Archivi tag: McLaren

LE VERSIONI DI SELDON

Versione 1

Le modifiche apportate al regolamento, in special modo il taglio del fondo con conseguente perdita di downforce, e le modifiche alle ali, hanno permesso un livellamento delle prestazioni. Sembrerebbe per esempio che la Mercedes e la collegata concettuale Aston Martin, in virtù di un basso rake, abbiano avuto i maggiori problemi di compensazione, mentre la Red Bull, quella a più alto rake, si sarebbe adattata meglio recuperando molto se non tutto il gap che accusava nel 2020. Questo grazie anche ad una aumentata competitività dell’unità Honda che la equipaggia da un paio d’anni. Hamilton è sembrato finora l’unico a saper sfruttare in gara tutto ciò che la macchina offre, afflitta come è da problemi di inconsueta instabilità al posteriore solo parzialmente risolti rispetto ai test, così come la gestione delle gomme.

La Red Bull con Verstappen avrebbe potuto essere senza certi errori suoi e/o del team in vantaggio in classifica, denotando che la RB16B è candidata seriamente al titolo. Più indietro la McLaren, che già con l’unità Renault lo scorso anno pareva aver superato il tunnel imboccato nel 2013, si ritrova come una tra le più competitive, se non la più credibile, delle inseguitrici. La Ferrari, scontato quello che sembra essere stato un passaggio al Purgatorio, che a parere dello scrivente è stato autogestito come da accordi con la FIA, pare abbia rimesso in campo una PU degna di tal nome, arrivando a delle performance che a detta degli addetti ai lavori sono inspiegabilmente positive se relazionate al livello 2020. Il risultato, da qualunque parte lo si osservi, è quello di essersi temporaneamente issati dal 6° al 3° posto virtuale, in lotta con la McLaren.

Ritrovata guidabilità, trazione, velocità. Ma soprattutto è rientrato nella norma il drag che non permetteva di dare carico utile, dovendo alleggerire per avere un minimo di velocità sul rettilineo, e come conseguenza avere gomme da buttare dopo pochi giri. In questi primi gp della stagione abbiamo visto una vettura che è sufficientemente veloce sul dritto e molto efficace nei tratti più guidati. Il tutto con una buona gestione delle gomme. In prova Leclerc è sempre capace di regalare un minimo di brivido, segno che la vettura lo asseconda. Un salto qualitativo notevole figlio di progressi sia a livello aerodinamico, (ricordando che il telaio è rimasto quello della SF1000), sia soprattutto a livello di PU.

Leggermente più staccate l’eterna promessa Renault (pardon…. Alpine), la quale non beneficia del miglior Alonso, spesso battuto dal giovane Ocon. L’ outsider mancata Alpha Tauri, con Gasly non completamente a suo agio e Tsunoda al momento polemico e inconsistente. Sembrerebbe così che la lotta per il terzo posto finale riguardi solo Ferrari e McLaren, con la Ferrari attualmente più in forma, anche se di poco! Più Indietro la lotta è tra una migliorata Williams, la sconcertante Aston Martin, che attende il talento (attualmente assente) di Vettel per risollevarsi, e l’Alfa Romeo, con un Giovinazzi in crescita e un Kimi che alterna ottime prestazioni a discutibili distrazioni. Infine Haas, la quale non chiede e non promette niente, soprattutto se chi la guida è Mazepin. Dignitoso invece Schumi jr.

Stiamo per affrontare Montecarlo, una pista che ha sempre premiato vetture bilanciate e dotate di buona trazione. E naturalmente  piloti senza peli sullo stomaco. Con ancora negli occhi i sorpassi riusciti a Charles nel 2019 a Norris e Grosjean, (ma anche quello mancato a Hulckenberg), spero davvero in una gara meno noiosa del solito. Meglio un giorno da leoni che una stagione da…, tanto ci si gioca la coppa di legno. Almeno fatecela ricordare per qualcosa che merita.

In definitiva una stagione molto promettente dal punto di vista dello spettacolo prima della rivoluzione del 2022. I tecnici della Ferrari sembrano ora perfettamente in grado di portare sviluppi efficaci sia sulla SF21 sia sulla futura vettura per la prossima stagione, avendo perfettamente capito i problemi che affliggevano la SF1000, al netto della squalifica/punizione/retrocessione… in qualsiasi modo la si voglia chiamare. Sarà di nuovo una Ferrari da primo posto? Speriamo!

