La versione di Seldon: Cinderella Charles e le ruote di cristallo.

Il diamante, il carbone, la fibra di carbonio……
tutte espressioni geometriche e plastiche dell’elemento sul quale è basata la vita sulla Terra. Il carbone e il diamante sono la stessa pasta, ma lievitata a temperature e pressioni diverse (così vi risparmio una lagna sulle Kimberliti e i depositi lacustri…), a volte basta poco per fare la differenza…
La fibra di carbonio è carbonio su una matrice polimerica.
Bene, c’entra qualcosa questo con la F1? Certo, e tanto, ma a me serve solo per costruire le mie noiose metafore….
La verità è che leggendo qua e là ho appreso un particolare di Charles che non conoscevo, e cioè che ha perso il padre un paio d’anni fa, tra parentesi abbastanza giovane. Mentre faceva preziosa esperienza perdeva il riferimento maggiore, quel padre che lo accompagnava nella sua avventura su quattro ruote.
Non ho mai pensato che i lutti di certi personaggi fossero più significativi o meritevoli di attenzione rispetto ai nostri. Non ai miei. Ci dispiace, come ci dispiace per chiunque perda un affetto, e andiamo avanti…..e forse per questo, o forse per altro mi sono venuti in mente una favola e un film.
Il film: “Quand’è che capita? Quando capita davvero? Con chi ha funzionato? Tu fammi un solo esempio di una che conosciamo alla quale è andata bene…..!
Quella granculo di Cenerentola!?”
Pretty Woman 1990
Il ragazzo di Montecarlo, uno dei meno danarosi della Formula 1 e che rischiava di fermarsi anni or sono per mancanza di sponsor, ha cominciato un po’ come Cenerentola quindi; pochi soldi e tanto sacrificio il padre, tanta passione, lui.
Chiariamo che essere “poveri” nel motorsport non significa non pagare le bollette, significa non coprire una stagione di categoria senza sponsor.
Ciò non toglie che il giovanotto di principesca cittadinanza ha dovuto sudare e ha visto a volte i suoi “fratellastri” arrivare a ballare nella gran sala del castello prima di lui. Ad un certo punto una fatina buona, credo italo-canadese, l’ha fatto salire su una carrozza bianco rossa con cui si è finalmente potuto recare al gran ballo. Qui il principe rosso (sempre l’italo-canadese uno e bino, forse trino…) l’ha notato, e dopo una breve ricerca gli ha fatto provare un’altra carrozza, sempre in fibra di carbonio, ma questa volta nella forma splendente del diamante. Come è capitato a pochi gli è calzata a pennello, come la famosa scarpina di cristallo, tanto che ora confermeranno il loro matrimonio finchè convenienza sportiva non li separi. E bisogna ammettere che i due sposi sono andati subito molto d’accordo.
In Bahrain, mentre Hamilton sorpassando la n. 5 causava uno spostamento d’aria che azionava la trottola, la n. 16 davanti viaggiava a vele spiegate come se fosse la versione B tanto agognata e mai vista a Barcellona in primavera. Per fortuna si trattava della prima gara, quando ancora il pessimismo più che giustificato dei tifosi rossi contemplava planate radenti di Murphy su qualsiasi prestazione, dunque filosofia a passeggio sui divani e savoir faire che neppure un Inglese che sorseggia il té delle cinque. La compassione di Hamilton sul podio poi era da registrare. Dubito che la rivedremo….
In Austria la tensione e la consapevolezza che another race stava andando a ramengo hanno regalato ben più bestemmie che in Maremma durante una briscola e tresette andati male. D’altronde c’era di mezzo anche Verstappen, e con lui le bestemmie vengono fuori come le lumache dopo la pioggia. Qui si è visto di che pasta è fatto il monegasco, perchè a Silverstone regala un bouquet di vernice a Verstappen subito dopo che questi l’aveva superato in corsia dopo il pit stop. Dichiarazione angelica di Charles: gli ho solo fatto capire che la pista non è solo sua…..! L’avrei baciato!
La favola: noi non sappiamo come sia andata a finire tra Cenerentola e il principe. Magari sono vissuti 120 anni, felici e contenti come dicono i finali delle favole. Magari invece hanno divorziato, lui l’ha fatta uccidere da un Killer, sbranare dai cani. Magari è finito al bar con gli amici (il Conte, il Barone e l’Autista……cit) per evitare di sentirla e vederla a casa. Dovremmo conoscere le favole apocrife.
Quindi non illudiamoci. Quando saremo più grandi rileggiamo la storia.
Intanto però sono rose e fiori……e non venitemi a dire che se Charles è la fortunata Cenerentola Lewis è lo sfortunato Calimero pulcino nero, perchè la sfiga quando va a cercare le sue vittime di casa in casa quella di Hamilton la scansa che neppure l’angelo della morte con le case degli ebrei in Egitto ai tempi di Mosè…
In Formula1 come in altri sport (come nella vita) la fortuna spesso non passa. A volte passa una volta sola, a volte più di una. Pochissimi riescono a prendere quell’unico treno, non tanti si rifanno col successivo. I più li perdono tutti quei treni.
Non è il caso del nostro Cenerentolo, lui ce l’ha fatta (perchè è bravo). Ora ha il compito più arduo, quello che uno come Lewis ha già assolto, non lasciarsela scappare questa fortuna, che si badi bene può cambiare anche colore!
Antonio.
Immagine in evidenza da: f1grandprix.motorionline.com