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MOTOGP 2021- BRITISH GP SILVERSTONE

Dodicesimo appuntamento con la MotoGp e le classi inferiori di scena a Silverstone che lo scorso anno aveva passato la mano.

Pensando ai team Yamaha mi viene in mente il gioco delle sedie. Avete presente quello in cui si sta in piedi e si gira in tondo fino a quando c’è musica e quando la musica tace ci si deve accaparrare un posto a sedere? Manca sempre una sedia e chi resta in piedi esce dal gioco…e si toglie ancora una sedia per il giro successivo.

Credo che anche nel box facciano fatica a capire chi si ritroveranno da un weekend all’altro. Proviamo a far ordine. Nel team ufficiale, oltre all’ovvio Quartararo ci troveremo Crutchlow in sostituzione del bimbo cattivo Vinales. Lo stesso che stava sostituendo Gerloff, che stava sostituendo Morbidelli che rientrerà al fianco di Quartararo in sostituzione di Cal appena guarito. Dixon sarà il sostituto di Morbidelli in Petronas, che è stato sostituito da Gerloff che è stato rimpiazzato da Crutchlow ma che verrà sostituito da Morbidelli…. che suo padre al mercato comprò.. E chi sarà il sostituto di Morbidelli/Gerloff/Crutchlow/Dixon in SRT una volta finito il gioco? Udite udite, nientepopodimeno che Andrea Dovizioso a partire da Aragon (presumibilmente). E sarà il compagno di team di Valentino Rossi da lì a fine campionato…Perchè in SRT avrebbero dovuto lanciare le giovani promesse.

Non si capisce più nulla. l mercato piloti più “stantio” della storia della MotoGp è diventato il più pazzo in corso di campionato. E chi resterà senza sedia? Il nostro Savadori, che dovrà cedere il manubrio a Maverick Vinales sin da Aragon o Misano. Poi posso sbagliare (di solito mi capita) e venir smentito dopo due minuti in cui ho pubblicato lo scritto come è accaduto un paio di GP fa..

E se si parla di gestione piloti vuoi farti mancare l’ennesima perla Ducati? E no! Con l’esplosione delle prestazioni di Jorge Martin si sono insinuate voci all’interno del box rosso ufficiale. Miller e Bagnaia, tronfi di un biennale a testa, sono già sulla graticola per cui uno dei due dovrà far posto allo spagnolo sin dal prossimo anno.. Annamo bbene dicono a Roma.

Pensiamo alla gara, che è meglio.

(immagine tratta da gpone)

Come dicevamo in principio, la pista di Silverstone ci manca dal 2019 per le note vicende in cui il pianeta è stato coinvolto.

Fu una gara stupenda che vide Rins beffare di un niente Marc Marquez dopo una battaglia entusiasmante. Finì sul podio anche Vinales a 6 decimi e Rossi portò a casa un onorevolissimo quarto posto precedendo l’altra Yamaha di Francky Morbido. Sesto fu Cal Crutchlow e settimo Danilo Petrucci. Ecco, al netto di miracoli, nessuno di questi sette riuscirà a replicare la posizione di due anni fa. L’unico con qualche speranza è Marquez perché era e resta un iradiddio nonostante le limitazioni. Per gli altri la vedo durissima. Alex Rins a partire da quel giorno in cui raggiunse il picco, la vetta delle proprie prestazioni, ha cominciato un inesorabile discesa in termini di risultati ma soprattutto di prestazioni sulla moto. Accade a tanti, ma vedere un talento come il suo sdraiarsi con la frequenza degli ultimi tempi è davvero un peccato. Poi parliamo per giorni di migliorie tecniche sulle moto, di holeshot etc etc, e spesso dimentichiamo che per un pilota di moto (soprattutto) la confidenza con il mezzo e nei propri mezzi conta infinitamente di più di tante diavolerie tecniche ipercostose.

