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BASTIAN CONTRARIO: LA SOLITUDINE DEI MIGLIORI

Al primo appuntamento austriaco, in casa Red Bull, i bibitari segnano (in questo periodo di campionato europeo passatemi il termine calcistico) l’uno a zero a loro favore; aumentando cosi il vantaggio sia in classifica costruttori che piloti. Chi l’avrebbe detto che avremmo avuto uno stravolgimento cosi marcato delle gerarchie in campo? Proprio guardando la classifica e soprattutto la condotta della gara e distacchi all’arrivo, mi sono reso conto di una cosa: tutti noi aspettavamo con ansia questo momento, tutti noi bramavamo una lotta in pista che da troppo tempo mancava. Invece? Invece Max ha condotto in solitaria il suo trionfale GP in casa Red Bull, proprio come ci ha abituati l’attuale campione del mondo in questi ultimi anni. Evidentemente è destino che se vinci, se sei il migliore; sei anche solo.

La solitudine dei migliori è contraddistinta da cavalcate incessanti verso la vittoria, da inquadrature sterili e monotematiche, perché tanto sono da soli e c’è ben poco da inventarsi dal punto di vista dello show televisivo. Ne sanno qualcosa gli sponsor di Hamilton che hanno dovuto spingere sulla visibilità; visto che il campione non offriva spunto televisivo. Allo stesso modo, sta accadendo a Max; come giusto che sia.

Eppure la delusione resta: dai primi GP si era capito che non sarebbe stata la solita cavalcata in solitaria di Lewis e di conseguenza ci saremmo aspettati dei ruota a ruota intensi e soprattutto frequenti. Per un po’ abbiamo accarezzato il sogno, poi Red Bull ha iniziato a dilagare, AMG ad affondare lentamente e siamo arrivati alla situazione di sempre; e cioè alla solitudine dei migliori. Red Bull ha sviluppato la macchina e sebbene all’inizio alcuni dati non tornavano, hanno fatto quadrato e sono riusciti ad esplodere tecnicamente; poi uno come Verstappen ha fatto il resto. AMG si è letteralmente plafonata e le stilettate di Hamilton a riguardo nemmeno si contano più. Lewis sa benissimo che questo può essere il suo ultimo anno per superare “quota Schumacher”, perché il prossimo è un’incognita per tutti. Non è detto che AMG parta già con un progetto competitivo, non è detto che AMG riesca a dominare da subito (Dio non voglia!)… quindi il campione inglese ha fretta. Per contro Mercedes ha fatto intendere, per bocca del solito Toto, che presto dovranno prendere una decisione per quanto riguarda gli sviluppi della vettura 2022. Brutte notizie quindi per il campione inglese, specie che ora sta definendo anche i termini del rinnovo del contratto. Rinnovo che personalmente mi lascia stupito ed allo stesso tempo perplesso. Infatti credevo (non solo io che conto poco ad essere sinceri) che la star inglese avesse lasciato quest’anno. È anche vero che non ci aspettavamo una Red Bull cosi competitiva e forse nemmeno lo stesso Hamilton, il quale dopo la scorpacciata dell’anno scorso (complice la castrazione della PU Ferrari) forse pensava di poter replicare anche quest’anno in beata solitudine. Un esempio su tutti sono state le amare lacrime nel principato di Monaco… quella vittoria spettava a lui di diritto, perché palcoscenico migliore per sfoggiare l’orgoglio nero (tanto caro a Lewis) con Serena Williams; proprio non c’era. Invece quella solitudine gli è stata tolta, rubata e con molta probabilità non gli verrà restituita.

Chi invece non ci pensa proprio a fermarsi negli sviluppi, a costo di essere anche impopolare è proprio la Red Bull, la quale proprio per le motivazioni di incertezza dell’anno prossimo, preferirebbe abbonarsi alla quarta fila con l’inizio del nuovo mondiale e non abbandonare questa opportunità cosi ghiotta. I bibitari con Helmut Marko in testa, hanno la possibilità di far vincere dopo Vettel, il secondo pupillo della loro breve storia, che da tanto tempo allevano ed hanno spinto fino a quasi bruciarlo. Ne è passata di acqua sotto i ponti ed ora Max è pronto per il suo sogno. Se c’è una cosa che vincere sempre comporta, oltre a quella di essere solo; è quella della fiducia. Vincere è come una droga certo e la fiducia che da essa ne deriva è ineguagliabile: in Francia Max sbaglia la partenza…era nervoso era evidente. La sua personale cavalcata solitaria, fino al sorpasso di Hamilton e al conseguente trionfo, gli hanno dato un carica non indifferente. Lo si è visto domenica scorsa, dove il pupillo olandese della Red Bull non solo non ha ricommesso lo stesso errore; addirittura la vicinanza di uno come Hamilton nemmeno lo ha scalfito.

