LIBERATE IL KRAKEN – DOHA GP MOTO3 – PEDRO ACOSTA È STORIA

Mi tremano le mani. Sembro avere un groppo alla gola e di sicuro non è il pranzo di Pasqua.

Non mi sembra vero.

Guardavo il live timing durante la gara e dopo il primo giro erano 10 i secondi che lo separavano dal gruppone. Partire dalla PitLane è una condanna per la Moto3, soprattutto in una pista come Losail.

https://twitter.com/AngyFra89/status/1378710039935004673?s=19

Mi chiedevo “li va a riprendere” poi ho ripensato al warm up e l’ho visto provare la partenza dalla PitLane…

https://twitter.com/MotoGP/status/1378674403525992452?s=19

Quando l’ho visto provare la partenza dalla PitLane ho capito che avrebbe dato il sangue.

Giro dopo giro guadagnava secondi, giro dopo giro andava più veloce di quelli davanti senza avere alcun riferimento e senza scia.

Sentiva l’odore della preda la davanti, voleva la battaglia, voleva la Guerra, è rientrato nel gruppo di testa a 7 giri dalla fine recuperando oltre 10 secondi e si è messo lì pazientemente.

Ma gli altri Piloti⁉️ Venivano saltati come birilli, inermi di fronte a tanta cattiveria agonistica. Mi immedesimo nei rivali… Vederlo li di fianco li ha mortificati, li ha detronizzati. Non c’hanno capito più nulla.

Ad un giro dalla conclusione ha superato il compagno di Team Jaume Masia ed è andato ad attaccare la prima posizione. L’ultimo giro è stato un capolavoro di tecnica Motociclistica con linee perfette che non hanno dato scampo al povero Binder 

Anche Marc Marquez si è accorto ed ha fiutato qualcosa. Il fiuto dei Fenomeni non sbaglia mai.

https://twitter.com/marcmarquez93/status/1378721272096514049?s=19

Per il sottoscritto è un onore aver scritto le emozioni che mi ha fatto provare sulla prima vittoria nel Motomondiale di Pedro Acosta.

https://twitter.com/AngyFra89/status/1378719971602264065?s=19

È un rookie. Lo scorso anno ha rischiato di essere il primo ha vincere sia il CEV Moto3 che la RedBull Rookies Cup, è alla seconda gara in carriera ed oggi partiva dalla PitLane di Losail.

Uno così nasce ogni decade. Oggi è storia.

Pedro Acosta.

 

Classifica finale del GP di Doha.

Francky

 

 

 

 

AL CUOR NON SI COMANDA, MA LA RAGION S’ADEGUI

Ci stiamo ricascando! Dopo aver salutato la stagione 2020 come una liberazione, pieni di buoni propositi ci siamo riproposti di sederci sulla riva del Gange per aspettare pazientemente, senza rosicare (e senza chiedere la solita lista di epurazioni) il cadavere dei nostri nemici dicendo a noi stessi: “tranquilli e sereni aspettiamo che tanto è grassa se rivediamo il podio nel 2022”!

Con queste frasi piene di buon senso siamo stati ad aspettare prima la presentazione della rossa, e poi i test. Logica voleva che, qualunque cosa avessimo visto, a Maranello e a Sakhir, l’avremmo presa con filosofia. Con la dignità che spesso ci accompagna nella nostra passione. Ahò!!

Alla presentazione, dopo che ci era stato abbondantemente spiegato nelle settimane prima che gli sviluppi possibili erano con gettoni per il retrotreno, che sul motore era stata spesa gran parte dell’energia e della capacità dei tecnici e fino a metà novembre non ci si era dedicati ad altro, questo è stato (ed è) il refrain su molti siti: ehh ma che lavoro insufficiente! Ma il muso non potevano cambiarlo come tutti gli altri? Ma quel colore cos’è? E il verde? Verde speranza, quindi ce n’è poca!?…

E fin qui siamo sul soft, ma altri commenti sono ormai stucchevoli, nonché più ripetitivi del Nam Myoho Renge Kyo buddista. Quando si tratta di emulare le gesta di Tafazzi, lo dico, i peggiori sono i ferraristi. Si, anche io!

