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MOTOGP 2021-GP OF THE AMERICAS AUSTIN (TX)

Round numero 15 del 2021 in scena ad Austin Texas. I ragazzi ritrovano il COTA dopo averlo saltato nel 2020. Sarà interessante capire le condizioni dell’asfalto visto che già in passato qualche problema c’era stato. Il circuito è usato parecchio per le corse di automobili: si creano avvallamenti nei punti di frenata che non aiutano affatto i piloti delle due ruote.  Fortunatamente non c’è ancora passata la F1 che con le sue enormi sollecitazioni avrebbe peggiorato le condizioni dell’asfalto. Sarà tutto sa scoprire dopo due anni di assenza, soprattutto se il meteo dovesse fare le bizze come probabile. Con l’acqua (ed i dislivelli che il tracciato presenta) la vita dei piloti e della direzione gara potrebbe essere particolarmente complicata.

Il layout della pista è molto vario: presenta curve per tutti i gusti e tutte le velocità, punti di staccata importanti ed anche allunghi in grado di scogliere le trecce ai cavalli delle moto più performanti del pianeta.

I team arrivano in America dopo qualche giorno di test portati a termine dopo la gara di Misano. Si sono viste alcune novità interessanti ed altre saranno state testate “sotto le carene” all’insaputa del resto del mondo. Qualche prova non può che aver fatto bene sia ai piloti che ai tecnici: in ottica di perfezionamento 2021 e, soprattutto, per gettare le basi 2022 quando le limitazioni imposte allo sviluppo delle moto causa Covid termineranno. In Honda, è stata provata un’inedita carena con linea che fa somigliare la RCV ad alcune Yamaha di serie degli ultimi anni.

Capire quanto abbia funzionato e se verrà adottata per l’anno prossimo non è ancora noto. I piloti hanno fornito buone sensazioni e potranno riprovare alcune novità minori già questo weekend.

Sembra impensabile, però il colosso giapponese è quello che si trova nell’obbligo di fare lo step evolutivo maggiore per riuscire ad allinearsi a Ducati, Yamaha e Suzuki che oggi come oggi sono moto migliori di quelle made in Tokio: questo dicono i risultati in pista.

Il campionato ormai vede Fabio Quartararo svettare di quasi 50 punti sul suo inseguitore Pecco Bagnaia. Al francese basterà restare sulla sella da qui a fine stagione, incollandosi alla ruota posteriore del Chivassese per portarlo a casa: questo deve fare. Certo, attaccarsi a quella ruota non sarà semplice perché il nostro portacolori si è messo ad andare fortissimo negli ultimi tempi restando pure dritto. Però la storia non è dalla parte di Bagnaia: l’unico in grado di vincere tre gare di fila con una rossa di Borgo Panigale porta il nome di Casey Stoner e pareggiarne il risultato sarà impresa ardua per il nostro ragazzo.

Paradossalmente più Pecco sarà indietro in classifica e più per Fabio sarà facile e meno rischioso (e converrà ndr) marcarlo a uomo vista la differenza di punti.

Se si parla di Austin non si può non tenere in considerazione che stiamo parlando di un feudo “Marqueziano”. E’ vero, lui non è al 100% e proprio nel 2019 non ha finito l’unica gara che non ha vinto in Texas. Però ha già vinto nell’altro suo feudo del Sachs, quindi mi aspetto Marc Marquez tra i protagonisti braccio e Honda permettendo.

Nel 2019 vinse invece Rins, togliendo a Valentino Rossi l’ultima occasione vera di vincere un GP che gli sia più capitata da quel tempo. Sarà complicato vedere entrambi nelle vicinanze delle posizioni che contano questa volta.

A meno di eventi inattesi (vedi qualche gomma meno prestazionale e/o la variabile pioggia)) la vittoria di tappa se la giocheranno Quartararo, Bagnaia, Marquez e forse Jack Miller.