Il leader del mondiale è uscito dal doppio appuntamento austriaco con più vantaggio di prima grazie a due prestazioni “normali” su una pista ostica per Yamaha. E’ stato aiutato anche dai regali dei suoi diretti avversari, in primis Zarco che è riuscito anche a sdraiarsi una volta. In terra d’Albione avrà più chance di incrementare il vantaggio sul secondo che è diventato il nostro Pecco. A lui l’onere di tenere vivo il mondiale con la prima vittoria che ancora tarda ad arrivare e che ormai è d’obbligo se vuole restare in corsa ma anche nell’olimpo della categoria. Non gli sono rimaste troppe prove d’appello prima di finire in quella “terra di nessuno” dove si sono persi in tanti, troppi. E’ in sella ad una moto che ha vinto tre gare e seconda a vittorie di tappa solo a Yamaha. Una moto che ha permesso a tre dei suoi piloti di essere tra i primi cinque in classifica generale ed il quarto non è lì solo perchè ha corso la metà delle gare (vincendone una ndr).  L’ora è scoccata da un pezzo e Pecco ha i minuti contati.

Non ci resta che vedere tre gare, che divertirci e che tifare ognuno per i propri beniamini, con la speranza che lo spettacolo trionfi e che vinca il migliore.

Buone gare a tutti.

 

Salvatore V

 

(immagine in evidenza tratta dal sito Moto.it)

MOTOGP 2021-GP D’OLANDA ASSEN

Back to back from Germany to Netherlands prima di un mese (e poco più) di vacanza per i ragazzi del Motomondiale, ma anche per noi che scriviamo.

Si torna a mettere le ruote sulla pista da sempre definita Università del Motociclismo ad Assen. In realtà lo è un po’ meno dopo le modifiche: resta comunque un bel banco di prova per moto, tecnici e piloti. Per un dinosauro come chi scrive, Assen è teatro di ricordi di battaglie epiche sin dai tempi della 500 (ed anche della SBK) con fior di piloti ad incrociarsi le ruote anteriori nel groviglio di destra e sinistra che caratterizzano il layout olandese. Per chi non lo ricorda, un tempo la gara era di sabato. L’unica pista sulla quale si correva al sabato. Che nostalgia…

Veniamo a noi.

Salto i pronostici alla luce del fatto che la settimana scorsa non farli ha portato benissimo: abbiamo infatti assistito al momento più bello del motociclismo degli ultimi anni. Non starò qui ad incensare nuovamente l’ìmpresa di Marc perché non è necessario, ma il ritorno alla vittoria riporta il catalano nel novero dei piloti con cui fare i conti per la vittoria ogni domenica. Non sarà facile per lui in Olanda ed in tutte le piste a seguire perché i distacchi tra i vari piloti e le varie moto sono più risicati che in passato. La vittoria è però un toccasana per la testa, quel toccasana del quale Marquez aveva tanto bisogno e che adesso ha avuto. Riprendere fiducia nei propri mezzi vale più di una modifica tecnica di mappatura o di settaggio delle sospensioni. Gli altri sono avvisati.

Se chiudo gli occhi e ripercorro il circuito, la pista pare fatta apposta per la Yamaha di Fabio Quartararo e per il suo stile di guida. E’ il favorito d’obbligo sia perché in testa alla classifica ma anche per il piglio mostrato. E’ tuttavia mia opinione che resta da capire come sarà in grado di “gestire” un possibile rientro nelle posizioni di vertice di Marquez: lo spagnolo attaccato codone farebbe tremare i polsi a chiunque, anche a lui. Sta a Fabio mostrare di essersi lasciato alle spalle i timori del 2020.

Qualche Gp fa dissi che la Yamaha andava forte solo con Quartararo e mi fu fatto notare che stavo sbagliando. I risultati dei compagni di marca continuano a dare ragione alla mia opinione, seppur questa non sia riferita a presunti favoritismi verso il francese ma solo ai demeriti dei compagni di colori. Primo tra tutti Maverick Vinales che di questo passo rischia di non arrivare a fine stagione con i tre diapason sulla tuta.

