ktm è un cantiere ancora molto aperto, quindi difficile da analizzare, ma non pare ci siano grossi problemi, eccezion fatta per il grosso richio occorso ad Espargarò, finito a muro per un problema ai freni. Lo Spagnolo è uscito illeso dalla carambola, ma dovrà riposare qualche giorno per riprendersi dalle botte rimediate

Aprilia vale il discorso di Ktm, moto completamente rivista, che ha fornito buon felling ad Espargarò, mentre Redding ancora non ci si trova, attendiamo i prossimi test per vedere come andrà con il nuovo motore.

Apro un capitolo Tech3 e Zarcò perchè il pilota Francese ha lodato la moto 2017 sin da Valencia e per tutto l’inverno, dicendo che il suo stile la faceva andare veloce e che le lamentele dei due ufficiali erano ingiustificate. Si arriva a Sepang, ed ecco che anche a lui si presentano gli stessi problemi che erano apparsi nel test 2017 a VR46 e MV25, tanto da iniziare a considerare se non sia il caso di correre con la 2016. Complimenti.

Ora a voi la parola…

Saluti

Davide_#Ricominciamo_QV

 

CHE GARA!!! ATTO SECONDO

Vorrei essere capace di fare un post gara normale, ma oggi no, oggi come a Zeltweg c’è solo da urlare, oggi come a Zeltweg c’erano due piloti mai domi in pista, oggi come a Zletweg tutti e due volevano vincere, oggi come a Zeltweg…ha vinto DESMODOVI!!! CHE GARA!!!!

Sono ancora carico a mille, per un duello durato una gara, con due piloti che avevano in testa solo il dover arrivare davanti al rivale. Dovizioso sempre pulito nei sorpassi, Marquez sempre quel pelo più cattivo, tutti e due al limite, con pure l’errorino, che poteva costare caro a Marquez, a metà del giro finale, con una moto quasi persa.

Dovi però oggi era nella modalità pilota vincente, gli si chiedeva di dare una risposta alla gara opaca di Aragon e lui ci ha tranquillizzato, anzi, forse oggi ha preso ancora più consapevolezza nel suo valore. Incredibile vedere la lucidità negli attacchi e la freddezza anche di saper che lo Spagnolo lo avrebbe attaccato sulla esse finale, impostando le chiacane in maniera perfetta, lasciandosi sfilare dal pilota Honda, aprendo prima, ed andando a prendersi una meritata vittoria!!!!

Il mondiale è ancora li apertissimo, 11 punti li separano a 3 gare dalla fine. Le prossime piste dovrebbero essere un pò più a favore di Marquez, eccezion fatta per Sepang, ma con un Dovi così, c’è margine per ribaltare ogni pronostico, le basi per un gran bel finale di stagione ci sono tutte e noi Italiani non possiamo che essere li a spingere in alto il Tricolore!!!

Bella gara anche del Petrux, che nei primi giri mette il cuore come sempre, provando a prendere il largo, ma il podio va a premiare la sua costanza e il suo valore, che esce sempre nelle gare bagnate. Lorenzo da comprendere che problema abbia avuto nella parte centrale di gara, perchè dopo un avvio brillante, è finito rapidamente nelle retrovie. Vinales saluta le velleità iridate, con una Yamaha che per tutto il weekend ha dimosrato la sua inadeguatezza sul tracciato Giapponese. Rossi fuori a metà gara per una caduta, come Crutchlow e Pedrosa, incappati in una gara zeppa di problemi, concluse con delle cadute o ritiri.

In Moto2 Morbidelli salva capra e cavoli, andando a prendersi i punti dell’ottavo posto, ma ritrovandosi a guadagnarne ancora su Luthi, autore di un errore. La gara viene vinta dal giovane Marquez, davanti a  Xavi Vierge, al primo podio nel mondiale e Hafizh Syahrin.

In Moto3 arriva una tripletta Italiana con Romano Fenati davanti a Niccolò Antonelli e un ottimo Marco Bezzecchi.

Saluti Davide_#grandedesmodovi_QV

I PILOTI IN FUGA….O IN VIA DI FUGA???

L’immagine di copertina non è sbagliata, tranquilli che parliamo di motogp, ma oggi, va dato spazio anche al grandissimo ORGOGLIO NAZIONALE, che risponde al nome di ANTONIO CAIROLI!!!!