Cosa accadrà nel momento in cui la FIA delibererà l’utilizzo delle nuove mescole posteriori in nome della sempre invocata sicurezza? La Red Bull di Verstappen continuerà ad essere imbattibile lasciando l’olandese solo davanti a tutti, oppure il campione inglese riprenderà a dominare?

Se la prima ipotesi, allora AMG riceverà un duro colpo dal quale dubito che si possa riprendere. A tal proposito, considerando l’incetta di titoli fatta in questi ultimi lunghi sette anni, la scelta di concentrarsi sul 2022 sarà conseguenza logica; con buona pace di Hamilton.

Se la seconda invece, non solo potremmo assistere ad un capovolgimento della classifica; inevitabilmente saremo investiti tutti da una ridda di polemiche senza fine, perché la F1 avrà consumato l’ennesima porcata della sua storia. Del resto la sicurezza è l’arma perfetta, l’alibi indistruttibile per poter attuare i veri piani dell’una o dell’altra squadra che attualmente comandano in F1. Una cosa è certa: comunque vada, avremo uno solo che vincerà, uno solo che dominerà e che condurrà quasi nell’anonimato il GP di turno… questo è il destino di chi deve vincere; questa è la solitudine dei migliori.

Vito Quaranta

MOTOGP 2021-GP D’OLANDA ASSEN

Back to back from Germany to Netherlands prima di un mese (e poco più) di vacanza per i ragazzi del Motomondiale, ma anche per noi che scriviamo.

Si torna a mettere le ruote sulla pista da sempre definita Università del Motociclismo ad Assen. In realtà lo è un po’ meno dopo le modifiche: resta comunque un bel banco di prova per moto, tecnici e piloti. Per un dinosauro come chi scrive, Assen è teatro di ricordi di battaglie epiche sin dai tempi della 500 (ed anche della SBK) con fior di piloti ad incrociarsi le ruote anteriori nel groviglio di destra e sinistra che caratterizzano il layout olandese. Per chi non lo ricorda, un tempo la gara era di sabato. L’unica pista sulla quale si correva al sabato. Che nostalgia…

Veniamo a noi.

Salto i pronostici alla luce del fatto che la settimana scorsa non farli ha portato benissimo: abbiamo infatti assistito al momento più bello del motociclismo degli ultimi anni. Non starò qui ad incensare nuovamente l’ìmpresa di Marc perché non è necessario, ma il ritorno alla vittoria riporta il catalano nel novero dei piloti con cui fare i conti per la vittoria ogni domenica. Non sarà facile per lui in Olanda ed in tutte le piste a seguire perché i distacchi tra i vari piloti e le varie moto sono più risicati che in passato. La vittoria è però un toccasana per la testa, quel toccasana del quale Marquez aveva tanto bisogno e che adesso ha avuto. Riprendere fiducia nei propri mezzi vale più di una modifica tecnica di mappatura o di settaggio delle sospensioni. Gli altri sono avvisati.

Se chiudo gli occhi e ripercorro il circuito, la pista pare fatta apposta per la Yamaha di Fabio Quartararo e per il suo stile di guida. E’ il favorito d’obbligo sia perché in testa alla classifica ma anche per il piglio mostrato. E’ tuttavia mia opinione che resta da capire come sarà in grado di “gestire” un possibile rientro nelle posizioni di vertice di Marquez: lo spagnolo attaccato codone farebbe tremare i polsi a chiunque, anche a lui. Sta a Fabio mostrare di essersi lasciato alle spalle i timori del 2020.

Qualche Gp fa dissi che la Yamaha andava forte solo con Quartararo e mi fu fatto notare che stavo sbagliando. I risultati dei compagni di marca continuano a dare ragione alla mia opinione, seppur questa non sia riferita a presunti favoritismi verso il francese ma solo ai demeriti dei compagni di colori. Primo tra tutti Maverick Vinales che di questo passo rischia di non arrivare a fine stagione con i tre diapason sulla tuta.

