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VERSTAPPEN VINCE IN FRANCIA, LECLERC SBATTE.

Al Paul Ricard c’è sempre un gran caldo. E quando l’Europa meridionale è vittima degli effetti del riscaldamento globale, a Le Castellet fa ancora più caldo.
La gara che rappresenta il giro di boa del mondiale di Formula 1 2022 si disputa con temperature che definire torride è un eufemismo. E non solo per questioni climatiche, ma anche per la incredibile lotta che si sviluppa in pista fra Red Bull e Ferrari, con Verstappen e Leclerc che si disputano la pole position sul filo dei centesimi, e il monegasco che riesce a distanziare il rivale grazie anche alla scia fornitagli dal compagno Sainz, relegato in ultima fila per avere utilizzato il quarto motore della stagione.

Gli sviluppi portati dalla Ferrari sembrano funzionare molto bene, mentre lo stesso non si può dire per quelli portati dalla Red Bull, smontati già il venerdì.  Ma il lavoro del sabato pare avere portato Verstappen ad un ottimo livello per quanto riguarda il passo gara. 

Si spengono i semafori e i due in prima fila scattano senza problemi. Chi parte meglio di tutti è però Hamilton, che supera Perez e per poco non affianca Verstappen.

Al duo di testa bastano pochi giri per mettere a distanza gli avversari. Leclerc però non riesce a scrollarsi di dosso Verstappen, che, grazie al DRS, gli resta attaccato agli scarichi. Al giro 6 Charles commette un errore e Max lo affianca dopo Signes, ma non riesce a passarlo. Il ferrarista sembra essere già al limite.

Ma in realtà non arrivano ulteriori attacchi, e al giro 11 iniziano i problemi di gomme per l’olandese, mentre il suo compagno di squadra Perez si fa raggiungere da Russell. Nel frattempo Sainz, partito con gomma dura, è risalito fino alla decima posizione.

Al giro 14 Verstappen esce dalla zona DRS. Evidentemente Leclerc ha, fino a questo momento, gestito le gomme. E al giro 17 Max effettua la sua prima sosta per montare gomma dura, rientrando subito alle spalle di Lando Norris. 

A Charles viene comunicato che la gomma dura è di 2 decimi più lenta di quanto ci si aspettasse. Interessante notare che la Ferrari ha a disposizione due treni di gomme medie nuove, mentre la Red Bull ne ha solo uno, e, in caso di due soste, sarà quindi costretta a fare due stint con la gomma più dura.

In un solo giro, Max si ritrova virtualmente davanti, ma la cosa è irrilevante perchè Leclerc finisce la sua gara contro le barriere. 

Esce la Safety Car, e tutti, tranne Verstappen, effettuano la loro sosta. 

Si riparte senza emozioni con Hamilton secondo dietro all’olandese. Chi è indiavolato è Sainz, che sfrutta la sua gomma media per risalire fino alla quinta posizione. Ma per allietare ulteriormente la giornata della Ferrari, gli vengono appioppati 5 secondi di penalità per unsafe release.

Carlos non si perde d’animo, e con un sorpasso all’esterno supera Russell e si prende anche la quarta posizione. Verstappen è solo 7 secondi più avanti, con ancora 21 giri da percorrere, e i 5 secondi di penalità da scontare. Ma quando lo spagnolo arriva dietro a Perez, la sua rimonta imperiosa si ferma, e dopo un conciliabolo con il suo box, che gli dice che non ci saranno altre fermate, decide di andare all’attacco del messicano. Dopo un duello durato diverse curve lo passa. Ma subito dopo viene fatto fermare ai box, e, scontando  anche la penalità, rientra alle spalle di Ricciardo, in nona posizione.

Quando mancano 4 giri alla fine, la macchina di Zhou si ferma in una via di fuga, e viene attivata la Virtual Safety Car. Nel momento in cui viene disattivata, Perez si addormenta e Russell lo supera prendendosi il gradino più basso del podio. Ma il messicano si risveglia improvvisamente, e passa gli ultimi giri tentando di riprendersi la posizione, cosa che non gli riuscirà.

Finisce così con Verstappen che si porta a casa la settima vittoria stagionale, e, con essa, una grossa ipoteca sul mondiale. Secondo un felicissimo Hamilton, al trecentesimo gran premio, seguito dal compagno di squadra Russell. Quarto Perez, autore di un week-end molto sotto tono. Quinto Sainz, che si prende anche il giro veloce. E, senza la penalità, il terzo gradino del podio sarebbe stato suo. Sesto si piazza il sempre ottimo Alonso, poi Norris, Ocon, Ricciardo e Stroll a completare la zona punti.

