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WSBK 2021 – ROUND D’ARGENTINA

Uno dei mondiali più incerti degli ultimi 10 anni si avvia alla sua penultima tappa in Argentina, sul tracciato di San Juan Villicum.

E ci si mette anche l’esotica location ad aggiungere variabili, molto sgradite, sul piatto della bilancia.

L’asfalto del tracciato diede molti problemi nel 2019, con sei piloti che si rifiutarono di correre gara 1 e sembra che il problema non sia stato del tutto superato.

Inoltre, per tutti i team ci sono grossi problemi legati alla logistica e ai costi di una trasferta che, già onerosa in condizioni normali, diventa un salasso in tempi di pandemia, voli aerei contigentati, quarantene varie ed eventuali.

Un solo dato a riguardo: il team Puccetti ha fatto sapere che se normalmente il costo di una trasferta del genere è di circa 20k euro, quest’anno si è passati a 60k euro, tre volte tanto…

Non sorprendono quindi le numerosi defezioni di team del mondiale SBK e SSport, soprattutto di quelli più piccoli e costantemente con l’acqua alla gola.

Vedremo in quanti effettivamente si presenteranno in pista per le prime prove libere del venerdì ma di sicuro non si parte proprio con il piede giusto e al momento i responsabili del WSBK non ne escono benissimo…

immagine da formulapassion.com

Si riparte dallo scivolone di Toprak in gara 2 a Portimao e un mondiale riaperto tra le frecciatine che i due contender e rispettivi team si sono lanciati a fine gara.

Il turco rimane con una race di vantaggio e potrebbe iniziare a marcare ad uomo Rea, “accontentandosi” di finirgli sempre dietro perdendo meno punti possibile.

Ovviamente, considerando i trascorsi e l’indole di Toprak, non sarà così e ci sarà battaglia anche in questo round.

Per Rea fondamentale a questo punto “l’aiuto” di qualche terzo incomodo che si metta tra lui e Toprak perchè altrimenti dovrebbe davvero vincere tutte e sei le gare che restano.

Lowes non sembra poter ricoprire questo ruolo, che invece è più adatto ad un Redding che in teoria è ancora in lizza per il titolo. Cinquantaquattro punti sono tanti ma considerando la situazione, non ci stupiremmo se si arrivasse in Indonesia con l’inglese ancora a portata di mondiale.

D’altronde ha poco da perdere e i due davanti potrebbero darsene così tante da lasciare punti per strada.

Il team mate di Toprak, Locatelli, potrebbe essere di grande aiuto alla causa del turco. Vedremo se riuscirà a stare vicino a Rea per potergli dare qualche grattacapo.

In Argentina torna Davies per i suoi ultimi due round della carriera in superbike. Questo fa sì che Baz abbia finito le “vacanze”. Peccato perchè aveva mostrato un adattamento così rapido alla Panigale da far pensare di rivederlo nel 2022 sulla stessa moto.

immagine da tuttomotoriweb.it

Ecco, invece correrà con una BMW ufficiale nel team Bonovo. Mi sembra l’ennesimo autogol made in Borgo Panigale, forse era il caso di puntare qualcosa in più sul francese, considerando anche il fatto che in Go Eleven c’è ancora un posto libero lasciato da Davies.

Uno che invece ancora non ci sarà in Argentina è Sykes, per non ben precisati motivi di “tempistiche legate agli spostamenti in Argentina”. Cosa voglia dire non lo so ma è un peccato non rivederlo in pista, attendentdo il round indonesiano. Al suo posto ancora Laverty.

Bautista è pronto a sparare le ultime cartucce in sella alla CBR-RR che proprio alla fine sta facendo vedere qualcosa di molto interessante. Potrebbe essere anche lui l’ennesima variabile tra Toprak e Jonathan? Ce lo auguriamo in nome dello spettacolo.

Rea ha l’imperativo di ridurre ancora il distacco da Razgatlioglu prima dell’ultimo round in Indonesia. Arrivarci con lo stesso distacco attuale consentirebbe al turco di prendersela comoda nelle ultime tre gare stagionali.

D’altro canto Toprak sarà di sicuro determinato a tentare di chiudere il discorso già in Argentina, o comunque di arrivare all’ultimo round con un vantaggio più rassicurante.

