F1 2023 – GRAN PREMIO D’UNGHERIA

La formula Red Bull/Verstappen…pardon la F1 fa tappa nell’ormai iconico Hungaroring per il penultimo appuntamento prima della pausa estiva.

Si perchè ormai ogni nuovo Gp non sembra essere altro che un “counting” al pallottoliere del dinamico duo che fa scempio in primis del suo compagno di squadra e poi del resto della griglia che assomiglia sempre più a quella di un barbecue.

Verstappen sembra avviato verso la settima vittoria di fila, cosa piuttosto probabile visto il pietoso stato di forma del suo compagno di team Perez. Quest’ultimo, oltre ai problemi in pista, avrà anche un altro problema: quello di tenersi stretto il sedile dall’assalto del figliol prodigo Ricciardo, tornato prima al simulatore Red Bull e ora tornato in griglia di partenza al posto dell’ennesima pilota scartato da Marko, il povero De Vries.

immagine da twitter.com/CanalplusF1

Ecco questo forse è il vero motivo di interesse del weekend, il ritorno in pista di Ricciardo sulla Alpha Tauri. Horner si è già speso in belle parole per lui commentando positivamente il test Pirelli fatto dall’australiano a Silverstone e quindi l’operazione comeback è ufficialmente iniziata. Tutti contenti quindi a parte de Vries ovviamente.

Per gli altri la tappa ungherese sarà l’ennesimo test in pista in ottica 2024. Tutti si presenteranno con qualche aggiornamento e per valutare meglio quelli già implementati per verificarne la bontà su una pista toboga come quella ungherese. Giustamente, considerando lo strapotere di Verstappen, in molti puntano al 2024 per cercare di farsi trovare pronti.

In Ferrari saranno ansiosi (o ansiogeni?) di verificare quale delle due SF23 si presenterà in pista, quella austriaca o quella di Silverstone. Sembra che la rossa sia diventata imprevedibile come la McLaren di qualche tempo fa. Hai voglia a dire come Genè che ormai non ha “veri punti deboli”… Forse a Silverstone si sarà confuso con qualche altra monoposto.

immagine da autotecnica.org

Mercedes dal canto suo continua l’opera di studio in previsione 2024 cercando di raccogliere nel frattempo tutto quello che cade dalla tavola imbandita di Verstappen e soci. Considerando il livello dei suoi competitor non dovrebbe avere vita difficile nel battagliare per i posti dal secondo in giù.

Anche l’Aston Martin vive un periodo di appannamento . Alonso e soci non vedono il podio da un paio di Gp e complice anche una McLaren rediviva, questa striscia negativa rischia di allungarsi. Alonso fa il pompiere della situazione ma il suo ottimismo, vero o falso che sia, non potrà avere effetto ancora per molto se i risultati saranno quelli delle ultime 3 settimane.

Per la Mclaren invece la possibile conferma di un ritrovato posto nelle posizioni che contano, cosa davvero imprevedibile pensando all’inizio di stagione.  Anche in Mercedes hanno allungato l’occhio agli aggiornamenti portati da Woking, segno che forse sono davvero sulla strada giusta.

La Williams invece sembra che invece correrà di rimessa in Ungheria, complice una pista non proprio adatta alle sue caratteristiche.

immagine da media.stellantis.com

Finalmente (?!) capiremo quale sarà il vero livello della Alpha Tauri con Ricciardo alla guida e di conseguenza il livello di Tsunoda. L’altra Alfa invece ha propositi bellicosi nei confronti di Williams e Haas che prevede di superare prima della pausa estiva. Considerando il livello medio dell’Alfa romeo visto fino ad ora mi sembrano delle dichiarazioni un pò azzardate.

E continuando nella tradizione del “cambiare tutto purchè nulla cambi”, in Ungheria debutterà il nuovo regolamento delle tyre allocations in qualifica. In pratica in Q1 tutti utilizzeranno le mescole hard, in Q2 le medium e in Q3 le soft, con una riduzione dei treni di gomme a disposizione che passa da 13 a 11. Alcuni team hanno già storto il naso in quanto viene ridotta la possibilità di scelta nel format di qualifica ma ormai il dado è tratto e la prova verrà ripetuta a Monza prima di una eventuale adozione per tutta la stagione 2024.

In definitiva, non pensiamo che questa novità possa preoccupare più di tanto Il primo della classe. Più incerta la situazione per quei team che fanno fatica ad utilizzare una delle tre mescole a disposizione e viene in mente sempre la Ferrari. Vedremo cosa succederà e se eventualemente ci sarà un nuovo capitolo della lotta tra poveri in casa Leclerc-Sainz.

*immagine in evidenza da itinari.com

Rocco Alessandro

WEC 6 ORE DI MONZA 2023

Anche quest’anno sono riuscito ad andare a Monza a vedere la 6 ore. Di seguito un piccolo resoconto della gara da bordo pista.

La prima impresione è stata il pubblico, decisamente aumentato (a occhio c’era il doppio della gente), effetto Ferrari – Le Mans, cavallini rampanti ovunque.

Se l’anno scorso si presentò Peugeot, quest’anno è la volta di Isotta Fraschini. Sì avete letto bene, marchio rinato negli ultimi anni e che entrerà nel WEC dal prossimo anno; era in pista solo per dimostrazione.

Sabato mattina puntata veloce alla prima variante per vedere le prove libere, nel mentre scambio opinioni con una coppia di ristoratori del bolognese mi accorgo che le Toyota rispetto allo scorso anno escono molto meglio dalla prima variante, molto probabilmente saranno loro quelli da battere.

