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2019 WSBK – ROUND DI FRANCIA

Terz’ultimo appuntamento stagionale per il mondiale superbike 2019 sul circuito di Magny Cours e prima possibilità per Rea di chiudere i giochi per la corsa al mondiale piloti.

Considerando la ritrovata competitività di Bautista ad Aragon è un ipotesi molto remota quella di chiudere il mondiale in Francia ma Rea, da cannibale quale è, sembra determinato a non lasciare nulla al caso.

Intanto è stato svelato il segreto di Pulcinella relativo proprio allo spagnolo che ha annunciato ufficialmente il matrimonio con Honda per il prossimo campionato SBK 2020. Honda sta facendo le cose in grande e ingaggiando Bautista conferma la sua volontà di tornare ai vertici della categoria.

A mio parere sia Bautista che Ducati si pentiranno di essersi lasciati. E’ un peccato che si mandi all’aria un matrimonio che ha portato a 15 vittorie e concrete possibilità di successo del campionato venturo, ma davanti a questioni di soldi spesso è facile prendere decisioni avventate.

immagine da roadracingworld.com

Anche il team ufficiale Kawasaki non ha ancora sciolto le riserve su Haslam  in ottica 2020. E “in sospeso” rimane anche la posizione di Lowes, in procinto di prenderne il posto oppure di affiancarsi a Baz nel team Ten Kate.

Completamente rinnovato il team Pedercini con l’arrivo di Torres e il graditissimo ritorno di Savadori, che vede finalmente premiato il suo grande talento.

A conferma del fatto che si guarda già al campionato venturo, Ducati ha effettuato una sessione di test a Valencia con il solo Davies, cercando di sviluppare un setup che renda la moto più equilibrata e più facile in percorrenza di curva. Assente Bautista per ovvi motivi: ormai è già un pilota Honda.

Un ulteriore incognita per Magny Cours sarà legata alle condizioni climatiche, date per incerte e con forte rischio di pioggia. In tal caso tutto lascia supporre che il compito per Rea e Kawasaki si faccia più semplice, dati i risultati poco lusinghieri delle Ducati sul bagnato ottenuti quest’anno.

immagine da motorinolimts.com

Nel 2018 Rea riuscì a vincere entrambe le gare in programma ed è prevedibile che per Bautista e Ducati sarà arduo riuscire a contendere la vittoria all’inglese, considerando anche l’esordio assoluto dello spagnolo sulla pista francese. Quanto meno la spalla che lo aveva fatto penare a Buriram sembra essere molto migliorata e l’augurio è quello di vedere una bella lotta in tutte e tre le gare in programma. Se proprio bisogna lasciarsi, meglio farlo con un bel ricordo.

*immagine in evidenza da tripadvisor.it

Rocco Alessandro

 

A.A.A. Cercasi management Ducati disperatamente

Come prevedibile il round del Portogallo a Portimao non ha rivoluzionato quelli che sembrano essere dei valori in campo piuttosto consolidati tra i team e i piloti di punta.

Kawasaki e soprattutto Rea sugli scudi, che si aggiudicano 2 gare su 3. Parziale riscatto Ducati che vince gara 2 con Bautista e piazza Davies e Bautista a podio in gara 1 e Superpole race. Yamaha alla finestra che salva l’onore con il podio di Van der Mark in gara 1 e Lowes in Superpole Race.

In definitiva, Rea aumenta di qualche punticino il vantaggio su Bautista e si avvia sempre di più al suo quinto titolo consecutivo, mentre per Bautista sembra esserci spazio solo per qualche vittoria di tappa ma ormai per il mondiale, i buoi sono abbondantemente scappati…

Ma c’è un altro tema da approfondire e che, a mio modesto parere, rappresenta il vulnus della stagione Ducati e rischia di esserlo anche per quella del 2020: la gestione dei piloti e gli sviluppi della V4 durante la stagione e che chiamano in causa soprattutto chi ha le redini del comando nel box Ducati e a Borgo Panigale.