Se parti da meno 10 e arrivi a meno 3 sei stato più bravo di chi partiva da meno 5 ed è arrivato a meno 1, nonché di chi partiva da più 1 ed è arrivato a 0. Io ci vedo un trend positivo e confortante. Il miglioramento delle prestazioni della SF21 rispetto alla SF1000 in Bahrain rispetto al 2020 è stato per la Ferrari il più marcato tra tutti i team. Certo, come pensano in tanti, sarebbe stato bene cambiare muso e dunque filosofia. Questo però l’ha potuto fare una squadra come AlphaTauri, la quale al retrotreno non aveva nel 2020 i problemi della Ferrari. Nessuno li aveva! Dunque gli sforzi andavano indirizzati in quella direzione. E magari vedremo chi sarà avanti tra qualche gara!?

Il motore era deficitario (per inciso io non sono del partito del motore depotenziato da FIA, se era avanti col trucco non era avanti), e le regole più stringenti varate nel 2020 lo hanno penalizzato più di altri. Aggiungiamo che avevamo una montagna di drag e lo staff è comunque riuscito nell’equilibrio generale a diminuirlo di tantissimo. Per finire, notizia recente, pare che i parametri misurati sull’ultimo stint di Sainz in Bahrain inducano ad essere più ottimisti rispetto ai test. Si parla di potenziale inespresso ma evidente, il che spiegherebbe anche le facce ben più rilassate ai box rispetto ad un anno fa.

Può questo placare l’ansia rabbiosa di quelli che “siamo la Ferrari, non ci basta arrivare secondi, terzi….”? Ovviamente no! Mi chiedo, da semplice appassionato di motorsport e di F1 in particolare: #essereRedBull, #essereMcLaren, #essereAlphaTauri ecc conta davvero meno che #essereFerrari? Il dono, il piacere e il diritto alla vittoria sono di uno solo?

Dunque, cari fratelli ferraristi, lo so che al cuor non si comanda, ma ragioniamo…siamo sicuri che coloro che hanno sbagliato con la SF1000, (e osservando i progressi sulla SF21), non siano in grado di tirarsi fuori dai guai come sono stati in grado di infilarcisi? Se è vero come è vero che dal 2014 i risultati di un team come la Red Bull che a libro paga ha quel Newey che corteggiamo da un decennio (e che partiva da quattro anni di dominio) sono stati seppur di poco inferiori a quelli della Ferrari, tutto questo sconquasso rispetto agli altri dove è? Forse che negli anni di dominio Ferrari qualcuno in Inghilterra ha additato la McLaren come una squadra di, cito: incompetenti, pellegrini, incapaci, limitati, pusillanimi, politici, e via discorrendo?

Al termine della stagione 2021 dovremmo fare la hola per un terzo posto nel costruttori. Brindare per un quarto. Restare impassibili e rassegnati per un quinto. Al limite ci riserviamo di incazzarci per un sesto.

Ma andiamo ad analizzare “l’insufficiente” lavoro della GES Ferrari:

-A fine novembre, a stagione non ancora conclusa. La Ferrari decide di rivoluzionare la PU, intervenendo su diverse aree, tra cui la turbina e il gruppo candela/iniettore. In pratica Zimmermann con Mahle studia un sistema di combustione in precamera in cui sono inseriti sia l’iniettore che la candela. Il nome di questo motore è superfast.

immagine da: formulapassion.it

Vantaggi riassunti in una migliore miscela di combustione e tempi di accensione legati alla fase di scoppio nettamente più rapidi. Una chiara volontà di fare uno step evolutivo significativo. La squadra capeggiata da Zimmermann però riscontra dati non omogenei anche se promettenti, inducendo il responsabile motori Gualtieri a optare per una soluzione simile a quella adottata da Mercedes da sempre, con separazione di turbo e compressore, ma estremizzando ulteriormente e spostando il compressore nel cassoncino di aspirazione come intervento principale. Naturalmente commentato con: adesso siamo ridotti a copiare la Mercedes (copiare noi è buono e lecito invece…).

immagine da: f1.sport.it

In aggiunta sembra che il disegno delle ali sia non troppo dissimile da quello del 2019. In pratica non si alleggerisce più nel cercare disperatamente velocità perchè il motore è in grado di fornire abbastanza potenza. Orientativamente circa 40 CV in più rispetto al 2020. La nota dolente, ma in una certa misura dispensatrice di speranza poichè risolvibile, è che ancora non si è spinta la PU per rischio affidabilità.

