F2 MONACO 2022: VAMOS DRUGO!

Nel fine settimana appena trascorso è andato in onda sul circuito di Montecarlo il quinto appuntamento del campionato di F2 2022. E si è concluso come buona parte dei precedenti: Felipe Drugovich (MP) vince e gli altri, a partire da Theo Pourchaire (ART), spiegano. L’altro risultato più rilevante del weekend è stato la prima vittoria in F2 per Dennis Hauger (Prema), il campione in carica di Formula 3.

MONTE-CARLO, MONACO – MAY 26: Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) drives on track during practice ahead of Round 5:Monte Carlo of the Formula 2 Championship at Circuit de Monaco on May 26, 2022 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Drugovich conferma lo stato di grazia e conclude in testa una sessione di prove libere piuttosto combattuta (i primi quattro sono coperti da meno di un decimo). La sessione è stata sorprendentemente tranquilla, solo un paio di bandiere gialle per degli innocui lunghi.

MONTE-CARLO, MONACO – MAY 27: The car of Logan Sargeant of United States and Carlin (6) is prepared during qualifying ahead of Round 5:Monte Carlo of the Formula 2 Championship at Circuit de Monaco on May 27, 2022 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

I piloti disputano la qualifica in due tranche a causa della natura stretta e tortuosa del tracciato. Metà dei piloti disputerà le qualifiche nel Gruppo A, l’altra metà nel Gruppo B. Un gruppo stabilirà le posizioni nelle caselle pari dello schieramento, l’altro nelle dispari. Il pilota più veloce in assoluto partirà dalla pole (e stabilirà anche chi partirà dale posizioni pari e chi dalle dispari).

MONTE-CARLO, MONACO – MAY 27: Liam Lawson of New Zealand and Carlin (5) drives on track during qualifying ahead of Round 5:Monte Carlo of the Formula 2 Championship at Circuit de Monaco on May 27, 2022 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Clive Rose/Getty Images)

Il Gruppo A vede prevalere i piloti dell’academy Red Bull, con Liam Lawson (Carlin) che precede di un soffio Ayumu Iwasa (DAMS). Drugovich è terzo dopo aver condotto la prima metà di qualifica, ma una toccata a muro nel finale gli ha negato miglioramenti.

I piloti del Gruppo B hanno faticato a restare sugli stessi tempi del Gruppo A. La classifica è rimasta fluida per tutta la sessione e anche in questo caso la sessione si è conclusa con un incidente. Jake Hughes (VAR) entra troppo stretto nella prima delle Piscine, tocca il muro e disarticola l’alettone anteriore. Senza più direzionalità si schianta contro le barriere distruggendo la macchina. Grosso impatto ma pilota ok.

Nei secondi precedenti alla bandiera rossa Pourchaire aveva fatto in tempo a migliorare il tempo di Juri Vips (Hitech) senza però riuscire a battere quello di Lawson. Seconda posizione per lui. Da segnalare l’ottima prestazione di Enzo Fittipaldi, terzo del gruppo con la Charouz.

La qualifica si tinge di giallo poche ore dopo la bandiera a scacchi: i commissari scoprono che Lawson e Iwasa hanno concluso i loro giri senza rispettare la bandiera gialla causata da Drugovich. Come conseguenza, i loro tempi vengono cancellati e riceveranno una penalità in griglia in gara-1, mentre il brasiliano ritorna il primo del girone. Il suo tempo è comunque migliore di quello di Pourchaire, quindi conquista anche la pole position.

Mettendo insieme tutti i pezzi, la griglia di partenza vede Drugovich davanti a Pourchaire, Jack Doohan (continua il suo filotto di top-3 in qualifica), Vips, Lawson (ma ai fini della sprint race parte 11) e Fittipaldi. Daruvala è ottavo, mentre Boschung abbandona per un persistente dolore al collo (che lo aveva incapacitato già a Barcellona).

L’inversione della griglia premia con la pole Jake Hughes. L’inglese finora ha sempre guidato per scuderie scarse ma, in proporzione, con ottimi risultati. La sprint race costituisce l’occasione migliore per conquistare il primo podio ma la sua VAR si ammutolisce quando si spengono i semafori. E deve pure ringraziare la sorte per essere stato schivato da tutti i colleghi.

