Rea fa 85 in Argentina

Va in archivio anche l’appuntamento argentino del mondiale Superbike che ormai deve solo assegnare il titolo costruttori.
I risultati rispecchiano l’andamento di questo campionato:
Bautista dominatore dell’inizio evento ovvero la gara del sabato;
Rea protagonista assoluto delle due gare della domenica praticamente senza rivali con Alvaro in difficoltà;
Piccolo sprazzo per Davies per gara 2 di domenica tutto sommato bella da parte sua;
Yamaha a giocarsi le posizioni di rincalzo con un consistente Van Der Mark regolarmente davanti al suo compagno Lowes mentre le due “satellite” di Melandri e Cortese affondate nelle retrovie;
Sempre ottimo e combattivo Ragzatliogu autore di tre podi con una moto “indipendente”;
Sparite le Bmw e mai comparse le Honda.
Quindi tutto come da copione nonostante le aspettative di vedere qualcosa di diverso una volta chiusi i giochi mondiali.
Ma andiamo per ordine cominciando dalla gara del sabato che ha visto, meglio dire NON ha visto partire ben sei moto di una griglia abbastanza scarna già di suo. Davies, Laverty, Melandri, Cortese, Camier e Kyonari non hanno preso il via in quanto hanno giudicato pericolose le condizioni della pista. In effetti il tracciato era sporco fuori traiettoria ed i piloti hanno portato a termine una gara con un ritmo mediamente più lento di quasi 3 secondi a giro con punte di addirittura quattro….. Probabilmente, ribadisco probabilmente, avranno avuto ragione gli assenti. Sicuramente, ribadisco sicuramente, al sabato non è caduto nessuno dei partenti, quindi forse si è trattato di un esagerazione per coloro che hanno parlato addirittura di mancanza di requisiti per l’omologazione. Lungi dal dover giudicare per chi scrive comodamente da una scrivania, però mi sovvengono un paio di riflessioni.
1.Se il motivo dello “sciopero” è stata la mancanza di grip allora si dovrebbero anche abolire tutte le gare corse sul bagnato o semplicemente sull’umido.
2.Se il motivo dello “sciopero” era una carenza nelle infrastrutture come le vie di fuga o l’organizzazione dei soccorsi allora non si sarebbero dovuti schierare neanche la domenica quando la pista è diventata più veloce complice il calo delle temperature di aria ed asfalto.
Lo svolgimento della gara del sabato è stata la replica delle gare di inizio stagione quando Bautista si involava senza rivali dopo qualche piccola schermaglia iniziale con Rea. Il tutto faceva pensare ad una domenica tutto sommato semplice per Ducati che ancora spera nel mondiale Costruttori.
Invece il “cannibale” è salito in cattedra domenica, dominando entrambe le gare in modo apparentemente semplice. In gara 2 Bautista è apparso in terribile difficoltà con la gomma posteriore che l’ha mollato presto impedendogli di entrare nelle curve alla sua maniera e costringendolo ad una gara in difesa con una guida sulle uova sempre impacciato ad ogni ingresso curva e con una moto che si impennava una volta riaperto il gas. Il suo compagno di team è apparso molto più a suo agio e per qualche giro ha pur dato l’impressione di averne per andare a recuperare il fuggitivo Rea che, appena capito il pericolo, ha alzato il ritmo tenendo tranquillamente a debita distanza Davies.
Il podio è stato completato al terzo posto in tutte e tre le gare da Toprack il turco volante che con la sua moto clienti ha staccato il resto dei piloti, primo tra tutti Haslam sulla stessa Kawa di rea che appare sempre più un pesce fuori dall’acqua in questo campionato. Per lui si parla di un ritorno nel BSB e verrà sostituito da Lowes che quest’anno ha preso regolarmente paga dal compagno di marca quando questo era almeno all’80% delle sue possibilità dopo l’infortunio.
Il campionato è arrivato ormai all’ultimo appuntamento che si svolgerà in Qatar nel weekend del 24-26 ottobre. La Ducati è ancora in corsa per il titolo costruttori che manca a Bologna dal 2011, ovvero dai tempi di Carlos Checa e del team Althea. La pista potrebbe essere favorevole con il suo lungo rettilineo del traguardo e soprattutto perché conosciuta benissimo da Bautista che ci ha corso per anni in Motogp. Ma per centrare tale risultato servirà anche un Davies nelle condizioni migliori, altrimenti il digiuno iridato raggiungerà vette di durata inimmaginabili per la casa motociclistica che da questa categoria ha tratto buona parte del suo prestigio ed ha fatto la storia dello stesso.
Ci vediamo in Qatar.

Salvatore Valerioti

Immagine in evidenza tratta da motoblog.it