Restando in provincia di Iwata, Razali ha praticamente dato il benservito a Rossi. E’ solo una sensazione di pancia, ma la mia vocina mi sussurra che potremmo assistere all’annuncio del ritiro del Vale nazionale proprio sulla pista teatro della sua ultima vittoria iridata. A meno che non si sia messo in testa di guidare la moto scelta dal team VR46 per il quale annunciare la partnership con il costruttore. Ma questo weekend potrebbe davvero essere quello giusto per le rivelazioni.

Ducati e KTM paiono ormai al medesimo livello di competitività dopo gli ultimi sviluppi in casa austriaca.

I loro piloti sono tutti papabili per il podio e/o per la vittoria in Olanda, quindi daranno filo da torcere a tutti i sopracitati.

Fatalmente dobbiamo anche parlare del campione in carica e del suo compagno. Mir sta fortemente deludendo nel 2021, e quelle rimonte che l’anno scorso gli venivano bene quest’anno non vengono più. Il fatto di non essere un fulmine di guerra in qualifica costa molto più caro in questa stagione dove un paio di decimi fanno la differenza tra la prima e la quarta fila. Se poi le prestazioni in gara delle varie moto si livellano ecco che diventa complicato replicare l’anno magico 2020.

Alla finestra attendiamo anche un guizzo dell’Aprilia che darebbe aria nel box e linfa per l’avventura 2022 con un team interno nuovo di trinca.

Chiudo con l’angolo del tifoso. Pecco Bagnaia.

E’ mio concittadino ed anche se me lo criticano perché parte della cricca VR46 non riesco a non tifare per lui. Tira Rossi in prova? Ok, parrà pur brutto ma se sta bene a Borgo Panigale me lo faccio andar bene anche io. Però deve concentrarsi su sta benedetta prima vittoria, perché il giorno che mostrerà la tuta con la macchia di sangue sarà il giorno in cui prenderà davvero coscienza di ciò che può fare. Domenica scorsa ha fatto un garone considerando dove era alla fine del primo giro e dove è scivolato ancora dopo. Magari non avrebbe vinto in Germania perché gli dei avevano deciso fosse il giorno di Marc, ma sarebbe arrivato secondo. Con i se ed i ma non si fa la storia e manco si vincono mondiali, però FORZA PECCO, VINCILA.

 

MOTO2

Ormai è affare privato tra i piloti del team Ajo. Remy Gardner ha tutta l’esperienza e la velocità per portarsi a casa gara e titolo 2021. Il suo compagno Raul gliela fa sudare, ma deve restare concentrato e non farsi distrarre dalle voci del passaggio di categoria. Sono discorsi che facciamo per ogni rookie, a maggior ragione per il talento spagnolo che di classe pare averne.

Da buon italiano auspico tutte le domeniche un acuto del Bez o di Diggia.

Il vincitore di Assen 2021 uscirà tra questi quattro nomi.

 

MOTO3

Di fronte a Pedro Acosta gli altri dovrebbero scrivere una petizione per assegnare il campionato Moto3 degli altri. Battaglie, spallate, scorrettezze e alla fine esce sempre lui col piglio del fuoriclasse. Speriamo non gli mettano in testa di fare il salto triplo prima del tempo.

Buona gara a tutti.

(immagine in evidenza tratta dal sito della gazzetta dello sport)

 

Salvatore V

MOTOGP 2021- GP DI CATALUNYA BARCELLONA

Mugello-Montmelò. Una settimana di distanza e si continua a fare sul serio accendendo i motori sull’asfalto di un altro circuito “classico” della MotoGp. Lo si fa con la morte nel cuore e senza un ragazzino che in Toscana ha lasciato la propria vita inseguendo una passione.

Il mondo non si ferma, va avanti ed anche il Motomondiale segue la stessa regola. Ci si sarebbe potuti fermare almeno al Mugello?   E se fosse successo a qualcuno della classe maggiore come accadde con Simoncelli? Non entriamo nel merito: la polemica su un blog lascia il tempo che trova e mai cambierà lo stato delle cose. Bisogna andare avanti, ritrovare il sapore di questo dannato sport che ci ha regalato tante gioie ma anche parecchi dolori.

