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2019 WSBK – ROUND DI GRAN BRETAGNA

Quattordici vittorie a quattro, sedici punti di distacco in classifica. A leggerla così sembra che si siano sbagliati i conti eppure l’aritmetica dice proprio questo. Nonostante le 14 vittorie di Bautista e le 4 di Rea il distacco tra i due in classifica è di soli 16 punti.

E’ il perché di questo stà negli errori di Bautista, due cadute negli ultimi due round quando si trovava in testa, e nella tenacia di Rea, bravo a sfruttare ogni passo falso dell’avversario.

Ora si va in a Doninigton, in casa dell’inglese e di un altro come Sykes che ha un bel rapporto con il circuito di casa. Quindi la trasferta inglese si prospetta ricca di insidie per la Ducati e lo spagnolo, reduci da una sessione di test a Misano per cercare di farsi trovare il più pronti possibile.

immagine da motociclismo.it

Bautista ha già ampiamente fatto mea culpa in merito agli errori, definiti di “eccessiva confidenza” e ci si attende ne abbia fatto tesoro. E’ ragionevole pensare che, se non avrà più imprevisti, ritornerà a vincere e ad aumentare la distanza che lo separa da Rea ma le variabili in gioco stanno aumentando sempre più.

In primis una Ducati che, a dispetto dei chiaccheroni di tutti team avversari, è una moto vincente ma che è in grado di guidare efficacemente un solo pilota, Bautista. Gli altri stanno raccogliendo molte brutte figure, a partire da Davies, che proprio non ce la fa a sfruttarla a dovere.  Senza Bautista si parlerebbe dell’ennesimo anno dominato da Rea ma, guardando i numeri è evidente come il supposto dominio Ducati in realtà non esista.

Dall’altro lato della barricata, Kawasaki e Yamaha sembrano essere delle moto più “semplici” e facili da portare al limite. Se è vero che la differenza in Kawasaki la fa Rea e anche la Yamaha si sta affacciando sempre più spesso dalle parti della prima posizione sul podio, con Van der Mark sugli scudi.

immagine da tuttomotorsport.com

Da verificare anche Razgatlioglu e Haslam per motivi diversi: il turco per una conferma dell’ottimo stato di forma e l’inglese per una prova convincente tale da assicurarsi un posto in sella anche per il 2020, cosa al momento non affatto scontata.

Melandri arriva a questo round con poche certezze e tante incognite, conscio che serve una decisa sterzata alla piega che ha preso questa stagione che si sta rivelando avara di soddisfazioni.

Donington sembra essere quindi il posto giusto per una “imboscata” al binomio Ducati-Bautista, considerando anche che anche la BMW di Tom Sykes, rinvigorito da un motore con 10 cv in più, potrebbe essere della partita.

Sul fronte piloti reduci da infortuni la lista si è purtroppo allungata con Van der Mark che, reduce dal terribile volo in prova a Misano, è ancora in forse per il round britannico. Considerando la dinamica della caduta, un errore della centralina che ha “sbagliato” la curva di erogazione prevista per una curva diversa da quella che si stava affrontando, la frattura del radio e di una costola e il fatto che, dopo la caduta, non ricordava nulla e pensava di essere tornato al giovedì, è già tanto che stia anche solo pensando di tornare in pista già in questo weekend.

Camier invece non sarà della partita né a Donington né a Laguna Seca  mentre per Laverty si attendono notizie dell’ultimo minuto.

*immagine in evidenza da msvtrackdays.com

Rocco Alessandro

2019 WSBK – RIVIERA DI RIMINI ROUND

Di nuovo tappa in Italia per il settimo round del mondiale 2019 della Superbike, ospiti del Marco Simoncelli Circuit a Misano Adriatico.

Si arriva da un round spagnolo ricco di colpi di scena e di “colpi” proibiti con penalità elargite a tutto spiano, che hanno visto finalmente un nuovo vincitore in Van der Mark, terzo pilota dopo Rea e Bautista a vincere una gara in questo 2019.

In termini di classifica generale si potrebbe dire tranquillamente “tanto rumore per nulla”, nel senso che tra cadute e vittorie, le tre gare di Jerez hanno lasciato praticamente invariato il distacco tra Bautista e Rea, fissato a 41 punti.

