FORMULA ONE SEASON REVIEW: 1981

La stagione 1981 fu preceduta da varie controversie di altrettanto varia natura. Lo scontro di potere tra FISA e FOCA stava concretizzandosi sempre maggiormente e ci si dovette districare tra problemi diversi già a motori spenti. Il Glen non trovò i fondi per far parte del Mondiale, già l’edizione del 1980 fu confermata in extremis poche settimane prima della data per via del mancato ammodernamento del tracciato agli Standards di sicurezza richiesti. Suddetta edizione del 1980 resterà quindi il canto del cigno di Watkins Glen in  F1, un vero peccato aver perso un circuito da pelo del genere ma tant’è. In sostituzione del Glen venne messo in calendario il GP di Las Vegas organizzato nel parcheggio sul retro del Caesar Palace. Un paio di considerazioni al volo 1) suddetto GP era già tenuto in caldo nel 1980 in caso il Glen non ce l’avesse fatta e 2) Tilke aveva 25 anni ad inizio anni 80: siete malevoli a pensare che il Caesar Palace fu il primo tracciato da lui disegnato dopo la Laurea in Architettura. Però avete ragione: quanto a piattume e tutto il resto pareva proprio farina del suo sacco. Erano tempi diversi, d’inverno se ci si annoiava senza i GP ci si organizzava al volo e….questi erano i risultati:

A fine 1980 il neo WDC Alan Jones assieme a Bruno Jack O’Malley parteciparono all’Australian GP sul Calder Raceway. Un circuito dove Jones fece segnare la pole sui 36 secondi circa ed in gara le uniche due F1 presenti, ovvero la sua FW07 e l’Alfa 179 del Bresciano, dovettero fare un continuo slalom tra tutte le altre monoposto partecipanti. Delle F5000 con propulsore di derivazione di serie senza speranza alcuna quindi contro le F1 in oggetto. Jones (sorpresona!) vinse la gara “di casa”.

Passando a note meno ilari la FISA mise al bando l’effetto suolo imponendo un’altezza minima da terra di 6cm. Tempo tre gare e Gordon Murray trovò come aggirare la regola, tempo la gara dopo e la stavano aggirando pure tutti gli altri. Ma le vetture, rientrate ai box, superavano le verifiche quindi FISA contenta. In fin dei conti le pagliacciate si vedevano già 40 anni addietro, non trovate?

Tecnicamente il Season Opener 1981 avrebbe dovuto essere questo:

Invece il GP non fu omologato, i Team cosiddetti “legalisti” non erano presenti al contrario dei Team più vicini alla FOCA. Di fatto una situazione complementare a quella che si sarebbe vista ad Imola un anno dopo, con la differenza che Imola 1982 fu omologata mentre Kyalami 1981 no. Curiosamente in S.Africa nel 1981 vinse Lole che, manco a dirlo, con suddetta vittoria si sarebbe messo in tasca il WDC quell’anno. Fa pensare eh?

Sempre a proposito di controversìe, anno fertilissimo il 1981. Colin Chapman cala l’ultimo asso della sua vita, la Lotus 88:

(immagine da Youtube)

(immagini da Pinterest)

Due telai sovrapposti, col superiore che di fatto fungeva da enorme ala creando la massima deportanza possibile e l’inferiore che, a seconda del carico generato dal primo (e quindi anche dell’aumento della velocità) , si comprimeva a terra andando a creare il desiderato effetto suolo. Vettura bannata al volo dalla Federazione per l’ovvietà della “superficie aerodinamica mobile” rappresentata dal telaio superiore. Grosso sospiro di sollievo da parte di Elio e Nigel i quali, nei test precampionato a Laguna Seca, parlavano di una vettura che acquistava e (soprattutto….) perdeva deportanza improvvisamente e senza “avvertire”. Anche in curva….

