LA MOTOGP ALLA ROVESCIA: A JEREZ DOPPIETTA DUCATI

Finalmente è arrivata la prima vittoria 2021 targata Borgo Panigale. Per assurdo è arrivata sulla pista più ostica per la rossa, addirittura con una doppietta. E per assurdo la stessa vittoria è arrivata con il pilota che era apparso più in crisi tra quelli “bolognesi” in questo inizio stagione.

Un Jack Miller in palla (da poco operato di sindrome compartimentale) raccoglie il comando quando Fabio Quartararo, mattatore per due terzi di gara, vien colpito dal dolore all’avambraccio destro per la stessa sindrome di Jack e scivola in fondo alla classifica per fermarsi al tredicesimo posto.

Vincere ha sempre un gusto speciale, e poco contano le circostanze in cui la vittoria matura, perché chi vince ha sempre ragione e la bandiera a scacchi è un giudice implacabile.

Jack è stato commovente al punto di commuoversi anche lui scoppiando in lacrime una volta tolto il casco. L’australiano sembra freddo ma ha quel calore tipico degli australiani che li rende gli anglosassoni meno anglosassoni di tutti. Non piace a tutti, non vincerà un mondiale ma una gara di MotoGp non la vinci mai per caso e per lui questa non era neanche la prima volta.

(immagine tratta da motorbox)

La festa Ducati è completata dal secondo posto di Pecco Bagnaia: alla viglia era proprio lui il maggior indiziato per portare a casa la prima vittoria emiliana della stagione, ma anche senza riuscirci ancora (perché ci riuscirà) con questo secondo posto balza in testa alla classifica generale. Dalle sue dichiarazioni si è capito che ad inizio gara ha forse risparmiato troppo la sua gomma posteriore ricominciando a spingere solo quando la vetta era ormai troppo lontana. Deve mettere a punto questo dettaglio: prima ci riuscirà prima ci farà urlare il suo nome per primo sul traguardo.

La giornata “italiana” ha avuto la sua ciliegina sulla torta col podio di Franco Morbidelli. Tonico, concreto e costante è diventato una garanzia anche guidando una M1 My2019 della quale si sono già dette troppe cose da tutti in quest’inizio stagione. Direi che ad Iwata è arrivato il momento di porsi delle domande, questo a prescindere dal fatto che il suo compagno di squadra abbia la versione più aggiornata, ma proprio perché sia Vinales che Quartararo hanno mostrato di non aver cambiato il mood 2020: la naturale predilezione per il gioco dell’altalena. In ottica mondiale sarebbe nel loro stesso interesse avere qualche attenzione in più per il Morbido, a prescindere dai soldi che sborsa Petronas.

Gli altri? Abbiamo visto un opaco Mir, un opaco Vinales, un opaco Zarco, un opaca KTM.

Eppure, con il quarto posto di Nakagami, il quinto di Mir ed il sesto di Espargarò, ritroviamo Ducati, Yamaha, Honda, Suzuki, Aprila nelle prime sei posizioni: fantastico. Non fosse che Ducati ne ha messe due davanti sarebbe forse stato un risultato da segnare negli annali.

Marquez ha fatto più che il suo. E’ caduto in prova, è caduto nel warm up, è arrivato nono e gli hanno tolto la tuta a fatica. Direi che ci siamo, ovvero si sente meglio e spinge tornando a cadere quando non c’è nulla da perdere esattamente come ha sempre fatto. La prestazione arriverà, ben consapevoli tutti che la moto che guida non è la migliore del lotto e che è stata “orfana” delle sue cure per oltre un anno.

(immagine tratta da oasport)

In ultimo dedico qualche riga a Valentino Rossi. Ormai sono anni che non capiamo più cosa stia accadendo. La discesa sembra non arrestarsi più.

(immagine tratta da zazoom)

L’abbiamo visto arrivare lungo alla Dry Sack quando non lottava contro nessuno se non contro se stesso. L’abbiamo visto seguire linee che non sono quelle “normali”. In questo modo si sta depauperando l’onore per una carriera che ha avuto dell’incredibile per tanto tempo. Bisogna trovare il coraggio di dire basta, perché mi da l’idea del pugile suonato messo di forza su un ring a prendere pugni solo per pensare all’incasso del botteghino. Qualche anno fa il codazzo mediatico che lo sosteneva faceva tenerezza quando trovava motivazioni improbabili. Adesso sono diventati ridicoli senza rendersi conto che, in questo modo, danneggiano l’immagine del loro Campione.

