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MOTOGP 2022- GP DI SPAGNA JEREZ DE LA FRONTERA

Nel weekend andrà in scena il secondo back to back dei ben cinque previsti in stagione. Sbirciando il calendario ne avremo uno che infila addirittura tre gare di seguito tra settembre ed ottobre.

Con calendari di questo genere è d’obbligo evitare il rischio di farsi male perché starsene a casa per più Gp è davvero un attimo.

La stagione ha già visto vittoriose 4 marche su sei: Ducati, Aprlia, Ktm e, finalmente, Yamaha. Gli sforzi compiuti da Honda (che lodavamo in Qatar) per rendere la propria RCV meno “Marquez dipendente” non hanno ancora sortito effetto. Difficile capire se è una questione di mezzo meccanico piuttosto che (anche) di piloti. Il livello di Marc degli anni passati non permette di dare un giudizio univoco ed il Marc attuale è ben lontano da quello che abbiamo sempre applaudito. La realtà dei risultati parla da sola: no Marquez no Party!

Anche Suzuki è ancora a bocca asciutta. Eppure le lodi sul progetto della Casa di Hamamatsu non sono mancate: progressi evidenti lato motore, riorganizzazione dei processi grazie all’arrivo di Livio Suppo, sempre ottimo livello dal punto di vista telaistico. Rins è in testa al mondiale grazie alla costanza che pare aver finalmente trovato. Manca l’acuto, ma è tutto da verificare se quando tenterà l’acuto resterà in sella oppure andrà per terra come ha fatto in carriera spesso e volentieri.

L’ordine di arrivo dello scorso Gp in Portogallo ha comunque visto tutte e sei le case presenti nelle prime sei posizioni, segnale che le differenze marcate degli anni passati (KTM ed Aprilia cenerentole) sono un ricordo.

Da Jerez si comincia a far sul serio davvero. Finite le trasferte extraeuropee, messo alle spalle il Portogallo che, tutto sommato, è una pista “nuova”, in Spagna comincia la parte più significativa dell’annata. Da qui in avanti i teams avranno dati in abbondanza per settare le moto ed i piloti potranno riconoscere uno ad uno i granelli degli asfalti che andranno ad accarezzare.

Non ci saranno più scuse per il team campione in carica ed il pilota designato ad essere quello di punta. Il team ufficiale Ducati non potrà più sbagliare una virgola, così come Pecco Bagnaia non avrà più possibilità di passi falsi. Ad oggi sono queste le maggiori delusioni della stagione in corso. Urge abbassare la testa e non pensare ad altro che andar forte restando in piedi.

Marquez ritroverà la pista (per tanti anni amica) dove ebbe inizio il suo calvario che ancora non ha visto la fine. Troppo brutto a Portimao per essere vero, troppo esuberante ad Austin per credere che possa mantenere quel livello ad ogni appuntamento 2022. Agli appassionati (ed al campionato) manca un Marc magari meno eccelso di quello di un tempo, ma comunque in grado di giocarsi il bottino grosso tutte le domeniche.

Tra gli osservati speciali di questo Gp io ci metto Maverick “sette vite” Vinales. Ormai l’Apriliona va abbastanza forte da potergli far fare un’ottima figura in casa. Spetta a lui star davanti al compagno di marca che avrebbe (sulla carta) meno talento di lui.

Vogliate perdonarmi, ma scrivere un pregara quest’anno è diventato davvero complesso come lo è stato nel 2020. Ci sono troppe situazioni poco comprensibili di domenica in domenica, troppe variabili che influenzano la possibilità di fare pronostici almeno approssimativi. Un tempo quest’incertezza era frutto delle diverse caratteristiche di moto e piloti. Oggi ho la sensazione che sia altro… ma meglio tacere.

(immagine in evidenza tratta dal sito road racing world)

 

Salvatore V.