Versione 2

Le modifiche apportate al regolamento, in special modo il taglio del fondo e le modifiche alle ali, dovevano permettere un livellamento delle prestazioni. Era dato per certo che la Mercedes e la collegata concettuale Aston Martin, in virtù di un basso rake, avrebbero avuto i maggiori problemi di compensazione, mentre la Red Bull, quella a più alto rake, si sarebbe adattata meglio recuperando molto se non tutto il gap che accusava nel 2020. Questo grazie anche ad una aumentata competitività dell’unità Honda che la equipaggia da un paio d’anni.

In realtà sembra che Hamilton stia in questo scorcio sfruttando bene una Mercedes che, in cima alle due classifiche, offre prestazioni ottime, così come la gestione delle gomme e, semmai, ha un unico punto debole nel secondo pilota. A Barcellona sono stati solo un lontano ricordo i problemi al posteriore e l’incomprensione delle gomme patiti in Bahrain.

La Red Bull, partita benissimo aveva dato l’illusione di potersela giocare, anche se a fatica, su entrambe le classifiche, ma alla resa dei fatti pare oggi davvero al limite. Verstappen, su cui la squadra riversa ogni energia e sforzo, combatte contro un team e una vettura superiori, così come era già successo alla Ferrari nel 2018, che a onor del vero era davvero una vettura pari o superiore almeno fino a metà campionato. La Red Bull non pare a questo punto poter puntare seriamente al titolo. Più indietro la McLaren, che è dotata ora dell’unità Mercedes si ritrova come una tra le due più accreditate inseguitrici. La nuova PU le ha dato una maggiore competitività specie in prova, e gestisce molto bene il consumo gomme. Non è però, al netto di Norris, convincente fino in fondo. Specie se si guarda a Ricciardo.

La Ferrari, scontato quello che sembra essere stato un passaggio al Purgatorio, che a parere dello scrivente è stato autogestito come da accordi con la FIA, pare abbia rimesso in campo una PU degna di tal nome, arrivando a delle performance che a detta degli addetti ai lavori sono  inspiegabilmente positive se relazionate al livello 2020. Nonostante ciò, pur osservando un miglioramento globale, e prestazioni che le permettono di stare con la McLaren, i distacchi con le prime della classe sono ancora elevati e talvolta immutati rispetto allo scorso anno.

C’è davvero stato un salto di qualità? Il fatto di una ritrovata guidabilità, trazione, velocità, derivano da uno step evolutivo positivo in assoluto? O sono piuttosto la conseguenza di: 1) livello molto basso di partenza e dunque con ampi margini; 2) minor miglioramento, per il motivo opposto, delle vetture più prestazionali? In questi primi gp della stagione abbiamo visto una vettura che è sufficientemente veloce sul dritto e molto efficace nei tratti più guidati, ma Red Bull e Mercedes sono sempre lontane. Leclerc l’anno scorso era addirittura riuscito a salire a podio…!

Leggermente più staccate l’Alpine, che però sembra avere dei margini di miglioramento, specie se Alonso trova la quadra e supporta Ocon. Seguono L’outsider mancata (per il momento) Alpha Tauri, che se mantiene le promesse dei test avanzerà, e sarà pericolosa per un duello a tre/quattro per il terzo posto e il mistero Aston Martin con alla guida il mistero Vettel. Più indietro una Williams ravvivata dal buon comportamento di Russell, Alfa Romeo  e Haas.

Ci avviciniamo al weekend monegasco, su una pista che ha sempre premiato vetture bilanciate e dotate di buona trazione. E naturalmente piloti senza peli sullo stomaco, e le premesse sono comunque di un ennesimo duello Verstappen/Hamilton, i due che garantiscono sulle migliori vetture il miglior spettacolo. Dietro, a differenza di anni addietro, non potremo vedere grandi sorpassi, perchè le prestazioni sono più ravvicinate e perchè Monaco ne regala davvero pochi.