Restando in provincia di Iwata, Razali ha praticamente dato il benservito a Rossi. E’ solo una sensazione di pancia, ma la mia vocina mi sussurra che potremmo assistere all’annuncio del ritiro del Vale nazionale proprio sulla pista teatro della sua ultima vittoria iridata. A meno che non si sia messo in testa di guidare la moto scelta dal team VR46 per il quale annunciare la partnership con il costruttore. Ma questo weekend potrebbe davvero essere quello giusto per le rivelazioni.

Ducati e KTM paiono ormai al medesimo livello di competitività dopo gli ultimi sviluppi in casa austriaca.

I loro piloti sono tutti papabili per il podio e/o per la vittoria in Olanda, quindi daranno filo da torcere a tutti i sopracitati.

Fatalmente dobbiamo anche parlare del campione in carica e del suo compagno. Mir sta fortemente deludendo nel 2021, e quelle rimonte che l’anno scorso gli venivano bene quest’anno non vengono più. Il fatto di non essere un fulmine di guerra in qualifica costa molto più caro in questa stagione dove un paio di decimi fanno la differenza tra la prima e la quarta fila. Se poi le prestazioni in gara delle varie moto si livellano ecco che diventa complicato replicare l’anno magico 2020.

Alla finestra attendiamo anche un guizzo dell’Aprilia che darebbe aria nel box e linfa per l’avventura 2022 con un team interno nuovo di trinca.

Chiudo con l’angolo del tifoso. Pecco Bagnaia.

E’ mio concittadino ed anche se me lo criticano perché parte della cricca VR46 non riesco a non tifare per lui. Tira Rossi in prova? Ok, parrà pur brutto ma se sta bene a Borgo Panigale me lo faccio andar bene anche io. Però deve concentrarsi su sta benedetta prima vittoria, perché il giorno che mostrerà la tuta con la macchia di sangue sarà il giorno in cui prenderà davvero coscienza di ciò che può fare. Domenica scorsa ha fatto un garone considerando dove era alla fine del primo giro e dove è scivolato ancora dopo. Magari non avrebbe vinto in Germania perché gli dei avevano deciso fosse il giorno di Marc, ma sarebbe arrivato secondo. Con i se ed i ma non si fa la storia e manco si vincono mondiali, però FORZA PECCO, VINCILA.

 

MOTO2

Ormai è affare privato tra i piloti del team Ajo. Remy Gardner ha tutta l’esperienza e la velocità per portarsi a casa gara e titolo 2021. Il suo compagno Raul gliela fa sudare, ma deve restare concentrato e non farsi distrarre dalle voci del passaggio di categoria. Sono discorsi che facciamo per ogni rookie, a maggior ragione per il talento spagnolo che di classe pare averne.

Da buon italiano auspico tutte le domeniche un acuto del Bez o di Diggia.

Il vincitore di Assen 2021 uscirà tra questi quattro nomi.

 

MOTO3

Di fronte a Pedro Acosta gli altri dovrebbero scrivere una petizione per assegnare il campionato Moto3 degli altri. Battaglie, spallate, scorrettezze e alla fine esce sempre lui col piglio del fuoriclasse. Speriamo non gli mettano in testa di fare il salto triplo prima del tempo.

Buona gara a tutti.

(immagine in evidenza tratta dal sito della gazzetta dello sport)

 

Salvatore V

MOTOGP 2021- GP DI GERMANIA SACHSENRING

PREMESSA

Vista l’esperienza delle ultime gare in cui non avrei preso il pronostico manco leggendo la classifica alla fine della gara, mi riservo di dire che, come le partite di calcio partono tutte dallo 0-0, anche le corse di moto partono con il semaforo rosso e tutti schierati nello spazio di pochi metri.

SVOLGIMENTO

Weekend di gara e ritroviamo una delle piste che nel 2020 sono saltate dal programma per la pandemia.

Si sbarca al Sachsenring per il Gp di Germania, un circuito che gira praticamente sempre a sinistra e sul quale il marziano Marc Marquez ci vince dal primo anno in cui è sbarcato nel motomondiale. Dal 2010 contando la bellezza del 100% nel rapporto partecipazioni/vittorie: una il 125, due in Moto2 e ben 7 in MotoGp. Siamo nel suo regno.