In testa c’è Hauger (Prema) seguito da Jehan Daruvala (Prema), Marcus Armstrong (Hitech), Fittipaldi e Vips. Pourchaire sorpassa Doohan nel corso del primo giro ed è sesto.

Il resto delle emozioni sono state regalate da Drugovich. Nella frenata verso Santa Devota viene tamponato da Roy Nissany (DAMS) e fora. Raggiunge i box, dove gli montano gomme da bagnato sperando nella pioggia. La quantità di acqua è minima, quindi rientra ai box con l’intenzione di ritirarsi ma gli arriva una penalità per speeding in pitlane.

Dopo aver capito che si è trattato di un problema tecnico del limitatore, ritorna in pista. Lo scopo è solo quello di risolvere il problema, quindi entra ed esce dai box solo per trovare una soluzione in vista della Domenica (peraltro montando le rain, per non sprecare treni di gomme slick). Aggiustato il guasto, può finalmente abbandonare la corsa. Ho visto gare più gloriose.

A parte il ritiro di Clement Novalak (MP) per una manovraccia di Iwasa alla Rascasse non si verificano cambiamenti nelle posizioni che contano. Il gruppo a volte si dilata e altre volte si concentra ma nessuno ha la velocità o la volontà di rischiare un attacco.

MONTE-CARLO, MONACO – MAY 28: Race winner Dennis Hauger of Norway and Prema Racing (1) celebrates in parc ferme during the Round 5:Monte Carlo Sprint race of the Formula 2 Championship at Circuit de Monaco on May 28, 2022 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Hauger conclude senza problemi particolari e conquista la prima vittoria in F2. Il dominatore del campionato F3 finora ha faticato (soprattutto in qualifica) ed è rimasto spesso invischiato in contatti o in situazioni sfortunate ma finalmente ha sbloccato il suo punteggio. Daruvala completa la doppietta Prema e Armstrong conclude il podio. Fittipaldi è ottimo quarto e precede il quartetto dei piloti in lotta per in campionato: Vips, Pourchaire, Doohan (gpv) e Lawson.

L’inizio della Feature Race è un deja-vu: sia Lawson che Nissany stallano all’avvio del giro di ricognizione (Mecachrome…). Partiranno dalla pitlane.

MONTE-CARLO, MONACO – MAY 29: Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) leads the field into turn one at the start during the Round 5:Monte Carlo Feature race of the Formula 2 Championship at Circuit de Monaco on May 29, 2022 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Drugovich parte in testa e controlla la corsa nel primo stint. Tutti i piloti di testa partono con le dure (in modo da essere liberi di fermarsi quando si verificano le condizioni più idonee, anziché essere vincolati dal consumo). Hauger è il solo a partire con le morbide e le mette a frutto sorpassando ben quattro vetture tra partenza e prime curve.

A un terzo di gara Amaury Cordeel (VAR) va a sbattere alla Rascasse. La conseguente SC neutralizza gli azzardi strategici e permette ai piloti partiti su dure di completare la sosta senza perdite di tempo. L’unico brivido, quando i commissari bloccano l’uscita della pitlane per spostare la VAR incidentata.

La seconda metà di gara si anima per alcuni duelli. In testa Pourchaire spinge come un forsennato per non lasciare a Drugovich neanche un attimo di pausa. Lawson (già 13°) continua la rimonta con qualche sorpasso. Una manovra al Loews su Clement Novalak (MP) si conclude con il ritiro del francese, che causa l’ingresso di una seconda SC.

Dopo la seconda ripartenza perdiamo Lawson, che fora e si ritira, ma Daruvala regala un bel sorpasso su Calan Williams (Trident). L’indiano era stato rallentato in precedenza da una sosta perfettibile.

Dopo 30 giri, Drugovich va a vincere su Pourchaire e Vips, che ha passato Doohan ai box durante la SC. Con la vittoria estende il margine su Pourchaire (32 punti) e scava un solco con Daruvala, terzo in classifica a -60 (!). In classifica costruttori la MP Motorsport precede la ART Grand Prix 135 a 106, in entrambi casi grazie al contributo quasi esclusivo delle prime guide. Viene da chiedersi perché il brasiliano non sia ancora sulle agende dei team di F1.