Riuscirà Leclerc, (o magari Norris), almeno provandoci, a farci divertire più che gestire senza rischi una stagione avviata al semplice mantenimento del terzo posto? Una stagione che sembrava molto promettente dal punto di vista dello spettacolo prima della rivoluzione del 2022, sembra invece dopo la prova di Barcellona, essersi indirizzata verso Brackley.

I tecnici della Ferrari in effetti sembrano avere le idee chiare ma potrebbero, (una teoria) al pari di Red Bull essere al limite di sviluppo della vettura 2021. Se nel 2022 sarà di nuovo una Ferrari in difesa di posizioni di rincalzo non lo possiamo capire ora. Speriamo di no!

Riflessione

Mi sono chiesto: se vado a rivedere cosa pensavo, dicevo, scrivevo…un tempo, è cambiato qualcosa? Quando mi trovo in disaccordo con qualcuno è per qualcosa per cui una volta ero in accordo? O possibilista, o tollerante? Quello che vedo domenica dopo domenica dipana semplicemente meglio il quadro o sgretola anche delle certezze?

Secondo me faremmo bene ogni tot di tempo a rivedere le nostre posizioni passate per capire cosa ne è rimasto. Saggiare la nostra coerenza o la nostra razionalità. Ritengo probabile che persone lucide non inclini all’odio siano coerenti nelle esternazioni. Faccio un esempio: se dicevo fino a due anni fa che Ricciardo era un serio potenziale antagonista dei migliori e ora dico che è un buon pilota senza i numeri necessari, non sono coerente oppure ho solo esaminato ulteriori dati e ho “coerentemente” cambiato idea? Si può essere coerenti anche nell’essere sempre pronti a cambiare idea credo.

Altra ipotesi: se dieci anni fa pensavo che Vettel fosse forte quanto la macchina che guidava, non più e non meno. Nella sua era Ferrari pensavo che fosse un ottimo pilota che con la macchina giusta poteva ancora vincere il mondiale, e ora penso che non sia capace di superare i limiti della macchina (non parlo di limiti termodinamici quanto di difetti di guidabilità), sono coerente? O se no, di quanto mi sono allontanato dalla coerenza e perché?

Le due versioni sopra esposte, così simili e così poco simili allo stesso tempo, mi appartengono entrambe. Ma anche no, o non per intero. E’ possibile che alla seconda gara avrei preferito la prima versione alla seconda. Significa che parlo a vanvera? Sono sempre convinto di quello che scrivo, eppure lo potrei scrivere diversamente in momenti diversi. Pochi particolari cambiano tanto. Se le rileggessi tra qualche tempo penserei che siano plausibili. Anzi non lo penserei, le troverei inconsciamente plausibili. Cosa mi induce a indirizzare un commento in un senso o in un altro pur tenendo la stessa direzione?

Concludo. Prima che guidasse la migliore Williams pensavo che Mansell fosse una specie di Maldonado. Ora lo ricordo come tremendamente veloce anche se con poca visione. E penso pure che avrebbe potuto vincere più di un mondiale. Qui influisce il suo periodo Ferrari suppongo! Non vi dico cosa pensavo di Senna….e ora invece!? Con Piquet sono stato fino ad oggi molto coerente…!

Cosa, se è capitato, vi ha fatto cambiare idea sulla F1 e i suoi protagonisti? Per cambiare idea avete semplicemente rivisto le vostre posizioni o l’ambiente/il confronto vi hanno indotto a farlo?

Vi dico che, per es., nella mia frequentazione sportiva ho cambiato idea su Montezemolo, Dennis, Hamilton, Marchionne…..così, a caso!

 

Antonio.

 

Immagine in evidenza da: formulapassion.it

AL CUOR NON SI COMANDA, MA LA RAGION S’ADEGUI

Ci stiamo ricascando! Dopo aver salutato la stagione 2020 come una liberazione, pieni di buoni propositi ci siamo riproposti di sederci sulla riva del Gange per aspettare pazientemente, senza rosicare (e senza chiedere la solita lista di epurazioni) il cadavere dei nostri nemici dicendo a noi stessi: “tranquilli e sereni aspettiamo che tanto è grassa se rivediamo il podio nel 2022”!