Il piano B però  non può essere un ripiego dell’ultimo istante, bensì una sperimentazione parallela per avere un’opzione nel caso in cui, come successo, il sistema studiato per il superfast fosse ancora da perfezionare all’avvio della stagione. Ci sarebbe tempo fino a giugno per introdurre o meno le soluzioni del superfast prima che tutto venga definitivamente freezato fino al 2024. E’ possibile che alcune soluzioni del superfast siano già inserite nella PU attuale? Può darsi! Quello che resta è tuttavia un gran lavoro che ha dato dei buoni risultati, i cui effetti si sono visti anche nella motorizzata Alfa Romeo. Haas, causa blocco dello sviluppo in ambito aero/telaio non ci da dati utili. Tanto lavoro anche sull’alimentazione con interventi al turbo compressore, per aumentare l’efficienza e il recupero dei gas di scarico. Rivisto il sistema elettronico per ottimizzare il funzionamento della parte ibrida.

immagini da: it.motorsport.com e funoanalisitecnica

Per recuperare il carico perso col taglio diagonale del fondo, hanno dovuto alzare il differenziale di centimetri per creare un diffusore che funziona. Capisco che agli ingegneri del lunedì sembri come alzare un muro di mattoni di un ulteriore mattone (dunque che problema c’è?), ma tant’è. . I due gettoni spesi al retrotreno hanno consentito di modificare la scatola del cambio che, a sua volta, ha permesso di ridisegnare la sospensione posteriore. La scatola del cambio nel 2020, causa alleggerimento e ridimensionamento, soffriva di flessioni che si ripercuotevano sul gruppo semiassi e sospensioni posteriori.

immagine da: funoanalisitecnica.com

L’instabilità del retrotreno è stata spesso citata come il fattore di maggior disturbo per Vettel. Molto meno per Charles. La scatola è stata così irrigidita. Un lavoro previsto nel 2020 e spostato poi in avanti.

-Per quanto riguarda la parte anteriore (telaio e sospensioni) non potendo rifare il telaio e un crash test per il muso, pur essendo largo praticamente come prima, con le stesse sospensioni e senza cambio di filosofia (dunque sempre outwash) l’hanno comunque rivoluzionato stravolgendo i flussi che da lì vanno verso il corpo vettura. Anche qua orde di novelli Newey avevano mille soluzioni inedite, per le quali, sono sicuro, a Maranello la porta è sempre aperta eh! Considerato il fardello della SF1000 per quanto riguarda carico eccessivo e drag notevole, osservando il comportamento della SF21 sia nei test che in gara in Bahrain, è stato un lavoro centrato.

Certo coi poteri dati a certi ingegneri dalla Marvel si poteva fare il motorone supermegafast, il telaio in adamantio e uno chassis su cui il peggior sponsor adesivo faceva guadagnare un decimo al giro (a qualsiasi giro), e rompere il culo alla Mercedes, mentre a Max non gli facevamo toccare il podio neppure a circuito sbaraccato. Oh, io la notte me lo sogno! Poi però mi sveglio.

Ciao!

Seldon

Immagine in evidenza da:f1ingenerale.com

MOTOGP-TISSOT GRAND PRIX OF DOHA

Stesso luogo, stessa ora, stessa pista, è questa la combinazione del prossimo weekend di gara del motomondiale, riusciremo a rivivere una gara stupenda come quella di domenica scorsa?

(immagine tratta dal sito moto.it)

I numeri ci sono tutti, i vari piloti ora hanno i riferimenti per qualifiche e passi gara, han intuito pro e contro dei vari setting e come lavorano le gomme.

 

Far pronostici? impossibile! Dai nella gara scorsa abbiamo avuto i primi 13 in 12 secondi, distacchi che spesso erano quelli che c’erano fra il vincitore e il secondo pilota al traguardo. A lasciar ancora più stupiti, i primi 18 son arrivati a soli 24 secondi  dal vincitore Vinales.

 

Il livello della competizione si è fatto altissimo e ormai basta un nulla che si passa dal podio alle retrovie.