Continua il rapporto di amore e odio di Lawson con il Principato. L’anno scorso aveva vinto la sprint race con un sorpasso su Piastri (!!!) ma gli venne revocata per un’irregolarità tecnica. Quest’anno aveva dominato le qualifiche ma prima gli è stata tolta la pole per non aver rispettato le bandiere gialle (con conseguente penalità nella Sprint Race), poi stalla al via della Feature Race e infine si ritira mentre la zona punti era in vista. Poteva essere la gara della riscossa invece è successo l’opposto. Settanta punti di distacco sono già un divario quasi incolmabile.

Vips e Doohan hanno concluso dei weekend onesti ma per riportarsi in lotta dovranno ottenere di più. Adesso sono anche costretti a sperare in defaillances di Drugovich e Pourchaire, che però (episodi sfortunati come guasti o forature a parte) hanno disputato un campionato perfetto, finora. Per Daruvala il secondo posto di Sabato è stato neutralizzato dall’ottavo di Domenica. L’indiano gode di un’ottima costanza di risultati ma proprio per questo non riesco a immaginarlo uno sfidante per il titolo.

Tutte le immagini sono proprietà della Formula 2 e sono state tratte dal sito fiaformula2.com o dai suoi account social.

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya

 

MOTOGP 2022- GRAN PREMIO DI CATALOGNA

Nemmeno il tempo di godersi il Mugello che le moto tornano in pista in quel di Montmelò.

Il fresco (magistrale) vincitore del Gp italiano ha l’obbligo di dare continuità all’altissimo livello a cui è arrivato negli ultimi 3 appuntamenti. Non può permettersi di tirare il fiato nemmeno tra un turno di prove e l’altro. Pecco si è messo addosso by himself una situazione stressante, e da solo deve tirarsene fuori per non arrivare a fine anno pieno di rimpianti. La moto più “migliore” è sotto le sue natiche: è doveroso che ne tragga fuori il massimo perché quest’anno va così, ma l’anno prossimo chi lo può sapere?

Nelle due occasioni in cui ha vinto la gara,  il francesino della Yamaha gli è comunque arrivato dietro ad un tiro di schioppo, segno che ha capito contro chi lotta e che lo deve marcare stretto tutte le volte che gli è davanti.

In questo senso Fabio Quartararo ha dato testimonianza di essere maturato, facendo uno switch mica da poco. Le altre Yamaha servono giusto per rinfoltire il numero della griglia quindi, se vorrà riconfermarsi, non potrà che contare su se stesso.

Bagnaia (al contrario) è svantaggiato dalla classifica ma potrebbe essere “aiutato” dalle altre Ducati in pista. Bastianini, che ha il dovere di gareggiare per se stesso. Miller, che deve tornare a fare il Miller.  Ed infine i due Pramac hanno necessità di “arripigliarsi”. Con quella moto non è impossibile frapporsi tra il chivassese e Quartararo, a patto di tornare tutti in palla. Non necessariamente sempre e tutte le volte, ma queste sono le variabili che Fabio dovrà considerare. E lo è anche Aleix Epargaro: lo spagnolo sta facendo una stagione da urlo in groppa all’altra eccellenza made in Italy by Noale.

Gli altri?

Con l’assenza di Marquez, ed il clima che regna in HRC, la Honda fa numero quanto e poco meglio delle altre tre Yamaha solo perché sono quattro. In Suzuki sono riusciti nella storica impresa di prendere un grande condottiero e poi annebbiare il futuro a breve della sua truppa. In Ktm i lavori sono sempre in corso e non si gareggia sempre sul bagnato o in Portogallo. Le gesta dei due prodi VR46 in Toscana sono state frutto di una serie di situazioni favorevoli piuttosto che di un alto livello raggiunto in maniera definitiva.

