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MOTOGP 2022-GP DEL PORTOGALLO-PORTIMAO

La stagione “europea” della MotoGp 2022 ha inizio questo weekend in quel di Portimao. Va in scena la quinta gara del Campionato su una delle piste più belle del panorama mondiale, una pista entrata nel giro buono “grazie” al susseguirsi degli eventi causa pandemia.

Oliveira su KTM nel 2020, Quartararo su Yamaha 2021 e Bagnaia su Ducati (Gp d’Algarve 2021)gli unici vincitori annoverati sul corto Albo d’Oro della gara.

Saliscendi, curve cieche, staccate a moto piegata ed un lungo rettilineo caratterizzano un tracciato che permette ancora di fare un minimo di differenza col “manico”.

Difficile fare previsioni per la gara di domenica. Il mondiale è partito incerto, senza un dominatore e con tanti dubbi nella testa dei big. In testa alla classifica ci arriva Enea Bastianini che guida una Ducati dello scorso anno gestita dal team Gresini tornato sul tetto del mondo dopo anni di sacrifici prima con Honda e poi con Aprilia.

Enea ha vinto con il piglio del campione sia in Qatar che in Texas, ma non lo si può considerare il “padrone” della stagione perché negli altri due appuntamenti non è stato in grado di arrivare oltre il decimo posto. Sorte toccata anche agli altri due vincitori di tappa 2022 Oliveira ed Aleix Espargaro.

Pertanto il circo delle moto si presenta in Europa con una classifica che vede in testa un “rookie al secondo anno” (Bastianini), una promessa mancata da più anni (Rins), un eterno faticatore del manubrio finalmente vincitore di una gara (A.Espargaro). Una Ducati dello scorso anno, una Suzuki che non vince da Valencia 2020, un’Aprilia che ha vinto la sua prima gara dopo 20 anni.

E i big?

Facile pensare che i primi tre siano lì per le “mancanze” degli altri..e forse è proprio così. Al quarto posto in classifica ci troviamo il primo “big” (ha vinto un mondiale, che diamine!) Joan Mir che è il meno big di tutti i big.

Dopo queste premesse è un attimo che ci sia tanto che non gira per il verso giusto quest’anno.

Il campione del mondo in carica Fabio Quartararo è solo quarto, risultato che viene fuori soprattutto dalla splendida prestazione sul tracciato indonesiano sul bagnato…. Esattamente la condizione di pista in cui è sempre stato più debole in questi anni…. Ed è quarto anche (e soprattutto) perché gli altri big hanno fatto peggio di lui.

Il primo ad aver fatto peggio è l’ex favorito al titolo 2022 Francesco Bagnaia che si è perso dietro alla nuova GP22 ed alla sua messa a punto. La stagione non poteva cominciare peggio e i risultati (ed il modo in cui sono venuti) confermano una delle caratteristiche del piemontese: riesce a dar tutto quando si sente in ordine in ogni dettaglio della moto. Quando è a posto è un’iradiddio. Quando non si sente al 100% in sintonia con il contesto moto-pista il suo rendimento cala vistosamente. Avete presente quando si soleva dire “guidare sopra i problemi”? Ecco, a patto che sia possibile (ne dubito) lui non ci riesce.

Dalla sua c’è una classifica molto corta ed il tempo di risalire la china, ma ogni gara portata a termine dietro ai suoi diretti avversari è ormai una in meno per riuscire nell’impresa che il mondo intero gli ha messo come obiettivo minimo 2022. Perché guida pur sempre quella che ad oggi è la moto migliore.

Se parli di big e ti ricordi della gara del Texas come fai a non parlare di Marquez? In classifica è messo peggio di Bagnaia, ha saltato due gare ma ad Austin ha fatto vedere al mondo intero (manco ce ne fosse ancora bisogno) cosa significa la parola “classe”. Inutile sperare che sia dia una calmata, non lo farà mai. Incrociamo le dita affinchè resti sempre in piedi perché di certo sarà in grado di farci divertire e di giocarsela sino alla fine. E’ davvero l’unico che non molla mai.

Fatta questa lunga premessa ci appelliamo a Michelin, nella speranza che li lasci correre per quello che sanno fare fornendogli pneumatici degni (e soprattutto uguali) dello spettacolo che possono mettere in scena.