Considerando la tensione crescente tra i due non ci aspettiamo delle gare da “ragionieri” ma bagarre come ce ne è stata fino ad oggi. Con annessi colpi di scena. Aspettiamo soltanto lo spegnersi del semaforo.

*immagine in evidenza da racinghd.net

Rocco Alessandro

 

WSBK 2021 – ROUND DEL PORTOGALLO

Ultimo appuntamento del trittico iberico e sulla pista che, a mio parere, è una delle più belle del panorama mondiale, il circuito di Portimao.

Si arriva con il sultano Toprak saldamente in testa al mondiale, con una dimostrazione di forza disarmante a Jerez. Doppietta, leadership rafforzata e la consapevolezza che gran parte dell’esito finale di questo mondiale è nelle sue mani.

Dal punto di vista tecnico potrebbe soffrire il non avere più a disposizione la gomma più morbida che la Pirelli può fornire, almeno per questo round,  ma il turco quest’anno ha vinto e convinto anche in quelle piste in cui negli anni passati soffriva e in cui Rea faceva manbassa.

immagine da moto.it

Proprio Portimao è uno dei territori di caccia preferiti dal norirlandese che ha sempre lasciato ben poco ai suoi avversari.

Un Rea apparso in netta difficoltà a Jerez e che solo con la sua esperienza e tenacia ha evitato un tracollo verticale in gara 2. Anche per lui vale il discorso tecnico sulle gomme fatto prima ma con previsioni opposte: per lui è una bella notizia  il non avere più a disposizione la gomma più morbida, che rende la sua moto più difficile da gestire in ingresso curva.

Vedremo chi dei due si adatterà meglio, buttando sempre un occhio a quelli che potrebbero essere i veri arbitri del mondiale, i terzi incomodi quali Redding, Rinaldi e Locatelli.

Gli alfieri del team ufficiale Ducati hanno vissuto una stagione incostante tra alti e bassi, soprattutto Rinaldi. Portimao è una pista difficile per la durata delle gomme e questo potrebbe non essere il massimo per loro ma abbiamo visto come, soprattutto Redding sia capace di elevare il suo livello di guida nel corso del weekend.

immagine da motosprint.corrieredellosport.it

L’inglese sembra tagliato fuori dal poter vincere il titolo ma con più di 180 punti in palio è prematura darlo completamente per sconfitto.

Chi potrebbe fare davvero un bel gioco di squadra è Locatelli, ormai stabilmente ai vertici della categoria. Il team mate di Razgatlioglu ha dimostrato di potersela giocare e già qualche volta quest’anno ha fatto perdere punti preziosi a Rea.

Certo Portimao sembra la pista meno adatta, per difficoltà e per lo storico di Rea,  a mettersi in mezzo alla lotta tra lui e il turco ma è una possibile variabile della quale tenere conto.

Chi ci ha già vinto e sta andando sempre più forte è Bautista, splendido terzo in gara 2 a Jerez e sempre più nel vivo della lotta. Chissà che non si possa inserire anche lui nella lotta la podio andando a dare fastidio chi si sta giocando il titolo…

BMW dovrà ancora fare a meno di Sykes, alle prese con i postumi del botto del Montmelò, sostituito da Laverty. Anche Jerez è stata piuttosto mesta per la casa bavarese, con un settimo e un ottavo di Van der Mark. Verrebbe proprio da dire che la BMW si sta trasformando nella Honda di inizio stagione.

Inoltre ci sarà anche una BMW in meno in griglia dato che il team Bonovo non parteciperà alle trasferte in Argentina e Indonesia. Ultima gara del 2021 e forse per più tempo per Folger nel WSBK.

Chiudiamo con due belle e due brutte soprese di questa ultima parte di mondiale: Bassani e Baz, Gerloff e Haslam. Il primo , all’esordio e con team privato ha battagliato nelle prime posizioni anche a Jerez, pista a lui sconosciuta.

immagine da motosprint.corrieredellosport.it

Il secondo, vecchia conoscenza del WSBK e all’esordio nel 2021, ci ha messo pochissimo ad adattarsi alla sua nuova moto, chiudendo gara 1 al sesto posto. Mica male…

Nessun segnale di ripresa invece da parte di Gerloff, impantanato nei sui dubbi e sempre fuori dalla top10. A fargli compagnia Haslam, ancora meno giustificabile date le recenti prestazioni del suo compagno di squadra.