(immagine tratta da twitter)

Forte sui circuiti sinistrosi da sempre, il tracciato amico potrebbe aiutare il catalano a fare un altro piccolo step verso il recupero completo. Se aggiungiamo il fatto che siano proprio le curve a destra quelle più complesse nel suo attuale stato di forma, allora qualche bella speranza di ritrovarlo sul podio a fine gara la possiamo anche coltivare. In fondo ha ragione Lucchinelli quando dice che durante la gara è comunque sempre ad un centinaio di metri dal primo… Manca quell’ultimo pezzo che in Germania potrebbe arrivare foss’anche estemporaneo.

Si scontrerà con i soliti in vetta al Campionato che non sono disposti a fare sconti.

Il circuito è parecchio impegnativo nella ricerca della messa a punto in quanto le moto restano in piega per davvero tanto tempo e con pochi allunghi di motore dove la meccanica Ducati possa fare la differenza come in altre piste. Quindi favorite dovrebbero essere le dueruote con maggiore maneggevolezza e maggior messa a punto elettronica. Non si possono quindi non menzionare le Yamaha con Quartararo che pare essere diventato una garanzia al contrario di Vinales che brancola ancora nel buio una domenica si e l’altra pure. Vedremo se il lavoro del nuovo capotecnico Silvano Galbusera comincerà a manifestarsi nelle prestazioni dello spagnolo se sarà l’ennesimo tentativo che non vedrà il buon fine che dovrebbe avere.

Essendo meno importante il motore potrebbe venir su anche il nostro Franco Morbidelli, o almeno ci speriamo. Tra la moto vecchia e qualcosa di impalpabile che è successo all’interno di quel box. Il team Petronas è passato da un 2020 memorabile che ne ha fatto il miglior team della stagione con ben 5 vittorie di tappa, a brancolare nel buio più assoluto dei primi Gran Premi 2021.

Circuito per moto maneggevoli quindi vengono in mente subito le Suzuki. Rins forse sarà della partita se riuscirà ad essere “fit to race” alle visite mediche, ma difficilmente potrà avere speranze da podio dopo l’operazione al braccio subita dopo essersi schiantato in bici a Barcellona contro un mezzo dell’organizzazione…(fermo).. Resta Mir che sarebbe pure ora arrivasse a due vittorie nella categoria visto che ha la corona d’alloro 2020 sotto il casco.

Le Ducati? E chissà… Sulla carta è uno dei circuiti più complicati per loro ma quest’anno hanno vinto anche a Jerez. State calmi: è vero che Miller ha vinto dopo che Quartararo ha accusato il male al braccio. Chi vince ha sempre ragione (quasi) e lui era lì ad un tiro di schioppo e nulla vieta di pensare che avrebbe potuto riprendere il francese lo stesso.

Tra i ducatisti vedo bene Zarco su questa pista, mentre di Pecco non parlo più per scaramanzia e per Martin ci va ancora un attimo di pazienza.

Rivedremo le KTM sugli scudi? Credo proprio di si, perché il nuovo telaio funziona bene e i piloti (quelli ufficiali) ci sono. Non saranno ancora maturi per vincere un campionato, ma per le gare sono prontissimi, soprattutto Oliveira che riesce ad avere più visione del funambolico Binder.

Honda? “se Marquez si party”. Tutto è sempre nelle mani di Marc. Policio Espargaro ha lamentato pubblicamente di trovarsi in una situazione tecnica simile a quella in cui si era trovato nei primi tempi KTM. Un affermazione forte soprattutto perché Dani Pedrosa è passato proprio dall’altra parte.

Ci lamentiamo spesso della gestione piloti dei bolognesi ma se a Borgo Panigale si piange a Tokio non si ride proprio negli ultimi anni.

 

Moto2

Il figlio di Wayne ha già un posto sicuro nella classe maggiore per il prossimo anno. In Ktm lo hanno messo nelle condizioni di correre sereno e poter star davanti a quel cagnaccio che si ritrova a pranzo e cena nell’Hospitality KTM. Saranno verosimilmente loro due a giocarsi la gara, con i nostri italiani Bez E Diggia a provare a rompere le loro uova nel loro paniere.

