FORMULA ONE SEASON REVIEW: 1994

“A volte nella vita non ottenere quello che si desidera è uno straordinario colpo di fortuna” – Anonimo

Ayrton Senna voleva salire sulla Williams Renault dal momento in cui, dopo pochissime gare del Mondiale 1992, aveva capito che la Scuderia di Sir Frank e Patrick Head (ma anche e soprattutto Adrian Newey) aveva messo in pista una Mp4/4 ed avrebbe fatto lo stesso negli anni successivi. Come scritto nella review del 1992 Prost fu più lesto mettendo le mani su un sedile Williams per il 1993 ed assicurandosi di non avere il Paulista dall’altro lato del box. Quando però fu chiaro che, col Mondiale vinto passeggiando, Prost si sarebbe ritirato l’accordo tra il Paulista e la Williams fu siglato al volo per il 1994. Tutto bene quindi? Nemmeno per idea: la rivoluzione tecnica di fine 1993 col ban di tutti i driving aids elettronici (quindi parliamo delle sospensioni attive come del traction control e di molto altro) non solo rese imprevedibili e pericolose tutte le monoposto ma spezzò nettamente l’egemonia tecnica Williams che arrivava da un dominio assoluto nel Piloti come nel Costruttori sia nel 1992 che nel 1993. Fu palese fin da subito che Senna sulla nuova Williams FW16 non si trovava affatto a suo agio. Ma proprio per niente: scarso feeling di guida e pessimo comfort nell’abitacolo. Praticamente dai primissimi test ad Estoril comincia un certosino lavoro di “taglia e cuci” dettato dal Paulista a Newey concernente per l’appunto sia il feeling di guida che il comfort durante la stessa. Di fatto sarà tutto inutile, la FW16 resta una bestia imbizzarrita che Senna metterà comunque in pole nelle prime tre gare stagionali disputate attingendo a piene mani dalle sue riserve extra di talento rispetto alla concorrenza. L’incidente fatale al Tamburello del primo maggio verrà provocato dal cedimento del piantone dello sterzo in seguito all’ennesima modifica richiesta dal Paulista nel weekend di gara ed effettuata con colpevole dabbenaggine dal box Williams. Il processo che seguì la scomparsa di Senna vide come da copione un solo Uomo deporre come Cristo comanda ossia Michele Alboreto. Il quale non ebbe problema alcuno a dichiarare che l’escursione del volante della FW16 di Senna che si vedeva dal cameracar non poteva assolutamente esser definita “normale” ma che anzi dimostrava appieno l’anomalia di funzionamento che portò alla tragedia. Il 1994 con anche la scomparsa di Roland Ratzenberger durante il funesto weekend di Imola assieme a svariati altri  incidenti di varia gravità (Alesi al Mugello durante test privati, Barrichello sempre ad Imola, Wendlinger a Monaco, Montermini al Montmelò, Berger a Monza) e la patetica chiusura del recinto a buoi scappati col raffazzonamento alla bene e meglio dei circuiti del Mondiale (Barcellona, Montreal, Hockenheim, Spa, Monza) segnò di fatto la fine della F1 degli Eroi per gettare le basi di quella dell’Audience portato all’estremo, degli Sponsors, delle Hospitalities, delle gare corse in mezzo al nulla in Stati col PIL in crescita fissa a doppia cifra grazie al fatto che l’1% della popolazione detiene il 99% della ricchezza. E, per finire, dei Socials. Una nuova F1 che, semplicemente, non poteva permettersi il lusso della Morte in mondovisione ma che, quando 20 anni dopo si ritroverà a fare i conti con l’evitabilissima tragedia del compianto Jules Bianchi a Suzuka, reagirà nello stesso modo ipocrita col quale reagì il 2 maggio 1994

THE 1994 BRAZILIAN GRAND PRIX: INTERLAGOS, MARCH THE 27TH

(FOTO DA TWITTER)

Pole di Senna, vittoria del Kaiser. In mezzo un sorpasso a cavallo dei reintrodotti rifornimenti in corsa ed il Paulista che si gira alla Juncao mentre prova a rimontare. Alesi chiude terzo su una Ferrari dal nome altisonante, 412T, che richiama i fasti di 20 anni prima ma che è un ferro da stiro capace di andar forte solo sul dritto. Chiuderà doppiato preceduto da un ottimo Hill