Per finire con le premesse il 1981 vede finalmente il debutto “in pianta stabile” della Ferrari sovralimentata. Ho detto sovralimentata anzichè turbo perchè a Maranello furono portate avanti sia la soluzione turbocompressa con l’utilizzo di due turbine, una per ogni bancata del V6 da 1 litro e mezzo, che quella col compressore meccanico.  Quest’ultima se da un lato azzerava il ritardo di risposta del turbo dall’altro mostrò una fragilità talmente impressionante da convincere la Scuderia ad utilizzare esclusivamente il doppio turbo KKK. L’unità motrice di Maranello si posizionò praticamente subito al vertice per la potenza erogata, il problema della 126CK però era l’esser nata attorno al telaio della T5 (ossia della T4….) ovvero superato da tutti i punti di vista (un traliccio di tubi mentre debuttava il primo telaio al 100% in carbonio….). A detta dei tecnici della concorrenza la F1 di Maranello nel 1981 faticava a generare 1/3 della Downforce rispetto alla miglior concorrenza. Pensare che “qualcuno” riuscì a vincerci due gare. Di fila, su due circuiti lenti, col turbo che dava il suo calcio nella schiena a metà curva per via del lag. GILLES VIVE

15/03/1981 USA WEST GP: LONG BEACH

(immagine da Art and Genius)

Arriva finalmente il Season Opener 1981 “vero”: prima pole position in carriera per Riccardo Patrese ed ottima gara di testa finchè i valori in campo non emergono appieno e le due Williams di Jones e Lole assieme alla Brabham di Piquet chiudono ai primi tre posti. Ritiro per entrambe le Rosse con Gilles che, preso dall’entusiasmo di tutti quei cavalli dietro la schiena, canna clamorosamente il braking point alla prima staccata dopo il via vanificando una delle sue mostruose partenze che l’aveva portato  in testa dal quinto posto sulla piazzola.

29/03/1981 BRAZIL GP: JACAREPAGUA

(immagine da Motorsport Images)

Alea iacta est. In un GP eufemisticamente caotico (al bagnatissimo via mezzo schieramento si presenta con le slick (incluso il poleman Piquet) e poco dopo il verde si vedon vetture in senso contrario a quello di marcia, da capottarsi dalle risate) Lole se ne infischia dei Team Orders e dello Status di seconda guida per contratto e va a vincere davanti ad un furioso Jones (terzo un ottimo Patrese, inizio Mondiale straordinario per lui) che manco salirà sul podio. Frank Williams prenderà subito le parti dell’Aussie senza se e senza ma tant’è che a fine anno al Caesars’ Palace con Piquet Campione brinderà al primo WCC della Storia della F1 abbracciato ad un Jones che commenterà “ora quello là può giusto vincere le elezioni in Argentina”. Ma lo vedremo più tardi. Male le Ferrari, entrambe ritirate. Pironi sul bagnato sbaglia una staccata e tampona Prost che l’aveva appena doppiato. Già……..

12/04/1981 ARGENTINE GP: BUENOS AIRES

(immagine da LAT IMAGES)

E finalmente arrivò la farsa. Come detto nella prefazione (o “proemio”, se più vi aggrada) il regolamento tecnico 1981 prevedeva un’altezza minima da terra di 6cm.  Gordon Murray si inventa la trovata dell’utilizzo di sospensioni idropneumatiche che, ai box, supportavano il corpo vettura innalzandolo ai 6cm da terra regolamentari. In pista però, sotto effetto del carico generatosi all’aumentare della velocità, il corpo vettura si abbassava sensibilmente finendo per essere adeso all’asfalto, creando ancora più downforce ed avvicinandosi ai valori assoluti che si ottenevano l’anno prima col fondo sigillato a terra dalle minigonne. In pista ovviamente non si poteva misurare la distanza del corpo vettura da terra, ai box era di 6cm quindi la BT49C passava le verifiche. Non solo Piquet vinse il GP andando a passeggio, ma rischiò di vincerlo addirittura il suo compagno di squadra Hector Rebaque, fermato solo da noie tecniche. Lole si piazza secondo con Prost terzo al suo primo podio in carriera. Solo quarto il WDC in carica Jones.