 

Yamaha è stata a due facce, con le ufficiali che han mostrato d’essere decisamente della partita, tanto da vincere ed arrivare vicino al podio, mentre le le Petronas son incappate in problemi tecnici o di setting. Si prevede che le M1 restino fra le favorite per la gara.

 

Ducati probabilmente è la moto da battere, con una D16 che si è mostrata decisamente a suo agio con tutti i suoi piloti, seppur solo Zarco e Bagnaia li a lottare fin la fine. Miller dovrà riscattarsi da una gara un pò opaca se pensiamo che Bastianini, al debutto e senza una D16 ufficiale, gli è arrivato sulla coda.

(immagine tratta dal sito motorsport.com)

 

Nota personale, ma voi avete smesso di riguardare lo start di Martin? Il ragazzino, al debutto nella classe regina ha imbroccato la partenza perfetta al primo colpo!!! Ma da plauso assoluto, ha tenuto la traiettoria e duellato con i primi per più di qualche giro, occhio che questo prima di fine stagione ci stupisce!

 

Honda fra alti e bassi, non si dimostra ancora quella moto completamente convincente e facile da portare al limite, seppure Espargarò alla fine ha chiuso la corsa in maniera buona, ma mai veramente vicino ai primi. Le cadute di Nakagami e Marquez son li a dare il solito campanello dall’allarme.

 

Aprilia, continuo a dire occhio, che con la moto di quest’anno si arriverà al colpaccio, anche se probabilmente non questa domenica, manca ancora qualcosina per essere fra i migliori, ma ci siamo, mentre su Ktm, poniamo la riserva.

 

In attesa di riscatto Rins e sopratutto Mir, che avrà fame di rivincita, dopo quella doppia sverniciata presa dai due Ducatisti, quando ormai pareva fatta. La moto si conferma esserci, devono solo stare attenti a fare una partenza migliore e restare nel gruppo di testa sin dall’inizio, dopo di che potrebbe arrivare la vittoria.

 

Marquez si è recato a Doha per fare il secondo richiamo del vaccino e pare ci sian tutte le intenzioni che voglia tornare per la gara di Portimao. Fonti ben informate mi dicono che il tutto sia molto probabile, tuttavia si dovrà attendere il parere dei medici, che verrà dato il 12 Aprile. Incrociamo le dita per il 93.

 

Moto 2 e Moto 3? Guardiamoci le gare e gustiamoci i duelli, i pronostici vengono stracciati di volta in volta, ma auguriamoci di assistere a delle ulteriori belle bagar e manovre che a momenti ti fan chiudere gli occhi.

 

Vi lascio con gli orari di domenica;

 

Dirette Sky Sport MotoGP e DAZN – Dirette TV8 e TV8 HD

 

Domenica 4 aprile

 

13:40-14:00 – Warm-Up Moto3

14:10-14:30 – Warm-Up Moto2

14:40-15:00 – Warm-Up MotoGP

16:00 – Gara Moto3

17:20 – Gara Moto2

19:00 – Gara MotoGP

 

Saluti

 

Davide_QV

(immagine in evidenza tratta dal sito barcalcio)

BACK IN ACTION – SUPERBIKE TEST DI CATALUNYA- LIVE

FINE TEST. Rea si conferma il migliore ancora una volta, oltre a Scott Redding ottima impressione per Garrett Gerloff e Jonas Folger. Entrambi hanno tirato al limite la Yamaha e la BMW segno che le moto sono pronte alla guerra contro Ducati e Kawasaki. Malissimo le Honda (Bautista non parliamone proprio) ad oltre 1 secondo dalla vetta, e Michael Van Der Mark (13°) su BMW che si prende 1 secondo da Sykes ().

E gli 🇮🇹⁉️ Ci si aspettava qualcosina in più. Michael Rinaldi è il più veloce è chiude in 5^ posizione ad oltre 3 decimi da Redding ma la sensazione è che non ne abbia per star dietro al Campione Britannico. Il Campione Supersport 2020 Locatelli invece chiude 8° in sella all’altra Yamaha ufficiale. Vince il confronto con Razgatioglu ma il turno ha l’attenuante di non aver praticamente corso questa giornata di test causa influenza. 12° invece Axel Bassani. Ultimo invece Cavalieri.