Con queste frasi piene di buon senso siamo stati ad aspettare prima la presentazione della rossa, e poi i test. Logica voleva che, qualunque cosa avessimo visto, a Maranello e a Sakhir, l’avremmo presa con filosofia. Con la dignità che spesso ci accompagna nella nostra passione. Ahò!!

Alla presentazione, dopo che ci era stato abbondantemente spiegato nelle settimane prima che gli sviluppi possibili erano con gettoni per il retrotreno, che sul motore era stata spesa gran parte dell’energia e della capacità dei tecnici e fino a metà novembre non ci si era dedicati ad altro, questo è stato (ed è) il refrain su molti siti: ehh ma che lavoro insufficiente! Ma il muso non potevano cambiarlo come tutti gli altri? Ma quel colore cos’è? E il verde? Verde speranza, quindi ce n’è poca!?…

E fin qui siamo sul soft, ma altri commenti sono ormai stucchevoli, nonché più ripetitivi del Nam Myoho Renge Kyo buddista. Quando si tratta di emulare le gesta di Tafazzi, lo dico, i peggiori sono i ferraristi. Si, anche io!

Se parti da meno 10 e arrivi a meno 3 sei stato più bravo di chi partiva da meno 5 ed è arrivato a meno 1, nonché di chi partiva da più 1 ed è arrivato a 0. Io ci vedo un trend positivo e confortante. Il miglioramento delle prestazioni della SF21 rispetto alla SF1000 in Bahrain rispetto al 2020 è stato per la Ferrari il più marcato tra tutti i team. Certo, come pensano in tanti, sarebbe stato bene cambiare muso e dunque filosofia. Questo però l’ha potuto fare una squadra come AlphaTauri, la quale al retrotreno non aveva nel 2020 i problemi della Ferrari. Nessuno li aveva! Dunque gli sforzi andavano indirizzati in quella direzione. E magari vedremo chi sarà avanti tra qualche gara!?

Il motore era deficitario (per inciso io non sono del partito del motore depotenziato da FIA, se era avanti col trucco non era avanti), e le regole più stringenti varate nel 2020 lo hanno penalizzato più di altri. Aggiungiamo che avevamo una montagna di drag e lo staff è comunque riuscito nell’equilibrio generale a diminuirlo di tantissimo. Per finire, notizia recente, pare che i parametri misurati sull’ultimo stint di Sainz in Bahrain inducano ad essere più ottimisti rispetto ai test. Si parla di potenziale inespresso ma evidente, il che spiegherebbe anche le facce ben più rilassate ai box rispetto ad un anno fa.

Può questo placare l’ansia rabbiosa di quelli che “siamo la Ferrari, non ci basta arrivare secondi, terzi….”? Ovviamente no! Mi chiedo, da semplice appassionato di motorsport e di F1 in particolare: #essereRedBull, #essereMcLaren, #essereAlphaTauri ecc conta davvero meno che #essereFerrari? Il dono, il piacere e il diritto alla vittoria sono di uno solo?

Dunque, cari fratelli ferraristi, lo so che al cuor non si comanda, ma ragioniamo…siamo sicuri che coloro che hanno sbagliato con la SF1000, (e osservando i progressi sulla SF21), non siano in grado di tirarsi fuori dai guai come sono stati in grado di infilarcisi? Se è vero come è vero che dal 2014 i risultati di un team come la Red Bull che a libro paga ha quel Newey che corteggiamo da un decennio (e che partiva da quattro anni di dominio) sono stati seppur di poco inferiori a quelli della Ferrari, tutto questo sconquasso rispetto agli altri dove è? Forse che negli anni di dominio Ferrari qualcuno in Inghilterra ha additato la McLaren come una squadra di, cito: incompetenti, pellegrini, incapaci, limitati, pusillanimi, politici, e via discorrendo?

Al termine della stagione 2021 dovremmo fare la hola per un terzo posto nel costruttori. Brindare per un quarto. Restare impassibili e rassegnati per un quinto. Al limite ci riserviamo di incazzarci per un sesto.