Il tracciato romagnolo sembra essere un’ottima occasione per Rea per accorciare il distacco in classifica, galvanizzato dai test effettuati di recente proprio a Misano e sicuro di avere la velocità per mettere in difficoltà Bautista. Ad aiutarlo una Kawasaki che ha portato aggiornamenti in chiave elettronica e che sembra possa portare buoni frutti.

immagine da motoblog.it

Dall’altro lato della barricata Bautista deve riscattare il weekend in chiaro-scuro di Jerez, che nonostante due vittorie su tre ha visto calare, seppur di pochi punti, il vantaggio in classifica nei confronti di Rea. La fiducia non manca, il tracciato è già noto allo spagnolo e poi c’è sempre la consapevolezza di aver vinto ben 13 gare quest’anno.

Anche Davies deve riscattare tre brutte gare a Jerez e dovrà guardarsi anche dalla wild-card di lusso che correrà a Misano, Michele Pirro, uno che quando lo si chiama in causa risponde sempre presente.

Anche per Yamaha potrebbe essere un bel weekend, a maggior ragione dopo i fasti di Jerez. Van der Mark arriverà davvero carico e voglioso di tornare a vincere, così come Lowes che deve dimenticare i “motoscontri” avuto con Rea a Jerez.

Il team satellite GRT invece parte con l’handicap della penalizzazione di Melandri, affibbiatagli dopo il contatto con Davies in gara 2 in Spagna. Weekend quindi già in salita per il ravennate che sarà comunque voglioso di fare bella figura in casa propria.

BMW e Sykes impazienti di provare il nuovo motore che dovrebbe consentire al pilota inglese di essere più della partita per le posizioni che contano. A questo si aggiunge una rinnovata serenità personale dopo il problematico divorzio dalla ex-moglie.

La novità più importante di Honda sarà il fatto che Leon Camier non sarà presente neanche a Misano, in ripresa dall’infortunio alla spalla. al suo posto correrà nuovamente Takahashi in coppia con Kiyonari, anche se non ci si aspetta sfracelli da parte dei due piloti giapponesi.

immagine da davidemontella.it

Altre novità in griglia per quanto riguarda Laverty, ancora non in  grado di guidare e sostituito da Lorenzo Zanetti che ha vinto il ballottaggio con Savadori. A questo di aggiunge la wild-card Samuele Cavalieri, 22enne che sta andando forte nel CIV, il che porta a sei il numero di Ducati presenti in pista a Misano.

Il gran caldo atteso sarà una variabile di non poco conto in ottica gara, e potrebbe scompaginare gli equilibri visti fino ad ora. Di sicuro ad aumentare la temperatura in pista ci penseranno Bautista e Rea, con quest’ultimo che ha già dimostrato quanto possa essere imprevedibile in caso di “vena chiusa”…

Attesi molti tifosi sulle tribune, sperando che i ducatisti possano regalare la gioia della vittoria che gli è stata negata in quel di Imola.

*immagine in evidenza da laperlariminihotel.it

Rocco Alessandro

 

Bautista fa un regalo a Rea

Finalmente un round del mondiale 2019 superbike come dovrebbe (sempre) essere: gare lottate, spettacolari, colpi proibiti e cadute inaspettate.

E’ successo un po’ tutto nelle tre gare del round spagnolo, ma andiamo con ordine.

Dopo la superpole conquistata da Rea ci si poteva aspettare una gara combattuta tra i due capofila del campionato. E invece, pronti via, dopo poche curve e’ ritornata la “normalita’” tanto auspicata da Bautista: gara di testa e fuga per la vittoria. E cosi’e’ stato.

Immagine da sport.virgilio.it

Dietro invece si e’ acceso un bel duello tra le due yamaha ufficiali e Rea. Van der Mark, pur partendo attardato , e’ riuscito a raggiungere, superare e poi staccare il duo Lowes/Rea, con una grande prova di forza.