 

QUARTARARO VINCE E VOLA IN TESTA AL MONDIALE – PORTIMAO POST GP

Dicevo ai tifosi Yamaha di pazientare, che con l’Europa e l’arrivo dei circuiti di casa “nostra” ad Iwata avrebbe dormito un po’ meglio… 

Il Campione del Mondo in carica sbatte la porta in faccia a tutti i rivali e rifila una paga non indifferente. Nessuna scusa, oggi la Yamaha funzionava benissimo e soprattutto El D1ablo ama follemente Portimao. Ma allora cos’è successo? A cosa è dovuta questa evoluzione di prestazioni? Semplicemente a nulla. Piangere quando le cose non vanno bene è diventato sport nazionale, adesso la M1 è una gran moto ma nessuno si chiede cosa succede al povero Franco Morbidelli (che fermo non è) che prende una delle paghe più allucinanti della storia dei Team Factory (guida la Yamaha da anni ormai).

Quartararo vince a Portimao e si porta in testa al Mondiale, ringraziando il lavoro a dir poco egregio di Jack Miller che stende il povero Joan Mir in staccata alla curva 1. It’s racing baby…

Per la cronaca sul podio ci finiscono il buon Zarco ed un ottimo Aleix Espargaró. Aprilia perde, con questo podio, le concessioni nell’attesa che Vinales capisca a fondo la RS-GP.

Chi esce a testa altissima è Alex Rins, il centauro Suzuki compie una partenza eccelsa ed un recupero incredibile piazzandosi in 4^ posizione. Complice lo strike di Miller su Mir, Alex allunga in classifica sul compagno di marca ed è uno dei candidati al titolo Mondiale e lo sarà ancora di più se, come sembra, Livio Suppo riuscisse a fargli fare quel “click” mentale sulla gestione gara.

Soltanto un 5° posto per il padrone di casa, Miguel Oliveira che è la miglior KTM. Non pervenute le altre. Sarei molto curioso di vederlo all’opera su una moto diversa…

Cosa non mi è piaciuto? La gara di Marc. Quello lì non era Marc Marquez bensì Stefan Bradl. A parte gli scherzi, gara “opaca” per il Marziano che ci ha davvero abituato male. L’impressione dal divano, ripeto DAL DIVANO, è che lui li a Portimao in condizioni di asciutto l’anteriore non lo aveva in mano assolutamente. Con gara bagnata staremmo celebrando la vittoria…. Mette punti in cascina rispetto a Mir e Bagnaia ma ne perde tanti da Quartararo. Il Mondiale adesso deve farlo sul francese.

Cosa mi è piaciuto? La gara e le palle di Alex Marquez. Chiunque avrebbe pensato che il due volte Campione del Mondo lasciasse spazio al fratello maggiore, invece Alex glia ha tirato una staccata da paura, mostrando al mondo che merita quel posto (su una moto diversa a mio avviso).

https://twitter.com/MotoGP/status/1518213480247136258?t=qSQrReBgGWqGIvPPixEvhA&s=19

Bello e commovente l’abbraccio a Pecco Bagnaia , tutto molto Hollywood lasciatemi dire. Non ho visto lo stesso per Bastianini, anzi è palese la “disparità” di trattamento TECNICO E MEDIATICO tra i due. Eppure il figlioccio di Pernat ha vinto due gare, dato una sonora paga fin qui al nipote del “Dio delle moto” però sembra non bastare…

Bastianini e Bagnaia hanno corso doloranti il GP, Enea è finito in terra così come Martin, Miller e Di Giannantonio… Pecco ha chiuso 8°, non male pensando a come poteva finire, malissimo pensando al mondiale. A furia di dire adesso arriva, rischiamo di arrivare al Mugello ancora a secco…

MERCATO PILOTI

Assodato che Pol Espargaró si è giocato il posto in HRC Factory, e vale lo stesso per Jack Miller, resta da capire cosa vorrà fare Fabio Quartararo.

Il Pilota Yamaha è il vero ago della bilancia che potrebbe scatenare il domino. Rins è vicino al rinnovo con Suzuki, mentre Mir dovrebbe avere il coraggio di firmare il contratto con HRC. Jorge Martin è spinto nientemeno che da Dorna per avere il posto in Ducati Factory e nessuno mi toglie dalla testa che una volta in sella alla GP23 del Team Ufficiale comincerà a volare. Nessun Pilota clienti può e deve vincere il Mondiale, Stoner (2006) docet.

Il Mondiale arriverà già questa domenica a Jerez della Frontera, che sarà un banco di prova importantissimo per Bagnaia ed il Team Ducati Factory. Anche per Marc Marquez sarà importante arrivare almeno sul podio, in una pista che non ama particolarmente. Loro due saranno i Piloti da attenzionare per il weekend, il Gap da recuperare non è molto, però non ci possono essere altri passi falsi.