03/05/1981 SAN MARINO GP: IMOLA

(immagine da LAT IMAGES)

Vi avverto: è una ferita sportiva ancora aperta dopo 38 anni e 1/2. Epica pole di Gilles, la domenica piove. Tempo di arrivare alla Tosa e non solo Gilles se ne sta già andando via ma Didier, partito sesto, gli è dietro con gli altri che faticano a tenere il passo. Dopo 15 giri con Gilles che ha fatto il vuoto senza nemmeno dar l’idea di forzare più di tanto l’Aviatore, probabilmente stanco di quella monotonia domenicale, prende come pretesto il fatto che ha smesso di piovere da pochi giri ed entra ai box per mettere le slick. Ovviamente tempo di affrontare il Tamburello in uscita dai pit e ricomincia a piovere, il nostro ripassa alle rain un paio di giri dopo ma tant’è, il “balletto” ai box assieme al tempo perso in pista gli costa quasi due giri. Chiuderà settimo ad un giro segnando un gpv inavvicinabile per tutti. Tornando al macello del doppio pit di Gilles uno pensa:”poco male dai, vincerà l’altro”. Come no: “l’altro” sbriciola una minigonna alla Variante Alta compromettendo l’assetto della già non eccelsa 126CK e diventando così facile preda di Piquet, che vincerà, il sempre ottimo Patrese, che chiuderà secondo e Lole, terzo. Didier chiuderà quinto e saranno gli unici due punti della giornata per una Ferrari che poteva mettersi in tasca una facile doppietta. Pensare che dopo la bandiera a scacchi l’anno dopo si ebbe la tentazione di pensare che era stato messo riparo al maltolto……..

17/05/1981 BELGIAN GP: ZOLDER

(immagine da race.it)

Weekend terribile. Durante le prove Lole investe ed uccide accidentalmente il meccanico dell’Osella Giovanni Amadeo. Prima del via un comitato di meccanici organizza una dimostrazione sulla griglia di partenza che ha come scopo la sensibilizzazione della Federazione e dell’opinione pubblica sulla pericolosità delle loro condizioni di lavoro ai box. Diversi piloti scendono dalle loro F1 e si uniscono a suddetta manifestazione, la cosa si traduce in un inevitabile ritardo del via della gara. I diritti TV “premono” ed i Team Principal rimettono a forza i loro piloti in macchina. Alcuni di loro anche in malo modo, come Ecclestone con Piquet. All’accensione del semaforo rosso Patrese si sbraccia perchè il suo motore si spegne, un meccanico Arrows salta il muretto e si reca in pista per provare a riaccendere il suo propulsore. Un vergognoso direttore di gara di nome Derek Ongaro da il verde col meccanico ancora in pista, il meccanico viene investito dall’altra Arrows di Stohr riportando “solo” la frattura di entrambe le gambe. La gara non fu fermata nonostante l’autoambulanza in pista, solo il gesto estremo di Pironi che si fermò nei pressi della stessa mosse a più miti consigli il direttore di gara. Follia pura. Al restart di una gara surreale si vedrà Jones mandare nuovamente a muro Piquet come a Montreal l’anno prima salvo poi finire a muro anche lui mentre era primo con una vita di distacco sul secondo. Vince il poleman Reutemann che, per ovvi motivi, non festeggerà sul podio. Secondo Laffite, terzo Mansell al suo primo podio in carriera.

31/05/1981 MONACO GP: MONTECARLO

(immagine da Motorsportblog.it)

“Oh, ragazzi, ne abbiamo vinte ancora eh!!!!”

Queste furono le parole di Furia dopo la bandiera a scacchi del GP di Montecarlo 1981. I ragazzi (a dire il vero mediamente più attempati degli attuali) del box piangevano. Piangevano di gioia: la Ferrari era tornata alla vittoria dopo un digiuno che durava dal Glen nel 1979. Ma non solo: la Ferrari aveva vinto il suo primo GP con una sua vettura Turbo. Sul circuito dove il luogo comune non era ancora che non si poteva sorpassare bensì che “i Turbo non possono vincere”. Inutile dire chi riuscì in cotanta impresa, l’Uomo senza paura nato nel Quebèc. Partì secondo e corse una gara insolitamente tattica per le sue caratteristiche. Stazionò fisso tra la terza e la seconda posizione arrivando anche a non ostacolare eccessivamente Jones quando lo attaccò al Mirabeau per non dover chiedere troppo alle sue gomme. Fu ripagato quando l’Aussie ebbe problemi di pescaggio di benzina  nel finale e l’Aviatore lo passò in troma sul rettilineo del via. E fu trionfo, col podio completato da Jones e Laffite. Gilles si fece tutta la gara in sovrasterzo col Turbo che picchiava dentro a metà curva. Il suo compagno di squadra chiuse buon quarto. A due giri di distacco però. GILLES VIVE      

21/06/1981 SPANISH GP: JARAMA

(immagine da Ferrari Club Riga)