Morbidelli su Yamaha ufficiale è parso ancora lontano da quella forma che una Motogp di oggi richiede. Se non sei perfetto ti complichi la gara già nelle FP che determinano l’ingresso diretto in Q2, ed i distacchi tra i vari piloti sono davvero ridottissimi ormai quando si parla di giro secco. A proposito di Franco è di questi giorni la notizia che il suo attuale capotecnico ex Vinales Esteban Garcia lascerà la Yamaha per lavorare in KTM: si potrebbero riaprire le porte del team di Gerno di Lesmo per Ramon Forcada che in tanti auspicano nuovamente al fianco del Morbido. Dita incrociate.

 

PS. Se volessi scommettere butterei qualche euro di Jorge Martin

PS2. Mi sono riletto prima di pubblicare: non ho nominato il Campione del Mondo in carica…chissà perchè?

UPDATE: Maverick Vinales non gareggerà ad Austin in segno di lutto per la scomparsa del giovane cugino Dean Berta Vinales la scorsa domenica.

 

MOTO2

Raul Fernandez/Remy Gardner. Remy Gardner/ Raul Fernandez. Raul Fernandez/Remy Gardner.

Questo ormai è l’andazzo del 2021 con solo le briciole per gli altri. Con 5 punti di differenza tra la vittoria ed il secondo posto e 34 in classifica a 4 gare dal termine, il buon Remy non ha nemmeno bisogno di stare a ruota dello spagnolo. Gli basta arrivare tutte le volte “primo degli altri” lasciando andare tutte le domeniche il proprio compagno di squadra a vincersele tutte. E’ vero, ho detto altro per la classe regina dove la distanza tra i primi due è ancora più ampia. In questa categoria la preparazione dei piloti e delle moto del team Ajo sta facendo quella differenza che può permettere all’Australiano di curarsi, ed anche in scioltezza solo degli altri.

 

MOTO3

42 punti di differenza tra il golden rookie Pedro Acosta ed il nostrro Dennis Foggia che s’è purtroppo svegliato tardi in stagione. Sarà il solito trenino di scie ma potrebbe invece essere il giorno di Romano Fenati. L’italiano è particolarmente in palla come dimostrato a Silverstone ed a Misano (nonostante tutto) e il COTA è una delle “sue” piste. Non mi stupirei nel vederlo allontanarsi in solitaria e salutare tutti dopo pochi giri per rivedere il gruppo dopo il traguardo.

 

(immagine in evidenza tratta da live gp)

 

Salvatore V

UN UOMO SOLO AL COMANDO – JEREZ WSBK POST GP

Non è stata affatto una bella giornata di Motociclismo. È stata una di quelle giornate che ti lascia un senso di vuoto dentro, al quale non ti puoi mai abituare. Il Motociclismo ed in particolare FIM e Dorna devono prendere una decisione immediata, soprattutto considerando che quest’anno ci sono stati tre incidenti mortali. Tutti e tre avvenuti nelle classi di “avviamento” delle varie competizioni, tutti e tre con le stesse modalità. Questo weekend la Signora in nero ha scelto Dean Vinales, pilota di punta del Team Vinales che corre nel Mondiale Supersport 300. Mondiale…. In vita mia non ho mai visto nessun mondiale correre con due moto (Yamaha R3 – Kawasaki Ninja 400) dalle prestazioni identiche e con un numero di partecipanti che supera le 40 unità…

Ma le nostre sono parole e considerazioni al vento che rimarranno inascoltate.

Il Motociclismo è pericolosissimo, ma è ancora più pericoloso dar vita a delle competizioni in cui le moto sono tutte uguali, sono troppe e messe in mano a ragazzini di 15 anni, che ancora dalla vita non hanno visto nulla.

Ma d’altronde se il “modus operandi” è il medesimo utilizzato in MotoGP, nella categoria Regina, in cui pericolosamente in nome dello spettacolo le moto sono quasi tutte uguali, non vedo come in futuro si possa cambiare.

Un abbraccio Dean. Come per Jason ed Hugo..

IL MONDIALEToprak Razgatioglu prende il volo e si porta a +20 su Rea. È il giusto epilogo che prende forma e che finora, analizzando bene il Mondiale, soltanto il fato avverso gli aveva negato.