Ma andiamo ad analizzare “l’insufficiente” lavoro della GES Ferrari:

-A fine novembre, a stagione non ancora conclusa. La Ferrari decide di rivoluzionare la PU, intervenendo su diverse aree, tra cui la turbina e il gruppo candela/iniettore. In pratica Zimmermann con Mahle studia un sistema di combustione in precamera in cui sono inseriti sia l’iniettore che la candela. Il nome di questo motore è superfast.

immagine da: formulapassion.it

Vantaggi riassunti in una migliore miscela di combustione e tempi di accensione legati alla fase di scoppio nettamente più rapidi. Una chiara volontà di fare uno step evolutivo significativo. La squadra capeggiata da Zimmermann però riscontra dati non omogenei anche se promettenti, inducendo il responsabile motori Gualtieri a optare per una soluzione simile a quella adottata da Mercedes da sempre, con separazione di turbo e compressore, ma estremizzando ulteriormente e spostando il compressore nel cassoncino di aspirazione come intervento principale. Naturalmente commentato con: adesso siamo ridotti a copiare la Mercedes (copiare noi è buono e lecito invece…).

immagine da: f1.sport.it

In aggiunta sembra che il disegno delle ali sia non troppo dissimile da quello del 2019. In pratica non si alleggerisce più nel cercare disperatamente velocità perchè il motore è in grado di fornire abbastanza potenza. Orientativamente circa 40 CV in più rispetto al 2020. La nota dolente, ma in una certa misura dispensatrice di speranza poichè risolvibile, è che ancora non si è spinta la PU per rischio affidabilità.

Il piano B però  non può essere un ripiego dell’ultimo istante, bensì una sperimentazione parallela per avere un’opzione nel caso in cui, come successo, il sistema studiato per il superfast fosse ancora da perfezionare all’avvio della stagione. Ci sarebbe tempo fino a giugno per introdurre o meno le soluzioni del superfast prima che tutto venga definitivamente freezato fino al 2024. E’ possibile che alcune soluzioni del superfast siano già inserite nella PU attuale? Può darsi! Quello che resta è tuttavia un gran lavoro che ha dato dei buoni risultati, i cui effetti si sono visti anche nella motorizzata Alfa Romeo. Haas, causa blocco dello sviluppo in ambito aero/telaio non ci da dati utili. Tanto lavoro anche sull’alimentazione con interventi al turbo compressore, per aumentare l’efficienza e il recupero dei gas di scarico. Rivisto il sistema elettronico per ottimizzare il funzionamento della parte ibrida.

immagini da: it.motorsport.com e funoanalisitecnica

Per recuperare il carico perso col taglio diagonale del fondo, hanno dovuto alzare il differenziale di centimetri per creare un diffusore che funziona. Capisco che agli ingegneri del lunedì sembri come alzare un muro di mattoni di un ulteriore mattone (dunque che problema c’è?), ma tant’è. . I due gettoni spesi al retrotreno hanno consentito di modificare la scatola del cambio che, a sua volta, ha permesso di ridisegnare la sospensione posteriore. La scatola del cambio nel 2020, causa alleggerimento e ridimensionamento, soffriva di flessioni che si ripercuotevano sul gruppo semiassi e sospensioni posteriori.

immagine da: funoanalisitecnica.com

L’instabilità del retrotreno è stata spesso citata come il fattore di maggior disturbo per Vettel. Molto meno per Charles. La scatola è stata così irrigidita. Un lavoro previsto nel 2020 e spostato poi in avanti.

-Per quanto riguarda la parte anteriore (telaio e sospensioni) non potendo rifare il telaio e un crash test per il muso, pur essendo largo praticamente come prima, con le stesse sospensioni e senza cambio di filosofia (dunque sempre outwash) l’hanno comunque rivoluzionato stravolgendo i flussi che da lì vanno verso il corpo vettura. Anche qua orde di novelli Newey avevano mille soluzioni inedite, per le quali, sono sicuro, a Maranello la porta è sempre aperta eh! Considerato il fardello della SF1000 per quanto riguarda carico eccessivo e drag notevole, osservando il comportamento della SF21 sia nei test che in gara in Bahrain, è stato un lavoro centrato.