La stagione ha preso la piega franco-giapponese di Quartararo-Yamaha che con tre vittorie “lidera” la classifica generale: ben 24 punti di vantaggio su Miller che a sua volta precede le altre due Ducati guidate da Bagnaia e Zarco.

Sei gare sono sufficienti per poter intravedere una tendenza. Quattro vittorie Yamaha e due della rossa di Borgo Panigale potrebbero far pensare ad un netto vantaggio a favore della moto giapponese, ma non è così. La seconda Yamaha in classifica generale è quella di Vinales sesto a ben 41 punti dal suo compagno di box, mentre la classifica dei piloti Ducati (escludiamo Martin per ovvie ragioni) è molto più omogenea. A leggere i numeri viene subito all’occhio che Fabio ci stia mettendo molto del suo, vivendo un momento di grazia molto più duraturo di quei weekend spot che lo scorso anno ci fece vedere.

Quartararo è in forma strepitosa su una moto che funziona bene solo sotto le sue natiche, mentre la Ducati (udite udite) pare essere diventata la macchina più versatile in grado di andar forte in mano a tanti. Non sembra vero eh? Eppure si evince questo dalle gare portate a termine nel 2021.

I piloti rossi hanno qualcosa da recriminare, Pecco Bagnaia in primis. Manca la vittoria, manca quello step che lo possa portare a rendere al meglio portando anche a casa il risultato grosso in maniera continuativa. Ce la farà? Ce lo auguriamo tutti per il bene del ragazzo, della Ducati e del campionato.

Da “sommo” conoscitore della MotoGp non ho dato credito alcuno alla KTM per l’appuntamento del Mugello: e infatti….. Oliveira è andato (e anche bene) a podio dando l’impressione che le ultime modifiche fatte sulla moto austriaca possano permettere agli arancioni di tornare tra i primi in pianta stabile. La pista spagnola potrà essere sin da subito una cartina di tornasole e ci dirà se potremo annoverare gli austriaci tra i vincitori di tappa 2021.

Tra la Toscana e Barcellona Morbidelli dovrebbe essere andato a farsi un tuffo nell’acqua di Lourdes dopo questo sciagurato inizio stagione. E’ vero che se guidi uan moto “vecchia” e parti dal gruppo aumenti i rischi in fase di partenza, però capitano tutte a lui. Il fatto di non avere una moto ultima generazione quest’anno è molto più penalizzante considerati i distacchi minimi che in griglia troviamo. Perdere pochi decimi in una delle varie sessioni significa faticare troppo sia in qualifica che in partenza: ormai la stagione ha preso una piega irrecuperabile.

Honda.. no Marquez no party.

Devo ripetermi. Il discorso sulla RCV andrebbe approfondito, perché qui si tratta ormai di scelte strategiche sbagliate che affondano le radici negli anni passati. La vittoria manca dal 2019, e dobbiamo andare a ritroso sin al 2017 per ritrovare un pilota che non sia Marquez vincente su una moto dell’ala dorata. Parliamo addirittura di Pedrosa, e dobbiamo tornare a cinque anni fa ed alla vittoria estemporanea del 2016 di Jack Miller per trovarne uno non griffato HRC. Dove è finita quella moto che andava bene per tutti e per tutte le stagioni? Puntare su un solo uomo ha pagato fino a quando Marquez ha retto. Sono scelte, più o meno consapevoli ma pur sempre scelte.

****ERRATA CORRIGE**** Dalla regia mi suggeriscono che Cal vinse in Argentina 2018 su Honda. Il senso del discorso cambia poco perchè fu una gara ad eliminazione. Ma per la precisione va detto.

