MOTOGP 2018 – Red Bull Grand Prix of The Americas

 

La MotoGp si sposta Nord America e porta con sé, dalla tappa in Argentina, valigie piene di stracci sporchi ancora da lavare. Sarà, a mio parere, un’impresa difficile riuscire a tamponare le tante polemiche senza che queste si allarghino a macchia d’olio facendo ulteriori danni.

Stracchi sporchi sono nelle valigie della Dorna che ha dimostrato una pessima capacità di gestione degli eventi ad iniziare dalla griglia creativa ideata per impedire a Miller una corsa in solitaria da leader dopo che questi era stato l’unico pilota ad azzeccare la scelta delle gomme slick in fase di schieramento per la partenza.  Per poi proseguire, in un effetto domino, con la mancata applicazione del regolamento in occasione del balletto in pista di Marquez dopo lo spegnimento del motore in partenza. Applicazione del regolamento che avrebbe comportato lo stop della procedura fino all’allontanamento dalla pista della moto numero 93 oppure, a frittata fatta, l’esposizione della bandiera nera allo stesso concorrente. Ma per la Dorna deve essere difficile applicare le regole se il reo è un top driver e si chiama Marquez.

Stracci sporchi sono nella valigia di Marquez che non contento della grazia ricevuta (“solo” un drive through) è stato protagonista di una gara di rimonta con obiettivo reale il podio, compreso il gradino più alto (grazie a una superiorità imbarazzante dimostrata in ogni occasione, dalle prove libere alle qualifiche). Ma in questa fase, preso da delirio da onnipotenza, ha iniziato a dare spallate in pista fino a buttare fuori pista Rossi.

Stracci sporchi sono nella valigia di Valentino Rossi che, sicuramente danneggiato dalla caduta a cui lo ha costretto Marquez, ha scelto di sfruttare l’occasione per rispolverare il vecchio copione della pressione psicologica sugli avversari, lasciandosi andare a dichiarazioni di dubbio gusto e rivelandosi lacunoso di memoria.

In questo contesto l’unica soluzione adottata al momento dalla Dorna è stato impedire a Marquez e Rossi lo scontro diretto in sala stampa e relegare il confronto in commissione sicurezza. Mah!.

Insomma si arriva in Texas con la sensazione che si vivrà un duello non solo sportivo.

Peccato.

Peccato perché il mondiale motogp, iniziato in modo avvincente a Losail lasciava (lascia) presagire una grande stagione con Ducati e Honda in gran spolvero …

Il COTA è uno dei circuiti più belli e suggestivi del motomondiale con un layout molto articolato; ma il Cota è anche e soprattutto la pista di Marc Marquez: qui ha vinto cinque volte su cinque tappe e la sua Honda lo ha sempre assecondato brillantemente. Sarà difficile che lo scenario possa essere diverso proprio quest’anno che la Honda 2018 sembra particolarmente competitiva fin dall’inizio stagione. E notizia dell’ultima ora, sarà della partita anche Daniel Pedrosa, incerto fino all’ultimo per l’operazione al polso subita in seguito alla caduta in Argentina, vittima di un sorpasso “duro” da parte di Zarco.

Le Yamaha, pur non avendo mai vinto, su questa pista ha storicamente buone prestazioni; Rossi troverà sicuramente altre mille motivazioni per essere fra i primi (oltre alle polemiche) e Vinales, dopo aver ritrovato il feeling con la moto e avere intravisto la luce in fondo al tunnel, vorrà sicuramente riscattare la caduta dell’anno scorso. Analogamente vorrà confermarsi fra i migliori anche l’astro nascente Zarco, sul podio in Argentina.

Per la Ducati e per le sue ambizioni il Cota è sicuramente una gara da vivere come protagonista; accantonata la tappa argentina con poche indicazioni positive per la guidabilità della moto (in parte imputabile alla rigidezza alle gomme Michelin) è assolutamente necessario riprendere la strada maestra e dimostrare che la moto 2018 ha risolto i problemi ormai cronici.

Dovizioso manifesta ottimismo mentre Lorenzo, al momento, sembra essere ancora nella fase di adattamento della scorsa stagione. Il poco feeling che trova con la moto fa da grancassa alle voci che lo vogliono in trattativa con Suzuki per il prossimo anno.

In Suzuki si stanno vivendo due situazioni contrapposte: da una parte Rins che si affaccia sistematicamente fra i primi e che promette battaglia già da Austin, dall’altra Iannone che si trova già in una situazione da ultima spiaggia.

Guardando le classi minori, mi fa piacere ricordare la “covata” di ragazzini superdotati che galvanizza la Moto3 rendendo le corse particolarmente intense e spettacolari. E in Moto2 come dimenticare Pasini che, vivendo una seconda giovinezza, fa da balia ai promettenti eredi di Morbidelli.

Oggi pomeriggio si accendono i motori.

Eufemisticamente mi verrebbe da dire che il Cota è in Texas, forse il posto più adatto a risolvere questioni irrisolte. Ma sportivamente, speriamo sia solo la passione a lavare via tutto.

Aviator

P.S. Ragazze fantastiche in griglia ad Austin!