 

 

Francky

 

 

 

 

MOTOGP 2022-GP DEL PORTOGALLO-PORTIMAO

La stagione “europea” della MotoGp 2022 ha inizio questo weekend in quel di Portimao. Va in scena la quinta gara del Campionato su una delle piste più belle del panorama mondiale, una pista entrata nel giro buono “grazie” al susseguirsi degli eventi causa pandemia.

Oliveira su KTM nel 2020, Quartararo su Yamaha 2021 e Bagnaia su Ducati (Gp d’Algarve 2021)gli unici vincitori annoverati sul corto Albo d’Oro della gara.

Saliscendi, curve cieche, staccate a moto piegata ed un lungo rettilineo caratterizzano un tracciato che permette ancora di fare un minimo di differenza col “manico”.

Difficile fare previsioni per la gara di domenica. Il mondiale è partito incerto, senza un dominatore e con tanti dubbi nella testa dei big. In testa alla classifica ci arriva Enea Bastianini che guida una Ducati dello scorso anno gestita dal team Gresini tornato sul tetto del mondo dopo anni di sacrifici prima con Honda e poi con Aprilia.

Enea ha vinto con il piglio del campione sia in Qatar che in Texas, ma non lo si può considerare il “padrone” della stagione perché negli altri due appuntamenti non è stato in grado di arrivare oltre il decimo posto. Sorte toccata anche agli altri due vincitori di tappa 2022 Oliveira ed Aleix Espargaro.

Pertanto il circo delle moto si presenta in Europa con una classifica che vede in testa un “rookie al secondo anno” (Bastianini), una promessa mancata da più anni (Rins), un eterno faticatore del manubrio finalmente vincitore di una gara (A.Espargaro). Una Ducati dello scorso anno, una Suzuki che non vince da Valencia 2020, un’Aprilia che ha vinto la sua prima gara dopo 20 anni.

E i big?

Facile pensare che i primi tre siano lì per le “mancanze” degli altri..e forse è proprio così. Al quarto posto in classifica ci troviamo il primo “big” (ha vinto un mondiale, che diamine!) Joan Mir che è il meno big di tutti i big.

Dopo queste premesse è un attimo che ci sia tanto che non gira per il verso giusto quest’anno.

Il campione del mondo in carica Fabio Quartararo è solo quarto, risultato che viene fuori soprattutto dalla splendida prestazione sul tracciato indonesiano sul bagnato…. Esattamente la condizione di pista in cui è sempre stato più debole in questi anni…. Ed è quarto anche (e soprattutto) perché gli altri big hanno fatto peggio di lui.

Il primo ad aver fatto peggio è l’ex favorito al titolo 2022 Francesco Bagnaia che si è perso dietro alla nuova GP22 ed alla sua messa a punto. La stagione non poteva cominciare peggio e i risultati (ed il modo in cui sono venuti) confermano una delle caratteristiche del piemontese: riesce a dar tutto quando si sente in ordine in ogni dettaglio della moto. Quando è a posto è un’iradiddio. Quando non si sente al 100% in sintonia con il contesto moto-pista il suo rendimento cala vistosamente. Avete presente quando si soleva dire “guidare sopra i problemi”? Ecco, a patto che sia possibile (ne dubito) lui non ci riesce.

Dalla sua c’è una classifica molto corta ed il tempo di risalire la china, ma ogni gara portata a termine dietro ai suoi diretti avversari è ormai una in meno per riuscire nell’impresa che il mondo intero gli ha messo come obiettivo minimo 2022. Perché guida pur sempre quella che ad oggi è la moto migliore.

Se parli di big e ti ricordi della gara del Texas come fai a non parlare di Marquez? In classifica è messo peggio di Bagnaia, ha saltato due gare ma ad Austin ha fatto vedere al mondo intero (manco ce ne fosse ancora bisogno) cosa significa la parola “classe”. Inutile sperare che sia dia una calmata, non lo farà mai. Incrociamo le dita affinchè resti sempre in piedi perché di certo sarà in grado di farci divertire e di giocarsela sino alla fine. E’ davvero l’unico che non molla mai.