Ma è un argomento su cui torneremo, adesso spazio alla cronaca di un weekend che non era partito male per Ducati, con Bautista attaccato a Rea nelle prove libere. La Superpole ha però raccontato una storia diversa, con Rea in pole e Bautista invece a remare in sella alla V4 e complice la spalla dolorante, chiudere sesto a 7 decimi. Peggio di lui Davies addirittura 12esimo. Sorprendentemente si piazzano secondo e terzo Sykes e Cortese, con Haslam e le Yamaha ufficiali solo quarto e quinto con Lowes.

immagine da motoblog.it

Gara 1 vede subito un problema per Bautista, che si tocca con il compagno Davies e deve rialzare la moto finendo nelle retrovie. Rea ne approfitta per fare gara solitaria mentre Bautista inizia una rimonta che, a fatica, lo riporta in quarta piazza. Una rimonta in cui si vede già chiaramente come la Ducati sia estremamente nervosa in inserimento e percorrenza di curva. Secondo chiude Davies che raddrizza in maniera imprevista una difficile qualifica e precede Van der Mark su Yamaha, anche lui partito attardato in decima piazza. Quinto Haslam che precede Razgatlioglu e Lowes, con Cortese che rientra nei ranghi dopo l’ottima qualifica e chiude ottavo.

Superpole Race che vedeva un logico favorito in Rea e la gara ha confermato questa premessa, con Rea che, complice un Bautista attardato in decima posizione al termine del primo giro, ha potuto “tranquillamente” avvantaggiarsi e contenere senza patemi la rimonta dello spagnolo che è riuscito ad arpionare la seconda posizione al termine dei 10 giri previsti. Lowes torna sul podio e precede Razgatlioglu e Haslam, con Van der Mark e Sykes molto deludenti e chiudono staccato in settima e sesta posizione. Male anche Davies che non ripete l’exploit di gara 1 e finisce ottavo.

Gara 2 era l’ultima occasione per Bautista per ritornare alla vittoria dopo il lungo digiuno iniziato a Imola. E in qualche modo, remando, faticando e sfruttando la potenza del V4 in rettilineo, è riuscito a portare a casa la vittoria precedendo Rea di un solo decimo, che si accontenta di un comunque ottimo secondo posto. Terzo un sorprendente Razgatlioglu che ha evidentemente imparato dagli errori commessi nelle due gare precedenti. Lowes chiude quarto e vince di nuovo il duello tra le Yamaha precedendo Haslam, Baz e Van der Mark. Disperso Davies addirittura sedicesimo.

immagine da moto.it

Rea chiude quindi il weekend portando a 91 i punti di vantaggio su Bautista. Gli basterà amministrare il vantaggio per conquistare il suo quinto mondiale e non c’è dubbio che sia un pilota sufficientemente intelligente da saperlo fare.

Ma ora torniamo sul tema introdotto in precedenza, ovvero i “guai” in casa Ducati. Più volte la Ducati è stata “accusata” di non saper gestire i piloti, cosa avvenuta spesso in MotoGP e sembra che la stessa cosa stia avvenendo in SBK.

Suona molto strana la scelta dei vertici Ducati di non voler dare seguito al progetto vincente V4 Panigale con l’unico pilota che ha dimostrato di saperla portare ripetutamente alla vittoria, con ben 15 affermazioni, ovvero Alvaro Bautista. Quest’ultimo  ha dichiarato che non è andato via per soldi ma per una nuova sfida che lo motiva molto. Sarà…ma è innegabile che ci devono essere state frizioni con i vertici Ducati anche e soprattutto in tema di ingaggio per il 2020.

In ogni caso, in Ducati si è preferito lasciar andare via Alvaro, in procinto di accasarsi in Honda ufficiale SBK, e far salire in sella alla V4 Scott Redding, attualmente leader del British Superbike sempre in sella alla V4. Poco male direte voi. Invece no, perché Redding si porta dietro tante incognite: è un pilota imprevedibile, veloce ma che non ha mai offerto garanzie di costanza di rendimento, dovrà riadattarsi ad una V4 che è diversa da quella su cui corre attualmente e che vede un ruolo molto limitato dell’elettronica. Infine dovrà capire cosa non funziona e indirizzare i tecnici verso quelle migliorie di cui necessita la V4, ovvero stabilità in frenata e percorrenza di curva, oltre a renderla un po’ meno impegnativa fisicamente da guidare.

Per tutto questo serve tempo che la Ducati non ha e che rischia di farla partire con un handicap anche nella prossima stagione. Tenere Bautista avrebbe consentito di sapere già cosa migliorare, in che modo e con un feedback immediato del pilota esperto che ha già vinto con la V4. Considerando anche che è davvero l’unico pilota a saperla portare al limite, considerando le 15 vittorie in stagione contro l’unica di Davies e le prestazioni davvero imbarazzanti degli altri piloti Ducati.