Tempo della fine delle FP3 e parte la gara del campionato F1 Academy (campionato femminile corso con Formula 4). Subito alla partenza si vogliono infilare alla prima variante in sei o sette in un posto dove al massimo c’è spazio per 2 auto, brutto incidente. L’auto di una pilota si ribalta sopra le altre e c’è un principio di incendio, questo dopo il ricordo alla partenza per Dilano Van’t Hoff. Per me, fresco delle immagini di un paio di settimane fa, vedere un’auto ribaltata con il pilota dentro e le fiamme che stanno per partire, è stata non proprio una passeggiata. Non riesco a descrivere cosa stavo provando in quel momento, pensavo solo “Muovi qualcosa!!! Muovi qualcosa!!!”. Bhé, quando ho visto muovere un piede mi ha pervaso un senso di “leggerezza”.

Dopo questa altalena di emozioni direzione paddock e poi pit walk.

Quì, grazie alla mia grande “timidezza”, mi fiondo subito alla Corvette. Primo punto mi complimento perchè hanno il più bel sound di tutte le auto in pista. E poi non potevo non stringere la mano a Nicky Catsburg, capace di vincere tre 24 ore ( una assoluta Ring, Le Mans e Spa di categoria) nel giro di un paio di mesi. Questo fa scatenare l’ilarità dei compagni, per primo Ben Keating “Yeah, sure, you are a Legend”. Di quella via mi incontro con un signore che avevo conosciuto l’anno scorso e che è riuscito ad andare a Le Mans. Oltre al suo entusiasmo per la vittoria Ferrari mi riporta la grande impressione proprio del rumore della Corvette a Mulsanne (e quello della Nascar su tutto il circuito, entrambi unici).

Mi muovo all’Ascari per le qualifiche, hanno tolto i salsicciotti interno curva in entrata. Le Gt partiranno con davanti le Dames, Kubica porta la sua auto in pole in LMP2, ma la cosa più sorprendente è vedere Fuoco a soli 0,017 sec da Kamui. Io non me lo aspettavo, un po’ per il BoP, un po’ perché effettivamente Toyota sembrava meglio di Ferrari.

Ah, Peugeot dopo le fritture dello scorso anno sono riusciti a fare quarti

Altro giro per il paddock dove incontro Jim Glickenhaus, che gentilmente si ferma a fare due parole e anche un selfie (l’unico che mi sono permesso in questo fine settimana), e Laurens Vanthoor con cui scambio un paio di battute sulla condizione della pista (scambio = io chiedo e lui risponde).

Direzione verifiche per fare un paio di foto ed incontro un signore (anche lui aspettava di fare la foto alla Ferrari) con cui parte una conversazione sulla F1 da fine anni ’80 a inizio ’90; questo è il bello delle corse.

Domenica mattina subito Pit walk e a Monza si comincia a sentire il caldo.

Ferrari inarrivabile, ci saranno state duecento persone davanti al box, io mi fermo dalle Porsche (che come l’anno scorso riempe di gadget i tifosi) e becco Gimmi Bruni e a uno come me non poteva altro che scappare una domanda.

“Quando hai cominciato a crederci a Daytona”

“A un’ora dalla fine, avevamo il passo giusto”

“Sopratutto negli ultimi metri” replico io “avete vinto di un paio di decimi; ma che n’hai regalato all’australiano?”

“Io ?!?!”

” No, io! T’ha fatto vince’ la 24 hr sulla riga, mica il circuito sotto casa mia! Saltavi alto un metro”

Persona stupenda. Menzione d’onore a Frijns che prende un ragazzino che guardava e lo porta davanti la macchina dentro i box per fargli fare la foto, ho strinto la mano anche a lui. Ha tutto il mio rispetto.

er la partenza volevo andare alla roggia, era strapiena, ripiego sulla prima variante e fortunatamente trovo 2 tipi di Milano che al mio cenno che chiede se c’è posto per uno mi fanno il cenno di salire, grazie.

Parte la gara, la fila dei numeri pari è più veloce e la Ferrari 51 si trova affianco alla Toyota 8 (lotterebbero per il campionato), Ferrari toccata e si gira. Impressionante la Peugeot sul rettilineo, svernicia la Toyota.

Dopo una ventina di minuti la Toyota 8, che era rimasta indietro dopo la collisione con Ferrari, in una manovra in cui sembra voler prendere la scia all’auto davanti prima dell’Ascari, stringe l’Aston GT all’esterno facendola ritirare. Risultato SC e 1 minuto di penalità. Alla ripartenza solita bagarre per le LMP2.
Dopo un’ora e mezzo di corsa si cominciano a delineare certe situazioni, le Dames han preso il largo in GT e Toyota è stabile prima in Hyper con Ferrari e Peugeot a inseguire. Però lo spettacolo è ancora sentire la Corvette GT, quel V8 ha un rumore davvero tutto suo.

Provo ad andare all’Ascari ma è piena allora opto per la merenda e cerco panino e birra che posso trovare alla prima variante.

Dopo mangiato decido, mio malgrado, di muovermi verso la roggia, e quì faccio la più grande scoperta del fine settimana, han tagliato quasi tutti l’alberi lungo il circuito dal lì fino a Lesmo 2 inoltrato. Quì comincia il calvario.

Faccio tutta curva grande sotto il sole e proseguo per la roggia, sempre sotto il sole (sono le 2.30-3.00). Provo a mettermi sulle tribune e non reggo. Ero al punto di vedere San Pietro sulla traversa come Fantozzi. Piano vado verso Lesmo e fortunatamente c’è ancora qualche albero. Lì mi fermo per un’oretta, ormai non più conscio di cosa sta accadendo in pista, se non ci fossero le lucine per vedere i primi 3 di classe, bona ugo!

Dopo una Safety car, a circa un paio di ore dalla fine, riesco a fare mente locale sulla classifica (con l’aiuto del cellulare e dei passanti). Siamo a Toyota-Ferrari-Ferrari-Peugeot in Hyper con strategie pit che ancora non ho capito come erano messe; LMP2 ormai sembra delineata con Jota davanti e dietro Alpine, WRT e United Autosport a darsi lotta; Gt che si è trovata con le Dames indietro, molto probabilmente causa pit sotto SC, ha 3 Porsche davanti (Dempsey-Iron Lynx- GR seguite da Corvette che punta a vincere già il mondiale). Da quì camminata per fare le foto dal ponte del Serraglio.