Gli esperti dicono che sarà una gara di gestione gomme. L’asfalto di Barcellona è più scivoloso di altri e questo porta i pneumatici (si, “i” e non “gli”) a strapparsi più in fretta che altrove se troppo stressati. Quindi il vincitore sarà quello più bravo a trovare il compromesso giusto con il setup ed il polso destro, non necessariamente quello che sarà il più veloce in assoluto in pista. Ad oggi rischio pioggia nullo.

Buona gara a tutti.

(immagine di copertina tratta dal sito automotorinews)

 

 

Salvatore V.

BAGNAIA SUBLIME, QUARTARARO DA MONDIALE. MUGELLO POST GP

Un Pecco Bagnaia a dir poco sublime vince al Mugello, il Campione del Mondo in carica con una gara straordinaria chiude 2° e prenota il Mondiale. Marc Marquez si opera, Mondiale finito.

La notizia che ha sconvolto il weekend di milioni di appassionati è senz’altro la quarta operazione di Marc. Stagione finita, ennesimo countdown al suo ritorno. Ci auguriamo che possa tornare e non avere problemi, perché i suoi rivali vogliono batterlo in pista da Pilota sano, non a mezzo servizio.

LA GARA

Sembra che abbiano fatto una macumba in casa Ducati, il team clienti (Gresini) che fino all’altro giorno vinceva si ritrova ad inseguire l’altro team clienti (VR46). Sarà stata l’aria di casa, il ritiro del 46, il carburante o le gomme ma i due Piloti del team di Valentino andavano a bomba. Gara da incorniciare soprattutto per Bezzecchi che percorre molti giri in testa ed arriva davanti a Marini.

Scomparso dai radar il Team Pramac con Jorge Martin che è l’ombra di se stesso ed il solo Johan Zarco che salva il Team da una debacle. L’altro ufficiale Jack Miller ormai vive da separato in casa ed i risultati si vedono. 

Rimane il buon Pecco Bagnaia che almeno salva capra e cavoli ma si ritrova da solo a lottare contro un Fabio Quartararo indemoniato. E qui sfatiamo un mito… Non è vero che la Yamaha non va, anzi tutt’altro. In rettilineo teneva testa tranquillamente alla GP22 di Marini ed alla RS-GP di Aleix, quindi la YAMAHA VA. Il punto è che funziona soltanto quella di Quartararo, perché la seconda miglior Yamaha è quella del Rookie Darryn Binder… Dovizioso è in pensione, Morbidelli meglio non parlarne…

Cade Enea Bastianini. Stava risalendo fortissimo, ha pagato purtroppo le brutte qualifiche che ha fatto, perché il passo era veramente ottimo. Avrebbe preso il podio sicuramente…

In casa Suzuki stanno vivendo un dramma non indifferente, con entrambi i Piloti che si sono stesi nello stesso giro. Entrambi senza sella per il 2023 (non ci rimarranno) sono in una situazione davvero scomoda. Mir è vicinissimo alla Honda HRC, mentre Rins a mio avviso siederà sulla RS-GP del Team di Razali a meno che in Pramac non decidano di puntare sullo Spagnolo lasciando libero Jorge Martin di andare da LCR.

In casa Honda piangono e di brutto. HRC deve correre ai ripari perché senza Marquez (quello vero) non si cava il ragno dal buco. Pol Espargaró in netta crisi, si stende ed è ormai separato in casa senza neanche aver la certezza di un posto in MotoGP, Alex Marquez non sappiamo ancora cosa ci faccia in MotoGP e moto per il prossimo anno non ce ne sono, Nakagami ormai ha concluso il suo ciclo (è iniziato?) nonostante il pesante sponsor (Idemitsu) che si porta dietro. Sicuramente punteranno almeno su due top Rider (Mir, Martin, Raul Fernandez).

Aleix Espargaró sale ancora sul podio dopo una gara magnifica ed è in piena lotta per il Mondiale. La RS-GP funziona bene nelle sue mani ed anche in quelle di Vinales che però ancora non sembra pronto per lo step decisivo. Nel 2023 avrà il team Satellite di Razali (RNF) che sicuramente punterà su due Piloti scelti da lui e non imposti da altri. 

Ai piedi del podio chiude Zarco, davanti a Bezzecchi e Marini (4 Ducati in Top 6), la KTM di Binder 7^ davanti a Nakagami ed all’altra KTM di Oliveira. Chiude la Top10 Marc Marquez.