Certo coi poteri dati a certi ingegneri dalla Marvel si poteva fare il motorone supermegafast, il telaio in adamantio e uno chassis su cui il peggior sponsor adesivo faceva guadagnare un decimo al giro (a qualsiasi giro), e rompere il culo alla Mercedes, mentre a Max non gli facevamo toccare il podio neppure a circuito sbaraccato. Oh, io la notte me lo sogno! Poi però mi sveglio.

Ciao!

Seldon

Immagine in evidenza da:f1ingenerale.com

F1 PRE-SEASON TESTING 2021: SAKHIR

“In scribendo saepe longius sum” – Anonimo

Buongiorno a tutti e benvenuti alla tre giorni di Test in Bahrein atta a sgrossare le vetture 2021 in vista del primo GP stagionale previsto sempre a Sakhir il 28 di questo mese.

Usiamo liberamente codesto spazio per commentare suddetti tests e postare aggiornamenti su percorrenze e tempi.

Grazie a tutti e bentornata Formula 1!

UPDATE

Risultati completi prima giornata

UPDATE 2

Tempi della seconda giornata

MCLAREN-MERCEDES MCL35M

Eccola la prima protagonista del mondiale 2021, la MCL35M.

A Woking hanno dovuto (e potuto) cambiare più degli altri teams in funzione del loro ritorno alla PU Mercedes dopo averla abbandonata a fine 2014 ed essere caduta in un oblio che dura da ben 157 gare.

L’ultima vittoria di tappa risale infatti al GP del Brasile 2012 ad opera di Jenson Button. Da li è partita la discesa verso gli inferi che ha visto nella stagione 2017 il punto più basso della propria storia.

Le ottime scelte tecniche e manageriali degli ultimi anni hanno permesso agli inglesi di diventare la terza forza nel mondiale 2020 ed il ritorno alla migliore PU dell’era turboibrida non può che darle ulteriore slancio.

Le prime immagini non mostrano ancora tutti i dettagli, la maggior parte dei quali nascosti nel fondo, nel retrotreno e sotto il cupolone motore. I particolari aerodinamici più importanti con specifiche 2021 verranno svelati ai primi tests in Bahrein.

Di seguito alcuni particolari e le prime immagini diffuse dai profili socials ufficiale del team e del giornalista spagnolo Albert Fabrega

(immagine di confronto con MCL35 tratta da motorsport.com)

UPDATE

Grazie al fattivo aiuto dell’amico del Bring Daniele Festa possiamo vedere alcuni dettagli ulteriori delle differenze più evidenti rispetto alla progenitrice

Dall’ultima fotografia si evince quanto sia maggiormente rastremata la parte posteriore e la zona del cofano motore, a tutto vantaggio dei flussi verso la nuova ala.

Modifiche importanti nella forma del fondo sia nella visione dall’alto che di conseguenza nella parte nascosta del sotto vettura.

Grazie ancora Daniele.

 

 

92 AND COUNTING: LEWIS HAMILTON ENTRA NELLA STORIA IN PORTOGALLO

Era abbastanza ovvio che il sorpasso sarebbe avvenuto subito. In neanche due settimane Hamilton ha prima eguagliato e poi superato Schumacher, issandosi, probabilmente per sempre, al primo posto in una delle due parti di albo d’oro che contano di più, quella del numero di vittorie (per l’altra basterà aspettare solamente un anno).

Come spesso gli succede, Lewis è riuscito a far sembrare complicata una giornata che avrebbe dovuto essere molto semplice, visto il mezzo che guida. In qualifica si inventa un improbabile secondo tentativo col quale strappa la pole al compagno di squadra, stranamente molto veloce su una pista completamente nuova. E, in gara, gioca di rimonta.

Si spengono i semafori e succede di tutto. Con le gomme fredde e un po’ di pioggia, i due Mercedes e Leclerc, partiti con la mescola media, faticano molto e capiscono in fretta che è meglio essere prudenti. E così Sainz si porta in testa mentre Verstappen si urta con un arrembante Perez. Raikkonen con un avvio spettacolare risale fino alla sesta posizione, e Leclerc sprofonda in ottava.