Il finale visto all’Ascari, In Hyper car dopo gli ultimi pit la situazione è Toyota-Ferrari-Peugeot e così finirà, con la Ferrari che pur sembrando per un paio di giri di poter recuperare si arrende a Toyota. In Gt non si muove nulla e finisce tutto come descritto sopra, con Corvette campione del mondo. Il bello all’ultim’ora sono le LMP2 con le auto dalla seconda alla quarta in pochi secondi, Alpine allunga ma WRT e United Autosport danno battaglia fino all’ultimo giro arrivando a meno di un secondo l’una dall’altra.

Nota di merito:  Primo podio WEC per Peugeot

Come sempre l’esperienza vale, anche se devo dire, ci fossero stati un paio di gradi meno sarebbe stato meglio (a un certo punto ho sentito Temperatura dell’asfalto 51°).

Organizzazione Monza meglio dello scorso anno.

Oh, ci si vede alla 6hr di Imola 2024. Già, il prossimo anno, avendo dovuto anticipare la gara italiana a prima di Le Mans, si son trovati con Monza chiusa causa restauro.

 

Landerio

MIT’S CORNER: LE NON PAGELLE DI SILVERSTONE

Nel 1950 nomi che oggi suonano ormai mitologici si sfidavano a colpi di fioretto e di coraggio su circuiti altrettanto mitici dando vita al primo campionato del mondo di Formula 1. Nell’estate di quell’anno, Froilàn Gonzales, Alberto Ascari, Luis Chiron, Luigi Fagioli, Juan Manuel Fangio e Nino Farina, sfidavano le numerose insidie del circuito di Spa-Francorschamps, la versione lunga di 14 km, e per 3 ore e 500 km se le sono date di santa ragione alla per l’epoca fantasmagorica media di circa 190 km/h. Vinse Fangio, ça va sans dire, ma non fu sufficiente per fargli conquistare il primo storico titolo della nostra amata formula perché nell’ultima gara, a Monza, il solido Nino Farina su Alfa Romeo riuscì ad approfittare dei guai tecnici dell’argentino per vincere e portarsi a casa il primo storico titolo. Ebbene, nelle stesse ore in cui si svolse quello storico Gran Premio, a mille mila kilometri da Spa e precisamente nella piccola cittadina di Los Alamos, nel remoto stato del New Mexico, pare (nella storia degli aneddoti c’è sempre un “pare”) che si svolse una divertente conversazione tra alcune delle più brillanti menti del tempo durante la pausa pranzo. L’argomento era l’ennesimo avvistamento di UFO. Tra cachinni e sollazzi, gli scienziati (eh, siamo a Los Alamos! Potevano essere idraulici o armocromisti?) si facevano beffa dei boccaloni che si bevevano qualunque storia raccontata dai giornali (e no, a guardare i social oggi le cose non paiono molto cambiate…) ma poi, come immagino sia d’uso tra le grandi menti, la conversazione pare abbia virato su questioni più interessanti. Edward Teller, Emil Konopinski, Herbert York e altri presero a discutere sulla probabilità che, data la vastità dell’universo, potessero esserci davvero altre specie intelligenti là fuori. Partirono calcoli e ragionamenti, ragionamenti e calcoli: mi immagino i tovaglioli di carta usati per tracciare equazioni e disequazioni sulle variabili che andavano considerate. Continuarono per un po’, masticando hamburger e patatine fritte, e man mano che procedevano si rendevano conto che la presenza di altre civiltà intelligenti in mezzo a quei numeri astronomici (letteralmente!) avesse un tasso di probabilità piuttosto elevato. Da una civiltà (la nostra) passarono a 10, poi 100 poi 1000 civiltà extra-terrestri. Tra gli “altri” prima citati ce n’era uno che forse era il più brillante tra i brillanti, tale Enrico Fermi, ne connais-vous pas?, e pare se ne stesse zitto mentre gli altri discutevano su quei numeri da far girare la testa (e secondo me stava zitto solo per cercare di farsi andar bene le schifezze che stava mangiando ricordando con mesta nostalgia le prelibatezze italiche della sua gioventù). Ma quando i numeri delle civiltà extraterrestri virarono pericolosamente verso il milione alzò la testa guardando di sottecchi i suoi colleghi e poi alzò le mani come a zittirli. E loro si zittirono perché quando parla Enrico Fermi si sta zitti e si ascolta. Punto. Calcoli e risate sugli UFO si placarono e quando ebbe l’attenzione di tutti esclamò:

“sì, ok, bravi… ma dove sono tutti quanti?”

Già: dove sono tutti quanti?

Questo aneddoto ha dato origine a ciò che in astrofisica viene definito “il paradosso di Fermi” e sebbene io non abbia la minima idea di dove siano tutti quanti so invece per certo dove se ne può trovare uno: in cima alla lista di non-pagelle che state per leggere!