Tito Rabat rientra nel mondiale dalla porta di servizio, in sostituzione di Mahais con la kawasaki del team Puccetti.

*immagine in evidenza da promoracing.it

Rocco Alessandro

 

WSBK 2021 – ROUND DI SPAGNA

Seconda tappa del trittico iberico e un punto, un solo punto a dividere Rea e Razgatlioglu. Ce l’avessero detto a inizio stagione non ci avremmo mai creduto ma finalmente, dopo tanto tempo, abbiamo una vera lotta al vertice.

Si va a Jerez ancora con tutto in bilico, pronto a pendere da una parte all’altra, anche se a guardare bene, verrebbe da dire che l’inerzia del campionato è tutta a favore del turco.

Non fosse stato per il fuoco amico di Gerloff e per il guasto elettrico che ha ammutolito al sua R1 in gara 1 del Montmelò, con tutta probabilità Razgatlioglu si troverebbe in saccoccia almeno una quarantina di punti in più, un bel cuscinetto di punti sul quale, purtroppo per lui, non può contare.

immagine da insella.it

Al di là della questione “sfortuna”, il turco ormai va forte dappertutto e spesso più di Rea che invece deve lottare con una Kawasaki che non è più la spada degli anni addietro.

Una Kawasaki meno maneggevole e precisa rispetto a quelle passate che  non riesce ad essere del tutto gestita da Rea, che spesso ha rischiato di cadere e si ritrova di frequente a doversi accontentare di prendere punti (pesanti) piuttosto che attaccare per cercare la vittoria.

E, cosa più importante, ha trovato un avversario che lo mette sempre, sempre, sempre in difficoltà. Al confronto il 2019 contro Bautista fu una passeggiata…

Il vecchio leone in verde venderà carissima la pelle ma, non me ne vogliano i tifosi di Rea, sarebbe bello vedere Razgatlioglu mettere il sigillo su una stagione che lo sta consacrando come il nuovo che avanza.E poi, francamente, è il pilota più bello da vedere in pista, con uno stile di guida spettacolare eppure molto redditizio.

Chi proverà a inserirsi, a maggior ragione dopo l’exploit catalano, saranno i piloti Ducati e non solo quelli del team Aruba.

immagine da insella.it

Redding, Rinaldi e Bassani hanno dato spettacolo al Montmelò prendendosi vittorie e podi e, in pratica consentendo a Razgatlioglu di riportarsi in vetta al mondiale.

Considerando che l’anno scorso Redding vinse gara 1 e gara 2 c’è da aspettarsi una Ducati come vera mina vagante nel decidere le sorti del mondiale piloti.

A ben vedere, anche a Redding mancano una decina di punti complice l’uscita involontaria in superpole race al Montmelò, altrimenti sarebbe ancora della partita. Sessanta punti sono tanti ma sperare è lecito.

Le altre due cenerentole del mondiale arrivano un pò con le ossa rotte. In BMW dovranno fare a meno di Sykes, uscito ammaccato da una brutta caduta con conseguente investimento da parte di Mahias. A conti fatti è andata di lusso all’ex campione del mondo. Con tutta probabilità sarà sostituito da Laverty.

immagine da motorcyclesports.net

In casa Honda si è festeggiato il terzo posto di Bautista in superpole race, una goccia di gioia in un mare di problemi in questo 2021. Spiace dirlo ma uno di questi è Haslam che è sempre più l’ombra del pilota che abbiamo ammirato non troppo tempo fa.

Comprensibile che la moto è quella che è e le motivazioni scarseggiano ma il weekend catalano è stato davvero sottotono, non proprio una bella notizia in vista di un rinnovo che non è ancora stato siglato.

Purtroppo anche Davies, al pari di Sykes, è uscito in barella dal Montmelò e con due costole rotte. Vedrà il round di Jerez in tv, sostituito da Loris Baz,  sperando di essere nuovamente “fit” per il round argentino.

E quelle di Argentina e (forse) Indonesia saranno anche le ultime gare di Davies in sbk e forse della carriera. Il pilota inglese ha annunciato ufficialmente il ritiro alla fine di questa stagione.