Di questa gara si è detto talmente tanto che ogni commento è ridondante. Pole di Laffite, epica sesta e storica (sarà la sua ultima….) vittoria di Gilles. Jacquot e Johnny-boy Wattie completano il podio. L’aneddoto che pochi conoscono: ormai tutti usano lo stratagemma di Gordon Murray per farla in barba al regolamento sui 6cm di altezza minima da terra. Il problema è che, rientrato al box dopo la bandiera a scacchi, il correttore di assetto della 126CK di Gilles non funziona. La vettura deve entrare alle verifiche tecniche e non rispetta i 6cm di altezza minima da terra. Quando ormai tutti son convinti di incappare in un’inevitabile squalifica all’ultimo tentativo l’azionatore funziona e la vettura torna ai 6cm da terra regolamentari. Ed è festa grande sul podio, col Re di Spagna a complimentarsi col Re del Coraggio. GILLES VIVE

05/07/1981 FRENCH GP: DIJON PRENOIS

(immagine da stadiosport.it)

Si arriva all’inizio della stagione dei GP superveloci, la Ferrari ha il motore più potente in giro, il Ferrarista si lecca i baffi. E resta come al solito a bocca asciutta: nessun podio dal GP di Francia a tutte le cinque gare successive con nessuna delle due auto. Anzi, la Rossa sfoggia un’invidiabile passo da gambero: qualche volta fa pure capolino nelle prime file (non in Francia, sesta e settima fila qui) ma in gara resta nelle posizioni che contano solo nelle primissime fasi della stessa. A Digione la pole va al redivivo Arnoux ma è Prost a vincere la prima gara della sua carriera. Completano il podio Watson e Piquet, quest’ultimo trombato dalla sospensione della gara per pioggia e ripartenza con somma dei tempi.

18/05/1981 BRITISH GP; SILVERSTONE

(immagine da LAT IMAGES)

GP Storico in molti sensi Silverstone 1981: La Mclaren torna al successo dopo un digiuno che durava dal 1977. Prima vittoria del nuovo Management “Marlboro Project Four” ma soprattutto prima vittoria di sempre di una vettura dal telaio interamente in fibra di carbonio. Prima vittoria di una vettura disegnata da John Barnard. Per Johnny-boy Wattie è la seconda vittoria invece dopo un digiuno che durava da quasi 5 anni ossia da Zeltweg 1976. Seconda pole di fila per Arnoux, in gara le Ferrari si issano nelle posizioni di testa all’inizio poi Gilles aziona inavvertitamente il correttore di assetto mentre affronta la chicane prima del traguardo causando un epico incidente che vedrà coinvolti lui, Jones, De Cesaris. Piazza d’onore a Lole che allunga in classifica generale, terzo posto per Jacquot con la sua Ligier spinta da un aspirato vecchiotto, il Matra V12.

02/08/1981 GERMAN GP: HOCKENHEIM

(immagine da La F1 in diretta News)

I più non si ricordano cosa accadde in questa gara. Lole ebbe problemi col V8 Cossie in prova e, per tutta risposta, il Team per la gara gli montò un Cossie ancora più “decotto” che già si sapeva non ce l’avrebbe mai fatta a finire la gara ad Hockenheim. Come puntualmente accadde. Prost siglò la prima pole position della sua carriera ma in gara la spuntò Piquet che, approfittando del dramma sportivo di Lole (per lo psicodramma invece appuntamento in Nevada), accorciò di 9 punti in classifica generale. Secondo terminò Prost, terzo il sempre consistente Jacquot. Ferrari qualificate senza infamia e senza lode poi scomparse in gara.

16/08/1981 AUSTRIAN GP: ZELTWEG

(immagine da LAT IMAGES)

Terza prima fila stagionale consecutiva delle Renault con Renè al palo. Terzo Gilles che al via peraltro schizza in testa come fece nel 1979 salvo andar lungo alla chicane all’inizio del secondo giro, precipitare in classifica e finire per tuonarla alla Bosch Kurve. Pironi resiste al terzo posto finchè può salvo poi precipitare anch’egli fuori dai punti. Vince Laffite davanti ad Arnoux e Piquet che rosicchia altri due punti a Lole, finito quinto.