A tutto ciò si aggiungono le parole polemiche di Bautista che al termine di gara 2 ha dichiarato che “la moto da inizio anno non è migliorata nelle aree deboli e che i successi iniziali hanno illuso in tanti che la moto fosse già perfetta. Ducati conosce il problema ma non la soluzione” “La moto ha bisogno di più stabilità e maggiore trazione, e anche Davies è d’accordo con me”

Insomma, si è scelto l’ennesimo salto nel vuoto, dalle prospettive difficilmente immaginabili. Ci sarà di sicuro una strategia sensata dietro tutto ciò che noi non conosciamo ma sarebbe illuminante sapere cosa passa per la testa dei vertici Ducati. E pensare che nel 2009 avrebbero potuto prendersi Rea invece di affidare l’allora bicilindrica nelle mani di Haga.

Sliding doors che si ripropongono, e intanto l’ultimo mondiale in superbike vinto è ancora quello del 2011 con Checa. Gli anni passano e la strategia Ducati sembra assomigliare sempre più alla tela di Penelope, ovvero disfare quello che di buono si costruisce .

*immagine in evidenza da sbk-italia.it

Rocco Alessandro

2019 WSBK – ROUND DEL PORTOGALLO

Dopo un mese e mezzo di pausa tornano in pista le superbike per il round portoghese di scena a Portimao. Si riparte con Rea a +81 su Bautista, una cosa che ha del fantascientifico dopo le prime gare dominate dallo spagnolo. Mondiale probabilmente già in cassaforte per Rea, considerando la caratura del pilota e lo stato di forma ma i punti a disposizione sono ancora tanti e una rimonta, quanto meno per una questione di orgoglio dello spagnolo, è quanto meno auspicabile.

Un mese e mezzo avaro di azione in pista ma che ha visto molte novità sul fronte mercato per molti dei piloti di punta. Partiamo proprio da Bautista che abbandonerà Ducati per passare ad Honda, attirato da un impegno della casa giapponese 100% ufficiale e da un sostanzioso ritocco dell’ingaggio.

immagine da corsedimoto.com

Al suo posto arriverà Scott Redding, quest’anno mattatore nel British Superbike in sella ad una V4 Panigale. Un vantaggio perché conosce già la moto su cui correrà nel 2020, uno svantaggio perché i due campionati prevedono differenti regolamenti in termini di elettronica e Scott dovrà adattarsi in fretta ad una V4 con centralina elettronica dedicata invece della centralina unica prevista nel BSB senza traction control e anti-wheelie.

Le novità continuano con l’arrivo del turco Razgatlioglu in Yamaha al posto di Alex Lowes. Il turco ha rotto con Kawasaki poiché non è stato scelto come pilota del team ufficiale che ha corso nella 8 ore di Suzika e ha preferito cambiare aria. Nel contempo Lowes sembra essere in orbita Kawasaki nel sostituire Haslam ed è anche ambito dal team privato Puccetti che ha perso il pilota turco.

Anche Laverty cambia squadra per accasarsi al team ufficiale BMW, prendendo il posto di Reiterberger e facendo coppia con Tom Sykes, il cui rinnovo con BMW è praticamente solo una formalità.

immagine da elaverty.com

A corredo di tutti questi movimenti di mercato ci sono stati i test di Portimao proprio alla vigilia del Round di gare ufficiali. Test che hanno visto primeggiare Lowes con il record della pista seguito da Rea e Razgatlioglu, a testimonianza di una Kawasaki molto in forma e di una Yamaha che è pronta per la ripresa delle ostilità.

Ducati non benissimo soprattutto per quanto riguarda lo stato di forma di Bautista, che soffre ancora dei postumi della caduta rimediata a Laguna Seca e non ha girato nel secondo giorno di test per il dolore alla spalla, cosa che non fa ben sperare per il weekend di gara. Gli altri piloti Ducati non hanno brillato, sintomo che la V4 resta ancora indigesta per tutti quelli che non sono Bautista.

Insomma, le premesse per un bel weekend di gare ci sono tutte, considerando lo stato di forma di tanti protagonisti e il fatto che Bautista è praticamente all’ultima spiaggia per quanto riguarda la rincorsa la leader Rea. Kawasaki e Yamaha sembrano in ottima forma e saranno di sicuro a giocarsi le posizioni che contano. Davies rimane ancora un oggetto misterioso, nonostante il primo successo stagionale strappato a Laguna Seca, piuttosto in ombra nei test di due settimane fa.