VERSTAPPEN

Eccola la risposta al paradosso di Fermi: Max Verstappen! Ma che week end ha fatto?! Alla sesta vittoria consecutiva, ottava in totale su 10 gare ci sarebbe già da sfogliare il dizionario alla febbrile ricerca di aggettivi per descrivere tanta abilità, forza, dominio che ha ben pochi pari nella storia della Formula 1. Ma se consideriamo che il compagno di squadra, che pure guida la stessa macchina, nelle ultime 5 gare non è mai arrivato in Q3 in qualifica e ha faticato a prendere punti pare evidente che le prestazioni di Max debbano essere considerate al limite dell’incredibile. Sì, è vero, la RBR rimane, anche a dispetto delle deludenti performance di Perez, la miglior vettura del lotto. Ma l’impietoso confronto deve, ripeto DEVE se si ha anche il minimo barlume di onestà intellettuale, dare la misura della stupefacente stagione che Max ha fatto fino ad oggi. Ed è proprio nelle ultime 5 gare che, se mai ci fossero stati dubbi, il valore aggiunto che Max ha impresso alla stagione è venuto fuori in modo preclaro, cioè quando gli altri hanno cominciato ad avvicinarsi. Mercedes, Ferrari ed ora McLaren hanno via via migliorato la vettura ma Max, come niente!, si è migliorato da sé sfornando performance al limite dell’incredibile. Anche a Silverstone, con le sorprendenti McLaren alle calcagna, non si è minimamente scomposto e dopo aver stampato crono irreali in qualifica sforna una gara in cui ha messo in mostra tutto il suo repertorio. A parte la partenza, s’intende, che lo vede soccombere al prodigioso stacco di Norris. Ma già dopo pochi secondi mostra con cattiveria a Piastri che di lì non si passa. Fa sfogare Norris per qualche giro e poi lo attacca di forza prendendosi la testa della gara. Che McLaren fosse in palla si vede subito: Max forza per due/tre giri ma Norris rimane lì attaccato. Lando, se gli dai la macchina, si dimostra osso duro di quelli veri ma ancora una volta il nostro non si scompone minimamente e la mette sul ritmo, come faceva un certo Michael Schumacher, remember?, staccando tempi fotocopia giro dopo giro e usando ogni decimo a sua disposizione per aumentare i metri d’asfalto che lo separavano dall’arrembante alfiere di Woking. Arrivato a circa 10 secondi si tranquillizza, si fa per dire…, e gestisce con più comodità il resto della gara. La SC non gli fa nulla e, favorito anche dalla conservatività McLaren sulle gomme, sfodera l’ennesima ripartenza da manuale e vince con comodità. Che gli si può dire? Alieno? Eccolo!

NORRIS

Bravo, bravissimo, bravissimissimo! E ancora più di Lando bravissimi gli uomini McLaren! Come è possibile trasformare una vettura che fino a due GP fa navigava nelle ultime posizioni in una vettura che, se non fosse per Max, a Silverstone avrebbe vinto in carrozza? Bella domanda! Il mio tentativo di risposta è: TD39. Ah, ma ancora lì sei?! Ma è acqua passata! Eh no, cari amici, tutto parte da lì e proprio le curiose ed eterogenee performance dei team dietro Max delle ultime 5-6 gare sono lì a dimostrarlo. Se all’introduzione del nuovo regolamento tecnico nel 2022 solo RBR e Ferrari si sono fatte trovare pronte si è visto plasticamente che poi la TD39 ha cambiato tutto. Solo RBR è riuscita a reggere tecnicamente mentre gli altri sono andati in confusione. La TD39 è stata assorbita nel regolamento 2023 ma solo RBR (e, almeno inizialmente, Aston Martin) è riuscita a mantenere la giusta direzione tecnica mentre gli altri hanno continuato a brancolare nel buio. E che gli altri fossero in confusione si è visto chiaramente nelle prime 5 gare della stagione. Confusione che però era ed è destinata a diradarsi, vivaddio. Sicché da qualche GP vediamo le varie squadre, a cominciare da Mercedes che ha deciso di abbandonare il concept 22, che di volta in volta performano in modo inaspettato perché stanno cominciando a trovare la quadra. Fatto sta che Landino nostro appena si è trovato un semi-missile sotto il sedere ha fatto vedere di che pasta è fatto costringendo Max ad un giro monstre in qualifica e dandogli del filo da torcere nella prima parte di gara. L’unico appunto che gli si può fare riguarda il “si accomodi prego” dato a Max in occasione del sorpasso. L’unica cosa che si può tentare contro un Verstappen in tale stato di grazia è provare a mettergli pressione e forse, dico forse, qualche tentativo in più a inizio gara Lando poteva farlo. Del resto non lo si può rimproverare nemmeno più di tanto: se provi a fare baruffa e poi si finisce per prati che si fa? E se poi si scopre che, visto l’andazzo della stagione sin qui, che questa era l’unica gara in cui si poteva andare a podio? Strepitosa è stata anche la sua difesa nel duello con Hamilton, che pure godeva del doppio vantaggio di gomma, dopo la ripartenza da SC: ai limiti della perfezione, come si è potuto apprezzare dai camera car di Lewis durante il duello. Ad ogni modo il secondo posto finale, oltre ad una pantagruelica boccata d’ossigeno per i papaya (insieme al quarto posto di Piastri), è anche il biglietto da visita che Lando stava aspettando: “datemi qualcosa di serio che poi ci penso io” sembra aver detto… e fatto! Grandissimo.

HAMILTON

Zitto zitto, quatto quatto il buon Lewis acchiappa un podio che per come si erano messe le cose in qualifica e nella prima parte di gara non sembrava alla sua portata. In effetti deve soccombere a Giorgino in qualifica e anche in gara non sembra averne tanto quanto il suo team mate. Questione di centesimi, per carità, ma tanto ha detto la pista. Il suo grande pregio? La strategia di gestire le gomme gialle più a lungo possibile per riuscire ad ottimizzare il finale. Certo, la SC è arrivata nel momento giusto ma è proprio lì che ha fatto la differenza con Giorgino il quale nel suo tentativo di overcut su Leclerc non era riuscito a gestire altrettanto bene. E alla fine, sempre zitto zitto quatto quatto, continua ad allungare in classifica mondiale su Giorgino. Volpone!