Fatta questa lunga premessa ci appelliamo a Michelin, nella speranza che li lasci correre per quello che sanno fare fornendogli pneumatici degni (e soprattutto uguali) dello spettacolo che possono mettere in scena.

 

MOTO2

Celestino Vietti è riuscito a mantenere la vetta del mondiale nonostante lo zero “americano”. A Portimao dovrebbe trovarsi bene sempre che Canet sia d’accordo. Lo è stato ad Austin sdraiandosi a sua volta e non approfittando di un occasione che potrebbe non ripresentarglisi a breve.

 

MOTO3

Dennis Foggia capeggia la classifica permettendo all’Italia di comandare 3 classifiche su 3 insieme ai suoi “soci” più grandi. Dopo 4 gare è chiaramente quello più a posto di tutti: ha la maturità per potersi mantenere in alto anche perché supportato da un team eccellente. Dita incrociate anche qui.

 

(Immagine di copertina tratta dal sito ufficiale della MotoGP)

 

Salvatore V.

MOTOGP 2022-GRAN PRIX OF THE AMERICAS

Quarta gara stagionale e primo back to back dell’anno con le moto che mettono le ruote sul tracciato del COTA ad Austin.

Dopo che tre piloti e tre moto diverse sono riuscite a dividersi le vittorie di questo inizio campionato non ci sarebbe da meravigliarsi di vedere la quarta combinazione diversa sul gradino più alto del podio.

Per aumentarne le probabilità ci sarà anche il ritorno del King of Cota Marc Marquez abile ed arruolato dopo la gara saltata per diplopia. Insieme a lui anche Fabio Quartararo con la Yamaha che non si può non considerare nel novero dei papabili alla vittoria. Così come uno dei due alfieri Suzuki.

Insomma, par essere un bel mondiale, senza un padrone vero anche se da ciò che si è potuto apprezzare sino ad oggi la Ducati resta la moto più forte. Colui che era stato candidato ad assumere il ruolo del “padrone 2022” però sta ancora remando per capire la versione aggiornata di quel gioiello che si chiamava Gp21. Pecco si deve dare una svegliata e lo deve fare subito: la classifica corta ancora glielo permette.

Le FP di ieri confermano una certa “incertezza” con i piloti Ducati di “seconda linea” andati meglio di quelli di punta Bagnaia e Martin. Un redivivo Vinales, che forse ha trovato la quadra, a far meglio di Espargaro fresco vincitore della prima gara Aprila in MotoGp.

Spiace per Morbidelli che sembra essersi d’improvviso valentinizzato…peccato.

Sotto tanti aspetti questa incertezza ricorda la stagione 2020 dove sembrava che nessuno volesse prendersi in mano il bandolo della matassa. Ci sarà nuovamente lo zampino dei francesi?

In Moto2 invece un “padroncino” (ieri in difficoltà) ce lo abbiamo e risponde al nome di Celestino Vietti. Facciamo il tifo per lui  e per Foggia che in Moto3 che se la sta giocando alla grande. Sarebbe bello fossero loro i WC 2022.

Buon divertimento, tanto è di sera e non vi rovina la domenica in gita sul lago

MOTOGP 2022- QATAR POST GP

UNA DOMENICA BESTIALE – POST GP DEL QATAR

 

 È stato come su un campo di battaglia norreno, o nei territori della Mercia fate voi, soltanto che eravamo in pieno deserto a Losail. Tutti aspettavano il valoroso guerriero di rosso vestito che avrebbe domato le dune del Qatar cavalcando il suo Lupo rosso. Ma si sa in battaglia  nulla è scritto, nulla è come il fato lascia presagire. Ed ecco che, nel momento piú buio della battaglia con tutte le tre le punte di diamante del proprio schieramento, spunta dal nulla lui.

Come una Valchiria sul suo cavallo alato cinge la mano a guerrieri caduti e risolleva le sorti della battaglia portando in trionfo la vecchia GP21. Come il sole su un campo di girasoli…

 

 

IL GRAN PREMIO

Tutti aspettavano Bagnaia, pure Martin. Lo spagnolo ha sbagliato la partenza (dalla pole) e si è ritrovato molto indietro, mentre quella vecchia volpe di Marquez ne ha approfittato subito  portandosi in testa alla gara. Primi giri come sempre al cardiopalma  e poi il primo vero colpo di scena.

