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BAGNAIA FA FULL IN AUSTRIA. QUARTARARO NON MOLLA.

Come da tradizione il Red Bull Ring sorride all’armata Ducati che domina la gara grazie a Francesco Bagnaia. Il chivassese è stato autore di una gara perfetta infilando la terza vittoria consecutiva che gli permette di avvicinarsi ancora al leader mondiale Fabio Quartararo che gli è finito subito dietro.

Se la vittoria del ducatista è davvero bella ed importante altrettanto lo è il secondo posto del francese in sella alla Yamaha. Fabio riparte dall’Austria con un vantaggio maggiore rispetto al più diretto inseguitore Aleix Espargaro finito staccato causa un errata scelta di gomme.

E’ stata pertanto una domenica con due vincitori, perché Quartararo è riuscito a districarsi in mezzo a tutte le altre Ducati che avrebbero potuto togliergli posizioni e punti pesanti.

La vittoria di Pecco non è mai stata messa in discussione. Partito garibaldino (ma “ragioniere”) ha preso il comando cedendolo al compagno Jack Miller giusto per qualche centinaia di metri. Per il resto della gara ha amministrato la sua gomma morbida anteriore: ha “strappato” nei momenti giusti senza permettere a nessuno di attaccarlo veramente.

Fabio Quartararo ha fatto altrettanto, gestendo però la sua moto in rimonta dopo essersi trovato dietro a ben 4 ducati (anche Bastianini e Martin) e con in scia Espargaro che però non ha mai avuto l’occasione di tentare il sorpasso prima che le sue gomme morbide alzassero bandiera bianca.

A ravvivare la lotta dei primi giri anche Bastianini fino a quando il suo cerchio anteriore non si è piegato battagliando con Martin. Lo spagnolo è invece rimasto in lotta sino a ¾ di gara prima di essere passato da Quartararo per poi sdraiarsi nel tentativo di soffiare il podio a Miller.

Gli altri sono state comparse, a partire da Vinales che è rimasto nelle posizioni alte della classifica pochi giri prima di venire risucchiato. Mir è caduto subito, mentre le tracce di Rins si sono viste solo scorrendo la classifica nelle posizioni centrali.

Autore di un’ottima prestazione il tanto bistrattato Luca Marini che, con calma e pazienza, ha scalato un ottimo quarto posto finale mettendosi dietro anche l’altra Ducati “ufficiale” di un Joan Zarco sempre più gaucho triste.

Per finire mi permetto alcune considerazioni personali sugli umori generali che si sentono in giro.

Pecco ha la moto migliore? Forse si. Vince per questa ragione? Forse si. Ma quanti in passato hanno fatto altrettanto? Tutti, secondo me, perché i vari Doohan, Rossi, Lorenzo, Marquez hanno vinto perché avevano la moto migliore talvolta per tanti, talvolta solo per se stessi. In mezzo alle urla degli haters di default,  Pecco è l’unico che continua a vincere mentre gli altri finiscono dietro e non colgono le occasioni per fare altrettanto, eccezion fatta per l’inizio stagione di Bastianini. Da quando vincere è un demerito? Bagnaia ha sbagliato troppo ad inizio stagione. Ma quella che ha tra le gambe non è l’unico valore aggiunto alle sue vittorie, esattamente come non lo è stato per i sopracitati predecessori.

Fabio Quartararo sta portando a termine una stagione da campione con una moto che è diventata la migliore per lui. Quando il ducatista se lo mette dietro non è solo perché guida una Ducati.

In Yamaha hanno scelto la strategia che in passato ha reso con i vari Marquez, Rossi, Lorenzo. Ducati ha scelto altro: questo non deve essere un demerito per il pilota che sino ad oggi è riuscito ad interpretarla meglio dei suoi compagni di marca.

Ci vediamo a Misano tra due domeniche. Bagnaia è il favorito per via della pista di casa, ma la legge dei grandi numeri dice che “calare” il poker non sarà affatto scontato.

Salvatore V.