Fra solo una settimana il mondiale farà tappa in Ungheria, una pista che, sulla carta, dovrebbe essere favorevole alla Ferrari. Ma la F1-75 ha dimostrato in Francia di essere ormai la favorita in qualsiasi tipo di circuito. Anche se per rivedere il mondiale a Maranello bisognerà, probabilmente, aspettare almeno ancora un altro anno.

P.S. negli anni Ottanta ci fu un pilota di lingua francese che a causa di problemi di affidabilità e di suoi errori perse 3 mondiali consecutivamente, ma ne vinse poi 4. Sto ovviamente parlando di Alain Prost. L’errore di Charles di oggi ci può stare per un pilota che è alla sua prima stagionse con una macchina veramente vincente. L’importante è che la Ferrari continui a fornirgli una vettura all’altezza e, vista la storia degli ultimi 15 anni, questa è la vera incognita.

P.S. 2 “L’acceleratore non c’entra niente, non voglio spostare l’attenzione, io non posso fare questi errori. Fra Imola e qui sono 32 punti persi per colpa mia”. Il pilota di lingua francese di cui al p.s. precedente, spesso tirava in ballo chiazze d’olio che c’erano solo per lui. In questo, era molto simile a tanti colleghi dell’epoca che avevano un campionario di scuse infinito da utilizzare quando commettevano qualche stupidaggine. All’epoca ce la potevano raccontare, perchè la tecnologia non portava lo spettatore fin dentro la macchina. Ma, forse, i ragazzi di oggi sono anche più sinceri.

* Immagine in evidenza dal profilo Twitter @F1

F1 2022 – GRAN PREMIO DI FRANCIA

Non c’è due senza tre?

Se lo staranno domandando in quel di Maranello, reduci dalle due vittorie consecutive in Gran Bretagna e Austria. La Scuderia non vince tre gare di fila dal 2019 (2008 furono quattro di fila) quindi si capisce bene che è uno scenario al quale non sono abituati da un pò di tempo.

Nel 2021 il GP di Francia fu terribile per i rossi ma quest’anno le cose dovrebbero andare molto meglio, almeno sulla carta. Prevista infatti l’introduzione di una nuova ala posteriore a maggiore efficienza aerodinamica, in modo da ridurre il drag e avvicinare ulteriormente l’efficienza aerodinamica in rettilineo che è da inizio stagione una delle armi principali della Red Bull.

Il manto stradale molto liscio del Paul Ricard farà un favore a Mercedes che dovrebbe soffrire meno di porpoising e quindi avvicinarsi a Ferrari e Red Bull ma anche queste ultime potranno beneficiarne permettendosi assetti più estremi in termini di vicinanza del fondo vettura al suolo.

immagine da funoanalisitecnica.com

Dall’altra parte però potrebbe esserci una penalità in vista per Sainz, reduce dal “barbecue” della sua PU nel GP di Austria. Non è ancora strettamente obbligato a tale scelta ma l’introduzione di una nuova PU con nuova parte ibrida (come la PU che Leclerc ha smarcato in Canada) e la relativa facilità di sorpasso che il Paul Ricard permette, ne fanno un’eventualità abbastanza concreta.

Red Bull ha l’obbligo di risollevarsi dopo la brutta gara in casa. Degrado gomme eccessivo e l’essere stati passati in pista tre volte da Leclerc sono stati un incubo e il Gp di Francia sembra essere la giusta location per il riscatto.

Saranno previsti aggiornamenti al fondo della RB18 in chiave normativa anti-porpoising, di flessibilità del fondo e di miglioramento della guidabilità della monoposto sull’asse posteriore. A questo si aggiunge la naturale propensione alle alte velocità in rettilineo e nelle curve veloci che ne fanno una avversaria più che temibile.

Anche Mercedes attende con ansia il Paul Ricard, dove potrà permettersi di viaggiare più bassa e sfruttare meglio il suo particolare (e brutto) corpo vettura.

immagine da motorlat.com

In più si parla insistentemente di una misterioso aggiornamento “invisibile” che dovrebbe dare una mano alla W13. Probabilmente si tratta dei bastoni tra le ruote che Wolff e compagnia stanno mettendo a Ferrari e Red Bull in termini di flessibilità del fondo…

Gara di casa questa volta per Alpine che ci tiene a fare bella figura. Seppur staccatissimi dalla vetta, Ocon ha portato a casa un ottimo quinto posto in Austria e l’intenzione è quella quanto meno di ripetersi sul circuito di casa. Alpine che porterà diversi aggiornamenti, facendo storcere un pò il naso ad Alonso che vorrebbe concentrare già sforzi e risorse per la vettura del prossimo anno.

immagine da motorsport.com

Considerando lo stato di forma è d’obbligo mettere la Haas tra le pretendenti al piazzamento a punti. La vettura sembra aver acquisito una base di performance molto più stabile che in passato e lo dimostra anche la rinascita di MIck Schumacher, che con gli ultimi due Gp sta allontanando lo spettro del licenziamento a fine anno. La PU Ferrari potrà dare una grossa mano al Paul Ricard, affidabilità permettendo.