Se ne va quindi un grande protagonista degli ultimi 10 anni che ha avuto tante gioie e una sola grande “sfortuna”, quella di incontrare Rea sulla sua strada che gli ha precluso la conquista di un mondiale che sarebbe stato meritato.

Pilota veloce e generoso, con l’unica pecca di una costanza di rendimento non proprio eccezionale, lascia un vivido ricordo nel cuore degli appassionati e di quelli Ducati in particolare. In bocca al lupo Chaz!

immagine da livegp.it

*immagine in evidenza da motorbox.com

Rocco Alessandro

WSBK 2021 – ROUND DELLA CATALOGNA

Non bastassero i “trielli” di gare a cui ha abituato la F1 di recente, ovvero tre appuntamenti concentrati in tre weekend consecutivi, anche la SBK prende (malamente) esempio e propone a partire da questo venerdì il primo di tre round che con tutta probabilità saranno decisivi nell’assegnazione del titolo piloti.

Si parte col round di Catalogna sul circuito del Montmelò che tutti gli appassionati conoscono bene e su cui ormai si conoscono vita morte e miracoli.

Si arriva in Spagna con Razgatlioglu in vantaggio di sette punti su Rea e con qualche tensione tra i rispettivi team che preannunciano un weekend piuttosto “caldo”.

immagine da insella.it

E sì perchè la penalità fuori tempo massimo affibbiata al turco nella superpole race ha regalato la vittoria a Rea e ha accorciato il suo distacco in classifica di ben 6 punti, mica bruscolini in un confronto così serrato.

Penalità che, sebbene corretta a termini di regolamento, è sembrata esageratamente sproporzionata rispetto al presunto vantaggio di cui avrebbe goduto Razgatlioglu nel pizzicare la zona verde.

Insomma più uno sgarbo da parte del team ufficiale Kawasaki piuttosto che una legittima rimostranza per un evidente svantaggio subito in pista.

immagine da gpone.com

Ma tantè, non si torna indietro e il tutto non fa altro che far lievitare l’attesa per l’ennesimo duello sul circuito spagnolo. Pista ostica, con un degrado gomme molto accentuato e che proprio per questo motivo ci spinge a dare come favorito Rea sull’alfiere Yamaha in virtù di una guida più pulita e di una maggiore esperienza nel gestire questo aspetto.

Ma Razgatlioglu ormai sembra aver trovato il bandolo della matassa su ogni circuito e la sua abilità nelle frenate potrebbe essere un’arma in più in caso di una lotta fino all’ultimo giro.

Di sicuro entrambi non potranno sbagliare nulla, ogni passo falso potrebbe essere fatale per la conquista del titolo e le chance per recuperare sono sempre meno.

Considerando lo stato di forma e recenti risultati,i rispettivi compagni di squadra Lowes e Locatelli (con quest’ultimo che si fa preferire essendo all’esordio nella categoria) potrebbero essere una variabile importante nel fragile equilibrio tra i due in testa al campionato.

Uno che invece potrebbe non essere in questo pacchetto di mischia è Redding che ha già ampiamente messo le mani avanti, temendo la grande usura degli pneumatici e il fatto che non è proprio una pista in cima alle sue preferenze.

immagine da motorinews24.com

Insomma, almeno sulla carta si prospetta un weekend tribolato per i ducatisti, con Rinaldi che deve ancora compiutamente terminare la sua traversata nel deserto fatta di prestazioni francamante insufficienti.

E BMW e Honda? Se per i giapponesi, che vedranno partire Bautista a fine stagione, si aspetta solo la fine del campionato per cercare di risolvere definitivamente i problemi della CBR-RR, diverso è il discorso per la casa di Monaco di Baviera, ancora nel limbo dei “vorrei ma non posso”, a metà strada tra la gloria e la disfatta.

La storia di questo mondiale recita che il loro ultimo podio risale al round di Gran Bretagna, un pò poco per chi ambisce ai vertici della categoria e le caratteristiche del Montmelò potrebbero non sposarsi con quelle della BMW M 1000.

Ma in ogni caso, con quei due là davanti a scornarsi il podio rimane un affare complicato per quasi tutti.

L’oggetto misterioso di queste finale di campionato resta Gerloff, che dopo il pessimo round di Assen e la speronata a Razgatolioglu è praticamente scomparso dalla zona nobile della classifica. Un peccato per un pilota talentuoso ma decisamente irruento che ha sicuramente accusato il colpo dovuto alle tante critiche ricevute in merito al suo stile di guida.