PIASTRI

Un bravo bravissimo non glie lo leva nessuno. Con Norris super gasato dalla inaspettata competitività della McLaren ti aspetti che un rookie come lui si prenda le piste. E invece no! Tanto in qualifica, in cui si prende solo poco più di un decimo da Norris, quanto in gara il giovane protégée di Mark Webber fa vedere a tutti di che pasta è fatto. Il maggior pericolo per lui era rappresentato dal non saper reggere l’aria rarefatta delle posizioni da podio ma non si è fatto per nulla intimorire e ha detto la sua con decisione. Anche lui ha fatto una partenza eccezionale e probabilmente anche lui avrebbe sopravanzato Max alla prima curva se Max non fosse stato… Max! Mi ha poi molto colpito la sua capacità di stare dietro al magnifico duo di inizio gara con una nonchalance da veterano, come se fosse in attesa della sua occasione. Così bisogna fare: se quelli davanti si scornano devi essere pronto ad approfittare della minima sbavatura. Bravo. Peccato per la strategia conservativa di McLaren che ha messo le bianche nell’unico stop per paura di non riuscire a chiudere la gara il che non gli ha consentito, dopo la SC, di provare ad attaccare Hamilton. Se entrambe le McLaren avessero avuto le rosse il post-SC sarebbe stato ancora più divertente, non credete? Aspettiamo i papaya alle prossime prove – troppe false speranze si sono accumulate nei team di rincalzo per pensare a loro come nuova seconda forza. Però l’impressione è stata eccellente. Bravo e bravi.

RUSSELL

Beffato ancora una volta dall’esperto eptacampeao Giorgino deve accontentarsi di un posto all’ombra. Certo però che il suo l’aveva fatto: in qualifica ha sopravanzato il teammate e in gara si è mosso con un ritmo migliore che se non fosse stato per l’arcigna resistenza di Leclerc nella prima parte gli avrebbe forse consentito di stare insieme alle McLaren. Però ha peccato nella gestione gomme (oppure il ritmo più veloce si è rivelato un boomerang) il che l’ha dapprima costretto a scornarsi con Leclerc (a proposito: sorpasso strepitoso!) e poi, complice SC, a non trovarsi nelle condizioni ottimali per provare a fare qualcosa di più. Diciamo che dopo alcune gare un po’ in ombra qui si è finalmente rivisto un po’ il suo talento. Però ci si aspetta sempre qualcosa in più. Vai Giorgino, vai, suvvia!

PEREZ

Male male male per l’ennesima volta. Ma si può, con una macchina come la RBR mancare la Q3 per la quinta volta consecutiva? Se le prendiamo singolarmente, ogni defaillance in qualifica del nostro sembra essere qualcosa di estemporaneo, un momento di sfortuna, la pioggia presa al momento sbagliato, le gomme fredde, l’errorino nel momento clou che ci può stare, e così via. Ma quando ciò accade per cinque volte consecutive è evidente che è sintomo di un problema grosso. E questo problema grosso, lasciatemelo dire, è un grosso problema! E come si spiega? Checo non è esattamente uno fermo. Quindi? Quindi la RBR è una macchina eccellente ma evidentemente non così tanto come Max la fa sembrare. E appena ti va storta una virgola sei fuori. Perez e i suoi guai stanno dimostrando antiteticamente la grandezza di Max. Poi magari dalla prossima gara torna a battagliare là davanti, e glie lo auguro perché ricordiamoci che il sorrisone di Daniel nel retrobox potrebbe assumere contorni assai inquietanti. Quanto alla sua gara non è stata male e dobbiamo registrare due sorpassi eccellenti: su Stroll al 13° giro e nel finale su Sainz. Ma non è certo a questo che dovrebbe mirare. Anche se la domanda è: ma se fosse partito davanti avrebbe resistito a Norris? Posso permettermi il dubbio?

ALONSO

Dopo l’inguaiato Perez ecco l’inguaiato Alonso. Gara insolitamente anonima per lui e solo grazie alla SC, giunta al momento per lui più propizio, evita il rischio di non andare nemmeno a punti. Onestamente non c’è molto da dire se non rilevare che gli aggiornamenti AM portati in Canada non stanno dando i frutti sperati e, anzi, sembrano pericolosamente pendere verso il salto all’indietro che in avanti. Mah!

ALBON

Se avessimo preso la Williams di inizio stagione e avessimo visto Albon in queste posizioni avremmo gridato al miracolo spellandoci le mani per l’anglo-thailandese. Invece questa gara, che pure porta un risultato in altri tempi totalmente insperato, lascia parecchio amaro in bocca al nostro. Perché? Perché per tutte le prove libere ha fatto vedere cose strepitose: praticamente sempre secondo dietro a Max! Poi in qualifica, pur raggiungendo la Q3 agevolmente, non riesce a dare la zampata che sotto sotto tutti si aspettavano e si deve accontentare, si fa per dire, dell’ottavo posto. Anche in gara non brilla quanto ci si aspettava e fatta eccezione per il sorpasso nel finale su Sainz, fatto con sagacia approfittando delle difficoltà di quest’ultimo nel duello con Perez, non ha mostrato granché. Per com’era messa la Williams quest’anno tanto di cappello ma per quel che aveva fatto vedere nelle premesse allora, be’, uhm… Dolce-amaro.

LECLERC

Ferrari in regresso? Mah! Diciamo che Silverstone era un banco di prova importante per confermare le ultime buone gare. Per com’è andata la gara non ci nascondiamo dietro a un dito e lo diciamo: bocciatura su tutta la linea. A cosa è dovuta? Non saprei. La cosa che più mi ha colpito è stato vedere un po’ di camera car di Charles in cui l’anteriore tendeva a scivolare troppo costringendo CLC a controlli non voluti. Che ciò sia dovuto alla conformazione della pista, che si è sempre detta non adatta a questa vettura, o alle nuove gomme portate da Pirelli è altra cosa che i tecnici Ferrari dovranno indagare. Per il buon Charles si è trattato dell’ennesima gara a cercare di guidare sopra le difficoltà della macchina. Però ci ha provato: nella prima parte di gara la sua resistenza contro l’arrembante Russell è stata eccezionale. Poi non ha potuto fare molto di più peraltro azzoppato da una strategia che mi ha lasciato “molto, tanto, anzi parecchio” (cit.) perplesso: il 19° giro non era troppo presto? Dopo quell’improvvido cambio gomme ha passato il resto della gara a guardare il panorama. Dopo la SC, gomme gialle nuove, è andato molto meglio, compreso il sorpasso al suo confuso compagno di squadra, ma non c’era più tempo per recuperare. Rivedremolo!

