Il pentacampeón fa il rookie e stende il campionato ai piedi di Marquez

Dovendo scrivere del Gran Premio di Catalogna mi sono venute le idee più strane.

Ho pensato, in ordine sparso, che “la fortuna aiuta gli audaci” riferendomi al vincitore ma nell’occasione ha “solo vinto” e non è stato artefice di gesta epiche che giustificassero il titolo (dell’articolo).

Ho pensato a “il primo strike con la moto nuova” cercando un improbabile rinverdimento del (brutto) cabaret italiano a cui il nostro eroe del giorno ci aveva abituato nel tentativo di emulare Rossi per i festeggiamenti post vittoria.

Ho persino riesumato la Mondaini con “che barba che noia” per una fotografia più generale del GP di Catalogna che ha visto suonare per tutte le classi l’inno di casa.

Ma, come sempre, la realtà supera la fantasia ed ecco che Meregalli ai microfoni di Sky non le manda a dire “il pentacampeòn, come lui ama precisare di essere, è sembrato più un rookie che un campione” detto con un’acrimonia che mi ha lasciato spiazzato. Però è la fotografia esatta di quel che è successo.

George Lorenzo, partito bene e ritrovatosi nel gruppetto dei primi per la prima volta con la Honda ufficiale, si è steso nel tentativo di una impossibile staccata , portando con sè tre dei probabili protagonisti: Dovizioso, Vinales, Rossi. Il gran Premio di Catalogna non è ancora praticamente iniziato ma è già finito per tre dei big e soprattutto per il primo dei contendenti il titolo di campione del mondo a Marquez, Andrea Dovizioso.
Evidentemente la tensione per il viaggio in Giappone alla ricerca di una moto cucita su misura e le conseguenti polemiche con il compagno di squadra dentro e fuori dalla pista sono risultati fatali per il sistema nervoso di George Lorenzo. D’altronde non è da adesso che l’ombra di Marquez nello stesso box sembra pesare come un macigno per il compagno.

Cosa dire del GP dopo l’antefatto? Al via Dovizioso con la sua Ducati, pur partendo dalla seconda fila, si era prontamente portato in testa nel tentativo di esorcizzare un probabile tentativo di fuga di Marquez. E Marquez, scampato il pericolo dello strike di Lorenzo, ha fatto proprio questo. E’ fuggito via, ha inserito il cruise control e navigato in solitaria fino al traguardo. L’unico suo problema è stato lo scoppio durante i festeggiamenti, a moto ferma, dell’airbag della tuta. Il cambio di tuta ha completato la foto del gram premio: Marquez bello lucido fresco come se non avesse corso.

In realtà, dimenticato il fuggitivo, dimenticate le vittime di Lorenzo, il GP è stato sufficentemente combattuto e interessante. Petrucci si è reso protagonista assieme a Quartarolo e Rins di una bella battaglia per il podio e alla fine si ritrova antagonista per il titolo assieme al compagno di squadra. Forse inferiori alle aspettative le prestazioni della Suzuki di Rins ma è solo un dubbio perchè le prestazioni di Marquez con le gomme morbide hanno lasciato zero chances a chiunque. Quartarolo, invece, dopo la magnifica pole, in gara ha confermato la sua capacità di prestazioni costanti nel gruppo dei primi e ha avuto ragione di Petrucci per la piazza d’onore del podio dopo una bella lotta.

In un gran premio caratterizzato da un maxi captombolo poteva mancare una menzione speciale per Cal Crutchlow? Il simpatico inglese ha pensato bene di cadere in solitaria a due giri dalla fine quando stava portando a casa un buon piazzamento al quinto posto. Le telecamere hanno risparmiato inquadrature di Cecchinello.
In conclusione il risultato ha allargato la rosa dei pretendenti a una folta schiera di piloti tra cui Petrucci. Dovizioso si ritrova un “nemico” in casa e dovrà dedicare tempo a meditare una politica più creativa dell’attendismo iniziale e della ragioneria attuale. Per battere Marquez serve molto di più e il ventaglio di concorrenti serve solo a ridurre ulteriormente le già esigue chances di tutti.

La Moto2 ha visto la conferma di Marquez junior. Il cambio di strategia e il lavoro concentrato tutto sulla gara a discapito anche di una qualifica modesta sta cambiando il suo campionato. Sono problemi seri per i nostri in lotta per il campionato.

La Moto3, piacevolissima di solito, sta implodendo sulla troppa importanza della scia favorevole. Le PL, le qualifiche e la stessa gara sono incentrate più sull’attesa dell’occasione propizia piuttosto che su traettorie.  Il surplace visto sabato lascia un senso del ridicolo. Sono piovute penalizzazioni da parte della federazione, ma dubito che basti.  Gara vinta da Ramirez (prima vittoria) ma intanto Canet scappa in classifica iridata su Dalla Porta. Bravissimo Vietti, magistralmente al 3 posto.

Alla prossima
Valther