 

Ultimi dieci minuti di fuoco. Gerloff piazza un 1:40.497. Rea risponde in 1:40.264É guerra tra il Nordirlandese ed il Texano. Alla fine anche Redding con 1:40.443 si inserisce nella Top3. Scendono sotto al 1:41 anche un ottimo Jonas Folger in 1:40.699 e Michael Rinaldi in 1:40.756. 

17:30 Dopo la pausa “pranzo” il ritorno in pista è stato molto blando per tutti. Negli ultimi 30 minuti fuoco alle polveri. Jonathan Rea abbassa il crono e si porta al comando: 1.40.519, subito dopo 3° tempo per Michael Rinaldi in 1.40.877, tre decimi più lento di Rea. Poi è la volta del texano Gerloff che ferma il cronometro in 1.40.689 e si porta in 2^ posizione. Test finiti anzitempo per Bautista (problemi alla spalla) e Razgatioglu.

13:15 A metà giornata soltanto due i Piloti scesi sotto al 1:41. Sono Jonathan Rea e Garrett Gerloff. Se per il nordirlandese non c’erano dubbi, il texano è una bellissima sorpresa; chiaro segno che la scuola 🇺🇲 è ancora molto valida.

Ottimo il crono di Locatelli 🇮🇹 che bassa il tempo di 7 decimi e sembra in gran controllo della sua R1. Interessante sarà il confronto, in pista, con l’altro italiano in sella alla V4R del Team Aruba Michael Rinaldi, attardato di un solo centesimo rispetto a Locatelli.

Ancora in ritardo invece Alvaro Bautista e la sua CBR1000. Da segnalare anche l’ottima impressione di Jonas Folger. L’ex tester Yamaha sarà interessante da valutare.

DAY2 ORE 13:00 I tempi 👆

FINE DAY1 : Il 6 volte Campione del Mondo SBK, Jonnhy Rea, mette le cose in chiaro sin da subito, finendo in test davanti a tutti. Ottime impressioni anche per quella vecchia volpe di Leon Haslam che chiude 2°. Miglior Pilota Yamaha è il texano Gerloff che chiude 3° davanti a Redding. Questi 4 gli unici a scendere sotto il muro del 1:41

In ombra Alvaro Bautista (1 secondo da Haslam) e Tito Rabat (2 secondi da Redding). Entrambi gli ex MotoGP sembrano non brillare particolarmente.

Allucinante quello che è accaduto a Laverty. Il Pilota e la moto erano regolarmente ai box però mancava qualcun’altro. Aspettiamo comunicazioni ufficiali in merito.

Soltanto 4 i Piloti che, dopo il time Attack, scendono sotto al muro del 1:41. 👆

https://twitter.com/AngyFra89/status/1377287964921888769?s=19

ULTIMA ORA DI TEST👇

17.00 Prima Jonnhy Rea, poi Gerloff abbassano il tempo di Scott Redding. Adesso i tre Piloti sono appaiati in meno di un centesimo di secondo.

16:30 Il tempo di Scott Redding sembra inavvicinabile. Mancano 90 minuti alla fine di questo Day1, ecco la classifica aggiornata.👆

Scott Redding in azione al Montmeló. Immagine tratta dal profilo Twitter del Catalunya Circuit.

14.30 Le moto sono tutte ferme ai box, al comando della giornata c’è Scott Redding👆

TEMPI ALLE 12.30👆

11.00 Tutti e 5 i costruttori sono nei primi 5 posti della Classifica. Comanda Redding davanti alla Yamaha R1 di Gerloff e la Honda Fireblade di Haslam. Chiudono la top5 la BMWM 1000RR di Folger e la Ninja di Rea.

TEMPI ALLE ORE 11.00👆 Scott Redding in testa.

https://twitter.com/Circuitcat_eng/status/1377170781558337541?s=19

Yamaha già in pista.

Immagine Catalunya Circuit

AGGIORNAMENTI LIVE TEST SBK👆

È il gran giorno dei Test della Superbike, prima dell’inizio del Campionato del Mondo di velocitá delle motociclette derivate dalla produzione di serie. Oggi e domani si terranno due giorni di test importantissimi, in quanto gli ultimi, disputati a Jerez, erano stati cancellati a causa del maltempo e da lì le squadre non si erano più ritrovate a confrontarsi direttamente in pista. Il Mondiale avrà inizio a fine maggio da Aragon.