 

(immagine in evidenza tratta dal sito di Eurosport)

MOTOGP 2022-BRITISH GP SILVERSTONE

Dopo ben cinque settimane di stop i ragazzi del Motomondiale( sono un po’ retro’, lo sò) tornano in sella alle loro belve sulla pista di Silverstone.

Comincia la seconda parte di stagione, quella che ci regalerà il campione annunciato. Faccio un breve recap per chi avesse perso il filo del discorso.

In classifica generale “lidera” Fabio Quartararo che, in sella all’unica Yamaha competitiva (sigh), ha un bel distacco sui piloti con le moto più performanti.

Il francese ha però “solo” 21 punti di vantaggio su quel mastino di Aleix Espargaro.  Lo spagnolo sta portando a termine la stagione della vita in sella a quell’Aprilia che ha fatto lo step più importante da quando è tornata in MotoGp. Al netto della vittoria di tappa, ne è testimonianza la crescita graduale di Maverick Vinales. Il podio nell’ultimo appuntamento prima della pausa estiva gli darà morale.

I piloti Ducati sono quelli più “vittoriosi” con Bagnaia e Bastianini in grado di vincere quanto Fabio Quartararo. Ma anche di perdersi in “assoluti pomeriggi” nei quali addormentarsi posizionando orizzontalmente la propria Ducati piuttosto che portarla in fondo con molta cautela in posizioni non degne della rossa bolognese. Meglio di loro la formichina Zarco…

La pista (e la classifica) dicono chiaramente che a Bologna sono stati bravi con il mezzo meccanico ma non altrettanto perfetti nel metterla sull’asfalto.

Ci attende una seconda parte di stagione in cui ci si potrà divertire. Fabio potrà amministrare sapientemente sulle piste poco favorevoli e Bagnaia dovrà dare il tutto per tutto in ogni centimetro di pista a partire dal venerdì.

Il più sereno di tutti è Aleix che non ha nessun obbligo di risultato e, stai a vedere, magari piazza la zampata.

Nel frattempo il mercato piloti si è mosso.

Alex Marquez ha trovato casa da Gresini che perderà Bastianini (ufficiale o Pramac ancora non si sa).

Cecchinello si è accaparrato i servigi di Alex Rins appiedato dal ritiro Suzuki.

Non si ha ancora nulla di ufficiale per quanto concerne l’altro suzukista Joan Mir che però ormai è scontato farà coppia con Marc Marquez in HRC.

Per il resto la situazione è molto fluida. Oliveira ha trovato le porte sbarrate in Ducati e quasi sicuramente troverà una sistemazione in Aprilia.

Per quanto concerne il meteo (sempre pazzerello in Inghilterra) ad oggi è previsto asciutto e caldo nemmeno troppo intenso, quindi le condizioni ideali per correre in moto. Smarcata la questione i centauri si troveranno a fare i conti con i soliti saltellamenti in frenata causati dalle F1 che con la loro forza frenante “ammucchiano” l’asfalto in prossimità delle curve.

Bando alle ciance e finalmente fiato ai motori.

Buon divertimento a tutti.

Salvatore V.

 

UPDATE

Andrea Dovizioso ha annunciato il ritiro dalle corse MotoGp in occasione del prossimo Gp della Riviera a Misano Adriatico. Finisce la carriera di un buon pilota con il rammarico di non aver compreso che forse scegliere Aprilia avrebbe donato lui una chiusura degna di quello cha ha fatto in MotoGp.

 

(immagine in evidenza tratta dal sito ufficiale della Motogp)

GP DI GERMANIA 2022- FABIO ALLUNGA ANCORA (NEL MONDIALE)-PECCO “SI” ALLUNGA ANCORA (NELLA GHIAIA)

Se sino ad un paio d’anni fa ci eravamo annoiati nel commentare i domini di Marc Marquez, adesso dovremo abituarci a commentare quelli Di Fabio Quartararo.

Il francese è sempre più leader del Campionato e ieri è stato autore di un’altra magistrale prestazione.

Partito bene si è messo davanti a tutti alla prima curva lasciando solo per qualche metro il comando a Pecco Bagnaia salvo poi involarsi impensierito sino alla bandiera a scacchi.