Preso in pieno alla prima curva da Gerloff in Olanda, poi il guaio elettrico nel GP scorso quando era in testa il buon Toprak ha lasciato per strada almeno 40 punti. Il suo margine oggi sarebbe molto più ampio e la prima posizione in Classifica è meritatissima.

È stato più costante e più forte di Jonnhy e della sua Ninja, che al netto del restyling ottenuto quest’anno, non ha fatto quello step in più come la Yamaha R1.

Toprak a Jerez vince entrambe le manche, mentre Jonnhy chiude secondo e quinto rispettivamente. In gara due è completamente “assente” e lotta con Bassani. Solo nel finale riesce ad agguantare la TOP5. Weekend molto buono per Alvaro Bautista, che chiude ancora una volta sul podio con la Fireblade. Chiaro segnale che la moto sta arrivando, soprattutto quando il Pilota conosce a menadito la pista. Personalmente credo serva altro alla Honda…

Dolce amaro il weekend in casa Ducati. Se da una parte Scott Redding si dimostra molto solido andando a podio in entrambe le gare, non si può dire lo stesso per Michael Rinaldi, da molti considerato il “futuro” che però si stende i gara 1 ed arriva dietro il privatissimo Axel Bassani in gara 2, che si conferma ancora una volta come la vera sorpresa del Mondiale. Ottima la wild card di Loris Baz che in un solo weekend ottime la metà dei punti ottenuti da Rabat in tutta la stagione…

Fortunatamente si correranno tutti e tre i round finali. Prossimo GP a Portimao, poi in Argentina a Villicum ed ultimo atto a Mandalika in Indonesia. Il Mondiale ha preso la strada di Iwata ma con Jonnhy Rea mai dire mai…

✍️ Francky

 

P.S. Non menzionerò nell’articolo il nome di un Pilota Italiano che ha sfruttato il triste episodio della morte di un piccolo Motociclista, per avere un briciolo di visibilità e per uscire di scena con un “…e anche colpa di Marc Marquez…”. Visibilità cercata che probabilmente non ha mai avuto in carriera, ne tantomeno ha ed avrà oggi sui socials.

FENOMENO ANCHE A CASA SUA – MISANO MOTOGP POST GP

Un’altra vittoria. Una vittoria a casa, con lui che si era sbloccato domenica scorsa. Alla faccia di chi dubitava del talento, per qualcuno non era una Fenomeno (come se vincere con una Mahindra fosse roba da tutti i giorni).

Oggi Pecco ha zittito quelli che domenica scorsa non gli avevano creduto. Oggi anche Fabio ha zittito qualcuno, quelli che mettevano in dubbio la sua tenuta “psicologica”. Adesso non resta che zittire chi, come il sottoscritto, crede che un Pilota che vince un Mondiale, nella massima serie, sabba andar forte in qualsiasi condizione di pista e non solo sull’asciutto.

Ma i veri vincitori di giornata non sono né Pecco, ne Fabio. Portano il nome di Enea Bastianini e Marc Marquez.

Immagine tratta dal profilo Twitter di Enea Bastianini.

Il primo è in sella alla moto (GP19) nata dai due anni di feedback di un certo Jorge Lorenzo. È in sella ad una moto privatissima, è un Rookie ed è il Campione del Mondo in carica della Moto2. Se nei GP scorsi Jorge Martin lo aveva messo in secondo piano, oggi Enea lo ha letteralmente “lasciato a casa”. Martin gode di alcune specifiche ed aggiornamenti che a Bastianini farebbero comodo, quindi non azzarderei un paragone tra i due…

Immagine MotoGP.com

Quell’altro invece, quello che corre con un braccio e mezzo, ha zittito in primis il Campione del Mondo in carica che nei giorni scorsi si era lamentato delle “tattiche” di Marc nel “prendere la scia” durante le prove. Marquez ha fatto una gara di sostanza ed ha chiuso 4° davanti a Miller ed a Mir. Il campione del Mondo in carica viene penalizzato per aver toccato il verde in uscita dell’ultima curva. Mondiale ormai lontano per lui…

Non entra nella Top10 per un soffio il Campione Italiano SBK in carica Michele Pirro, segno della competitività (su questa pista) del “pugliese” più veloce in Italia, in Europa e nel Mondo.

