Il futuro delle Power Units in F1

L’attuale vicenda che vede coinvolta la Redbull di fatto invita a riflessioni più profonde e quindi meno contestuali circa il futuro delle Power Units in F1. Allo stato attuale delle cose c’è Mercedes Benz che con la sua unità rappresenta il benchmark della performance, ovviamente nell’accezione declinata all’utilizzo del Team Ufficiale (ma qualcosa mi dice che RBR si prostrerebbe in un “Agnus Dei” di ringraziamento se avesse anche solo una versione “clienti”……..).

Come primo (ed unico, come spiego dopo) inseguitore più o meno immediato/distante c’è ovviamente Ferrari che, dopo aver provato 12 mesi fa a chiedere ed ottenere dalla FIA dei V8 2,4 biturbo “lisci” (no ERS, no elettrico, sì insomma come quelli in giro a metà anni 80 il che rendeva perlomeno bizzarra la richiesta in se dopo che la Federazione aveva avallato la nascita e l’esordio delle attuali, complesse PU pochi mesi prima) ottenendone un secco “no” come risposta ha investito pesantemente (banco a rulli AVL, etc) in queste unità ibride con gli ottimi risultati di recupero performance visti nel campionato 2015 che si chiude domenica ad ADB.

Dopo la Ferrari semplicemente……..il nulla. A mio parere Renault non ha ancora capito/deciso “cosa vuol far da grande”. Sarà un ragionamento semplicistico ma il semplice takeover della Lotus (che semplice per l’appunto non è) ha tutta l’aria di essere gestito da gente che di soldi ne ha proprio pochi. E si vede. Senza contare che se il pilota più rappresentativo della Francia attualmente in attività in F1, ossia Romain Grosjean, preferisce il salto nel vuoto in Haas ad essere il pilota di punta di un team transalpino al 100% qualcosa vorrà pur dire. E l’esordio della PU aggiornata in Brasile ha levato il sorriso dalla faccia di Ricciardo, evento questo raro come chessò Hamilton che non racconta più scemenze alla stampa per un anno intero.

Parlare di Honda allo stato attuale delle cose è pure più difficile che parlare di Renault. Peggio che sparare alla croce rossa (o, come ha fatto il premio nobel per la pace (sic) Obama, bombardare un ospedale da campo di medici senza frontiere). Son messi talmente male che se pure a Woking sfornassero una vettura 2016 degna chessò della RBR del 2014 (che con un MB clienti a mio parere portava Riccio all’iride quell’anno ndr) il loro massimo obiettivo per l’anno prossimo potrebbe essere solo l’ingresso stabile nel Q3 per la seconda metà della stagione. Ed a Woking ad occhio e croce non sforneranno tale vettura, anzi.

Ciliegina sulla torta la notizia fresca che, al momento, non si andrà avanti col progetto della motorizzazione clienti alternativa/low cost per il 2017. MB e Ferrari hanno (giustamente, dopo essersi spese un’iradiddio di soldi) alzato delle barricate piuttosto alte. Il che ci lascia sì nel campo delle ipotesi ma, a mio parere, delle ipotesi che sono circoscritte. Sbaglierò ma his rebus stantibus ci si sta avviando verso un collo di bottiglia rappresentato da 1 deroga FIA circa il numero massimo di squadre motorizzabili da parte di un Costruttore di PU 2 duopolio MB/Ferrari come fornitori ufficiali 3 riduzione (coatta, ossia imposta dalla Federazione) dei costi stagionali per avere una motorizzazione ufficiale 4 come do ut des MB e Ferrari ottengono dalla FIA qualcosa che a loro sta particolarmente a cuore (probabilmente inerente ai nuovi regolamenti del 2017 quindi lato Stoccarda direi la verginità del flussometro nei secoli dei secoli mentre lato Maranello direi invece Pirelli “performance” (che da sole dovrebbero abbattere i tempi di 3 secondi dal 2017 appunto) più Ferrari-oriented). Come corollario niente motore low cost alternativo, Honda e Renault che sbaraccano tempo pochissimi anni.

Questa è la mia visione, a voi i commenti!