La Top 10

1. Bagnaia (Ducati Lenovo Team)

2. Quartararo (Yamaha MotoGP™) + 0.635

3. Espargaro (Aprilia Racing) + 1.983

4. Zarco (Prima Pramac Racing) + 2.590

5. Bezzecchi (Mooney VR46 Racing Team) + 3.067

6. Marini (Mooney VR46 Racing Team) + 3.875

7. Binder (Red Bull KTM Factory Racing) + 4.067

8. Nakagami (LCR Honda Idemitsu) + 10.944

9. Oliveira (Red Bull KTM Factory Racing) + 11.256

10. Marquez (Repsol Honda Team) + 11.800

CLASSIFICA MONDIALE

Classifica Mondiale dopo il GP d’Italia. Fonte MotoGP.com

MERCATO PILOTI

Con l’addio di Suzuki sorge un grosso problema. Le Moto saranno 22 a meno che non entri qualcun altro. Qualche Pilota rimarrà a casa. Certamente Dovizioso Darryn Binder che non andranno in Aprilia. 

E gli altri?  Dalla Moto2 salirà qualcuno? Senza le altre due moto in griglia qualcuno, anche tra i BIG, rischia il posto…

Appuntamento al GP di Catalunya già da questo venerdì.

 

 

PEREZ SBANCA IL CASINO DI MONTECARLO. LA FERRARI NON GIOCA.

Montecarlo. Dopo solo una settimana, la Ferrari può riscattarsi dalla enorme delusione di Barcellona. E farlo proprio in casa del suo pilota di punta. Che infatti, con una guida stratosferica, si prende la pole lasciando gli avversari a distanza. In prima fila con lui il suo compagno di squadra, con Perez che rimane costantemente davanti a Verstappen, e provoca una bandiera rossa finale, per la gioia di quest’ultimo che lo accusa pure di averlo fatto apposta.

Sulla carta, con una F1-75 molto competitiva, il risultato della gara dovrebbe essere in cassaforte. Ma sembra proprio che quest’anno, per la Ferrari, nulla debba essere facile. A pochi minuti dal via inizia a piovere. La partenza viene rinviata di 15 minuti, e nel frattempo la pioggia aumenta di intensità. Il gruppo si avvia quindi dietro la Safety Car, con l’obbligo di montare gomme da bagnato estremo. Dopo due giri, la direzione gara espone la bandiera rossa, e tutte le monoposto rientrano in corsia box.

Dopo quasi un’ora di attesa, la direzione gara fa partire ufficialmente la gara, ovviamente ancora dietro la SC. Non piove più, ma si aspetta ulteriore acqua. Tutti hanno le gomme full wet.  In queste condizioni, solo due piloti riescono ad andare a sbattere, ovviamente, e sono Latifi e Stroll.

Dopo due giri viene data partenza lanciata. Le condizioni sono molto difficili, e si vedono parecchie scodate. La pista sembra asciugarsi velocemente, e qualcuno degli ultimi anticipa il passaggio alle gomme intermedie.

La prudenza è comunque tanta, e i tempi sono quasi 30 secondi più alti di quello della pole position. Al giro 9, Leclerc ha 3 secondi di vantaggio su Sainz, che a sua volta ne ha 2 su Perez. Verstappen si mantiene ad un secondo di distanza dal compagno.

Al giro 14 la traiettoria è asciutta in molti punti del tracciato, e le condizioni sono da intermedie. Chi le ha già montate ne sta ampiamente beneficiando, ma i tempi dei primi non sono molto inferiori, e Sainz dichiara di volere andare avanti con le full wet fino a quando non sarà possibile montare le slick.

Al giro 16 rientra Hamilton, che fino a questo momento occupava un’anonima ottava posizione, e monta gomma intermedia. Viene fatto rientrare anche Perez, per montare lo stesso tipo di gomma. Sergio esce però dietro a Norris. A Sainz viene chiesto di rientrare, ma lo spagnolo non è d’accordo e gli viene confermato che può stare fuori. Anche Norris, quarto, rientra per montare gomma intermedia.

