Archivi tag: MONDIALE SUPERBIKE

WSBK 2022- BAUTISTA ATTERRA IN AUSTRALIA  DA CAMPIONE DEL MONDO

E quattro. Dopo il filotto di titoli in MotoGp Alvaro Bautista si laurea Campione del Mondo Sbk e regala alla Ducati il quarto iride 2022. Manca all’appello solo il titolo Costruttori SBK che ormai è “quasi” una formalità.

 

62 punti in palio a Phillip Island con un distacco di 49 punti sulla Yamaha e sarà fatta anche per quello…

In pratica a Ducati basta un podio in una delle due gare “lunghe” per fare un en-plein mai riuscito e per rendere questo 2022 un anno davvero storico.

Bautista ha riportato a casa un titolo che mancava dai tempi del grande Troy Bayliss in Ducati. 

E’ vero, nel 2011 Checa si laureò campione del mondo Sbk ma la Ducati era quella del team Althea di Genesio Bevilacqua e, indubbiamente, non è la stessa cosa. Non c’era il team ufficiale il cui ultimo iride risale al 2009.

Fare doppietta Piloti-Costruttori ha tutto un altro sapore…..

Il pilota è la punta dell’iceberg quando si realizza un risultato importante. Il pilota è colui il quale prende gli onori sul podio, ma dietro di lui ci sono tutti i ragazzi che lavorano quotidianamente per metterlo nelle condizioni di riceverli.

Tra questi ragazzi spicca un nome su tutti ovvero il suo team manager Serafino Foti.

Ex pilota, pistaiolo vero ha avuto il pelo sullo stomaco di riportare a casa Bautista dopo quanto accaduto nel 2019, dopo un titolo lanciato nella ghiaia dallo spagnolo in una maniera che ha pochi precedenti nella storia delle corse. Eppure “Sera” ha avuto il coraggio di riprovarci convinto di riuscirci…. Ed ha avuto ragione lui.

Adesso Alvaro ha il DOVERE di ripagarlo portando a casa per lui il titolo Costruttori.

In fondo non serve che racimolare 16 fottuti punti tra quelli che Phillip Island metterà a disposizione questo weekend.

Ho già decantato tante volte la pista australiana come una delle più belle del mondo. Ducati può vincere anche qui e Alvaro (libero da pressioni di classifica generale) potrebbe fare quanto fatto dal suo “predecessore” Troy Bayliss nel 2008. L’australiano si laureò campione dopo gara 1 di Magny Cours, dopodichè vinse gara 2 e le successive due a Portimao ammutolendo tutti.

I tifosi oggi non vogliono tanto. Basterebbe un podio in Gara 1 in modo da far brindare il box già sabato e viversi le due gare domenicali con più serenità.

A Phillip Island però ci saranno in pista anche gli altri.

Primi tra tutti Toprack e Johnny Rea che con Bautista hanno condiviso la maggior parte dei podi stagionali. 

Sul turco c’è da dir poco se non che è il solito cavallo pazzo dal quale tutto si può attendere. Rea avrà il dente più avvelenato. La sua stagione non è stata al livello di quelle perfette di anni addietro e qualche errorino di troppo lo ha reso più “umano”.

Poi ci sono gli altri ancora, ovvero quelli che hanno raccolto le briciole lasciate dai tre big. Magari ci scappa la sorpresa da Rinaldi?

E’ finita anche quest’anno, quasi… Speriamo che finisca come i tifosi italiani desiderano e divertitevi seppur l’orario dell’Australia non è proprio comodo per noi europei..

Grazie Alvaro, ma soprattutto grazie Serafino.

 

Alvaro incorona il Rea

Esistono tanti modi per onorare il merito dei tuoi avversari nelle corse. Quello che ha scelto Alvaro mancava alla mia memoria…. E di campionati a due e quattro ruote ne ho visti..Sembra incredibile come sia riuscito a ribaltare ogni considerazione, ogni pronostico dopo le prime gare: vederlo scivolare a -81 punti in classifica generale non era prevedibile nemmeno sotto l’effetto di una buona dose di superalcolici mixati a sostanze stupefacenti…..eppure è accaduto.
Ad inizio stagione chi scrive rendeva merito al pilota in grado di aver alzato l’asticella grazie alle sue stesse doti perché, mentre le altre Ducati affondavano nelle retrovie, lui vinceva a mani basse sintomo che la differenza era tutta nel polso destro di Alvaro. Poco importava dei giri motore abbassati ed alzati, Bautista faceva una differenza enorme.
Consegnare il titolo a Rea prima della pausa estiva ha davvero dell’incredibile. Johnny ha avuto il merito di non scomporsi troppo ad inizio stagione quando non riusciva a star dietro alla V4 per più di due curve, e la sua costanza di rendimento adesso lo premia alla stragrande. Le prossime gare saranno molto più semplici da gestire e potrà serenamente correre senza prendersi rischi inutili: le altre forze in campo non sono mai sembrate all’altezza di inserirsi nelle posizioni di vertice per sottrargli i punti necessari alla vittoria finale che ormai è più scontata del sorgere del sole.