Non c’è stata storia e forse non ce ne sarebbe stata nemmeno con Bagnaia sulle ruote. Il chivassese si è sdraiato quasi subito lasciandoci nel dubbio di ciò che sarebbe potuto essere e che non è stato. E’ caduto nella stretta e lunga piega a destra subito dopo il rettilineo principale, lanciando bestemmie che quasi si sentivano da casa.

(immagine tratta dal sito fanpage)

La sempre “pregevole” telecronaca di Sky ha cominciato a ricamare sulla scivolata cercando responsabilità nella gomma non “accesa”.  Questa ci mancava ma ne facevamo volentieri a meno.

Per fortuna, nel dopo gara, Pecco è stato perentorio nel dire che sulla moto c’era lui e che la responsabilità era solo sua, così come Tardozzi (una volta tanto) ha fatto quadrato intorno al pilota.

Il mondiale è ormai andato, meglio che in Ducati si concentrino sulle vittorie di tappa.

In estrema sintesi Fabio davanti e dietro tutti quanti (e le altre Yamaha ancora più dietro).

La “strategia” di Iwata somiglia molto a quella Honda dell’era Marquez, ovvero un “all in” su un solo pilota e poi vediamo… Strategia differente da quella Ducati che ha puntato sul fare la moto migliore di tutte e che potesse essere vincente con tutti. Al netto delle defaillance di Bagnaia e Bastianini dell’ultimo mese e mezzo, tale strategia ha “balcanizzato” il gruzzolo di podi e punti tra tutti i piloti “bolognesi”.

A dimostrazione che la rossa (ma anche di altri colori) sia una ottima dueruote, ci sono il secondo e terzo posto di Zarco e Miller, ma anche le prestazioni di Marini, Martin e del nostro Diggia.

Ai piedi del podio è arrivato il mastino Aleix Espargaro sulla Aprilia che resta attaccato con le unghie a quel sogno… A proposito di Aprilia il discorso non può non finire su Vinales e su quanto gli è accaduto. Maverick stava facendo la miglior prestazione in “nero” da quando è approdato a Noale, salvo poi “smarcare” la terza delle sette vite che chi scrive gli attribuì dopo le due gare del Red Bull ring 2020.

E’ pura follia vedere cedere una sospensione posteriore a quel modo causa “abbassatore”. Da queste pagine spesso abbiamo parlato in merito a questi “dispositivi” ed alla potenziale pericolosità degli stessi. Quello anteriore di Ducati è già “fuorilegge” (per il 2023!!!!) e lo è solo perché gli altri non hanno stanziato  un budget per poterlo sviluppare. Senza inerpicarsi in discorsi etici, morali, e/o economici, mi pare che si sia persa la bussola e che nessuno abbia voglia di preoccuparsi della salute dei piloti. Almeno sino a quando qualcun altro non si farà male sul serio.

Ieri Albesiano ha parlato del processo di sviluppo di una novità per una moto stradale con fior fior di Km di prove su strada (giustissimo). Poi ha dovuto ammettere che in Motogp si progetta un qualcosa, lo si monta sulla moto e si finisce per “pregare”. Tutto ciò è aberrante. Ma non ci sono alternative: anche la Motogp è diventato un altro sport senza allenamenti come la F1.

Chi scrive segue il motociclismo sin dai tempi in cui le due tempi grippavano lanciando per aria chicchessia. Quarant’anni fa non c’erano risorse sufficienti.. oggi ci sarebbero e non vengono usate (parlo di migliaia di km di test). E’ più importante organizzare 23 gare all’anno piuttosto che 16/17 e lasciare ai team la possibilità di provare ciò che producono in via sperimentale. Presto o tardi arriveremo al punto che saranno le novità introdotte nel mondo delle moto di serie ad essere travasate su quelle da competizione..

Ci vediamo tra qualche giorno ad Assen, giusto per NON dare ai tecnici il tempo di capire cosa sia successo alla moto dI Vinales ed essere certi che lo stesso dispositivo verrà comunque montato per non avere uno “svantaggio” a priori.