Al giro 18 rientra pure Leclerc e monta gomma intermedia, subito imitato da Verstappen. Ma il monegasco si ritrova dietro Perez, che evidentemente è riuscito a recuperare una decina di secondi. Sainz invece continua, con l’obiettivo di passare direttamente alle slick.

Con gomme intermedie la Ferrari non va, e Verstappen guadagna ben 4 secondi a Leclerc. Sainz rientra al giro 22 per montare le slick a mescola più dura. Viene richiamato anche Leclerc, poi gli viene detto di stare fuori, ma è troppo tardi. Il monegasco è furioso con il proprio box, e si ritrova dietro al compagno di squadra.

Anche Perez e Verstappen vengono fatti rientrare, ma l’attesa dietro al compagno dovuta al doppio pit-stop risulta fatale per Leclerc che si ritrova così al quarto posto, dietro anche a Verstappen. Entrambe le Red Bull, però, hanno toccato la linea gialla all’uscita dei box, ma la direzione gara fa finta di niente.

Al giro 27, Schumacher distrugge la sua Haas alle piscine, ed esce la Safety Car. Ma i danni alle barriere sono troppo ingenti, e la direzione gara sospende la gara.

Si riprende con una partenza lanciata quando mancano 45 minuti allo scadere delle 2 ore regolamentari. La Ferrari stranamente riparte con la mescola più dura e per di più usata, mentre le due Red Bull hanno la mescola media. Una decisione che sembra incomprensibile.

Quando la SC rientra ai box, la gara riparte senza riservare grandi emozioni, a parte un bloccaggio di Perez al Mirabeau. Un team radio di Sainz svela come mai la Ferrari abbia scelto di montare gomme dure usate: temevano che sulle gialle si materializzasse l’odiato graining, e la loro speranza è che questo accada alle Red Bull. Ma, purtroppo per loro, questo non succede, e fra i primi 4 non c’è praticamente battaglia.

Anche dietro di loro non accade nulla. Con queste auto, e in queste condizioni, tentare un attacco è praticamente impossibile, anche quando si è molto più veloci dell’avversario che precede. E’ il caso di Hamilton, che si trova ad avere a che fare con Alonso che gira almeno 2 secondi più lento, ma non può fare assolutamente nulla, così come il trenino che si è formato dietro di loro.

A 18 minuti dal termine, Sainz va dritto alla chicane del porto, e Verstappen si avvicina. Ma qualche minuto dopo il graining arriva sul serio sulla gomma anteriore destra di Perez, e Sainz gli si attacca agli scarichi. Ma a Monaco non si passa, e la gara finisce in processione, con Checo che conquista una meritatissima vittoria davanti a Sainz, Verstappen e un delusissimo Leclerc. Seguono Russell, ancora una volta nei primi 5, Norris, Alonso, Hamilton e Ocon, che però ha una penalità di 5 secondi che lo fa retrocedere. Nono arriva quindi Bottas, e decimo Vettel.

Ora si va a Baku, un circuito che, sulla carta, dovrebbe essere favorevole alla Red Bull, con quell’interminabile rettilineo. Ma ormai questo conta poco, perchè, che sia favorita o meno, la Red Bull vince comunque, a dispetto del fatto che gli avversari dispongano di una vettura formidabile e di un pilota che, probabilmente, in questo momento è il più in forma di tutti. 

Su 7 gare, 2 sono andate alla Ferrari e 5, di cui le ultime 4, alla Red Bull. Credo non ci sia molto altro da dire sulle prospettive mondiali. La storia della Formula 1 insegna.

P.S. chi scrive temeva proprio quello che abbiamo visto oggi. Una macchina competitiva ma una squadra non in grado, per mancanza di esperienza, di leggere correttamente le situazioni impreviste. Considerando anche che se la stanno giocando con dei vecchi volponi. Una doppietta sicura si è così trasformata in un “misero” secondo e quarto posto, che aumenta ancora le distanze nei confronti dei diretti avversari. E questo a causa di decisioni che sono sembrate quantomeno singolari.
Certo, mi si può dire che rispetto ai chiari di luna delle ultime stagioni, giocarsi sempre la vittoria è un gran risultato. E io rispondo con due considerazioni. La prima è che sono due anni che ci raccontano che lavorano per il 2022, e la seconda è che sono 14 anni che la Ferrari non vince un mondiale.