immagine tratta da gpone.com

A Laguna è finita con due vittorie ed un secondo posto per Rea contro tre zeri assoluti di Alvaro. Ad oggi il ruolino di marcia dei due parla ancora di 14 vittorie di tappa per lo spagnolo e solo 9 per l’inglese, buona parte delle quali consegnate su un piatto d’argento grazie alle cadute dell’ispanico.
Non credo abbia senso parlare delle motivazioni di tutte queste scivolate perché ormai la frittata è fatta, e poco conta il fatto che in gara due della domenica Alvaro si sia ritirato per il dolore alla spalla, procurato dalla caduta del mattino….restano sempre tre zeri dovute a cadute.

immagine tratta dal sito moto.it

La nota positiva del weekend per Ducati è il ritorno alla vittoria di Davies. Dopo un inizio stagione drammatico è stato finalmente autore di un buon weekend suggellato con la vittoria nell’ultima gara in programma e due secondi posti nelle altre due gare che permettono di mantenere alla casa bolognese il primato tra i Costruttori seppur per un solo punto. La speranza è che il povero Chaz sia uscito dal tunnel e che possa regalarci una seconda parte di stagione degna del suo passato. Ducati deve restare in lizza per il mondiale Marche fino all’ultimo e lui è necessario quanto il ritorno sulla retta via di Bautista, perché almeno quel titolo resta alla portata di Borgo Panigale. Chaz è sempre stato sufficientemente vicino alla vetta in tutte e tre le gare e soprattutto non ha trovato altri colleghi in grado di infastidirlo per il podio. Questo deve essere il buon auspicio con il quale il Team Aruba deve ripartire dagli Usa.
Nel complesso le tre gare ci hanno fatto vedere ancora una volta un ottimo Ragzatliogu autore di due terzi posti nelle gare lunghe e un discreto Tom Sykes a podio in superpole race. Pian piano l’inglese sembra venir su, seppure la distanza dal vertice è ancora tanto ampia e immaginarlo a lottare per la vittoria in gara è oggettivamente difficile.
In Yamaha stiamo invece assistendo al passo del gambero. Quella che sembrava la moto più equilibrata di tutte ad inizio stagione ha perso parte dello smalto iniziale in concomitanza con l’incidente di Van Der Mark che ne era stato il miglior interprete sino ad allora. Gli altri piloti non hanno il ”quid” necessario per portarla più avanti, primo fra tutti il nostro Macho Melandri al quale credo si sia spenta la luce definitivamente. L’olandese è stato comunque autore di una bella gara 1 finendo al settimo posto a soli sei secondi dal compagno Lowes seppur ancora convalescente.
Stoico anche il simpatico Laverty finito a punti in tutte le gare seppur in condizioni fisiche ancora precarie.
Gli altri due italiani Rinaldi e DelBianco hanno condotto gare secondo le potenzialità proprie e dei mezzi a disposizione, con l’hondista autore di un ruzzolone in superpole race al cavatappi che poteva avere conseguenze ben peggiori che il semplice ritiro.
Adesso tutti al mare sino a settembre quando si riaccenderanno i motori a Portimao nel weekend che va dal 6 all’8.
I compiti per le vacanze saranno difficili per Bautista e per Ducati che devono recuperarsi sotto l’aspetto tecnico e psicologico. Ci sarà anche il tempo di recuperare gli infortunati con la speranza di vedere delle belle gare negli ultimi quattro appuntamenti stagionali. In palio ci sono 12 vittorie e tanti punti ed almeno uno dei due titoli è ancora alla portata.