Per Alfa Romeo invece fanno parlare più i rumor di acquisizione da parte di Audi a partire dal 2026 che per i risultati in pista. La monoposto è valida ma per un motivo o per l’altro non riesce a ottenere i risultati sperati. Anche loro potranno avvantaggiarsi della PU Ferrari al Paul Ricard, a patto di fare qualifiche decenti e non incappare in tremendi incidenti in gara…

Il trio Aston Martin – Alpha Tauri – McLaren è ancora in cerca di una chiara definizione in questo mondiale. Performance molto altalenante (McLaren), a volte inesistente (Aston Martin) e piloti che ci mettono del loro per complicare le cose (Il duo Alpha Tauri e Ricciardo).

Per fortuna la McLaren ha Norris che spesso riesce  a sopperire alle mancanze della monoposto mentre per gli altri, soprattutto Ricciardo è notte fonda al punto da paventare una possibile sostituzione a fine anno.

Williams spera che il fondo liscio del Paul Ricard sia un toccasana anche per le sue prestazioni. Previsti anche diversi aggiornamenti per permettere alla FW30 di avvicinare la zona punti.

Pirelli porterà le mescole C2, C3 e C4 che saranno messe a dura prova dalle alte termperature che sono previste nel weekend. Ochchio quindi anche alle PU che saranno messe sotto stress.

Penultima gara prima della sosta estiva e non si fa che parlare di quello che potrà succedere a fine Agosto, quando le direttiva FIA sul porpoising e la flessibilità del fondo piatto saranno operative.

Ora, il fatto che da qualche gara il porpoising sia molto limitato non ha fermato la Fia dall’emanare una direttiva che, diciamocelo chiaramente, è stata fatta solo perchè Hamilton si è prodotto in patetiche sceneggiate da “vecchietto con la sciatica” a fine gara, mostrando a favore di telecamera la sua sofferenza dopo una gara passata a saltellare allegramente nella sua W13. Salvo poi ringalluzzirsi all’improvviso al GP successivo quando è stata ora di salire sul podio.

immagine da motorbox.com

E anche quella sul fondo piatto “flessibile” sembra aver solleticato le attenzioni della FIA ben di più dell’ala anteriore di gomma della W13 che flette alle alte velocità in rettilineo. Sarà che il potere politico della Mercedes è ancora preponderante in F1 o per il fatto che un loro ex-dipendente ha fatto direttamente il salto come nuovo segretario generale per lo sport e direttore esecutivo, in pratica il punto di contatto tra i team e la FIA.

Red Bull e Ferrari a parole non si dicono preoccupate dell’impatto delle nuove direttive sulla performance delle loro monoposto, sperando che la pista dia ragione della loro sicurezza in merito.

In ogni caso la vicenda non fa che gettare ombre sull’effettiva imparzialità che un organo come la FIA dovrebbe avere verso tutti i team. Imparzialità che, adducendo motivazioni francamente risibili come il porpoising pericolo per la sicurezza e la salute dei piloti e fondi flessibili che vanno contro lo “spirito del regolamento” (ci risiamo…), sembra essere messa a dura prova.

Non resta che aspettare il responso della pista per capire se quel poco di fiducia che gli appassionati, quelli veri, ancora hanno in questo sport sia fondato o ormai è ora di buttare il ferro a fondo e occuparsi di altro.

*immagine da gpfrance.com

Rocco Alessandro

 

F1 2019 FRENCH GP: AN INTRODUCTION

Bisogna ammettere che Liberty Media/FIA sono davvero dei geni del male. Uno pensa che una vittoria di Vettel e della Ferrari in Canada possa riaccendere le speranze di avere un mondiale un po’ meno monocromatico rispetto a quanto visto fino a questo momento.

E in effetti la vittoria dei “rossi” arriva ma viene derubricata a secondo posto per una inflessibile eppure stolida decisione dei commissari di gara che puniscono Vettel per una manovra difensiva al limite che in altri tempi, quelli degli idoli dei piloti di oggi, sarebbe stata accompagnata da un banale commento quale “It’s racing…”.

La genialità (involontaria?) del dinamico duo LM/FIA sta proprio nell’aver creato un caso mediatico con inevitabile coda polemica e ricorsuale che ci accompagnerà per molto tempo. E fa arrivare i due protagonisti e relative squadre con una dose di tensione extra rispetto al solito. Più tensione, più interesse, più battaglia. Il tutto con il filotto di vittorie Mercedes ininterrotto da inizio stagione.