Lowes si è perso un’altra volta e la sequenza di cadute di cui è stato protagonista gli ha tolto il piglio col quale aveva cominciato la stagione.

Sulla Moto2 ho una considerazione. Sino a inizio 2019 si parlava di gente come Baldassarri e Luthi in lotta per la vittoria finale. Dopo l’introduzione del gommone sono desaparecidi.

 

Moto3

Ahi Ahi! La direzione gara ha l’obbligo di stabilire regole e di fare un briefing pre-gara che resti nella storia.

Della parte sportiva sarà lecito ricominciare a parlarne dopo aver avuto la riprova che i ragazzini abbiano messo la testa a posto per quanto è possibile lo facciano degli adolescenti cresciuti ancora non troppo. Quanto accaduto a Barcellona è peggio di quanto accaduto al Mugello in termini di premeditazione. L’oggetto moto è già pericoloso di suo senza andarsela a cercare… figuriamoci cercandosela.

Buona gara a tutti

Salvatore V.

 

(immagine di copertina tratta da Motori magazine)

MOTOGP 2021- GP DI CATALUNYA BARCELLONA

Mugello-Montmelò. Una settimana di distanza e si continua a fare sul serio accendendo i motori sull’asfalto di un altro circuito “classico” della MotoGp. Lo si fa con la morte nel cuore e senza un ragazzino che in Toscana ha lasciato la propria vita inseguendo una passione.

Il mondo non si ferma, va avanti ed anche il Motomondiale segue la stessa regola. Ci si sarebbe potuti fermare almeno al Mugello?   E se fosse successo a qualcuno della classe maggiore come accadde con Simoncelli? Non entriamo nel merito: la polemica su un blog lascia il tempo che trova e mai cambierà lo stato delle cose. Bisogna andare avanti, ritrovare il sapore di questo dannato sport che ci ha regalato tante gioie ma anche parecchi dolori.

La stagione ha preso la piega franco-giapponese di Quartararo-Yamaha che con tre vittorie “lidera” la classifica generale: ben 24 punti di vantaggio su Miller che a sua volta precede le altre due Ducati guidate da Bagnaia e Zarco.

Sei gare sono sufficienti per poter intravedere una tendenza. Quattro vittorie Yamaha e due della rossa di Borgo Panigale potrebbero far pensare ad un netto vantaggio a favore della moto giapponese, ma non è così. La seconda Yamaha in classifica generale è quella di Vinales sesto a ben 41 punti dal suo compagno di box, mentre la classifica dei piloti Ducati (escludiamo Martin per ovvie ragioni) è molto più omogenea. A leggere i numeri viene subito all’occhio che Fabio ci stia mettendo molto del suo, vivendo un momento di grazia molto più duraturo di quei weekend spot che lo scorso anno ci fece vedere.

Quartararo è in forma strepitosa su una moto che funziona bene solo sotto le sue natiche, mentre la Ducati (udite udite) pare essere diventata la macchina più versatile in grado di andar forte in mano a tanti. Non sembra vero eh? Eppure si evince questo dalle gare portate a termine nel 2021.

I piloti rossi hanno qualcosa da recriminare, Pecco Bagnaia in primis. Manca la vittoria, manca quello step che lo possa portare a rendere al meglio portando anche a casa il risultato grosso in maniera continuativa. Ce la farà? Ce lo auguriamo tutti per il bene del ragazzo, della Ducati e del campionato.

Da “sommo” conoscitore della MotoGp non ho dato credito alcuno alla KTM per l’appuntamento del Mugello: e infatti….. Oliveira è andato (e anche bene) a podio dando l’impressione che le ultime modifiche fatte sulla moto austriaca possano permettere agli arancioni di tornare tra i primi in pianta stabile. La pista spagnola potrà essere sin da subito una cartina di tornasole e ci dirà se potremo annoverare gli austriaci tra i vincitori di tappa 2021.

Tra la Toscana e Barcellona Morbidelli dovrebbe essere andato a farsi un tuffo nell’acqua di Lourdes dopo questo sciagurato inizio stagione. E’ vero che se guidi uan moto “vecchia” e parti dal gruppo aumenti i rischi in fase di partenza, però capitano tutte a lui. Il fatto di non avere una moto ultima generazione quest’anno è molto più penalizzante considerati i distacchi minimi che in griglia troviamo. Perdere pochi decimi in una delle varie sessioni significa faticare troppo sia in qualifica che in partenza: ormai la stagione ha preso una piega irrecuperabile.