P.S. 2 Verstappen ha pestato la linea gialla all’uscita dai box, nell’ovvio tentativo di chiudere in anticipo la traiettoria. Non c’è nemmeno stata investigazione, quando in passato abbiamo visto analoghe decisioni punite pesantemente. Perchè? Per la risposta, rivedere il GP di Abu Dhabi del 2021.

MOTOGP 2022 – GP Italia Mugello

Andiamo verso il Mugello, uno dei circuiti più belli del mondo. Il tracciato è magnifico, molto caratteristico e impegnativo che si sviluppa nello scenario delle colline dell’Appennino toscano.
Ma non basta, il Mugello è molto di più del tracciato e della sua ambientazione.
Nel tempo l’appuntamento è diventato una sorta di rito pagano per i tifosi che hanno eletto il loro dio in VR46. I racconti ci tramandano notti brave e insonni, con fiumi di birra a bagnare i tortelli di patate, le tagliatelle col cinghiale e i panini con la trippa.
Non è un caso che proprio qui la Federazione abbia organizzato la cerimonia del ritiro del numero 46 dalle competizioni future.

Manca Valentino ma non i colori italiani. Anzi.

Il motomondiale 2022 è dominato dal tricolore, sia per i piloti che per le moto.


Le Ducati e le Aprilia stanno manipolando le prime file dello schieramento in una superiorità al momento schiacciante. Il recente annuncio del ritiro di Suzuki e le difficoltà di Honda nell’affrontare l’abdicazione dal monopolio di Marquez hanno sicuramente contribuito a questa superiorità, però Aprilia e Ducati sono ben di più che il risultato delle difficoltà altrui.
Il mondiale piloti riflette la superiorità delle moto. Aleix Espargaro e la sua Aprilia e Bastianini e la sua Ducati “vecchia” stanno vivendo il loro anno migliore.
Aleix ha ottenuto in settimana soldi e fiducia col rinnovo del contratto in nome di una continuità che sembra la regola primaria della dirigenza Aprilia.


Bastianini mai sul podio qui, in nessuna categoria. Ma potrebbe essere la volta buona per confutare la statistica avversa. Chissà invece come reagirà alla debacle francese l’alfiere della Ducati ufficiale, Checco Bagnaia. Non faccio previsioni, per non essere disilluso come sempre.

Sul fronte Yamaha rimane a contrastare il monopolio delle marche italiane il solo Quartararo. La sensazione è che si sia arreso alla mancanze della sua moto e che abbia trasformato questa consapevolezza nella sua arma migliore.
Nota di colore. E’ di ieri l’annuncio dell’acquisizione da parte di Aprilia (a dimostrazione ulteriore della estrema concretezza del progetto) della squadra Yamaha ex Petronas con cui oggi corre Dovizioso. Si dice il karma…

Il Mugello ha sempre sorriso ai nostri colori.
Ciò lascia ben sperare anche per le categorie inferiori, dove i buoni risultati sono latitanti nelle ultime corse. Ma ad esempio in moto2 Celestino è ancora sull’olimpo della classifica nonostante tutto e un buon risultato non sarebbe male. Anzi.

Venerdì 27 maggio
09:00 Moto3 FP1
09:55 MotoGP FP1
10:55 Moto2 FP1
13:15 Moto3 FP2
14:10 MotoGP FP2
15:10 Moto2 FP2

Sabato 28 maggio
09:00 Moto3 FP3
09:55 MotoGP FP3
10:55 Moto2 FP3
12:35 Moto3 Qualifiche
13:30 MotoGP FP4
14:10 MotoGP Qualifiche
15:10 Moto2 Qualifiche

Domenica 29 maggio
09:00 WarmUp Moto3
09:20 WarmUp Moto2
09:40 WarmUp MotoGP
11:00 Moto3 Gara
12:20 Moto2 Gara
14:00 MotoGP Gara

 

Valther

Life is racing, all the rest is waiting