30/08/1981 DUCTH GP: ZANDVOORT

(immagine da Pinterest)

“Gilles fai il bravo in gara che hai su il motore con la specifica nuova di zecca e serve che faccia molti km” – Forghieri

Ovviamente Gilles la tuona alla prima curva, dopo una partenza alla “muoia Sansone e tutti i Filistei” dall’ottava fila finendo addosso alle due Alfa Romeo davanti a lui sul rettilineo del via. Si ritirerà anche Pironi dopo una qualifica poco brillante. La gara verrà poi vinta dal Poleman Prost davanti a Piquet e Jones. Lole, ritiratosi, si vede raggiunto da Piquet in Classifica Generale con tre soli GP ancora da disputare.

13/09/1981 ITALIAN GP: MONZA

(immagine da LAT IMAGES)

Nel secondo GP di casa le Ferrari si qualificano ottava con Didier e nona con Gilles. L’Aviatore si ritirerà subito per un problema al motore mentre Pironi la porterà a casa al quinto posto esattamente come ad Imola. Davanti il Poleman Arnoux si ritira e vince Prost, per la terza volta in stagione, davanti a Jones e Reutemann. Lole allunga di 3 punti su Piquet il quale rompe il motore all’ultimo giro venendo comunque classificato sesto. Curiosità: con la terza vittoria stagionale Prost, forte dei due secondi posti contro l’unico secondo posto di Piquet, unico ad aver vinto tre gare come lui in stagione, avrebbe vinto il Mondiale se si fosse corso col “Medagliere di Ickx” come regolamento sportivo.

27/09/1981 CANADIAN GP: MONTREAL

(immagine da Spunti di Sport)

Come per Jarama anche per Montreal 1981 i commenti sono superflui. Lo dico democraticissimamente alla mia maniera: quelli che invocavano la bandiera nera per Gilles quando l’ala anteriore gli impediva la visuale dovrebbero riflettere su come fosse possibile guidare un mostro, scritto con accezione negativa, come la 126CK sul bagnato senza muso ed ala. E tutti muti. Piquet vanifica la pole ma arpiona un fondamentale quinto posto mentre Lole chiude decimo: li separa un solo punto prima del Season Finale a Las Vegas. La gara va ad un ottimo Jacquot, al secondo successo stagionale, che arriva in Nevada con ancora la possibilità di spuntarla. Cosa che non gli era mai successa in carriera. Piazza d’onore a Wattie davanti all’Eroe del Quebec.

17/10/1981 LAS VEGAS GP: CAESARS PALACE

“Tormentato e tormentoso”. L’epica definizione che il  Vecchio diede di Lole. Già, Lole. L’uomo che fece sua la Nurburgring Nordschleife in F1 si gioca il titolo in un parcheggio di Las Vegas. Arriva e la mette in pole. Gilles, stranamente loquace per il suo solito, rilascia una strana dichiarazione nella quale dice che fa fatica ad immaginare come Carlos potrebbe perdere il mondiale. Accenna alla sua forma fisica perfetta, alla sua esperienza, etc. Mah. La gara è talmente surreale che è strano anche solo raccontarla. Lole parte in pole ma alla prima curva è già quarto. Piquet parte quasi altrettanto male scivolando da quarto a sesto. A Lole basterebbe arrivare davanti a Nelson o anche immediatamente dietro se Nelson arriva al massimo terzo: non ce la farà. Scivolerà all’ottavo posto mentre Nelson chiuderà quinto, ovvero lo stretto necessario per vincere il Mondiale di un punto, dopo che in gara si era issato fino al terzo posto. La gara la vince Jones davanti a Prost ed al redivivo Jack O’Malley che arpiona quello che sarà il suo primo ed unico podio in F1. Jones festeggia manco avesse vinto il Mondiale quando, invece, l’ha semplicemente perso il suo compagno di squadra reo di non aver rispettato il suo status di seconda guida. La Classifica finale recita Piquet 50, Reutemann 49, Jones 46. Nota ilare: se Jones rideva di sicuro non rammentava che, se non la piantava a muro in Spagna ed in Belgio mentre era in testa con una vita di vantaggio sul secondo, vinceva il Mondiale con grosso margine sia sul Carioca sia su Lole. E sarebbero stati due di fila in una decade che vedrà solo un Pilota riuscire in tale impresa. Ma questa è un’altra storia

(immagine da Road to Sport)

(immagine in evidenza da Alamy Stock Photo)