L’anomalia dura poco. La pioggia si è fermata subito, le gomme sono entrate in temperatura e al 6° giro Bottas, che aveva superato al primo giro il compagno Hamilton, si riporta in testa.  Passano solo due giri, e all’ottavo si ristabilisce l’ordine naturale delle cose, con Hamilton e Verstappen in seconda e terza posizione.

Chi ha montato la mescola più morbida inizia ad avere difficoltà già dopo 13 giri. Verstappen informa il suo box che l’anteriore sinistra é morta, ma riuscirà a farla durare ancora per un po’.

Al giro 19 Stroll sbaglia la misura nel sorpasso su Norris e lo urta maldestramente. Entrambi si devono fermare ai box e per loro le speranze di un piazzamento a punti svaniscono.

Alla tornata successiva, Hamilton, che, si saprà dopo, ha approfittato della prima parte di gara per risparmiare carburante, supera di forza Bottas. Il finlandese é in difficoltà, mentre chi va forte é Leclerc che recupera su Verstappen. Il quale si ferma al giro 24 per montare la mescola media.

Al giro 29 si rivede qualche goccia, il che porta chi può a rimandare il proprio pit-stop. Ma la pioggia vera non arriva, e così alla 35a tornata Leclerc si ferma per montare la mescola più dura. Hamilton effettua il suo pit-stop 5 giri dopo, seguito dal compagno a quello successivo. Per entrambi la stessa scelta del ferrarista, anche se Bottas aveva chiesto di differenziare la strategia rispetto a Lewis, montando la mescola più morbida. Come spesso gli è capitato, non viene accontentato, evidentemente in Mercedes vogliono andare sul sicuro.

Nella seconda parte di gara non succede praticamente nulla per le prime 4 posizioni, a parte Hamilton che denuncia di avere i crampi. E così la gara finisce con Lewis che coglie la sua 92a vittoria, seguito a 25 secondi da Bottas, con Verstappen terzo e Leclerc quarto ad oltre un minuto.

Un po’ più divertente la battaglia per le posizioni dal quinto in giù, dove sono tutti doppiati. Perez si era riportato in quinta posizione nonostante il testacoda iniziale e il conseguente pit-stop aggiuntivo. Ma deve fare i conti con Gasly e Sainz, i quali riescono a passarlo negli ultimi due giri, piazzandosi così rispettivamente in quinta e sesta posizione, e relegando il messicano al settimo posto.

Ottavo si è classificato Ocon, autore di una buona gara, davanti all’incolore compagno di squadra Ricciardo, e ad un ancor più anonimo Vettel a chiudere la zona punti, poco davanti a Raikkonen che l’avrebbe meritata molto più di lui, vista la partenza e la macchina che guida.

Al dodicesimo posto si piazza Albon, il quale può già iniziare a preparare le valigie e a cercarsi un lavoro in qualche altra categoria. Lo seguono Norris, penalizzato dall’incidente con Stroll ma comunque sempre dietro al compagno di squadra, e Russell autore di una buona gara considerando il mezzo che guida. Poi Giovinazzi, che verrà confermato dalla Sauber nonostante prestazioni come quella odierna, e i due della Haas che hanno già ricevuto il benservito. Chiudono la classifica degli arrivati al traguardo Latiti e Kvyat.

Ora si va ad Imola. C’è la teorica possibilità che Hamilton raggiunga Schumacher a 7 titoli proprio nell’autodromo intitolato ad Enzo e Dino Ferrari, dopo averlo appaiato a 91 vittorie proprio nella sua terra natia. Sarebbe un’ulteriore suggestione, ma la matematica dice che, in condizioni normali, le probabilità non sono moltissime. E, forse, è meglio così.

P.S.: Portimao si è rivelata una pista bellissima, come era stato ampiamente anticipato. Dove l’asfalto è liscio e la pista è larga e pulita, queste macchine riescono a darsi battaglia, pur se è vero che il DRS ha molto aiutato. C’è da chiedersi come faranno i vertici della F1 a ritornare a correre su certe piste, quando la situazione sarà tornata nella normalità.

P.S.2: arrivare a 65 secondi dal vincitore con un pilota, e decimi doppiati con l’altro pilota, significa essere tornati nella direzione giusta. Auguri.

* Immagine in evidenza dal profilo Twitter @MercedesAMGF1