SAINZ

Anche lui è parso un po’ confuso dalla vettura ma sfortunatamente non sono riuscito a vedere camera car significativi per capire se soffriva gli stessi problemi di Leclerc. Non parte benissimo e deve accodarsi a Russell ma non riesce a tenerne il ritmo e si stacca via via. Non resiste agli attacchi subiti e non ne porta. Conta comunque su una buona strategia che dopo i vari pit stop degli altri l’avrebbe anche riportato in quinta posizione se non fosse giunta la SC, peraltro gestita magistralmente da Hamilton e Alonso. Poi cerca di resistere a Perez ma lo fa malissimo così che viene infilato come il classico pollo da Albon e dal team mate. Chiude dietro a Leclerc il peggior risultato Ferrari dell’anno dopo l’Australia. Che dire? “C’è ancora tanto da lavorare” (cit.).

NOTE DI MERITO

Non che abbia fatto granché dal punto di vista prestazionale (in Q si è preso 1-secondo-1 da Albon) ma Sargeant, forse per la prima volta da inizio stagione, fa una gara più che discreta che lo porta ad un passo dalla zona punti (anche grazie alla penalità comminata a Stroll, d’accordo, ma intanto era lì). Vediamo se trovarsi una macchina migliore gli dà anche la spinta in più che serve per far decollare una stagione sin qui fallimentare.

Gasly ottimo in qualifica e in gara avrebbe meritato molto di più del DNF ma quel satanasso di Stroll al 45° giro lo butta fuori malamente rompendogli una sospensione. Da notare una Alpine stranamente non incisiva sul dritto quando, nei passati GP, sotto questo aspetto aveva invece fatto vedere ottime cose. Mah!

NOTE DI DEMERITO

Magnussen si prende le piste da Hulk in prova, e non è una novità, e anche in gara, e stavolta è una novità. Deve stare attento il buon Kevin perché se comincia ad andare peggio di Hulk anche in gara, al di là delle contingenze, il suo posto comincerà ad essere seriamente a rischio.

Stroll continua ad andare un po’ a caso. Nello scorso GP avevo notato alcuni camera car in cui staccava la mano sinistra dal volante per riposarla e fare piccoli esercizi e avevo ipotizzato che i problemi ai polsi forse non erano stati del tutto risolti. Sarà così? Non lo so ma quella sportellata a Gasly se la poteva decisamente risparmiare

DeVries purtroppo continua a non riuscire a rendere. Vero che Alpha Tauri è suo malgrado diventata l’ultima forza ma anche stavolta va male in qualifica (non inganni la posizione di Tsunoda appena davanti a lui: si è pigliato mezzo secondo) e in gara ha mestamente navigato in ultima posizione per tutto il tempo. Male male male!

NOTE DI ANONIMATO

Oh Zhou! E dove sei finito? Niente più guizzi? Davvero vuoi tornare dietro a Bottas?

A Ocon do del pietoso solo per il gusto di farlo. Come dite? Stavolta non è colpa sua perché gli si è rotta subito la macchina? Eh ma mi sta ancora facendo ridere per la gara ridicola dell’Austria in cui ha collezionato 30 secondi di penalità per infiniti track limits! Quindi visto che qui vale il cathedra mea regulae meae glie lo do ancora: pietoso!

Ci vediamo all’Hungaroring!

Notizia dell’ultima ora! Stavo per mandare in stampa… oh che bello! è una vita che lo volevo scrivere quindi lo riscrivo in maiuscolo. STAVO PER MANDARE IN STAMPA l’articolo…ok ok ok! Diciamo che avevo già allegato il doc alla mail da mandare ad Andras – quando mi è balzato l’occhio su una succulenta breaking news: Ricciardo sostituisce Nick DeVries in Alpha Tauri!

Che ne dite? Checo tira un sospiro di sollievo o deve preoccuparsi ancora di più?

 

Metrodoro il  Teorematico

BASTIAN CONTRARIO: IL GAMBERO

Domenica scorsa si è consumato il GP d’Inghilterra d’innanzi “al pubblico più competente del mondo”, mantra che devo ascoltare ogni anno che si corre in quel di Silverstone e perdonate questa mia digressione, solo che trovo quantomeno stucchevole e alquanto irrispettosa un’argomentazione del genere, sia nei riguardi del pubblico del resto d’Europa che di noi italiani. Queste parole, dette poi da un nostro connazionale, fanno ancora più male, perché evidentemente deve valere sempre il detto “l’erba del vicino è sempre più verde”, quanto poi non è affatto così, visto e considerato che la nostra Nazione è la culla del motor sport (le auto, oltre che le moto, più iconiche ce le abbiamo noi) e, quando si svolge un GP a Monza o ad Imola, non mi sembra che il pubblico nostrano si comporti diversamente da quello inglese… pubblico rosso, con le sue coreografie, che se lo sognano! Il GP di “sua maestà il Re”, ci ha mostrato anche cosa significhi essere un gambero ed in questo, sono stati protagonisti Aston Martin, Perez e naturalmente la nostra Beneamata Scuderia Ferrari.