Nel 2018, neanche a dirlo, Rea fece doppietta. Dovesse accadere anche quest’anno chiuderebbe i giochi per il mondiale. Incredibile da immaginare ma, forse, l’unica cosa incredibile è proprio il pilota inglese.

*immagine in evidenza da bsimracing.com

Rocco Alessandro

2019 WSBK – ROUND DEGLI STATI UNITI

Sembrava impossibile ma ci sono riusciti.

Non è il refrain di uno spot di un celebre amaro ma la sottolineatura incredula di quello che è successo nel round a Donington Park. Bautista e la Ducati cedono lo scettro del campionato a Rea e Kawasaki dopo aver avuto un vantaggio di 66 punti e un parziale che era di 13 vittorie a zero.

Colpa degli errori di Bautista, tre cadute nelle ultimi tre round e di una Ducati diventata improvvisamente difficile da gestire, che induce all’errore e non più così performante. Alla faccia della moto imbattibile…

Al di là del fatto di aver perso la vetta del mondiale, quello che fa più paura in casa Ducati sono le scarsissime prestazioni di tutti i piloti che non siano Bautista. E le parole di quest’ultimo che parla di una moto su cui non poter fare troppe regolazioni e arrivata a fine sviluppo di setup. Non c’è molto da essere allegri ma neanche vedere tutto nero.

Dopotutto è una moto che ha dominato la prima parte di stagione e potrà giocarsela bene anche nella seconda parte del campionato…escludendo probabilmente la trasferta di Laguna Seca, pista definita da Bautista poco adatta a Ducati causa saliscendi e sconnessioni dell’asfalto. Si prospetta dunque un altro weekend in difesa.

immagine da tuttomotoriweb.com

L’altro lato della barricata, dopo tanto piangere ha ritrovato invece il sorriso. Rea in testa di 24 punti e una Kawasaki veloce anche con il team privato di Razgatlioglu, segno di una moto sviluppata bene e non così ostica come la V4. Laguna Seca sembra un tracciato che ben si adatta alle caratteristiche della “verdona”, inoltre il trend positivo fa pensare ad un weekend in cui rimpolpare il vantaggio in classifica piloti.

Anche Yamaha è attesa ad una bella prestazione, con un Van der Mark ancora convalescente ma pronto a dare battaglia. Di sicuro la moto di Iwata sarà il terzo incomodo che presumibilmente favorirà la fuga di Rea e Kawasaki nei confronti di Bautista.

Per BMW è il gp delle conferme dopo le ottime prestazioni viste a Donington. Sykes sembra davvero in palla e riesce finalmente a sfruttare tutto il potenziale della moto, per cui il catino di Laguna Seca è davvero un atteso banco di prova.

immagine da tuttomotoriweb.com

Solito velo pietoso da stendere sulla Honda, ormai in griglia solo per fare numero.

Sul fronte piloti Laverty non sarà al via del round statunitense, reduce dalla mancata idoneita’ a correre a Donington dopo le prove del venerdì. Torna invece Reiterberger sulla BMW, costretto a saltare Donington per i postumi di una brutta influenza.

Ultime parole per onorare il ritiro di un grande protagonista, nel bene e nel male, del motociclismo italiano e mondiale degli ultimi 15 anni. Marco Melandri ha annunciato in settimana il ritiro a fine stagione. Sempre meno divertente andare in moto per competere e troppi anni densi di difficoltà hanno fiaccato il morale del ravennate, che, come da lui affermato, si è tolto un peso annunciando il suo ritiro.

Della sua carriera resta il talento davvero fuori dal comune ma associato ad una tenuta mentale non all’altezza, con decisioni sbagliate, l’incapacità di saper cogliere l’attimo giusto quando serviva e una sensibilità in moto così accentuata da confonderlo sulla via del corretto sviluppo. In ogni caso uno dei talenti più sopraffini espressi dal motociclismo italiano degli ultimi 20 anni.

Auguri a lui e alla sua famiglia di un felice proseguimento lontano dal mondo delle corse, di sicuro meno stressante e con più sorrisi sulle labbra.