Suzuki in ripresa e Aprilia alla quale manca l’ultimo piccolo passo completano il quadro dei partecipanti. Sarà la volta buona per vincere la seconda gara della carriera per Mir che a Barcellona è di casa? Magari anche Rins deciderà di restare in piedi? Aleix Espargararo tirerà fuori dal polso destro la prestazione della vita a casa sua?

 

MOTO2

I due galletti del team Ajo ormai sono diventati padroni della specialità. Sam Lowes non si sta smentendo neanche quest’anno, alternando prestazioni monstre a scivolate assurde che pesano sulla classifica.

Gli italiani, surclassati a casa loro, dovranno vincere in trasferta. Hanno le moto per farlo sia Diggia che Bezzecchi.

 

MOTO3

Un compagno di giochi in meno… altro non serve dire.

 

Salvatore V.

(immagine di copertina tratta da funonalisitecnica)

MOTOGP 2021-GP D’ITALIA MUGELLO CIRCUIT

Dopo un anno di assenza causa forza maggiore si torna a correre su uno dei tracciati preferiti dai piloti e dai tifosi.

Le colline toscane accoglieranno la festa delle Moto più performanti del mondo seppur mancheranno il colore ed il calore del pubblico. Niente tribune inondate di giallo e di rosso a festeggiare i nostri portacolori ma questa è la realtà, meglio farsene una ragione ed accontentarsi dell’immagine di copertina.

Forse è stato il Mugello stesso a tradire lo scorso anno il mondo dei motociclisti, ammaliato dalle sirene di quella F1 che l’ha sedotto e abbandonato a se stesso…

Ma non importa, i motociclisti sanno perdonare in virtù dello spettacolo che questo tracciato è sempre in grado di regalare.

Ad oggi le previsioni del tempo danno buone probabilità di pioggia, la stessa che potrebbe cambiare le carte in tavola e l’equilibrio tra uomini e macchine.

A prescindere dalle condizioni atmosferiche i favoriti d’obbligo restano quelli che tengono in mano il manubrio di una rossa italiana. Sono proprio i ducatisti e la Ducati i maggiori indiziati per la vittoria finale. E’ la pista di casa, il posto dove nelle ultime tre edizioni sono stati in grado di vincere (e bene) con tre piloti diversi, indice che la Desmosedici ben si adatta alle caratteristiche di quest’asfalto e queste curve. Se dovesse piovere sarebbe indifferente: la rossa bolognese va storicamente bene sull’acqua ovunque, figuriamoci in Toscana.

In caso di vittoria di Miller il pilota australiano eguaglierebbe un record di tre vittorie di fila su una rossa che solo il grande Casey riuscì a realizzare nel 2007 e a replicare nel 2008: difficile ma non impossibile per Jack in stato di grazia almeno quanto la moto che inforca. Per Ducati potrebbe anche realizzarsi un sogno ancora più grande, ovvero quello di riempire tutto il podio per la prima volta nella sua storia. Mai come quest’anno questo è possibile, sia per le prestazioni della moto che per quelle dei piloti: Miller, Bagnaia, Zarco hanno le medesime possibilità di vittoria per svariate ragioni, quindi potrebbero finire in una volata a tre con Dall’Igna attaccato a tutto il ferro che trova pur di non vederli ammucchiati per eccesso di foga.

Fatta questa premessa vincerà qualcun altro……

Chi? Non si può non tenere conto dei piloti Yamaha per ovvie ragioni di performance della moto di Iwata ma anche di motivazioni personali da parte di Quartararo che deve restare in testa in classifica generale, di Vinales che la deve smettere di giocare con l’altalena, di Morbido che respirerà aria di casa dopo aver cominciato malissimo questo 2021. Nutrire speranze di vittoria per il quarto alfiere mi pare ottimistico. Però che bello sarebbe vedere Rossi vincere al Mugello e dichiarare a caldo che dopo la vittoria non correrà più manco il prossimo GP?

Le Suzuki potrebbero (forse sarebbe meglio dire dovrebbero) cominciare a riscattare il modesto avvio stagionale. Rins e Mir si dovranno pur svegliare, perché la moto funziona e loro non possono aver disimparato a guidare senza Brivio nel box.