La lotta per il terzo posto e’ stata davvero al calor bianco, con ripetuti cambi di posizione tra Rea e Lowes. Il tutto fino alla staccata dell’ultima curva, dove Rea ha provato un’entrata disperata, da far sembrare un duello tra educande quello Rossi-Gibernau di qualche anno fa. Risultato: contatto tra i due, Lowes a terra e Rea che riesce a salire sul podio.

Un Rea disperato e sinceramente dispiaciuto e’ stato poi retrocesso al quarto posto, regalando un insperato podio a Melandri. Dietro, piuttosto dispersi, Haslam e Davies, autori di una gara assolutamente anonima.

Superpole race che ha rispettato il copione di gara 1: Bautista in fuga e gli altri ad inseguire. Dietro di lui ancora gran gara di Van der Mark e Melandri  che riesce ad arpionare il secondo podio del weekend.

Ottimo protagonista anche Rea, che scattato dall’ultima piazza causa penalita’ per il contatto con Lowes in gara 1, e’ riuscito a recuperare fino al quarto posto, seguito da Sykes e da Haslam. Ancora anonimo Davies mentre Lowes paga le conseguenze della caduta in gara 1 e non finisce la gara.

Gara 2 riserva un vero mix di sorprese. In primis, quella piu’ eclatante, e’ la caduta di Bautista che era ormai involato verso il tris di vittorie. Come da lui spiegsto, una caduta “strana” , perso l’anteriore mentre era in una situazione di relativo controllo.

Immagine da metropolitanmagazine.it

A questo punto, via libera per chi inseguiva, ovvero Van der Mark e Rea, autori di un duello nella fasi iniziali ma che ha poi visto prevalere piuttosto nettamente il pilota olandese per il secondo posto. Rea finalmente a podio e che approfitta della caduta di Bautista per recuperare i punti persi nelle prime due gare.

Terzo un sorprendente Ratzgatlioglu, al suo secondo podio stagionale, che precede un ottimo Rinaldi, miglior Ducati al traguardo, Haslam, Cortese e Sykes. Non poteva mancare l’ennesimo contatto di gara  questa volta tra Melandri e Davies che finiscono la loro gara nella ghiaia. Doppio zero per Ducati e successiva penalizzazione per Melandri.

Alla fine di un weekend sull’ottovolante, Rea recupera 5 punti su Bautista, portando il distacco a 38 punti, un’assurdita’ considerando il parziale di 13 vittorie a 2 dello spagnolo sul britannico. Ma rimane la conferma che solo Bautista puo’ perdere questo mondiale.

Male Davies, mai in gara in questo weekend mentre ottime la yamaha, sia ufficiali che private , che fanno sperare in gare lottate nel futuro prossimo. BMW benino ma mai in lotta per il podio mentre, al solito, pessime le Honda.

Prossimo appuntamento Misano il 21-23 giugno. Ducati giochera’ in casa e vorra’assestare un colpo definitivo alle residue speranze kawasaki.

*immagine in evidenza da bandierascacchi.com

Rocco Alessandro

 

2019 WSBK – ROUND DI SPAGNA

Dopo una lunghissima pausa di quattro settimane tornano le gare del mondiale superbike sulla pista di Jerez, per il round spagnolo del calendario 2019.

Si arriva dal primo serio stop per Ducati, sconfitta piuttosto nettamente ad Imola da una rediviva Kawasaki e soprattutto da Johnny Rea, capace di fare doppietta e tenere accese le speranze di mondiale.

Parziale attenuante per Bautista il fatto di non conoscere e non avere feeling con il tracciato imolese ma resta il dato di fatto di una sconfitta piuttosto bruciante proprio perché inizia a instillare il dubbio che da Imola in poi sarà molto più dura per la casa di Borgo Panigale.

immagine da livegp.it

Jerez è pista di casa per lo spagnolo ed è l’occasione ideale per riprendere le fila di un discorso che parlava di 11 vittorie su 11 fino al weekend imolese.

Si potrebbe dire lo stesso anche per Rea e la Kawasaki dato che proprio a Jerez le “verdone” hanno brillato nei test pre-stagionali, motivo in più per approcciare il weekend con la giusta attitudine positiva.