Dovesse uscire dalla buca nella quale si è messo potrebbe essere anche lui un fattore nella lotta al titolo.

*immagine in evidenza da moto.it

Rocco Alessandro

 

 

WSBK 2021 – ROUND DELLA REPUBBLICA CECA

Ritorno alla normalità.

Rea è tornato prepotentemente in testa al mondiale, è già finita (per il momento) la rivoluzione turca e il tutto propiziato da un improvvido Gerloff, d’altronde si sà che gli USA son bravi a far fallire le rivoluzioni…

Facezie a parte, Razgatlioglu non è mai apparso nelle condizioni di poter arginare lo strapotere di Rea ad Assen, autore di una tripletta che non ammette repliche.

Quello che non poteva immaginare è di essere abbattuto dal fuoco amico alla prima curva di gara 2. Zero punti e Rea di nuovo in fuga. Hai voglia a sentire le scuse di Gerloff, ormai il danno è fatto.

Si presenta però subito una ghiotta occasione per il funambolo turco, si va a Most per il round della Repubblica Ceca. Un tracciato inedito su cui nessun pilota ha corso con queste moto, se si escludono Redding e Rinaldi in sella ad una V4S da concessionario.

Si parte tutti al buio dunque e potrebbero esserci delle sorprese. Difficile che Rea si faccia trovare impreparato al via della superpole e delle tre gare ma non si sa mai…

DI sicuro arriva a Most molto più sereno e con la consapevolezza di chi riesce sempre a tirarsi fuori da situazioni complicate. Come potevano complicarsi i rumors relativi ad un suo possibile passaggio in motoGP, al team Petronas che è ancora formalmente senza piloti per il 2022.

Sarebbe stata una bella occasione per mettersi in gico, seppur a 34 anni e dopo aver vinto di tutto e di più in superbike. Peccato.

In casa Yamaha invece non pensavano di avere un problema e invece ce l’hanno. Gerloff ha giocato un brutto tiro alle speranze di mondiale di Razgatlioglu ed è finito nel mirino delle critiche dei suoi colleghi per un comportamento un pò troppo irruento nelle primissime fasi di gara.

immagine da worldsbk.com

Most è occasione di riscatto per tutti, a patto di tenere a freno i bollenti spiriti consci del fatto che vale sempre il fatto che “le gare non si vincono alla prima curva”.

Segnali di rinascita ad Assen per i team Aruba Ducati, con Redding e Rinaldi che hanno sempre occupato almeno un posto del podio nelle tre gare. La vittoria manca però da due round di fila, una cosa inusuale e preoccupante per la casa bolognese, urge porre fine alla serie negativa.

Dopo il disastro di Donington era difficile fare peggio ma quanto meno si arriva a Most con molta più fiducia, anche se i giochi per il mondiale piloti sembrano ormai definitivamente chiusi.

Anche Honda arriva dal “brodino caldo ” di Assen in cui quanto meno sono riusciti gradualmente a migliorare la moto e a tirare fupri delle buone prestazioni, un quinto in gara 2 per Bautista.

immagine da sport-today.it

Certo non è chissà cosa ma di sicuro un passo avanti rispetto a quello a cui hanno abituato gli alfieri Honda da inizio stagione.

A Most invece arriva una BMW che fa come i gamberi, due passi avanti e tre indietro. Dopo il bel weekend di Donington, quello decisamente più opaco ad Assen, tra prestazioni scialbe e guasti meccanici che hanno spinto Van der Mark ad usare il serbatoio della sua moto come un pungiball.

Chissà che sull’inedito di Most non si allineino i pianeti e venga fuori una prestazione all’altezza delle (alte) aspettative della casa tedesca.

Intanto la RC Squadra Corse che corre con le BMW rinuncia anche al round ceco e quindi Laverty ancora a piedi. Si punta a tornare in pista a settembre ma la situazione sta diventando davvero imbarazzante.

Vedremo se il nuovo tracciato rimescolerà un pò i valori in campo regalando qualche incertezza in più. Di sicuro il cannibale in tuta verde si farà trovare pronto, sta agli altri cercare di metterlo in difficoltà.

*immagine in evidenza da imostecko.cz

Rocco Alessandro