Ci vediamo a Le Mans tra 14 giorni.

Salvatore V

(immagine in evidenza tratta da Repubblica)

IL PROF. HAMILTON DA’ UNA LEZIONE A VERSTAPPEN A PORTIMAO

E per fortuna che le Mercedes dovevano essere penalizzate dal taglio del fondo. Sono bastate tre gare, e anche Bottas è stato in grado di fare la pole in quel di Portimao. Anzi, in qualifica le due frecce d’argento si piazzano in prima fila relegando un arrabbiatissimo Max in terza posizione. 

E quando si spengono i semafori, il finlandese sfila alla prima curva davanti ad Hamilton e Verstappen, mentre Sainz riesce a guadagnare la quarta posizione ai danni di Perez. Ocon e Norris danno vita ad un bel duello con l’inglese che la spunta. Al primo passaggio sul traguardo, Raikkonen prende la scia di Giovinazzi ma, distratto da alcune regolazioni sul volante, sbaglia la misura e distrugge l’ala anteriore contro la gomma posteriore sinistra del compagno di squadra. Esce così la Safety Car per consentire la ripulitura del rettilineo di partenza dai detriti.

Alla ripartenza, Bottas scatta a razzo, Hamilton si distrae e si fa superare da Verstappen. Peggio fa Sainz, che perde due posizioni a favore di Norris e Perez, mentre Leclerc supera Ocon e si accoda al compagno di squadre.

I primi 3 viaggiano vicinissimi, con Verstappen incollato agli scarichi di Bottas. L’olandese commette però un errore, e offre il DRS ad Hamilton, il quale ne approfitta subito e lo passa di forza, facendosi poi subito sotto la compagno di squadra, cui tocca analoga sorte al giro 20. Lewis lo stacca immediatamente, lasciandolo in balia di Max, il quale, a questo punto deve sbrigarsi se non vuole perdere contatto con l’inglese. Ma il DRS non è sufficiente con una Mercedes, e l’olandese vede impotente il rivale andarsene.

Non succede niente fino al giro 36, quando Verstappen rompe gli indugi e si ferma per montare la mescola più dura, che sembra funzionare molto bene. Bottas copre la mossa e rientra al giro successivo, riesce ad uscire davanti a Max ma, con la gomma più fredda, non può resistere alla furia dell’olandese che lo supera dopo poche curve. 

Si ferma anche Hamilton, che riesce a mantenere senza problemi la posizione, e poi inizia a martellare a suon di giri veloci. Lo stesso fa Bottas, che si avvicina così a Verstappen, il quale pare in difficoltà a tenere il ritmo delle due Mercedes. In testa alla gara è rimasto Perez, che non si è ancora fermato e che il team insiste a mantenere in pista nella speranza che dia un po’ fastidio ad Hamilton. Il quale però lo raggiunge e lo passa immediatamente, invocando le bandiere blu senza rendersi conto che in realtà Checo è nello stesso giro. Visto che l’ingegnoso piano della Red Bull è fallito, il messicano viene fatto fermare immediatamente per montare gomme soft.

Quando mancano 10 giri alla fine, Verstappen è a 5 secondi da Hamilton, e Bottas ha un analogo distacco da Max. La lotta per il podio è finita, e a quel punto Mercedes e Red Bull provano a prendersi il punto del giro veloce, facendo fermare rispettivamente il finlandese e l’olandese per un time attack finale, che consentirà al primo di portare a casa il punto addizionale.

Finisce così con Hamilton vincitore di una gara condotta magistralmente, Verstappen secondo con diverse cose su cui recriminare e riflettere, e Bottas che ha dovuto capitolare con entrambi, per la verità con un po’ di rassegnazione. Quarto Perez, che ha compiuto egregiamente il compitino per il quale è stato assunto.

Quinto Norris, come al solito il primo degli altri, davanti a Leclerc con una Ferrari che può per ora solo combattere per diventare la terza forza ma stando nel secondo gruppo. Settimo Ocon con una Alpine in ripresa, e, a conferma di questo, ottavo si è piazzato Alonso, ritornato quello di una volta e capace di arrivare a ridosso del compagno dopo essere partito molto indietro rispetto a lui. Nono Ricciardo, sempre opaco, e decimo Gasly con una Toro Rosso non in grado di confermare in gara i risultati delle qualifiche.