I due “scudieri” Davies e Haslam arrivano con differenti stati d’animo: il primo con la consapevolezza che il rendimento in sella alla V4 migliora costantemente, il secondo invece vede addensarsi il dubbio di non riuscire ad arrivare al livello prestativo del compagno di squadra. Anche per loro Jerez sarà il momento di conferme o smentite.

Gli “altri” restano alla finestra, sperando che qualcosa cada dalla tavola dei “ricchi” per poter rimpinguare un bottino che sarebbe altrimenti piuttosto magro.

BMW dovrebbe finalmente far debuttare il nuovo motore con qualche cavallo in più, che alla luce delle discrete prove offerte ad Imola, è un ottimo auspicio.

Yamaha si arricchisce con l’esordio del team Ten Kate e di Loris Baz che vorranno subito essere della partita. Difficile ma di sicuro saranno un motivo di interesse. Il team ufficiale e quello GRT continueranno la loro “lotta” interna e la conformazione del tracciato potrebbe aiutarli ad essere competitivi anche nei confronti di Kawasaki e Ducati.

immagine da gpone.it

Honda rimane l’oggetto misterioso di questo mondiale e fa parlare di se più per quello che sarà in divenire che per quello che può attualmente offrire in pista. Si parla addirittura di un interesse per Bautista per la prossima stagione, oltre ad uno per Zarco che sembra però già essere sfumato…

Sul fronte dei piloti reduci da infortuni troviamo Bridewell che sostituirà il convalescente Laverty e Takahashi al posto di Camier, ancora dolorante alla spalla.

Sarà di sicuro un round tiratissimo tra i due soli vincitori di questo 2019. Bautista vorrà, come ha dichiarato, “tornare alla normalità” mentre Rea cercherà di scardinare ancora di più il castello di certezze Ducati. Ne vedremo delle belle.

*immagine in evidenza da asphaltandrubber.com

Rocco Alessandro

REA TORNA A BATTERE…DUE COLPI

Si diceva che il round imolese poteva essere quello buono per Rea e la Kawasaki per tornare al successo dopo le 11 vittorie di fila del duo Bautista/Ducati e così è stato. E, con qualche sorpresa, non c’è stato neanche bisogno dell’aiuto della pioggia per detronizzare momentaneamente Bautista.

E’ parsa chiara la confidenza e la velocità del pilota nordirlandese sul circuito Enzo e Dino Ferrari, così come l’imbarazzo dello spagnolo, che si è beccato 9 decimi in superpole e che le ha prese anche dal team mate Davies, secondo in superpole a poco meno di due decimi da Rea e conscio di poter finalmente dire la sua per la gara.

GARA 1

E’ stata un po’ una gara come ne abbiamo già viste in questo 2019, solo che Rea e Bautista si sono scambiati i ruoli, con il nordirlandese a fare il vuoto fin dalle prime curve e Bautista che cercava solo di portare a casa un secondo posto neanche così penalizzante. Troppa la differenza di passo tra i due  e inutile prendere rischi inutili se non quelli minimi per portare a casa il secondo posto.

Poteva essere della partita anche Davies ma la sua V4 si è ammutolita di colpo dopo neanche un giro e mezzo quando era secondo e attaccato al codone delle verdona di Rea. I guanti lanciati furiosamente una volta tornato al box la dicono lunga sulla frustrazione del gallese in questo inizio di stagione.

Fatti i giochi per le prime due posizioni, il meglio della gara lo hanno offerto Razgatlioglu, Van der Mark e Haslam per la terza posizione. Il turco sembrava quello messo peggio negli ultimi ma con i denti è riuscito a resistere agli attacchi dell’olandese e dell’inglese per un impronosticabile terzo posto.

immagine da foxsports.it

Poteva andare meglio anche per Sykes che su una pista amica stava facendo una gran gara fino a quando il motore della sua BMW lo ha abbandonato quando era in terza posizione. Prima BMW al traguardo Reiterberger finito decimo.

Sesto Melandri con i soliti problemi di  setup che precede Lowes, Rinaldi e l’ottima wild card Zanetti. Fanalino di coda le due Honda.

Superpole race

Dopo un warm up con pista umida, fortunatamente la gara si è disputata in condizioni di asciutto, almeno in traiettoria, e il copione che doveva vedere Rea di nuovo mattatore è stato rispettato.