Premessa… Chi vi scrive è dai test di novembre che sente la puzza di quello che poteva accadere e siccome qualche pelo bianco sulla barba inizia a spuntare, ci aveva preso. Martin sará il primo dei problemi per Ducati, poi verrá Marquez. Martin fará implodere il Box Factory.

Come è andata a finire? Martin gli ha stampato una pole strepitosa in faccia, mentre Pecco ha cannato miseramente le qualifiche. Peggio ha fatto in gara che, col sangue agli occhi, ha azzardato un sorpasso sbagliando la staccata. Si è steso ed ha steso anche l’incolpevole Martin. Per fortuna che aveva rinnovato il contratto altrimenti finiva come con Iannone…

Se Bagnaia e Martin piangono, Jack Miller e Zarco non ridono. Jackass accusa problemi elettronici e Zarco chiude nelle retrovie si becca 10” da Bastianini. Luca Marini con una GP22 Ufficiale si becca 27 secondi (in 22 giri) dal vincitore che guida una Moto più vecchia della sua. È tutto bellissimo.

 

Tornando a Bagnaia, le cui dichiarazioni post gara sono peggio della gara stessa, viene in mente quella citazione tanto cara al suo maestro, quel “tira il culo arrivar dietro”. No perché se dici “Bastianini guida e basta mentre io faccio anche il tester” ti attiri tutta energia negativa da tiraggio di culo neanche fossi una ciminiera turca (che ho scritto???).

 

I Campioni del Mondo? Quartararo è scomparso, mentre Joan Mir  ha dato flebili segni di vita. Se Quartararo ha la scusante del motore poco performante ( 10 km/h rispetto alla Suzuki di Mir), il Campione 2020 ha toccato la high speed (357.4) piú alta del weekend. Ció non vuol dire che Suzuki ha il motore più performante di tutti bensì  che riesce ha scaricare perfettamente tutta la potenza a terra soprattutto in uscita di curva. Entrambe hanno chiuso 6^ (Mir) e 7^ (Rins).

 

Chi ride sotto ai baffi e quella ritrovata vecchia volpe di Marc Marquez che, nonostante la paga presa da Pol Espargaró , si porta a casa 11 punti nel peggior circuito esistente per lui. In HRC possono per il momento esser contenti perché  la moto funziona davvero. Quanti anni erano che non vedevamo i due Piloti HRC battagliare in testa alla gara? Da tanto.

La mia sensazione è che dal lato Marquez abbiano sbagliato la scelta della posteriore, sarei stato curioso di vederlo con la M dietro. Pura curiositá. Bellissima la gara di Pol che sembra aver finalmente trovato la quadra a questa moto. È in attesa di rinnovo, con Quartararo e Mir (oltre ad Acosta) che aspirano a quella sella serviva partire forte.

Se Ducati piange con un occhio solo, in Yamaha è una valle di lacrime. Quartararo si becca 10” mentre Morbidelli arriva a 6” dal francese. Dovizioso sembra un rookie mentre il buon Darryn Binder chiude ai piedi della zona punti arrivando subito dietro al Campione del Mondo Moto2 2021. Guidava una Moto3 lo scorso anno…

Nessuno dei piloti Yamaha è stato realmente competitivo in tutto il weekend. La ragione mi dice di aspettare perché siamo alla prima gara ma l’istinto mi sussura che sará una debacle clamorosa tanto quella Suzuki nel 2021.

 

Gioiscono sia in casa Aprilia che in casa KTM. Aleix Espargaró  ha svolto una gara perfetta, senza errori e sbavature e si è meritatamente preso il 4° posto dietro al fratello, ed ha dato oltre 20” di distacco al compagno di team Vinales. Sicuramente il lavoro di questo inverno ha pagato, adesso non resta che attendere anche Maverick. Brad Binder sfiora la vittoria e si conferma la vera punta di diamante del team Austriaco. Bisognerá capire se questa è una delle 5 gare all’anno che KTM disputa bene o se hanno finalmente trovato la quadra…

 

Prima gara dell’anno,  4 costruttori nelle prime 4 posizioni racchiusi in soli 2.2 secondi. Questa è la MotoGP odierna, da qualche anno a questa parte. Appuntamento al prossimo GP in Indonesia, a Mandalika sperando che l’asfalto tenga…

 

Francky