Occhio a Marc Marquez. Un’introduzione che si rispetti non può esulare dal contemplarlo. In Francia il leone ha riassaporato il gusto della conduzione di una gara. Ok, erano condizioni particolari, ma sta tornando su pian piano, in sella ad una moto che senza la sua guida tecnica si è persa per strada. E’ tornato al telaio 2020 col quale aveva comunque fatto i test di due inverni fa e che “conosce” meglio del 2021. Magari non vincerà, ma l’aria delle colline toscane gli è sempre piaciuta.

Aprilia? Non dovrebbe andar male affatto, anzi. Conoscendo anche i granelli di sabbia mischiata alla ghiaia del tracciato toscano, potrebbe far molto bene e magari puntare al primo podio nel caso di un weekend di grazia di Espargaro.

Chi scrive non crede in Ktm che dopo lo scorso anno sembra persa per strada. La buona prestazione di Petrucci in Francia è soprattutto figlia delle condizioni particolari e dell’attitudine del pilota piuttosto che da motivazioni tecniche importanti. Danilo tornerà sulla pista laddove ha perso la sua illibatezza, ma difficilmente potrà far meglio che restare in zona punti.

Questo è il periodo dell’anno in cui si intensificano le trattative per il mercato piloti ed è stato in passato teatro di ufficializzazioni più o meno importanti. Ducati ha deciso di rinnovare Miller addirittura prima del fine settimana, ma le notizie più “croccanti” potrebbero arrivare dal neonato team VR46. Si è ancora in ballo sulla scelta della moto, con notizie che si rincorrono da ormai settimane e che hanno portato da un Aprilia quasi certa passando per Yamaha sino ad un accordo con Ducati per poi risentire affiorare il nome di Yamaha. Legata a questa scelta potrebbe scatenarsi una reazione a catena per gli altri team: vedremo.

 

Moto2

Sembrava un campionato scontato dopo le prime gare, con Sam Lowes che pareva inarrivabile. Ed Invece? Sam si è già perso per strada permettendo ai suoi avversari di sopravanzarlo, collezionando solo 16 punti nelle restanti tre. In testa alla classifica c’è quindi un rookie di nome Raul Fernandez che si è messo in testa di fare solo un campionato di Moto2 vincendolo per poi essere promosso alla classe regina. Avrà da vedersela prima di tutto con il suo teammate Gardner, a cominciare da questa domenica.

Per la vittoria di tappa non bisogna dimenticarsi che sia Bezzecchi che Diggia possono alzare i toni ed imporsi sul tracciato che adorano entrambi.

 

Moto 3

Il fenomeno Pedro Acosta si è abbattuto come un uragano su questo campionato. Dopo sole cinque gare ha più del doppio dei punti del secondo in classifica. Uno strapotere di questa portata nella classe dei ragazzini non si vedeva da tempo immemore.. e per fortuna che a Le Mans ha fatto un mezzo passo falso. Lo spettacolo non mancherà perché la pista si presta ai giochi di scie, agli incroci nelle esse veloci, alle staccate all’ultimo respiro. Insomma tutte cose che i ragazzi terribili della Moto3 adorano.

Acosta e gli italiani i favoriti.

 

Buona gara a tutti.

 

Salvatore V.

 

(Immagine di copertina tratta da moto.it)

LA MOTOGP ALLA ROVESCIA: A JEREZ DOPPIETTA DUCATI

Finalmente è arrivata la prima vittoria 2021 targata Borgo Panigale. Per assurdo è arrivata sulla pista più ostica per la rossa, addirittura con una doppietta. E per assurdo la stessa vittoria è arrivata con il pilota che era apparso più in crisi tra quelli “bolognesi” in questo inizio stagione.

Un Jack Miller in palla (da poco operato di sindrome compartimentale) raccoglie il comando quando Fabio Quartararo, mattatore per due terzi di gara, vien colpito dal dolore all’avambraccio destro per la stessa sindrome di Jack e scivola in fondo alla classifica per fermarsi al tredicesimo posto.