Fuori dai punti Sainz, autore di una gara poco brillante dopo una buona qualifica. Sempre in ombra Alfa Romeo e Aston Martin. Williams svanita in gara dopo la buona qualifica di Russell, e Haas sempre in target con le ultime due posizioni della classifica.

Fra solo una settimana si corre in Spagna. Si dice che se una macchina va bene al Montemelo va bene dappertutto, e vedremo se l’equilibrio visto nelle prime tre gare fra Red Bull e Mercedes si confermerà, o se una delle due si mostrerà superiore. 

P.S. 
Anche oggi una decisione sul track limit ha influito sulla classifica del campionato. A Verstappen è infatti stato tolto il punto del giro più veloce per via di un’uscita in curva 14. Si tratta sicuramente di una decisione fondata a termini di regolamento, ma quello che lascia perplessi è il numero eccessivamente elevato di questo tipo di decisioni visto nelle prime 3 gare fra sabato e domenica. Come già scritto precedentemente, è auspicabile che questi eventi non diventino il leit motiv delle prossime gare, perchè potrebbero facilmente generare polemiche di cui non c’è bisogno quando a contendersi il campionato sono due campioni del calibro di Hamilton e Verstappen.

“DIGGIA” IN SOLITARIA A JEREZ – MOTO2 POST GP

Ha vinto un figlio di Troy.

Ha vinto uno di noi.

È sempre stato la cenerentola dei nostri giovani. Un po’ com’è successo agli altri in passato. Lui non è originario della “Riders Land” lui è “Romano de Roma“.

Fabio Diggiannantonio taglia per primo il traguardo di Jerez. Immagine MotoGP.com

Il suo idolo non è Schwantz, Doohan, Rossi o Marquez. Il suo idolo è Troy Bayliss e per quello ne utilizza gelosamente il 21.

https://twitter.com/FabioDiggia21/status/1329060352399732740?s=19

Spesso è passato sotto traccia il suo talento, specialmente in TV quando gareggiava nel Mondiale Moto3 contro Jorge Martin. Lui era tenuto sempre “in disparte” soprattutto dai media nostrani, forse perché cresciuto alla corte del Maestro Gresini e non nell’altra.

Tant’è che oggi ci ha regalato una gara stupenda, una gara in solitaria come alcuni Piloti ci hanno abituato negli ultimi anni.

https://twitter.com/gigasss1/status/1388810593809965059?s=19

La vittoria di Fabio è tutta sua e di Fausto, che ha creduto sempre nel suo magnifico talento. Gara superlativa ad Jerez de la Frontera condotta dall’inizio alla fine, pennellando le curve spagnole come solamente pochi artisti in solitaria sanno fare.

Sul podio salgono un bravissimo Marco Bezzecchi e Sam Lowes. Chiudono la Top5 Remy Gardner e Raul Fernandez.

Ottima anche la gara dell’altro rookie, il giapponese Ai Ogura (7°), molto meglio degli altri due debuttanti Vietti (18) e Arbolino (21).

 

Classifica Mondiale👇

🥇Remy Gardner 🇦🇺 69 punti

🥈Sam Lowes 🇬🇧 66 punti

🥉 Raul Fernandez 🇪🇸 63 punti

4️⃣ Bezzecchi🇮🇹 56 punti

5️⃣ Diggiannantonio 🇮🇹 52 punti

6️⃣ Joe Roberts 🇺🇸 31 punti

 

✍️ Francky

 

 

SHARK ATTACK III – PEDRO ACOSTA VINCE A JEREZ – MOTO3 POSTGP

Servono altre parole⁉️

Pedro Acosta diventa il primo Pilota della storia del Motociclismo ad andare a podio nelle prime quattro gare della carriera. Nessuno come lui.

Ad inizio gara avevo visto qualcosa che non mi piaceva….👇

https://twitter.com/AngyFra89/status/1388781372106477568?s=19

Ne riparliamo alla fine….

McPhee cade ancora.

Pronti via e il “veterano” Jonh McPhee sceglie la via più breve.

https://twitter.com/MotoGP/status/1388781580991217668?s=19

Prime 4 gare con 4 zeri. Malissimo per il Pilota di punta della scuola “British” nel Motomondiale. Molti credono in lui, ha ottimi sponsor e soprattutto a Dorna “serve” un Britannico…

Anche l’altro”veterano” G. Rodrigo, si stende dopo pochi giri alla 7, buttando via una ghiotta occasione.

Altro errore di Suzuki.

Il “GiappoRiccionese” fa parlare molto di se, ma fa parlare poco la pista. Altra caduta per il Pilota di Simoncelli che al giro 13 la lancia come solito fare.