Buon estate a tutti i lettori

Salvatore Valerioti

immagine in evidenza tratta dal sito moto.it

WSBK 2019- Round Misano Rea batte Bautista 2 a 1

Il commento al weekend romagnolo non può che cominciare con una menzione d’onore per l’eroe di giornata Toprak Razgatliogu. Oggi ha dato valore assoluto al prezzo del biglietto ed al tempo trascorso di fronte alla Tv. E’ stato autore di una gara sublime ed è senza ombra di dubbio MVP dell’intero weekend. La vittoria in gara due sarebbe stata strameritata solo per il modo in cui il turco intraversava la sua Kawasaki privata all’entrata della curva del Tramonto, facendoci credere di essere in gara con una supermotard piuttosto che con una maximoto da pista. Fantastiche le sue staccate a ruota posteriore alzata a pochi centimetri da un Rea che si è dovuto sudare la vittoria più di quanto lui stesso potesse immaginare. Il turco ha pelo da vendere e ne risentiremo parlare spesso. Oggi mi ha ricordato un tale Noriyuki Haga.

Il weekend ha premiato Rea che si è portato a casa le due vittorie nelle gare principali contro un Bautista che ha vinto solo la Superpole race.
Il bottino finale dei punti è ampiamente a favore del britannico che, seppur caduto al Tramonto nella gara sprint della domenica mattina, è riuscito a perdere pochissimo tempo finendo comunque quinto. Alvaro ha invece pagato carissima la distrazione avuta in gara due: ha perso l’anteriore all’inizio del secondo giro in una curva lenta a destra esattamente come a Jerez, ed ha perso tanto tempo al punto che la sua successiva rimonta è stata avara di posizioni e punti mondiali.
Sul bagnato del sabato abbiamo assistito al primo podio BMW/Sykes ed ad una bella gara del rientrante Baz (quarto) sulla Yamaha dell’altro rientrante team Ten Kate.
La Superpole race non ha avuto storia con un Bautista imperioso sul gradino più alto del podio completato dalla Yamaha di Lowes e dalla Kawasaki di Haslam che ha superato all’ultimo giro Tom Sykes, piantato in asso dalla sua Bmw mentre stava replicando il podio del giorno prima.

Event Participant during RedBull Yanmala in Ankara, Turkey on October 25th, 2014

(Immagine tratta da redbull.com)

Gara due di domenica ha visto quindi la grande battaglia portata in pista da un Razgatlioglu che ha venduto carissima la sua pelle ad un Rea che si è trovato in casa un rivale inaspettato e sconosciuto nel corpo a corpo. Purtroppo il turco non è riuscito nell’impresa totale ma ha raggiunto un secondo posto con la Kawa di Puccetti che vale la vittoria tra gli indipendenti più bella che potesse immaginare.
L’analisi globale del fine settimana romagnolo porta a delle considerazioni generali sulla Panigale V4: la moto è competitiva solo nelle mani di Bautista. Kawasaki e Yamaha sono globalmente più equilibrate. Seppur anche loro vittoriose con un solo pilota, ovvero Rea per Kawa e Van Der Mark per Yamaha, in gara si comportano mediamente meglio stando costantemente davanti al resto delle Ducati al netto di cadute. Né Davies, né il buon Pirro oggi, né gli altri piloti danno l’impressione di poter combattere con i rivali giapponesi. La stessa bellissima gara di Rinaldi con la V4 del team Barni è stata resa tale dall’assenza dell’olandese e dalle cadute di Bautista, Cortese e Melandri.
A Borgo Panigale dovranno porre rimedio quanto prima. Alvaro guida in maniera eccelsa, con linee diverse da chiunque altro, ma un costruttore come Ducati non può permettersi di mettere in pista una moto che possa essere sfruttata da un solo pilota. Storicamente Ducati non è mai stata così ed urge trovare a breve le soluzioni necessarie per renderla più sfruttabile per gli altri piloti. Davies (in ormai in evidente stato confusionale) non è in grado di stare vicino ai primi né in prova né in gara anche quando le cose gli vanno lisce e non incappa in problemi. Rumors parlano già di punti di vista differenti in merito al rinnovo delle spagnolo che comunque ha ancora ambizioni in MotoGP. Non avere più i servizi di Alvaro per il 2020 e contemporaneamente neanche una moto “fruibile” da tutti è un potenziale pericolo dietro l’angolo.
Il Mondiale si è quindi riaperto con i due di testa separati da soli sedici punti, che restano un inezia considerata la superiorità mostrata sinora dallo spagnolo al netto delle due distrazioni avute. Pensare di complicare la situazione con discorsi di mercato potrebbe portare a perdere un mondiale che sembrava già vinto a mani basse dopo il filotto record di vittorie ad inizio stagione.
Alla prossima.

Salvatore Valerioti

immagine in evidenza tratta dal sito worldsbk.com