Di Aston Martin, ad essere sinceri, rimango profondamente deluso, perché sebbene non mi fossi illuso che potessero contrastare il super potere (ormai non posso che definirlo così, visto che Verstappen pare destinato a vincerle tutte) dei lattinari di Milton Keynes, è anche vero che, come sono partiti, promettevano scintille in lungo e largo. Come già detto su queste righe, ero sicuro che AMG sarebbe ritornata (sebbene la casa con le stelle a tre punte sia un po’ altalenante) e si sarebbero giocati il secondo posto nei costruttori, proprio con la squadra a cui forniscono i propulsori, vero è che mai immaginavo che quelli di Aston, si sarebbero persi così presto proprio come stiamo assistendo da qualche GP a questa parte. Il guizzo di inizio mondiale non c’è più e, naturalmente, il leone asturiano, se era una costante sul podio, ora deve lottare (nuovamente) in posizioni di rincalzo. Paradossalmente, domenica scorsa, Alonso ha disputato una delle sue gare migliori, considerando mezzo, condizioni della pista e, soprattutto, concorrenza. Di fatto le premesse erano ben altre ad inizio mondiale, tant’è che gli stessi spagnoli avevano creato ad arte la pantomima “del 33”, riferita al fatto che le vittorie dell’asturiano, ormai da tempo, sono ferme a trentadue vittorie e sembrava fosse arrivato il momento giusto per raggiungere appunto questo agognato trentatreesimo traguardo. Passo del gambero dunque per Aston, la quale, considerando come si sta sviluppando il mondiale, allo stato attuale sarà difficile che riesca a lottare apertamente per il secondo posto.  Oltretutto domenica scorsa abbiamo assistito, con stupore e piacere, all’incredibile prestazione della McLaren, la quale era dichiaratamente seconda forza in pista. Certo serviranno conferme, perché “una rondine non fa primavera” e perché la MCL60, quando ci sono condizioni come quelle di domenica scorsa, va forte.

Chi al momento dovrebbe dare conferme, ed anzi necessiterebbe di un vero e proprio intervento divino, è il buon Perez il quale altro che passo del gambero! Cosa accade al messicano della Red Bull che ormai da più di un mese, nonostante il missile che si ritrova sotto al sedere, non riesce ad accedere più alla Q3 e quindi a lottare per la pole? A pensar male si sbaglia anche se a volte uno ci azzecca, come si suol dire. Partiamo dal principio. A campionato iniziato, l’unico che poteva realmente impensierire (marginalmente) Verstappen era proprio il suo compagno di scuderia, il quale tra l’altro, è anche stato l’unico a vincere un GP quest’anno, a parte l’olandese (imbarazzante lo stra dominio Red Bull, la quale si trova in un campionato le cui regole sono state concepite per far avvicinare il più possibile le squadre tra di loro ed invece, grazie proprio all’utilizzo dello strumento di controllo economico, definito budgetcap, non solo la forbice prestazionale tra la prima squadra e le altre si allargata a dismisura, addirittura è stata creata di fatto la squadra più dominante di sempre… assolutamente ridicolo!). Fatto sta che, nel momento in cui la presenza del messicano iniziava ad essere quanto meno fastidiosa, abbiamo assistito a questa involuzione, a questo passo del gambero da parte di Perez, il quale si ritrova nella condizione di dover inseguire con difficoltà sempre crescente, visto che, appunto, non riesce a qualificarsi nemmeno più tra i primi dieci. Possibile che d’improvviso questo pilota abbia dimenticato come si va veloci il sabato? Davvero dobbiamo credere che abbia disimparato a pilotare una F1? Questo gambero da parte di Perez, ha dato “il là”, per poter salvare l’onore di Verstappen nei riguardi dei tanti detrattori, che dicono che l’olandese vince solo perché ha la RB19. Trovo assurdo credere che Perez non sappia più guidare, tanto quanto difendere Max ed il suo onore: Verstappen vince e domina di certo perché ha la RB19 e, di certo, perché è talento sopraffino ed il suo stile di guida si sposa benissimo con questa monoposto. Da qui il mio sospetto, che a questo punto mi sembra più il “segreto di Pulcinella”, la verità taciuta del fatto che la Red Bull, sia andata incontro alle esigenze di guida del campione olandese e, inevitabilmente, il compagno messicano si è messo a fare il gambero appunto. A mio giudizio Perez per i “Verstappen’s” non è più persona gradita da quel famoso sgarbo consumato a Montecarlo l’anno scorso e l’inizio arrembante di questo mondiale, evidentemente, ne ha decretato l’affondamento. Certo qualcuno mi potrebbe definire complottista e fornirmi come spiegazione che semplicemente Max è un cannibale e ha schiacciato il compagno… certo me lo potrebbe dire. Eppure parliamo sempre dello stesso pilota messicano che nel 2021 teneva dietro un certo Hamilton, permettendo al compagno di guadagnare tempo, punti e vittoria per il mondiale. Siamo seri, che Verstappen sia indiscutibilmente forte è un fatto, come non credo affatto che il gambero Perez sia divenuto improvvisamente una pippa, perché intimorito dal compagno.

Il gambero, quello rosso per eccellenza, me lo sono tenuto alla fine. Cosa si può dire di questa Ferrari che fa un passo avanti e tre indietro? L’Austria, con il secondo posto di LeClerc, deve aver fatto illudere non pochi tifosi eppure, proprio su questa rubrica, è stato detto che servivano conferme e che Silverstone sarebbe stato un banco di prova probante e veritiero. La verità, si sa, è dura e spietata e se l’anno scorso si litigava (perché la prerogativa dei ferraristi è quella di scannarsi a prescindere!) per una vittoria, quest’anno si litiga (suppongo ormai siamo solo all’inizio dopo quanto fatto sette giorni fa proprio in Austria) per un nono e decimo posto. La fotografia dell’attuale Ferrari è quell’immagine pietosa in cui si cerca di superare una Williams (!) invano. Sempre ricordando l’anno scorso, quando si cannavano le strategie, la colpa era del solito noto (il quale è stato avvistato nel paddock e naturalmente ha portato sfiga ai suoi ex… pure questo ho dovuto leggere), ora è della squadra. Persino i tifosi rossi hanno fatto il passo del gambero peggiorando ulteriormente in dignità ed ipocrisia… non ci facciamo mancare nulla. Il dado, in Austria, è stato tratto e la soap opera, tra Charles & Carlos, è continuata in pista tra di loro e sui social tra tifosi, in quanto lo spagnolo “è ossessionato” dal monegasco… sigh. La squadra, per mano di Vasseur, vuole giustamente puntare su LeClerc, solo che veramente è questo il momento su chi puntare? Un nono ed un decimo posto, ottenuto oltretutto con l’ennesima strategia suicida e dopo parole di incoraggiamento del tipo, “la strada è quella giusta!” dette dopo il GP austriaco. Tra quindici giorni si va su una pista “amica” come quella ungherese: assisteremo ad un altro passo indietro?