Sono le corse, sono pericolose, ma lo diventano ancor più quando si potrebbe far qualcosa e la si fa sempre troppo tardi.

Scusate lo sfogo.

 

HONDA

I giapponesi meritano un piccolo trafiletto a parte. Hanno raggiunto il punto più basso della loro storia senza una moto a punti in una gara. Non accadeva dal 1982.

 

 

(immagine in evidenza tratta da eurosport)

 

 

Salvatore V.

MOTOGP 2022. GP DI GERMANIA SACHSENRING

Weekend nel cuore della ex DDR per il Motomondiale 2022. L’unica certezza è che, dopo ben 8 edizioni di fila, non troveremo il solito vincitore perché convalescente. Marquez abdicherà e con esso anche la Honda. La casa giapponese vanta addirittura una striscia ancora più lunga: Pedrosa aveva vinto le due precedenti edizioni per un totale di 10 di fila della casa dell’ala dorata.

Quartararo si presenterà in terra germanica col petto in fuori dall’alto dei suoi 22 punti di vantaggio su Espargaro e dei ben 66 su quello che sarebbe stato il suo più diretto antagonista (sulla carta) Bagnaia.

Il francese si dovrà difendere dall’alfiere Aprilia che nessuno avrebbe dato così brillante ad inizio campionato. L’entusiasmo suo e del suo box sono un fattore da non sottovalutare, perché Aprilia si sta dimostrando anche molto creativa da punto di vista aerodinamico. Dopo l’alettoncino sulla coda, i veneti hanno provato una nuova carena “bombata” ed allargata nella parte bassa per creare maggior carico aerodinamico alle basse velocità. Non è dato a sapersi se verrà usata al Sachsenring ma potrebbe essere adatta proprio a circuiti del genere tipicamente “lenti”.

I ducatisti ormai non devono più far calcoli. Pecco Deve cercare di non sdraiarsi (o farsi sdraiare) da qui a fine stagione, sperando in qualche passo falso dei 4 che ha davanti in classifica generale (due con la sua moto). Bastianini deve ritrovare la rotta persa da qualche gara. Su di lui non c’è pressione, perché sta già facendo una stagione al di sopra delle aspettative comunque andrà. Però, si sa, l’appetito vien mangiando e ciò che è stato messo in cascina nelle prime gare è già “ampiamente digerito”.

Sarà della partita anche Martin reduce dall’operazione al tunnel carpale che, per i motociclisti di oggi, ormai è generalizzato come il gomito del tennista. Altri (vedi Zarco e Miller in passato) hanno smaltito velocemente i postumi, quindi i presupposti per far bene ci sono anche per lo spagnolo che piega più di tutti.

La griglia sarà rimpolpata dalle Yamache B, dalle KTM (#speriamosialavoltabuona) dalle Honda (#cisiamoperdoveredifirma) e dalle Suzuki che qualche speranza in più potrebbero darcela. Ad oggi sia Mir che Rins sono senza un manubrio 2023, quindi ben intenzionati a far meglio che possono per “spendersi” sul mercato.

Buona gara a tutti.

(immagine di copertina tratta da tuttomotori web)

Salvatore V.

 

PS.

Mi permetto una carrellata di grid girls dello scorso anno che male non fa, alla faccia di chi non le vuole più in giro per le piste.

(immagine tratta da motociclismo)

(immagine tratta dal sito ufficiale della Motogp)

(immagine tratta dal sito eventas.eu)

MOTOGP 2022 GP DI CATALUNYA-FABIO SI ALLUNGA LE DUCATI SI STENDONO

Una gara senza storia.

Questo il resoconto in sintesi del Gp di Catalunya di domenica scorsa.

Sarebbe dovuta essere la gara delle Ducati (ben 4 nelle prime due file) ed è finita in una sorta di “passeggiata” domenicale per il sempre più leader del mondiale Fabio Quartararo.

Scattato bene per una volta, ha preso il comando subito aiutato anche dall’incidente che ha visto coinvolto il suo più pericoloso rivale Pecco Bagnaia alla prima curva.