Nel solito silenzio nazionale dei media, il pilota di PATTI, porta a casa il suo NONO TITOLO IRIDATO del motocross, dimostrando ancora una volta chi sia il più forte, in una stagione quanto mai dominata, arrivando ad un solo titolo dalla leggenda EVERTS. 9 VOLTE GRAZIE TONY!

Ma torniamo al Motomondiale, che ha visto le tre classi sfidarsi in un circuito quanto mai zuppo d’acqua, nonché teatro di molte cadute, anche importanti nella classifica iridata, vedendo coinvolti molti piloti della pattuglia tricolore.

Marquez ha dimostrato come sempre di non sapersi accontentare, andando a vincere la gara nell’ultimo giro, su un Petrucci ancora una volta super convincente. Dovizioso ha guardato più al portarla a casa, chiudendo la corsa in una ottima terza posizione, mentre Vinales, che non si è mai trovato a suo agio con le condizioni di bagnato, chiude con un decoroso quarto posto. Incredibili i numeri fatti dai primi 3 sull’acqua da Marquez e Petrucci, che si sono presi un paio di bei rischi, ma a cadere son stati altri. Uno su tutti, Lorenzo, artefice di una gran partenza, capace di portarlo ad aver un vantaggio di 4 secondi sugli inseguitori, finendo poi a buttare via tutto, con una caduta in uscita dalla curva 6. Dietro poi non son mancati i piloti finiti in ghiaia, compreso Crutchlow, Espargarò, Baz e molti altri, eppure quelli che si son rialzati, son riusciti a fare meglio di un Pedrosa opacissimo e inefficace in pista.

Standing ovation per uno Zarcò che spinge per tutto il rettifilo finale la sua Yamaha, giungendo stremato sulla linea del traguardo, fra le urla e gli applausi del pubblico, numerosissimo nonostante l’assenza di Rossi e la fastidiosa giornata di pioggia.

La classifica ora vede MM93 nuovamente primo a pari punti con AD04, mentre MV25 si trova staccato di 16 punti, tutto ancora può succedere, da qui ai prossimi 5 gp, che andranno a chiudere questa stagione fantastica. Dati alla mano, il favorito resta però lo Spagnolo della Honda.

In moto2 invece c’è stato un’altro 0 per il colui che è in vetta al mondiale, ossia Franco Morbidelli, caduto nelle prime fasi, mentre era primo. Una chiusa di anteriore in staccata, a cui non ha potuto porre rimedio e Luthi è stato subito lesto a non prendersi rischi, andando a chiudere al secondo posto la gara, dietro ad Aegerter, che ottiene la sua seconda vittoria nel motomondiale. Un dispiacere anche per tutti i colori Italiani, che son andati a terra tutti a uno a uno, compreso il Pasini che aveva fatto la quarta pole di fila, davvero un peccato. In ghiaia ci è finito pure Oliveira, ed ormai la lotta per il titolo è tutta per l’Italiano e il tedesco, divisi da soli 9 punti.

La moto3 ci ha regalato il trionfo di Fenati, pilota che normalmente non è  un fuoriclasse sul bagnato, ma che oggi ha saputo gestire alla perfezione la corsa, sapendo sfruttare anche gli errori dei rivali che lo stavano inseguendo. Mir chiude secondo, mantenendo un grosso vantaggio in classifica proprio su Fenati, dopo il colpo a vuoto di Canet con la caduta di oggi. Applausi per un bravissimo Di Gianantonio, ottimo terzo. Una gara costellata dalle cadute, con un Antonelli che fa il record di 3 cadute in una sola corsa, con piloti che riescono a chiudere nei primi 10, anche dopo essersi rialzati dalla via di fuga. Alla fine chiudono in 15, segno quanta sia stata dura la corsa.

Prossima tappa in Spagna, ad Aragon, teatro di splendide corse, dove Marquez ha sempre mostrato il suo valore, ma è un tracciato favorevole anche a Ducati, grazie al lungo rettifilo. Non diamo per spacciata la Yamaha, artefice spesso di belle gare su questa pista. Attendiamoci anche un Morbidelli voglioso di riscatto, che non può farsi sfuggire un titolo che si sta meritando.