Il precedente dello scorso anno, tra l’altro, fa bene sperare il suddetto dinamico duo, quando Vettel centrò Bottas dopo lo start rovinando la sua gara e prendendo una penalità. Un eventuale “incontro ravvicinato” tra i piloti dei due team andrebbe tutto a favore di un’esacerbazione dei rapporti tra Ferrari e Mercedes e relativi sottoposti. Carey/Todt già si sfregano le mani…

immagine da it.eurosport.com

Al di là di queste vanesie speculazioni, il Gp di Francia potrebbe essere interessante giusto nelle fasi dopo lo start. Anzi, l’ottima prestazione Mercedes a Montreal fa capire quanto più la Mercedes sia migliorata nei suoi punti deboli rispetto alla Ferrari.

Vero che in Francia le rosse si presenteranno con qualche novità aerodinamica che anticipa un ben più corposo aggiornamento previsto per Silverstone, ma non sembra abbastanza per affermare che possano essere assolute protagoniste al pari di Mercedes.

Il menomato circuito del Paul Ricard è un circuito da medio carico, con tratti ad alta velocità (peccato per il rettilineo del Mistral troncato a metà da una chicane…), curve lente e una in appoggio ad alta velocità, con almeno tre frenate importanti. Il tutto necessita di una monoposto con bilanciamento aerodinamico, buona trazione e stabilità in frenata con rischio di bloccaggi.

La recente riasfaltatura ha reso il manto stradale più liscio e quindi più gentile nei confronti delle gomme, ma una grossa incognita saranno le temperature che potrebbero aumentare il degrado, considerando che sono previste temperature atmosferiche piuttosto alte.

Pirelli ha scelto di portare le specifiche C2, C3 e C4, in pratica medium, soft e ultrasoft in specifica 2018, sempre con l’obbiettivo di poter permettere ai piloti di minimizzare l’impegno nella gestione degli pneumatici in gara.

immagine da press.pirelli.com

Dal punto di vista del numero di set scelti, Ferrari e Mercedes si sono perfettamente copiati, seguiti da Gasly mentre Verstappen ha optato per un treno di C3 in più. Come successo in Canada, si proverà la possibilità di passare il taglio in Q2 con la C3 in modo da assicurarsi una gara con un solo pit stop. I team del mid-field si sono tendenzialmente orientati su mescole più morbide.

Importante sarà evitare di raffreddare le gomme anteriori nel lungo rettilineo del Mistral e di evitare il graining della gomma più sollecitata, l’anteriore sinistra. Rispetto a Barcellona abbiamo pressioni di gonfiaggio sensibilmente più alte, 0.5 psi in più.

Ancora una volta, l’occasione sembra ghiotta per la Mercedes e Hamilton per quanto riguarda la vittoria e l’incrementare ulteriormente il vantaggio di punti sull’immediato inseguitore Bottas.

Come già detto, Ferrari porterà qualche aggiornamento aerodinamico e la caratteristica di avere poco drag in rettilineo accoppiata alla potente PU potrebbe consentirle di avvicinarsi alle prestazioni Mercedes.

Red Bull dovrebbe portare aggiornamenti sia di motore che di aerodinamica, consentendole di avvicinarsi a Ferrari, in una situazione simile al Gp di Spagna. Renault si aspetta molto dal Gp di casa, in quanto farà esordire corposi aggiornamenti di aerodinamica che, secondo le aspettative, dovrebbe consentirle un bel salto prestazionale.

Binotto ha già messo le mani avanti affermando che questo Gp assomiglia molto di più a quello di Spagna che a quello canadese. Ergo, differisce ancora nel tempo una ormai sempre più improbabile riscossa ferrarista in ottica mondiale. Rumors indicano che a Silverstone ci sarà una Ferrari sostanzialmente diversa, con più carico e più drag, vedremo che frutti porterà tutto questo lavoro.

Dall’altra parte della barricata gli anglo-tedeschi non devono fare altro che proseguire nel lavoro che hanno già sapientemente messo in campo da quest’inverno. Sono stati cani da caccia l’anno scorso e sono lepri quest’anno, due situazioni che sanno gestire bene, per cui non ci si devono aspettare “regali” inaspettati.

Chiudiamo con una “curiosa” polemica aperta da Kubica nei confronti della sua squadra, accusandola più o meno velatamente di favorire le prestazioni di Russell a discapito delle sue. In questi casi il rischio di apparire ridicoli è alto e se non fosse per la specchiata professionalità del pilota polacco, sarebbe scontato bollare il tutto come una sciocchezza. In ogni caso è l’ennesimo aspetto negativo della stagione di Kubica, che, al di là della pochezza delle Williams sembra davvero aver poco da dire nella sua seconda parte di carriera in F1.

*immagine in evidenza da ilpost.it

Rocco Alessandro