THE 1994 PACIFIC GRAND PRIX: AIDA, APRIL THE 17TH

(FOTO DA FORMULAPASSION)

Altra pole d’ordinanza di Senna, altro ritiro. Stavolta addirittura alla prima curva complice un contatto con Hakkinen prima e Larini, che correrà qui e ad Imola in sostituzione di Alesi (infortunatosi con la 412T al Mugello durante dei test privati), sopraggiunto a frittata già fatta. Sul pessimo tracciato nipponico si impone nuovamente il Kaiser che vola già via nel Mondiale Piloti

THE 1994 SAN MARINO GRAND PRIX: IMOLA, MAY THE 1ST 

(FOTO DA PINTEREST E DA MOTORSPORT IMAGES)

THE 1994 MONACO GRAND PRIX: MONTECARLO, MAY THE 15TH

(FOTO DA YOUTUBE)

La F1 arriva a Monaco portandosi appresso un clima surreale. Il Re non c’è più, il nuovo Re sta vincendo in carrozza il Mondiale e la FIA non sa che pesci pigliare dopo il palese fallimento del cambio regolamentare ormai sotto agli occhi di tutti. Non si fa nemmeno in tempo a scendere in pista che Karl Wendlinger sbatte violentemente alla chicane dopo il Tunnel e finisce in coma. Se la caverà ma è un altro choc ad un mondo già scosso. Pole e vittoria vanno al Kaiser che fa così 4 su 4

THE 1994 SPANISH GRAND PRIX: BARCELONA, MAY THE 29TH

Andrea Montermini (ITA) Simtek S941 was injured during free practice and could not take part in the race.
Spanish GP, Barcelona, 29 May 1994

Il carrozzone “regala” un altro incidente serio anche al Montmelò ove Montermini sbatte violentemente uscendo dall’ultima curva ed è costretto a dare forfait per il resto del weekend di gara. Compare così una chicane  posticcia fatta con dei pneumatici in mezzo al T3 per evitare volutamente di prendere a velocità troppo elevata la curva dell’incidente in questione ma anzi farla affrontare in accelerazione (che poi sarà il principio ispiratore della modifica alla seconda di Lesmo). La gara segna il primo successo dell’anno di Hill che precede il Kaiser il quale corre più di mezza gara col cambio bloccato in quinta. Debutta sulla seconda FW16 David Coulthard dopo che Sir Frank prova a convincere Patrese senza riuscirci

THE 1994 CANADIAN GRAND PRIX: MONTREAL, JUNE THE 12TH

(FOTO DA YOUTUBE)

Il Kaiser torna al successo sul Gilles Villeneuve di Montreal che, come il Montmelò, presenta una chicane extra posticcia nel T3. Le due Ferrari chiudono terza e quarta

THE 1994 FRENCH GRAND PRIX: MAGNY COURS, JULY THE 3RD

Magny-Cours, France, 30th June – 2nd July 1994, RD7.
Nigel Mansell returned to Williams for the French Grand Prix but retired on lap 45 with gearbox issues. Action.
Photo: LAT Photographic/Williams F1. Ref: 1994williams10

La notizia del weekend è il ritorno del Mansueto sulla Williams al posto di DC. Ad onor del vero Hill gli starà davanti per tutto il weekend ma non basterà per evitare la sesta vittoria del Kaiser in sette gare. Altro podio per la Ferrari con Berger stavolta

THE 1994 BRITISH GRAND PRIX: SILVERSTONE, JULY THE 10TH

(FOTO DA PINTEREST)

Un Team che corre irregolarmente col traction control, bandito dalla Federazione alla fine dell’anno prima, e che la gara dopo rischierà di bruciar vivo pilota e meccanici al pit avendo eliminato un filtro dal bocchettone di rifornimento (al fine di risparmiare due o tre centesimi a rifornimento) dice al proprio Pilota di ignorare la bandiera nera espostagli per oltre 10 giri di fila (ad onor del vero in ossequio ad una regola particolarmente stupida ossia aver sopravanzato di poco il poleman al via del giro di formazione). Il Pilota chiude al secondo posto, che non solo perderà per squalifica ma che gli costerà pure due gare di stop come penalità. Hill, vincendo qui come nelle due gare di stop ed anche nell’altra in cui il Kaiser verrà squalificato (Spa), tornerà prepotentemente in corsa per il Mondiale Piloti. Secondo podio dell’anno per Mika Hakkinen su Mclaren Peugeot