Alla partenza Davies riesce a sopravanzare Rea, con terzo Bautista. Sembrava essere l’occasione giusta per il gallese fino all’errore in staccata alla variante bassa, che gli ha fatto perdere due posizioni.

immagine da TuttoMotoriWeb.com

Una volta in testa Rea ha pensato a gestire la gara badando a non farsi impensierire dai due ducatisti alle spalle. Bautista cede il secondo posto a Davies dopo pochi giri e si accontenta del terzo posto mentre Davies prova a recuperare sul nordirlandese ma qualche rischio di troppo lo fa desistere.

Dietro di loro il duo Yamaha Van der Mark/Lowes, seguito da Haslam che ha accumulato ben quindici secondi di distacco dal compagno di squadra. Razgatlioglu settimo non replica la bella gara 1 seguito da Sykes partito dalla pit lane per montare in extremis la gomma da asciutto. Deludente Melandri, addirittura penultimo.

Gara 2

La gara che non ci doveva essere fin dal giovedì quando le previsioni davano pioggia battente…e così è stato. Quando i piloti sul podio della supersport erano alle interviste è iniziato a piovere con sempre maggiore intensità e non ha mai smesso. Partenza ritardata, giri di pista delle safety car che alzavano alti schizzi d’acqua al loro passaggio e le ultime valutazioni dei piloti hanno portato alla ovvia cancellazione della gara, cosa che era parsa chiara fin dal primo rinvio della partenza prevista alle 14.

La situazione sembrava compromessa per chi come me assisteva dalle tribune e la stragrande maggioranza dei piloti non ha potuto che prendere atto della pericolosità della pista, che con il bagnato e i muti troppo vicini in certi punti era davvero troppo pericolosa.

i due alfieri Kawasaki erano pronti a correre, Rea in primis che avrebbe avuto tutto l’interesse per guadagnare ulteriore terreno su Bautista, ma alla fine è stata presa la decisione più saggia.

Al netto dei problemi meteo, l’Enzo e Dino Ferrari si conferma una pista dove lo spettacolo è assicurato e dove i piloti possono ancora fare la differenza.

L’ha fatta Rea, supportato da un’ottima moto mentre Bautista ha pagato lo scotto di una pista poco conosciuta e una Ducati troppo nervosa e imprevedibile. Si può dire che Davies abbia finalmente preso le misure alla V4 e può guardare alla stagione con più ottimismo.

Ci si aspettava le Yamaha più in palla ma la pista le ha relegate fuori dal podio senza rappresentare mai una preoccupazione per Kawasaki e Ducati. Bravo Razgatlioglu che ha arpionato un podio di puro cuore in gara 1. Rimandate le BMW in attesa del nuovo motore previsto per il round spagnolo. Al solito non pervenute le Honda.

Peccato per Laverty e la sua caduta nelle prove del venerdì che gli ha rimediato la frattura di entrambi i polsi. Subito operato, restano incerti i tempi di recupero. In bocca al lupo al pilota irlandese di una pronta guarigione.

P.S: assistere alle gare dal vivo è tutto un altro modo di vivere la passione per il motorsport. Devo dire che, seppur mutilata dalla pioggia, vivere le gare della Domenica in tribuna è stato davvero una grande esperienza.

In primis perché consente di apprezzare tutte quelle piccole differenze tra i piloti e le moto che in tv non si colgono. Come ad esempio “l’urlo” del V4 Ducati, assolutamente il più bello di tutto il lotto e la “normalità” dei motori BMW e Honda, che sembrano davvero quelli di serie che si trovano in concessionaria.

Impressionanti le staccate a moto piegata in entrata alle Acque Minerali, con Rea che riusciva a girare più stretto di tutti e ad aprire prima il gas.

E altrettanto lo erano quelle dei piloti supersport alla variante bassa, comprese quelle della Herrera, unica rappresentante femminile della supersport. Riuscire a compiere anche un solo giro al ritmo della pilotessa spagnola basterebbe a farmi morire come un uomo felice.

*immagine in evidenza da motorbox.com

Rocco Alessandro