Ed è proprio dopo qualche centinaio di metri che la gara ha avuto il suo epilogo. Nakagami è arrivato lungo picchiando (nel vero senso del termine) la testa contro la ruota posteriore del ducatista che è caduto insieme ad Alex Rins a sua volta centrato dal corpo del giapponese.

(immagine tratta dal sito sportmediaset.it)

Capita, sono le corse. Invece di ringraziare il cielo per il miracolo sceso sulla pista di Montmelo che ha evitato il peggio, sono partite le polemiche con le richieste di sanzione per il pilota di Cecchinello. Chi scrive ne ha ben donde nel pensare che Nakagami non abbia la fama del kamikaze, quindi le polemiche sono state assolutamente sgradevoli e fuori luogo. Tra il versare acredine ed il versare lacrime il passo è sempre troppo breve.

Fabio è stato autore di una gara magistrale, quindi. Ha imposto sin da subito un ritmo inavvicinabile per chiunque, anche per Aleix Espargaro e la sua Aprilia che sembravano i più seri candidati alla vittoria sino alla partenza. Lo spagnolo ha corso benissimo la sua gara sino al penultimo giro. Ha tenuto testa ad un ritrovato (ed ancora sofferente) Jorge Martin ed al suo compagno di squadra Zarco sempre attaccato agli scarichi dei due spagnoli. Il tutto sino a che non ha spento la testa dimenticandosi che si festeggia dopo l’ultimo giro e non dopo il penultimo. Anche questo è già capitato in passato (Chili docet), e fa malissimo. Le immagini in diretta del box hanno confermato che all’interno dello stesso di veneti ce ne sono eccome…..

Alla fine il team Pramac si porta a casa un doppio podio che salva almeno la faccia delle Ducati in pista. I nostri? Tutti sdraiati. Bagnaia steso in partenza, Bastianini, Bezzecchi e Digiannatonio che hanno fatto tutto da soli. Si è salvato il buon Marini che però ha perso una posizione “regalata” da Espargaro facendosi risorpassare in due curve appena Aleix si è reso conto della vaccata che aveva fatto.

Evanescente ormai Miller. Purtroppo nel box rosso non è la prima volta che si manda a meretrici il clima ed il rapporto in corso di stagione…. E non è nemmeno quotato sia l’ultima…

Discreta gara di Mir, campione del mondo senza ancora una sella certa 2023, e piccoli segnali di risveglio di Vinales che sarebbe finito a 10 secondi dal compagno di marca se questi non avesse mollato. Saranno ancora tanti, ma non sono quelli che li separavano nelle prime gare.

Senza italiani in piedi, senza Honda competitive, senza Yamaha veloci (eccetto una) il resto della classifica è giocoforza completato dalle KTM. Morbidelli finisce pure dietro a Binder (Darryn, ndr) nonostante il venerdì avesse dato l’impressione di aver fatto un piccolo step.

Prossimo appuntamento domenica 19 giugno al Sachsenring. L’unica certezza che oggi abbiamo e che non avremo il solito vincitore dal 2013. Marquez è convalescente quindi vincerà un altro e non lui. In bocca al lupo Marc.

 

Moto 2

Splendida vittoria per il nostro Celestino Vietti che partito dalla pole ha avuto qualche difficoltà iniziale salvo poi salire in cattedra ed impedire al suo rivale più pericoloso Canet di vincere la sua prima in Moto2.

(immagine tratta dal sito torinotoday.it)

Bravo Vietti che di questo passo potrà vincere il mondiale e mettere in difficoltà chi dovrà trovargli una sella nel 2023.

 

Moto3

Izan Guevara vince la corsa davanti al semideb Munoz autore di una gara magistrale. Il nostro Foggia resta a piedi e si allontana ancora una volta dalla vetta di quel mondiale che già lo scorso anno aveva annusato.

Le prime due posizioni della classifica sono appannaggio di Garcia e Guevara compagni nel team Aspar. Foggia scivola a meno 55 dalla vetta. Sarà durissima.

 

Salvatore V.

 

(immagine di copertina tratta dal sito motorcycle sport)