Saluti

Davide_#mondialequantomaiaperto_QV

MOTOGP 2017 – GP TRIBUL MASTERCARD DI SAN MARINO E DELLA RIVIERA DI RIMINI

Misano, il circuito dedicato al grande e tanto compianto MARCO SIMONCELLI, quel 58 rosso che vedi ovunque mentre giri per il circuito, a ricordo di quel casco infinito di capelli, sulla testa di uno dei più piloti più amati di sempre del paddock, che riusciva a far sorridere chiunque, anche nei momenti più brutti e difficilil, oltre ad avere tantissimo manico sulla moto. SEMPRE NEI NOSTRI CUORI SIC!!!

Siamo tutti a conoscenza dell’assenza di Valentino Rossi, nel weekend di gara, dovuto all’infortunio occorsogli in allenamento, con una moto da cross, che ha provocato la rottura di tibia e perone della gamba destra, la stessa dell’infortunio al Mugello 2010. Il pilota di Tavullia ha già avviato il percorso di recupero post operatorio e cercherà di far di tutto per essere nuovamente in sella, forse già a Motegi. Della serie, mai domo!

Ma Vale non è il solo ad essersi infortunato, infatti è di questi giorni la notizia che anche Crutchlow si è procurato un grosso taglio alla mano sinistra, con conseguente recisione di un tendine. Il pilota è già stato operato, con i medici che han cercato di dargli la possibilità di correre, ma solo nei prossimi giorni capiremo se ce la farà o meno.

Tornando ai normali eventi di corsa, in Honda c’è tranquillità, nonostante il motore andato in fumo a Silverstone, perché le unità non ancora punzonate sono 2 e quindi non vi dovrebbero essere problemi di sorta, per il proseguo di stagione. Marquez, dalla sua, fa dichiarazioni abbastanza da ragioniere,  spiegando che non cercherà la vittoria ad ogni costo, ma bensì puntando più a una costanza di risultati. Strano sentire certe parole da lui, ma la lotta con Dovizioso e Vinales è molto serrata e non permette altri zeri.

Vinales, il team Yamaha ha deciso di non portare alcun pilota al posto di Vale, quindi non potrà beneficiare di un compagno di box che vada a sottrarre punti ai suoi due rivali. Ma stiamo tranquilli, Silverstone ci ha dato conferma, che il campione Spagnolo è in palla, anche se la Yamaha ancora mostra qualche debolezza nell’usura delle gomme.

Dovizioso avrà tutta la spinta del pubblico, oltre a potersi avvantaggiare di due giornate di prove, fatte da Ducati, sul tracciato Romagnolo. Un ulteriore aiuto, potrebbe arrivare dalla Desmo16 ufficiale, messa a disposizione di Pirro, che si dice pronto ad aiutare il Dovi. Dall’altro lato del box rosso invece, Lorenzo ritiene sia ancora troppo presto pensare a ordini di scuderia nei suoi confronti, atti ad aiutare il leader di classifica nel raggiungimento del titolo iridato 2017.

In casa Suzuki, arriva l’accordo per il 2018 con Rins, che farà coppia con Iannone, mentre per Espargarò, si vocifera una porta aperta in Aprilia del team Gresini, facendo così coppia con Lowes.

In Moto2, da segnalare il ritrono in sella di De Angelis, che andrà a sostituire Schrotter, che è ancora infortunato allo scafoide.

Notizia di questi giorni,  è quella dell’avvio della vendita di telai clienti, nella Moto2, da parte di KTM, andando così a portare la sua presenza dai 2 esemplari attuali, ai 6 del 2018. I telai Austriaci paiono molto ambiti nel paddock, oltre ad essere molto efficaci nella serie di mezzo.

In Moto3, anche Misano vedrà la presenza di Masia, il debuttante stagionale, che sta stupendo tutti per la sua stoffa e capacità di essere subito con i migliori. Infatti il team di Caponera, lo ha messo rapidamente sotto contratto, per le stagioni 2018-19.

Nota di colore, sono le grafiche delle vide di fuga, che vengono riviste da Aldo Drudi, lo stesso personaggio che firma da anni le grafiche dei caschi di molti piloti, fra cui Rossi. I colori,richiameranno il territorio, le squadre e i piloti. Con il rosso Ducati, il giallo del sole e di Valentino Rossi, l’azzurro del mare e della Suzuki, il bianco delle spiagge, i colori fluo della Honda, tutto mescolato in forme curve, triangolari, lineari e circolari, che rievocano gli anni 70-80. E’ solo il primo di molti cambiamenti estetici, che interesseranno il circuito nei prossimi anni.