THE 1994 GERMAN GRAND PRIX: HOCKENHEIM, JULY T HE 31ST

1994 German Grand Prix.
Hockenheim, Germany.
29-31 July 1994.
Gerhard Berger (Ferrari) 1st position, Olivier Panis (Ligier Renault) 2nd position and Eric Bernard (Ligier Renault) 3rd position behind on the podium.
Ref-94 GER 17.
World Copyright – LAT Photographic

E fu così che Ferrari tornò alla vittoria dopo quasi 4 anni dal successo di Jerez nel Settembre del 1990. Questa vittoria rappresenterà a tutti gli effetti la fine del periodo più nero della Storia Rossa recente anche se la strada per l’iride sarà ancora lunga. Berger vince con merito grazie anche a circostanze particolarmente favorevoli tra le quali un maxi-incidente al via che leva di mezzo parecchi rivali pericolosi ed il V8 Ford del Kaiser che va arrosto mentre lo insegue attaccato ai suoi scarichi. Sorrisi amari per Alesi durante i festeggiamenti al box Ferrari per il suo V12 saltato per aria una curva dopo il via (sic). Come anticipato nel report della gara precedente la Benetton si produce nel tremendo spettacolo qua sotto ai box. Nota ilare: primo GP di Fiorio come TP Ligier e doppio podio per la scuderia francese. Prost, al lavoro come commentatore della TV transalpina, credendosi fuorionda si produce in un:”ma che razza di culo quello là ad andare a podio con due Piloti su quel cesso di macchina che si ritrovano”. L’ammmmore

(FOTO DA LAT IMAGES)

THE 1994 HUNGARIAN GRAND PRIX: BUDAPEST, AUGUST THE 14TH

(FOTO DA SUTTON IMAGES)

Quando il Kaiser, dopo la delusione di Hockenheim, commentando il doppiaggio della Ferrari a Budapest disse “la Ferrari è tornata al posto che le compete” pensai “bello stronzo”. In realtà era solo pragmatismo tedesco, la 412T B o non B non curva comunque quindi a Budapest non ha speranze. Contrariamente a lui che mette invece a segno un’altra vittoria davanti ad Hill ed al compagno di squadra Jos the Boss Verstappen al primo dei due suoi podi stagionali

THE 1994 BELGIAN GRAND PRIX: SPA, AUGUST THE 30TH 

(FOTO DA TWITTER)

Come noto a Spa si corse con l’oscena chicane alla salita verso il Radillon. Fortunatamente scomparve già l’anno dopo in favore di vie di fuga infinite su tutto il tratto in questione. Pole (la prima in carriera) di Barrichello in condizioni variabili, vittoria del Kaiser che però verrà squalificato per consumo eccessivo del pattino in legno sul fondo dell’auto probabilmente dovuto ad una violenta scordolata durante un traversone in gara sull’umido. Hill non solo eredita la vittoria ma approccia i due weekend di gara successivi sapendo che il Kaiser non sarà in pista per scontare la squalifica dovuta ai famigerati fatti di Silverstone

THE 1994 ITALIAN GRAND PRIX: MONZA, SEPTEMBER THE 11TH

1994 Italian Grand Prix.
Monza, Italy.
9-11 September 1994.
Jean Alesi leads teammate Gerhard Berger (both Ferrari 412T1B’s) with Johnny Herbert (Lotus 109 Mugen-Honda) behind at the start.
Ref-94 ITA 04.
World Copyright – LAT Photographic

Leviamo dal tavolo i malintesi: questa gara Alesi non la vinceva nemmeno se evitava di distruggere il cambio sfrizionando compulsivamente a 20.000 giri in folle durante il suo primo pit coi noti risultati quando innestò la prima (sic). Il motivo è estremamente semplice: avrebbe fatto un pit in più rispetto ad Hill il quale lo stava seguendo come un’ombra quando si fermò per non ripartire più. Damon vince in solitudine mentre Coulthard rompe il motore alla Parabolica col traguardo in vista venendo comunque classificato sesto. Il suo secondo posto l’eredita l’acciaccato Berger fresco reduce da uno schianto pauroso alla Roggia durante le prove