Vincere ha sempre un gusto speciale, e poco contano le circostanze in cui la vittoria matura, perché chi vince ha sempre ragione e la bandiera a scacchi è un giudice implacabile.

Jack è stato commovente al punto di commuoversi anche lui scoppiando in lacrime una volta tolto il casco. L’australiano sembra freddo ma ha quel calore tipico degli australiani che li rende gli anglosassoni meno anglosassoni di tutti. Non piace a tutti, non vincerà un mondiale ma una gara di MotoGp non la vinci mai per caso e per lui questa non era neanche la prima volta.

(immagine tratta da motorbox)

La festa Ducati è completata dal secondo posto di Pecco Bagnaia: alla viglia era proprio lui il maggior indiziato per portare a casa la prima vittoria emiliana della stagione, ma anche senza riuscirci ancora (perché ci riuscirà) con questo secondo posto balza in testa alla classifica generale. Dalle sue dichiarazioni si è capito che ad inizio gara ha forse risparmiato troppo la sua gomma posteriore ricominciando a spingere solo quando la vetta era ormai troppo lontana. Deve mettere a punto questo dettaglio: prima ci riuscirà prima ci farà urlare il suo nome per primo sul traguardo.

La giornata “italiana” ha avuto la sua ciliegina sulla torta col podio di Franco Morbidelli. Tonico, concreto e costante è diventato una garanzia anche guidando una M1 My2019 della quale si sono già dette troppe cose da tutti in quest’inizio stagione. Direi che ad Iwata è arrivato il momento di porsi delle domande, questo a prescindere dal fatto che il suo compagno di squadra abbia la versione più aggiornata, ma proprio perché sia Vinales che Quartararo hanno mostrato di non aver cambiato il mood 2020: la naturale predilezione per il gioco dell’altalena. In ottica mondiale sarebbe nel loro stesso interesse avere qualche attenzione in più per il Morbido, a prescindere dai soldi che sborsa Petronas.

Gli altri? Abbiamo visto un opaco Mir, un opaco Vinales, un opaco Zarco, un opaca KTM.

Eppure, con il quarto posto di Nakagami, il quinto di Mir ed il sesto di Espargarò, ritroviamo Ducati, Yamaha, Honda, Suzuki, Aprila nelle prime sei posizioni: fantastico. Non fosse che Ducati ne ha messe due davanti sarebbe forse stato un risultato da segnare negli annali.

Marquez ha fatto più che il suo. E’ caduto in prova, è caduto nel warm up, è arrivato nono e gli hanno tolto la tuta a fatica. Direi che ci siamo, ovvero si sente meglio e spinge tornando a cadere quando non c’è nulla da perdere esattamente come ha sempre fatto. La prestazione arriverà, ben consapevoli tutti che la moto che guida non è la migliore del lotto e che è stata “orfana” delle sue cure per oltre un anno.

(immagine tratta da oasport)

In ultimo dedico qualche riga a Valentino Rossi. Ormai sono anni che non capiamo più cosa stia accadendo. La discesa sembra non arrestarsi più.

(immagine tratta da zazoom)

L’abbiamo visto arrivare lungo alla Dry Sack quando non lottava contro nessuno se non contro se stesso. L’abbiamo visto seguire linee che non sono quelle “normali”. In questo modo si sta depauperando l’onore per una carriera che ha avuto dell’incredibile per tanto tempo. Bisogna trovare il coraggio di dire basta, perché mi da l’idea del pugile suonato messo di forza su un ring a prendere pugni solo per pensare all’incasso del botteghino. Qualche anno fa il codazzo mediatico che lo sosteneva faceva tenerezza quando trovava motivazioni improbabili. Adesso sono diventati ridicoli senza rendersi conto che, in questo modo, danneggiano l’immagine del loro Campione.

Ci vediamo a Le Mans tra 14 giorni.

Salvatore V

(immagine in evidenza tratta da Repubblica)