Personalmente metto nella mia lista dei “vincitori di oggi” anche Maverick Vinales. Lo spagnolo ha chiuso il suo primo GP, in sella ad una moto totalmente diversa dalla M1, a soli 5 secondi da Aleix Espargaró; con pochissimi km alle spalle…

Desaparecidos invece Johann Zarco e Jorge Martin. Gara disastrosa per i due Piloti Pramac che non concludono bene questo weekend. A loro si accodano tutte le KTM (cosa succede a questa moto?), ad eccezione di Binder, ed i Piloti “di casa”….

Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, ognuno per motivi per noti, non hanno mai impensierito la Top15. Morbidelli rientrava dopo un infortunio e Petrucci ormai è un separato in casa.

Mi chiedo però… Miguel Oliveira e Luca Marini che cosa stanno combinando? Se per Miguel Oliveira c’è qualche attenuante, viste le ottime prestazioni in alcune gare non si capisce con quali titoli e meriti il buon Luca Marini occupi una sella in MotoGP…

Classifica Mondiale👇

Mancano quattro GP alla fine, l’unico ostacolo che separa Quartararo dal suo primo titolo Mondiale in carriera è il meteo…

 

✍️ Francky

 

(Immagine di copertina tratta da MotoGP.com)

MOTOGP 2021-GP DI SAN MARINO E DELLA RIVIERA DI RIMINI

I ragazzi della MotoGp passano dalla sabbia dal deserto della Spagna alla sabbia della Riviera Adriatica per il classico appuntamento di settembre senza nemmeno fermarsi a casa. Misano e dintorni saranno in festa.

Si arriva sull’Adriatico cavalcando l’onda dell’entusiasmo della vittoria di Bagnaia e della sua Ducati ancora fresca. Una vittoria entusiasmante, cristallina per il modo in cui è maturata e soprattutto contro chi è maturata.

Anche le tribune gialle saranno in festa: potranno rendere omaggio una volta di più al Valentino nazionale, ed avranno l’opportunità di fare le prove generali della mega festa d’addio che si terrà tra un mese per l’ultimissima in Italia. Il calendario di quest’anno concede ancora questa opportunità dopo il viaggio di andata e ritorno per il Texas.

Ben venga, perché, che piaccia o meno ai suoi detrattori, si gira una delle pagine più importanti di tutta la storia del motociclismo: è giusto e rispettoso che il Vale nazionale venga celebrato come merita sulla pista a due passi da dove è nato e cresciuto. Ma di questo ci occuperemo a tempo debito.

I favoriti per la gara di Misano?

Impossibile non pensare ai ducatisti che possono arrivarci col monopattino elettrico e le infradito.

Bagnaia stava già dominando lo scorso anno sino a quando non l’ inghiaiò soffocandoci in gola l’urlo che è arrivato dopo un lungo anno d’attesa. Ci arriva con il ruolo del favorito che però potrebbe pesargli sulle spalle. Tra i “piloti rossi” all’appello con la vittoria manca solo Zarco che sembra essersi re-infilato in un loop. Ha perso quella luce negli occhi che gli era tornata nell’ultimo anno e mezzo. Sembra di rivedere il pulcino bagnato dei tempi in cui si vestiva d’arancione in KTM. Dai Giovanni, coraggio.

Fabio Quartararo scende in pista con il compito di gestire il suo vantaggio prestando attenzione a non commettere passi falsi sdraiandosi in gara. Un eventuale zero darebbe fiducia ai suoi avversari, soprattutto se questi conquistassero il bottino pieno. Il vantaggio è ancora cospicuo, ma il rischio di sbagliare scelte di setup o di incappare in un treno di gomme “fallaci” c’è. Non glielo auguriamo, ma sarebbe il sale per questo finale di stagione

Occhio a Marc Marquez. Se diamo per scontato che Pecco abbia compiuto un’impresa battendolo ad Aragon lui (arrivato sotto il secondo di distacco) ha fatto una gara maiuscola e si iscrive d’ufficio sulla lista dei candidati alla possibile vittoria. Ciò che è “particolare” è che sia lì con una moto che ormai è dichiaratamente inferiore alle altre. Ma Marc è Marc, senza dubbio.