Vediamo la entry list 2021 del Mondiale SBK👇

Ecco le livree dei Team Ufficiali ed alcuni team clienti che prenderanno parte al Mondiale👇

Kawasaki Racing Team World SBK – Il Team Campione del Mondo con Jonathan Rea e Alex Lowes. Chiamati a difendere, Pilota e Moto, il Titolo Mondiale 2020.
Il Team Aruba.it Racing Ducati con Michael Rinaldi (Miglior Indipendente 2020) e Scott Redding (Campione BSB 2019)
Pata Yamaha WorldSBK Team con Andrea Locatelli (Campione Mondo Supersport 2020) e Toprak Razgatioglu.
La nuova BMW M 1000 RR del Team Motorrad WorldSBK, con Tom Sykes e Michael Van der Mark
Il team GRT Yamaha WorldSBK Team con Garrett Gerloff e Kohta Nozane
Il Barni Racing Team con Tito Rabat
Il Team GoEleven con Chaz Davies
La CBR1000RR-R del Team Midori Moriwaki che sarà condotta da Leandro Mercado

“QUEL GIORNO CHE…” TROY BAYLISS – EROE DEI DUE MONDI – VALENCIA 2006

Era sempre rossa, era una Ducati ma aveva il numero al contrario. Aveva molti più cavalli di quella normalmente utilizzata da lui. Era nata dalle sue mani e da quelle di Vittoriano Guareschi nel lontano 2002 ma lui se n’è sentito sempre il papà di quella moto.

Aveva dominato il Campionato Mondiale SBK del 2006, dopo anni di assenza ed aveva regolato tutti gli avversari.

Il 20 ottobre le agenzie di stampa battono il comunicato ufficiale: “Troy Bayliss sostituirà l’infortunato Sete Gibernau nell’ultimo GP di Valencia”.

Il Campione del Mondo della SBK venne catapultato nel giro di una settimana a competere nuovamente con dei prototipi. Alcune settimane prima aveva vinto, in sella alla Ducati 999 F06, l’ultima manche SBK sul circuito di Magny Cours.

Passare dalla 999 alla Desmosedici GP6 non è una passeggiata ma Troy Bayliss risponde alla grande. Chiude le FP1 in 8^ posizione col tempo di 1:33.699 a poco più di 2 decimi dal compagno di team Capirossi, le FP2 in 10^ col tempo di  1:33.433 e le FP3 in 6^ col tempo di 1:32.557 a soli 7 decimi Campione del Mondo MotoGP in carica, Valentino Rossi.

Tutti nel paddock avevano capito che sarebbe stata una qualifica “diversa” ed infatti poco dopo Troy stupì Team, paddock ed appassionati 👇

Ditemi una gara in cui i Campioni in Carica dei Mondiali velocità partono appaiati dalla prima fila. Valencia 2006 entrò nella storia anche per quello.

Ma Troy non era sazio. Troy voleva di più, voleva dimostrare al Mondo che “quelli” della SBK non avevano nulla in meno alla MotoGP. Ancora si respirava una intensa rivalità tra i due Mondi.

In gara partì a bomba, chiuse il primo giro (partenza da fermo) in 1:38.865 dando 8 decimi a Daniel Pedrosa ed addirittura più di 1 secondo a Valentino Rossi nel solo primo giro. Martelló tutti i 30 giri sul 33″alto con eccezione dei giri 20, 25 e 27 (34″ basso) mantenendo sempre un distacco di almeno mezzo secondo su Loris Capirossi che gli stava incollato da 22 giri. Ma Valencia è una pista particolare in cui è difficilissimo sorpassare e se in testa mantieni mezzo secondo è quasi impossibile prenderti, diventa stremante per chi ti insegue.

Quel giorno Troy Bayliss vinse una gara strabiliante condotta dal primo all’ultimo giro, vincendo in MotoGP da Campione del Mondo SBK. Il resto è storia.

Buon Compleanno Troy, il Blog del Ring vuole omaggiarti così.

 

Life is racing, all the rest is waiting