A questo punto poco importa, perché il gambero rosso, da anni ormai, appena fa un passo avanti, immediatamente dopo ne fa tre dietro

 

Vito Quaranta

VERSTAPPEN CONTINUA A VINCERE A SILVERSTONE. LA MCLAREN RINASCE, LA FERRARI RITORNA MEDIOCRE.

“La nostra stagione inizierà a Silverstone”. Questo aveva detto l’ex-ferrarista Andrea Stella, che, come altri illustri colleghi, è andato a cercare fortuna altrove. E, a differenza dei proclami franco-maranellesi, questo si è rivelato corretto.

E così, in una qualifica disputata fra umido e asciutto, dietro Verstappen ci sono le due McLaren di Norris e Piastri, davanti alle due rosse. 

Al momento della partenza, nuvole scure incombono sopra il circuito. Allo spegnimento dei semafori, Versappen pattina e Norris parte a fionda e si insedia in prima posizione nel tripudio del pubblico inglese. per pochissimo Max non perde anche la seconda posizione a favore di Piastri.

Al giro 5, come ampiamente prevedibile, l’olandese si riprende la prima posizione e sembra potersene andare indisturbato. Dietro ai primi tre, già ben distanziati, ci sono Leclerc, Russell e Sainz, vicinissimi fra loro.

Al giro 17, le posizioni restano le stesse, e i distacchi non aumentano. I primi 3 sono racchiusi in 5 secondi, Leclerc e Russell seguono ad altri 5 sec.

Ed é proprio Charles a fermarsi per primo al giro 19 per montare le gomme a mescola più dura. Sembra una sosta alquanto anticipata, e, infatti, al giro 26 i primi non si sono ancora fermati e continuano a girare ad un ottimo ritmo, mentre Charles é nel traffico.

E proprio al giro26 si ferma Sainz. Al giro 29 é il turno di Russell, seguito da Piastri. L’inglese esce dietro a Leclerc, ma in 2 giri lo prende e lo passa in tromba.

Al giro 33, Magnussen si ferma con il motore in fiamme. Viene attivata la VSC, e ne approfittano Piastri e Leclerc per fare un pit stop. Viene poi mandata in pista la Safety Car e ai box ci vanno Verstappen, Norris ed Hamilton, con quest’ultimo che si ritrova in terza posizione davanti a Piastri.

Max e Lewis hanno montato la mescola più morbida, mentre le due McLaren la più dura. E questa differenza di mescola rende la ripartenza problematica per Norris, che deve difendersi dagli attacchi di Hamilton. I due ingaggiano un bel duello, ma quando le gomme di Lando vanno in temperatura, il suo connazionale deve desistere.

Al giro 44 Sainz perde 3 posizioni nel giro di poche curve. Perez lo passa, lo spagnolo va largo e perde il ritmo, e lo infilano anche Albon e Leclerc. Questa é l’ultima emozione di una gara a tratti molto noiosa.

Verstappen vince con pochi secondi su un raggiante Norris, e un soddisfatto Hamilton. Poi il bravissimo Piastri, Russell e Perez, che ha dormito per tutto il week end e si è svegliato solo negli ultimi giri.

Settimo Alonso, la cui Aston Martin sembra essere tornata nella mediocrità, ottavo un ottimo Albon, poi le due Ferrari di Leclerc e Sainz.

Ferrari che non ha confermato i miglioramenti visti in Austria, ed è ritornata ad essere anch’essa una macchina mediocre, se possibile pure peggio di quella che abbiamo visto ad inizio stagione.

Fra due settimane si va in Ungheria, su un circuito completamente diverso da Silverstone. Secondo il già citato Andrea Stella, il circuito influisce molto sulle prestazioni, e, probabilmente, non è così solo per la McLaren. Almeno avremo la curiosità di sapere chi sarà, questa volta, alle spalle dell’imbattibile Max.

P.S. all’inizio dell’articolo ho menzionato Andrea Stella, attuale team principal della McLaren, e fautore della rivoluzione organizzativa che ha contribuito ai risultati di oggi. Mi chiedo se, dopo la cacciata di Binotto, sia stato contattato anche lui per un ritorno a Maranello. Se è successo, è evidente che l’ingegnere italiano ne avesse avuto abbastanza dell’ambiente di Maranello, e questo la dice lunga sui motivi per i quali ogni anno a Maranello si rimanda l’appuntamento con il mondiale.

P.S 2
Sono curioso di leggere cosa scriveranno i vari siti e giornali che prima di ogni gara ci raccontano meraviglie degli aggiornamenti portati dalla Ferrari.

P.S 3
Da anni non si vedevano tante squadre diverse alternarsi sul podio. Ma solo sul secondo e terzo gradino, perchè il primo è e sarà costantemente occupato da Max. Se fra poche gare, quando il mondiale sarà andato in archivio, la Formula 1 emettesse una bella TD come quelle che abbiamo visto nello scorso decennio (rigorosamente a sfavore della Ferrari), potremmo sicuramente divertirci molto.

 

 

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