THE 1994 PORTUGUESE GRAND PRIX: ESTORIL, SEP. THE 25TH

1994 Portuguese Grand Prix.
Estoril, Portugal.
23-25 September 1994.
Gerhard Berger (Ferrari 412T1B) leads David Coulthard, Damon Hill (both Williams FW16B Renault’s), Jean Alesi (Ferrari 412T1B), and Mika Hakkinen (McLaren MP4/9 Peugeot) at the start.
Ref-94 POR 03.
World Copyright – LAT Photographic

Il fuoco di paglia iniziale di Berger illude ma non dura, le Rosse si ritirano entrambe ed Hill vince davanti a Coulthard ed Hakkinen (al quinto podio stagionale, il terzo consecutivo). Damon ha fatto quel che doveva vincendo le due gare in cui il Kaiser sarebbe stato assente e nelle quali la Benetton segna 2 soli punti (!!!)

THE 1994 EUROPEAN GRAND PRIX: JEREZ, OCTOBER  THE 16TH

1994 European Grand Prix.
Jerez, Spain.
14-16 October 1994.
Damon Hill (Williams FW16B Renault) leads Michael Schumacher (Benetton B194 Ford), Heinz-Harald Frentzen (Sauber C13 Mercedes), Gerhard Berger (Ferrari 412T1B) and Rubens Barrichello (Jordan 194 Hart) at the start.
Ref-94 EUR 10.
World Copyright – LAT Photographic

Il Kaiser torna in pista ed ovviamente vince, davanti al solito Hill ed Hakkinen.  Ferrari quinta e decima in crisi come sempre sui tracciati misti in barba alla “B” messa dopo la sigla 412T

THE 1994 JAPANESE GRAND PRIX: SUZUKA, NOVEMBER THE 6TH

(FOTO DA FORMULAPASSION)

Capolavoro assoluto di Hill che vince una gara bagnatissima disputata in due manches ed assegnata per somma dei tempi. Il Kaiser giunge secondo precedendo Alesi il quale vince uno spettacolarissimo duello con Mansell protrattosi per molti giri. Il Gran Premio d’Australia deciderà il Mondiale coi due contendenti divisi da un solo punto

THE 1994 AUSTRALIAN GRAND PRIX: ADELAIDE, NOV.  THE 13TH

Michael Schumacher (GER) Benetton B194 is catapulted into the air after colliding with Damon Hill (GBR) Williams FW16. As both drivers retired Schumacher was controversially crowned World Champion.
Australian Grand Prix, Adelaide, 14 November 1994.

Che il Kaiser fosse particolarmente nervoso lo si capì già il venerdì quando la sbranò contro il muro nello stesso punto in cui andrà poi solamente a “baciarlo” in gara. Che poi Hill fu così naive da provare a passarlo in un punto dove in tutte le edizioni precedenti si vide un solo sorpasso, Senna su Mansell nel 1986 al primo giro, ben sapendo che andava ad attaccare il Distinto Gentiluomo di Macao 1990 non ci piove

Col duo di testa fuori dai giochi ed il Mondiale assegnato al Kaiser Gerardo si inventa una delle sue celeberrime coglionate andando lungo alla curva “Hakkinen 1995” e regalando quella che poi sarà l’ultima vittoria in carriera al Mansueto. In Williams il dispiacere per Hill non dura nemmeno fino alla bandiera a scacchi già che han vinto a mani basse il WCC. Si chiude un anno terribile nato male col ban delle sospensioni attive, che portò in pista vetture pericolosissime, proseguito peggio con la storpiatura posticcia dei tracciati e conclusosi ignobilmente con la già citata manovra della quale sopra. In mezzo le tragedie di Ayrton e Roland, il grave incidente a Wendlinger e quello a Montermini, ma anche quelli Rossi con Alesi al Mugello e Berger a Monza. L’innocenza che la F1 pensava di aver riconquistato dopo otto anni senza vittime era persa definitivamente stavolta