Honda.. no Marquez no party.

Devo ripetermi. Il discorso sulla RCV andrebbe approfondito, perché qui si tratta ormai di scelte strategiche sbagliate che affondano le radici negli anni passati. La vittoria manca dal 2019, e dobbiamo andare a ritroso sin al 2017 per ritrovare un pilota che non sia Marquez vincente su una moto dell’ala dorata. Parliamo addirittura di Pedrosa, e dobbiamo tornare a cinque anni fa ed alla vittoria estemporanea del 2016 di Jack Miller per trovarne uno non griffato HRC. Dove è finita quella moto che andava bene per tutti e per tutte le stagioni? Puntare su un solo uomo ha pagato fino a quando Marquez ha retto. Sono scelte, più o meno consapevoli ma pur sempre scelte.

****ERRATA CORRIGE**** Dalla regia mi suggeriscono che Cal vinse in Argentina 2018 su Honda. Il senso del discorso cambia poco perchè fu una gara ad eliminazione. Ma per la precisione va detto.

Suzuki in ripresa e Aprilia alla quale manca l’ultimo piccolo passo completano il quadro dei partecipanti. Sarà la volta buona per vincere la seconda gara della carriera per Mir che a Barcellona è di casa? Magari anche Rins deciderà di restare in piedi? Aleix Espargararo tirerà fuori dal polso destro la prestazione della vita a casa sua?

 

MOTO2

I due galletti del team Ajo ormai sono diventati padroni della specialità. Sam Lowes non si sta smentendo neanche quest’anno, alternando prestazioni monstre a scivolate assurde che pesano sulla classifica.

Gli italiani, surclassati a casa loro, dovranno vincere in trasferta. Hanno le moto per farlo sia Diggia che Bezzecchi.

 

MOTO3

Un compagno di giochi in meno… altro non serve dire.

 

Salvatore V.

(immagine di copertina tratta da funonalisitecnica)

MOTOGP 2021-GP D’ITALIA MUGELLO CIRCUIT

Dopo un anno di assenza causa forza maggiore si torna a correre su uno dei tracciati preferiti dai piloti e dai tifosi.

Le colline toscane accoglieranno la festa delle Moto più performanti del mondo seppur mancheranno il colore ed il calore del pubblico. Niente tribune inondate di giallo e di rosso a festeggiare i nostri portacolori ma questa è la realtà, meglio farsene una ragione ed accontentarsi dell’immagine di copertina.

Forse è stato il Mugello stesso a tradire lo scorso anno il mondo dei motociclisti, ammaliato dalle sirene di quella F1 che l’ha sedotto e abbandonato a se stesso…

Ma non importa, i motociclisti sanno perdonare in virtù dello spettacolo che questo tracciato è sempre in grado di regalare.

Ad oggi le previsioni del tempo danno buone probabilità di pioggia, la stessa che potrebbe cambiare le carte in tavola e l’equilibrio tra uomini e macchine.

A prescindere dalle condizioni atmosferiche i favoriti d’obbligo restano quelli che tengono in mano il manubrio di una rossa italiana. Sono proprio i ducatisti e la Ducati i maggiori indiziati per la vittoria finale. E’ la pista di casa, il posto dove nelle ultime tre edizioni sono stati in grado di vincere (e bene) con tre piloti diversi, indice che la Desmosedici ben si adatta alle caratteristiche di quest’asfalto e queste curve. Se dovesse piovere sarebbe indifferente: la rossa bolognese va storicamente bene sull’acqua ovunque, figuriamoci in Toscana.

In caso di vittoria di Miller il pilota australiano eguaglierebbe un record di tre vittorie di fila su una rossa che solo il grande Casey riuscì a realizzare nel 2007 e a replicare nel 2008: difficile ma non impossibile per Jack in stato di grazia almeno quanto la moto che inforca. Per Ducati potrebbe anche realizzarsi un sogno ancora più grande, ovvero quello di riempire tutto il podio per la prima volta nella sua storia. Mai come quest’anno questo è possibile, sia per le prestazioni della moto che per quelle dei piloti: Miller, Bagnaia, Zarco hanno le medesime possibilità di vittoria per svariate ragioni, quindi potrebbero finire in una volata a tre con Dall’Igna attaccato a tutto il ferro che trova pur di non vederli ammucchiati per eccesso di foga.