Chiudiamo con gli orari della gara, che sono identici sia su SKY SPORT MOTOGP, che su TV8.

Sabato 9 Settembre
12:35 | Qualifiche Moto3
14:00 | Qualifiche MotoGP (Q1 alle 14:10, Q2 alle 14:35)
15:15 | Qualifiche Moto2

Domenica 10 Settembre
11:00 | Gara Moto3
12:20 | Gara Moto2
14:00 | Gara MotoGP

Saluti

Davide_#SIC58_QV

UNA GRIGLIATA AGOSTANA, CONDITA DAL TRICOLORE

L’articolo potrebbe cominciare con: “il solito motore Honda in fumo, con alla guida uno Spagnolo” e tutti andrebbero dritti a pensare che sia Alonso, ma poi ti ricordi che siamo in Motogp e comprendi che è successo a Marquez!!! è più o meno dai tempi del bianco e nero, che non accade un problema simile alle Honda nel motomondiale!

Ma tutto questo, non può svilire l’ennesimo trionfo rosso Ducati, con il grande DesmoDovi, ancora una volta mai domo. Già, il pilota Forlivese ha dimostrato la sua solita intelligenza tattica nel gestire la corsa, risparmiando le gomme, battagliando con Vinales e Marquez, relegandoli dietro di se. Già, avete letto bene, Dovi non ha solo duellato, ma li ha proprio sconfitti nel corpo a corpo, dimostrando ancora una volta, di non essere più quel bravo pilota ma spesso restio nei duelli, bensì un coriaceo combattente, insomma, uno che può davvero puntare al titolo.

La corsa per il titolo lo vede ora in vetta alla classifica mondiale, con 9 punti su Marquez, 13 su Vinales e 26 su Rossi. Quando mancano 6 gare alla fine, l’esito è quanto mai incerto, tranne forse essersi ridotte parecchio le speranze per il pilota di Tavullia, che nella gara di oggi ha mostrato di averne per stare davanti, ma quando la gomma ha ceduto, nulla ha potuto contro il compagno di box e con il Dovi. Un peccato, perchè ce la stava mettendo tutta, per chiudere vincente la sua 300esima gara nella massiama serie. Sul podio era felice come se fosse stato il primo della sua carriera, un eterno ragazzino come sempre.

I prossimi tracciati sono metà a favore Honda, con piste, dove spesso Marquez ha fatto vedere prestazioni incredibili. Ma il mondiale 2017, non è sicuro la stagione delle certezze, quindi godiamoci questo rush finale, gara dopo gara, duello dopo duello.

Lorenzo ancora una volta opaco, mostra d’avere delle difficoltà con la sua Ducati, suppur ottenendo un buon 5 posto, davanti a un Pedrosa quasi inesistente, che viene preceduto dal solito costante Zarcò. Nelle retrovie, Iannone ne combina ancora una, perdendo l’anteriore e stendendo un incolpevole Petrucci.

In moto2, Nakagami oggi era imprendibile per tutti, con un Pasini davvero in forma, che mostra ancora una volta il suo valore, giungendo secondo davanti al leader di classifica Morbidelli, che viene seguito a ruota dal solito Luthi, il quale riesce a tenere ancora aperte le sue speranze iridate. Bagnaia fa un’altro buon risultato, nella sua stagione d’esordio, giungendo quinto.

La Moto3 viene sospesa con un giro d’anticipo, a causa di un brutto incidente fra Guevara e Bensdneyder, con il primo, che viene portato d’urgenza in ospedale. Pare non ci siano conseguenze gravi, solo qualche botta, senza rischi di danni fisici o altro. La gara viene vinta da Canet, seguido da un ritrovato Bastianini e Martin. Il leader di campionato chiude quinto.

Ora aspettiamo Misano, pista su cui tutti team di Motogp han svolto i loro test, con un Rossi che sicuro non vorrà sfigurare a casa sua, un Marquez che vorrà riprendersi da questo colpo a vuoto e una Ducati che vuole crederci fino in fondo. Non scordiamo Vinales, che pare aver trovato nuovamente la quadra, che non starà li a far da spettatore. Attendiamoci quindi sicuramente tanto spettacolo e grandi battaglie.

Saluti

Davide_#campionatodellesorprese_QV