*immagine in evidenza da carmudi.com.ph

Rocco Alessandro

WSBK, UK Round at Donington Park

Gara 1
Dopo una pole pazzesca di Sykes su BMW la gara si appresta ad essere ancora più interessante dovuta alle caratteristiche di una pista “vecchi stampo” e dalla pioggia inglese. Rea parte secondo mentre Baustista sesto, i rivali per la lotta al titolo vedono Rea più a suo agio in queste condizioni. Pronti via e Rea prende subito il comando della gara in meno di due giri rifila più di 4 secondi al secondo Sykes e quasi il doppio a Bautista che è in quinta posizione, in queste condizioni Rea sembra volare. La lotta per il podio vede Sykes, Baz e Haslam lottare tra di loro, ma con Sykes che prende margine ad ogni giro dimostrando il suo grande feeling con la pista ed i progressi della BMW. Mentre Rea in testa alla gara compie giri veloci, Bautista in quinta posizione solitaria  (dato il distacco incolmabile con il gruppetto che si sta giocando il podio) si deve guardare dall’attacco di Lowes con la Yamaha ufficiale. Il colpo di scena arriva verso metà gara dove Bautista perde il controllo della sua Panigale V4R ad ingresso curva scivolando via e lasciando a Rea il compito di portare a termine la gara ed il sorpasso in classifica mondiale; cosa che dopo le prime gare sembrava impossibile; ma le cadute di Bautista unite alla costanza di piazzamenti del campione del mondo SBK hanno portato alla situazione attuale. La desolazione Ducati è completata dalla decima posizione di Davies e dalla dodicesima di Rinaldi, entrambi su Panigale V4R ufficiale. Menzione particolare per l’ottima gara di Sykes su BMW che finisce secondo e di Michael van der Mark che dopo l’incidente di Misano e la conseguente frattura, torna a battagliare in pista e porta la sua Yamaha all’ottavo posto.

Superpole Race
Cambiano le condizioni climatiche, niente pioggia, ma non il risultato Rea vince, ma senza dare distacchi stile Bautista prime gare, anzi un ottimo Sykes da battaglia fino alla fine mantenendo il comando fino a quasi metà gara. Da sottolineare l’ottima prova del pilota turco Razgatlioglu su Kawasaki non ufficiale che riesce ad arrivare fino alla terza posizione a scapito di Haslam su Kawasaki ufficiale. Bautista invece non riesce mai a stare con il gruppo dei migliori e si deve accontentare della quinta posizione. Questo se fosse una gara normale ma siccome la SBK è anomale a pochi giri dalla fine un incidente costringe la direzione gara a mettere bandiera rossa per la presenza di olio in pista, ne fa le spese con fantozziana sorte Sykes il quale scivola proprio sulla macchia d’olio incriminata nel giro di rientro e non potendo portare la moto nel paddock viene squalificato e la sua seconda posizione viene annullata con lo scalare di tutti gli altri piloti, così Bautista diventa quarto mentre il podio ora vede tutte Kawasaki con Rea, Razgatlioglu e Haslam.

Gara 2
La partenza risente inevitabilmente di ciò che è successo nella superpole race e quindi Sykes e la sua BMW rimangono fuori dalla lotta, dovendo partire dietro, la gara è uno monologo di Rea il quale però non ha vita facile grazie al giovane turco, oggi davvero indemoniato. Razgatlioglu ha condotto la gara per un buon tratto ma alcune sbavature hanno dato la possibilità a Rea di prendere il comando e vincere la gara, con questo Rea per vincere bisogna essere perfetti ed il turco oggi nonostante la pur ottima gara non lo è stato. Bautista in gara 2 è riuscito ad avere il passo dei primi fin dall’inizio e questo gli ha permesso nella seconda metà di gara di poter superare Haslam ed assicurarsi la terza posizione, in realtà bisogna dire che non ha mai dato la sensazione di poter lottare per qualcosa di più del gradino più basso del podio, ma per come si erano messe le cose si può essere addirittura contenti. Forse questa non era la gara più indicata alla Ducati ma esserne uscito con una caduta un quinto e terzo posto contro il tuo diretto avversario che invece mette tre vittorie du fila non è un gran risultato in ottica campionato.
La classifica mondiale a questo punto dice che Bautista ha 24 punti in meno di Rea, certo che dopo aver vinto in serie una quantità innumerovelo di gare Bautista e la Ducati V4R ora devono inseguire e ritrovare la forma dell’inizio di stagione per tornare ad essere il riferimento della categoria.

LucaBkk
Immagini dal sito www.worldsbk.com