Tridente KTM Red Bull. Oncu, Acosta e Masia. Immagine MotoGP.com

La gara è un dominio Reb Bull KTM, con gli alfieri della casa delle bibite che fanno il ritmo per tutta la gara. Deniz Oncu, Pedro Acosta e Jaume Masia conducono il gruppo di testa, davanti a Fenati, l’altro KTM Red Bull Sasaki ed Andrea Migno.

Tanti i rischi presi, poiché molti hanno avuto il track limits warning  dalle prime fasi di gara. Il primo a pagarla e Tatay, poi Sergio Garcia.

Acosta regala il solito spettacolo, con un sorpasso capolavoro alla curva Lorenzo, a 4 giri dalla fine, su Fenati ed Oncu (andatelo a rivedere, pazzesco). 

All’ultimo giro accade quello che temevo. Acosta riesce a recuperare da un errore al penultimo giro e si rimette in testa al GP con un sorpasso mostruoso a poche curve dalla fine.  Alla curva Lorenzo, Deniz Oncu con il sangue agli occhi tenta un attacco disperato ad Acosta e scivola.

Deniz Oncu scivola e porta con sé anche Masia e Binder, diretti rivali per il Titolo. Immagine MotoGP.com

La cosa più brutta è che nella sua caduta prende anche Masia e Binder, diretti avversari nella lotta al titolo. Chiudono sul podio la vecchia volpe di Fenati e Jeremy Alcoba che ringraziano Deniz Oncu.

Classifica Mondiale

🥇Acosta 🇪🇸 95 punti

🥈Antonelli 🇮🇹 44 punti

🥉Migno 🇮🇹 42 punti

4️⃣Fenati🇮🇹 40, 5️⃣ Masia 🇪🇸 39, 6️⃣ Binder 🇿🇦36

 

✍️ Francky

 

 

 

 

F1 2021 – GRAN PREMIO DEL PORTOGALLO

Dopo l’Enzo e Ferrari di Imola ecco un altro circuito “vero”, il circuito dell’Algarve. Un circuito di quelli su cui ogni pilota vorrebbe sempre correre: un mix di saliscendi, curve in appoggio e frenate con inserimento in curve a ingresso cieco.

Le somiglianze e rimandi a circuiti quali Spa o il Nurburgring si sprecano e già nel 2020 si era vista una gara spettacolare con i primi giri con asfalto umido per una leggera pioggia.

Questo sarà il teatro del confronto, il terzo di una lunga serie in questo 2021, tra i due unici contendenti al titolo: Hamilton e Verstappen.

immagine da automoto.it

Al momento la differenza tra i due la fa un “misero” giro veloce a favore dell’inglese, che è riuscito con molta fortuna e la solita, grande qualità di guida a uscire da una brutta situazione ad Imola quando per un errore ha rischiato di non portare a casa neanche un punto.

La lotta tra Red Bull e Mercedes si fa sempre più serrata e il circuito portoghese sembra fatto apposta per esaltare le caratteristiche di entrambe le monoposto.

Quasi certi che in due alpha dog sopra citati manterranno fede alle aspettative, molto più incerto sarà il ruolo svolto dai loro compagni di squadra. Entrambi vengono da una gara molto complicata che li ha visti portare a casa poco o nulla.

Perez ha la “scusante” di dover ancora adattarsi alla nuova monoposto e squadra, mostrando cose egregie in qualifica e una condotta di gara piuttosto fallosa che Marko ha già avuto modo di stigmatizzare.

Bottas invece sembra la versione peggiore mai vista da quando è in Mercedes. Uscito con le ossa rotta da Imola non tanto per il botto subito da Russell quanto per una velocità e un feeling con la monoposto davvero pessimo. Un cavallo “scosso” che sembra già avvertire la fine dei suoi giorni in Mercedes a 2021 concluso.

Bottas almeno può guardare con ottimismo al weekend di gara potendo contare sulla PU uscita indenne dal botto di Imola.

immagine da motorbox.com

Difficile fare un pronostico poichè il circuito portoghese necessita si una vettura con alta efficienza aerodinamica e stabile, con un set ottimale da trovare in fretta complicato dalla scarsa aderenza che offre l’asfalto del circuito portoghese. Questo aspetto potrebbe favorre maggiormente Red Bull rispetto a Mercedes, quest’ultima ancora meno prevedibile nel comportamento e nel trovare un set-up ottimale.