Fatta questa premessa vincerà qualcun altro……

Chi? Non si può non tenere conto dei piloti Yamaha per ovvie ragioni di performance della moto di Iwata ma anche di motivazioni personali da parte di Quartararo che deve restare in testa in classifica generale, di Vinales che la deve smettere di giocare con l’altalena, di Morbido che respirerà aria di casa dopo aver cominciato malissimo questo 2021. Nutrire speranze di vittoria per il quarto alfiere mi pare ottimistico. Però che bello sarebbe vedere Rossi vincere al Mugello e dichiarare a caldo che dopo la vittoria non correrà più manco il prossimo GP?

Le Suzuki potrebbero (forse sarebbe meglio dire dovrebbero) cominciare a riscattare il modesto avvio stagionale. Rins e Mir si dovranno pur svegliare, perché la moto funziona e loro non possono aver disimparato a guidare senza Brivio nel box.

Occhio a Marc Marquez. Un’introduzione che si rispetti non può esulare dal contemplarlo. In Francia il leone ha riassaporato il gusto della conduzione di una gara. Ok, erano condizioni particolari, ma sta tornando su pian piano, in sella ad una moto che senza la sua guida tecnica si è persa per strada. E’ tornato al telaio 2020 col quale aveva comunque fatto i test di due inverni fa e che “conosce” meglio del 2021. Magari non vincerà, ma l’aria delle colline toscane gli è sempre piaciuta.

Aprilia? Non dovrebbe andar male affatto, anzi. Conoscendo anche i granelli di sabbia mischiata alla ghiaia del tracciato toscano, potrebbe far molto bene e magari puntare al primo podio nel caso di un weekend di grazia di Espargaro.

Chi scrive non crede in Ktm che dopo lo scorso anno sembra persa per strada. La buona prestazione di Petrucci in Francia è soprattutto figlia delle condizioni particolari e dell’attitudine del pilota piuttosto che da motivazioni tecniche importanti. Danilo tornerà sulla pista laddove ha perso la sua illibatezza, ma difficilmente potrà far meglio che restare in zona punti.

Questo è il periodo dell’anno in cui si intensificano le trattative per il mercato piloti ed è stato in passato teatro di ufficializzazioni più o meno importanti. Ducati ha deciso di rinnovare Miller addirittura prima del fine settimana, ma le notizie più “croccanti” potrebbero arrivare dal neonato team VR46. Si è ancora in ballo sulla scelta della moto, con notizie che si rincorrono da ormai settimane e che hanno portato da un Aprilia quasi certa passando per Yamaha sino ad un accordo con Ducati per poi risentire affiorare il nome di Yamaha. Legata a questa scelta potrebbe scatenarsi una reazione a catena per gli altri team: vedremo.

 

Moto2

Sembrava un campionato scontato dopo le prime gare, con Sam Lowes che pareva inarrivabile. Ed Invece? Sam si è già perso per strada permettendo ai suoi avversari di sopravanzarlo, collezionando solo 16 punti nelle restanti tre. In testa alla classifica c’è quindi un rookie di nome Raul Fernandez che si è messo in testa di fare solo un campionato di Moto2 vincendolo per poi essere promosso alla classe regina. Avrà da vedersela prima di tutto con il suo teammate Gardner, a cominciare da questa domenica.

Per la vittoria di tappa non bisogna dimenticarsi che sia Bezzecchi che Diggia possono alzare i toni ed imporsi sul tracciato che adorano entrambi.

 

Moto 3

Il fenomeno Pedro Acosta si è abbattuto come un uragano su questo campionato. Dopo sole cinque gare ha più del doppio dei punti del secondo in classifica. Uno strapotere di questa portata nella classe dei ragazzini non si vedeva da tempo immemore.. e per fortuna che a Le Mans ha fatto un mezzo passo falso. Lo spettacolo non mancherà perché la pista si presta ai giochi di scie, agli incroci nelle esse veloci, alle staccate all’ultimo respiro. Insomma tutte cose che i ragazzi terribili della Moto3 adorano.

Acosta e gli italiani i favoriti.

 

Buona gara a tutti.

 

Salvatore V.

 

(Immagine di copertina tratta da moto.it)