Vinales e l’Aprilia saranno più vicini al vertice. Volere o volare lo spagnolo ha preso confidenza con moto e pista proprio con dei tests dedicati in Romagna quindi avrà qualche chances in più di ben figurare. La vittoria? No, ma magari…

Ritroveremo il nostro Frankie Morbido e lo ritroveremo in sella all’Ufficialissima M1 del team interno. Finalmente il nostro ce l’ha fatta ad averla dopo che l’han fatto correre con tutti gli ibridi possibili ed immaginabili. Non sarà semplice ripartire da dove meriterebbe essere. Non sarà semplice perché tutti questi mesi senza moto, in un team nuovo, con un capotecnico diverso peseranno nell’economia del weekend. Ma sarà bello rivedere il suo sorriso e la sua calma olimpica.

Naturalmente, dopo tutte queste parole, spunterà una KTM dal fondo (magari Oliveira che pare sia andato a “chi l’ha visto” portoghese) e vinceranno gli austriaci.

Prima di chiudere voglio dedicare due righe ad Enea Bastianini. Il ragazzo è bravo e mi è simpatico. E’ sfigato perché domenica scorsa ha fatto un garone oscurato dalla prima volta di Bagnaia. Il ragazzo non fa nulla per sembrare diverso da quello che è. E’ genuino, scrive in italiano sui socials e si mette dietro con la “stessa” moto il fratellino del pilota più famoso del mondo. Il tutto senza essere nell’Academy. A me piace, e manco poco.

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(immagine tratta da motorigrandprix)

 

Moto2

Prosegue l’assolo dei due alfieri del team KTM che guidano una Kalex con motore Triumph. Se la vedranno loro due anche questa volta con ogni probabilità. Raul Fernandez sta pagando un po’ di inesperienza rispetto al compagno australiano, ma è indubbiamente il più veloce quasi tutte le domeniche. Gli altri troppo discontinui per poterli impensierire. E’ vero che quando i nostri arrivano in Italia mettono il turbo, ma non sarà semplice non farsi sopraffare dalla foga. Bezzecchi e Diggia potrebbero regalarci una gioia.

 

Moto3

Per i nostri alfieri vale quanto detto sopra. I piloti per vincere la tappa li abbiamo, in primis Fenati e Foggia che hanno vinto le ultime due gare. Ma ci sono anche Antonelli e Migno. Troveranno un Pedro Acosta particolarmente su di giri perché non vince più da un mese e domenica scorsa se ne è tornato a casa con un bel “zero” punti che non gli avranno certo migliorato il morale.

Sarà la solita “corsa più pazza del mondo”, far pronostici non serve: Serve solo divertirsi.

 

Salvatore V.

 

(immagine in evidenza tratta da twitter)

LA PRIMA VOLTA “PIU'” SPECIALE DI PECCO

E’ sempre speciale vedere un giovane arrivare in vetta al top del Motorsport mondiale.

Tanti anni di corse, di campionati, di piloti, eppure quando assisti alla loro prima volta la soddisfazione e l’emozione sono sempre tanto grandi.

Quando accade ad un pilota italiano è ancora più speciale. Se accade a un pilota italiano che cavalca una moto italiana lo è ancor di più…. What else? Che quel pilota italiano sia nato e cresciuto a pochi chilometri da te… Ma siamo sicuri che basti? No, perché quel ragazzo decide di mettere la prima in carriera battendo in pista il Re.

Grazie Pecco, grazie infinite per l’adrenalina di ieri, per la gioia e per l’urlo che ho dovuto soffocare dentro.

Ho scientemente evitato di guardare la gara in diretta perché me lo sentivo, forse. Ed è stato bello seguirla a distanza. Mi sono sentito come ai bei tempi del passato, quando le notizie arrivavano per radio e via telefono ai membri della squadra. Un salto indietro di 50 anni permesso al sottoscritto sig. Nessuno dai nuovi mezzi di comunicazione.