In merito alla PU, se in Mercedes riusciranno a liberare tutti i cavalli a disposizione e a far funzionare a dovere la parte ibrida, questo potrebbe rivelarsi un vantaggio per gli anglo-tedeschi, la cui PU è ancora la numero uno del lotto.

In un mondiale che si preannuncia molto serrato, i due “scudieri” sono qualli deputati a rubare punti ai rivali, diventando il vero ago della bilancia nella conquista del titolo, un pò come lo fu Bottas nel 2017 e 2018 a favore di Hamilton nei momenti di “appannamento” dell’inglese.

Portimao sarà un test importante anche per i contendenti al terzo posto nel mondiale costruttori. Una prova di maturità (Ferrari), una conferma delle ottime prestazioni fin quì mostrate (McLaren), l’occasione del riscatto (Aston Martin), una gara finalmente senza errori (Alpha Tauri).

Difficile dire chi tra queste potrà emergere. Il circuito è ancora reltivamente nuovo per tutti e probabile che tanti piloti saranno compressi in pochissimi decimi di secondo, considerando un time lap di un minuto e diciasette circa.

La Ferrari sembra essere quella più sofferente sul passo gara e potrebbe pagare dazio in un circuito in cui è più facile sorpassare rispetto ad Imola.

La Pirelli porterà le mescole più dure a disposizione e questo fattore, associato alla mancanza di grip del circuito portoghese, potrebbe mettere in difficoltà la Ferrari che ha difficoltà nel mandare in temperature le gomme.

immagine da nbarevolution.com

La logica dovrebbe imporre una McLaren favorita su Alpha Tauri, Ferrari e Aston Martin. Se per Alpha Tauri potrebbe bastare il solo fatto di non commettere errori come accaduto nei primi due GP stagionali, per Aston Martin si tratterà più probabilmente di un altro circuito in cui testare punti di forza e mancanze della monoposto.

La Alpine viene subito dopo ma e’ difficile dire cosa potrà fare. Al momento la monoposto non sembra avere particolari punti di forza, sarà interessante capire come si adatterà alle caratteristiche del circuito dell’Algarve.

Il pacchetto di mischia degli “ultimi” arriva a Portimao con ambizioni diverse. Se per Haas vale sempre il “portare la macchina al traguardo”, per Williams e Alfa Romeo è un’occasione di riscatto dopo che i primi due GP stagionali hanno fatto vedere che qualcosa di buono può essere spremuto dalle monoposto, a patto di non infilarsi in improbabili incidenti come capitato a Russell a Imola.

Intanto, la lotta tra Red Bull e Mercedes si combatte anche fuori dalla pista. E’ fresca la notizia dell’ingaggio da parte degli austriaci di un importante membro dell’organigramma tecnico Mercedes, Ben Hodgkinson, che sarà il direttore tecnico della futura PU marchiata Red Bull.

immagine da f1-insider.com

Davvero un bel colpo per Red Bull che si assicura uno degli artefici di spicco dei successi Mercedes degli ultimi anni e in grado di dare quel know-how necessario alla realizzazione di una PU che aspira ad essere la migliore del lotto.

Mercedes non ha preso benissimo la cosa e darà battaglia per cercare di estendere il periodo di “gardening” il più a lungo possibile.

Altra grossa notizia , l’introduzione della sprint race al sabato in tre GP del 2021. La notizia è stata già approfondita sul Bring per cui non mi dilungherò se non per aggiungere che lo stravolgimento di quello che viene definita  il format storico della F1 è un passo, per qualcuno, doloroso ma necessario.

Gli utenti ai quali si rivolge Liberty Media sono giovani, giovanissimi che prediligono sempre di più e in tutti gli sport un evento che sia molto più “azione” che “narrazione”. Naturale che si cerchi delle formule di intrattenimento meno impegnative (in termini di tempo, impegno nel capire dinamiche tecniche e regolamentari) e più immediate.

I “vecchi” appassionati storceranno il naso ma è evidente che il mondo va da tutt’altra parte e del tutto probabile che la F1 a breve non sarà più quella che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare dagli anni ’80 in poi.

Giusto tentare qualcosa di nuovo, inutile ribadire che lo sport come pura competizione sta lasciando sempre più spazio al puro intrattenimento. Che tutto ciò si possa essere un successo e portare più appeal e qualità ad un prodotto un pò logoro è tutto da dimostrare.

*immagine in evidenza da motorbox.com

Rocco Alessandro

 

 

Life is racing, all the rest is waiting