Ci voleva Pecco…ci voleva. Forse è la volta che la carriera svolti per sempre grazie a quel talento che non è mai mancato ma che non si è mai riusciti a mettere insieme alla domenica in Motogp. La vittoria poteva arrivar prima, le occasioni ci sono state, ma intanto è arrivata e ce la godiamo in attesa della prossima che arriverà, eccome se arriverà…

Perché tanta gioia? In fondo Pecco è già un Campione del Mondo. Vero, ma diciamocela tutta. Quanto vale in più una vittoria di gara nella Top Class rispetto ad un mondiale in una classe inferiore? Tanto, troppo, ed oggi Pecco è salito nel ristretto mondo degli eletti che ce l’hanno fatta.

Oggi vedo un ragazzo che ce l’ha fatta dopo tanti sacrifici e testate sull’asfalto, dopo tanta ghiaia nella tuta e nelle mutande. E vedo con un altro occhio anche un aspetto che poco mi è piaciuto in questi mesi: il traino di Valentino in ogni turno di qualifica. L’ho criticato anche io per questo, ma oggi ho provato a diventare Pecco per un attimo e forse ho capito. Che ci piaccia o meno Rossi ha fatto abbastanza per lui e per sostenerlo. Comprendo che Francesco possa avere un debito di riconoscenza nei suoi riguardi per l’aiuto a scalare le posizioni delle classi inferiori, per l’appoggio nei momenti difficili che noi non possiamo conoscere.

Volete mettere la soddisfazione? Il nostro, come milioni di altri ragazzini in giro per il mondo, è cresciuto col mito di VR negli occhi e nel cuore. Volete mettere l’orgoglio di sapere che lo stia aiutando in qualcosa? Si, un comune mortale (sino a ieri) come Pecco che aiuta un’icona del motociclismo mondiale, che dico una, “L’ICONA” del motociclismo degli ultimi vent’anni. In fondo altro non ha fatto che fare ciò che tanti nipoti hanno fatto con i propri nonni. Da piccoli sono stati accuditi dagli stessi, accompagnati a scuola e presi per mano per attraversare la strada. Diventati grandi hanno contraccambiato facendo il loro bastone della vecchiaia ed aiutandoli con il proprio braccio a fare le scale. Il semplice fatto che Francesco Bagnaia da Chivasso si sia adoperato per farlo fa onore al ragazzo ed ai valori che la sua famiglia gli ha inculcato.

Che dite? Che sono diventato buonista dalla sera alla mattina? No, ma oggi va così e ci credo a dispetto di ciò che chi legge avrà voglia di contestare. Ognuno la pensi come vuole, tanto mi interessa il giusto e non di più..

Ma che bello che è stato?

Uno può prendere la laurea con una vittoria: aggiudicarsi contemporaneamente anche il master è da pochi eletti. Perché la prima volta in Spagna ha un suo grandissimo perché.. E’ la terra che ha prodotto (tolto il fenomeno Stoner) tutti i titoli mondiali del post-Valentino Rossi e la maggior parte delle vittorie di tappa. Perché ieri dopo Pecco ci sono finiti tre-spagnoli-tre e ben sette-titoli-sette mondiali Motogp. Perché ieri Pecco NON ha vinto sfruttando le debolezze e le mancanze altrui. Perché ieri Pecco ha battuto un Marquez in gran spolvero. Perché ieri Pecco non ha avuto timore di tirare le staccate al migliore di tutti, forse il migliore di sempre.

Cosa accadrà domani? E chi lo sa? Meglio non saperlo,  ce ne toglieremmo il gusto….

Ciò che importa oggi è che Francesco Bagnaia da Chivasso potrà raccontare ai propri nipoti di fronte al caminetto che quel giorno, il 12 settembre 2021, lui ha battuto tutti, ha battuto la sfiga, ha battuto gli spagnoli, ha battuto un certo Marc Marquez.

Grazie Pecco. Cento di questi giorni.

Salvatore V.

 

(immagine in evidenza tratta da sportitalia)