 

MOTO2

Celestino Vietti è riuscito a mantenere la vetta del mondiale nonostante lo zero “americano”. A Portimao dovrebbe trovarsi bene sempre che Canet sia d’accordo. Lo è stato ad Austin sdraiandosi a sua volta e non approfittando di un occasione che potrebbe non ripresentarglisi a breve.

 

MOTO3

Dennis Foggia capeggia la classifica permettendo all’Italia di comandare 3 classifiche su 3 insieme ai suoi “soci” più grandi. Dopo 4 gare è chiaramente quello più a posto di tutti: ha la maturità per potersi mantenere in alto anche perché supportato da un team eccellente. Dita incrociate anche qui.

 

(Immagine di copertina tratta dal sito ufficiale della MotoGP)

 

Salvatore V.

BASTIANINI VINCE, MARQUEZ ILLUMINA – AUSTIN POST GP

Enea Bastianini trionfa in Texas e balza in testa al Mondiale.

Gara da “sceriffo” quella di Enea Bastianini. Il Campione del Mondo Moto2 2020, con la vecchia GP21, ha vinto il suo 2° GP dell’anno dopo la splendida vittoria in Qatar. Vittoria diversa dal Qatar, che era una pista favorevole a Ducati, a conferma quanto di buono fatto da Dall’Igna con la GP21. Bastianini è stato in totale controllo della gara, piazzando il giro veloce con record del circuito al giro 14 e staccando definitivamente Miller e Rins.

Marquez ci aveva visto giusto.

Quanto visto nella Q2 non era un caso, Marquez aveva battezzato la ruota del più pericolo ed infatti Bastianini ha vinto la gara. Marquez è stato fermato soltanto da un problema elettronico in partenza, e si è ritrovato ultimo alla prima curva. Ha intrapreso una rimonta furiosa, sembrava di rivederlo a Jerez 2020. Certo questa è la sua pista ma quello che abbiamo visto è pura emozione motociclistica, superando ben 18 Piloti come fossero dei birilli inermi. Soltanto il Campione del Mondo in carica, in uno scatto d’orgoglio, ha tentato di impensierire Marc ma ha fallito.

Ma Marquez ci ha abituato a questi “come back”. Portiamo sarà la prova del 9.

In casa Ducati si ride a metà.

Leadership del Mondiale col Pilota sbagliato, col Pilota al quale non si è voluta affidare la GP22 perché il “fratello di” pagava meglio, col Pilota che già adesso sta contrattando con HRC per una sella nel 2023. 

Benvenuti nel fantastico Mondo Ducati in cui il Pilota del Team Factory, che ha rinnovato fino al 2024, non riesce a trovare ancora la quadra e l’altro si sente ormai il terzo incomodo avendo Jorge Martin e adesso anche Bastianini che premono per quella sella. Idea personale dall’Europa la musica cambierà anche perché si formeranno i contratti ed a Jerez potremmo avere le prime “sorprese”. Speriamo che Bagnaia si sblocchi…

Suzuki effetto Suppo.

Leadership del Mondiale Team, una moto che sembra aver ritrovato competitivitá che mancava dallo scorso anno e soprattutto aver ritrovato un Alex Rins finalmente costante. Merito di Suppo? Probabilmente. Merito anche del fatto che entrambi i Piloti sono in scadenza e devono avere tra le mani un offerta vantaggiosa per il 2023, e fino in Catalunya non potranno sbagliare nulla. Rins adesso è 2° nel Mondiale ed è il rivale più pericoloso per Bagnaia, Marquez e Quartararo.

Yamaha l’avete vista?

Probabilmente Quartararo vincerà a Portimao, ma finora si è sempre lamentato di questa M1 che è quasi identica alla 2020/2021. E se lo scorso anno bastò per portare a casa il mondiale quest’anno è tutto più complicato. In Europa vedremo il vero volto della M1 e ad Iwata dovranno fare i conti con un eventuale partenza di Quartararo, perché gli altri tre Piloti non entusiasmano nessuno, neanche i responsabili ad Iwata…

La MotoGP cosa ne pensa?

Mi chiedo… Come può un Pilota che vince un GP, ritrovarsi il GP successivo a lottare per la 10^ posizione? Fateci caso, ed analizzate i 3 vincitori dei 4 GP finora disputati. Le risposte sono due… Manca un vero animale da gara (non credo) oppure la competitività dei mezzi meccanici è così uguale per tutti che basta un nulla per ritrovarsi fuori dalla TOP5. Oppure… stanno facendo i furbi…

Il Mondiale farà tappa a Portimao per il prossimo GP, pista spettacolare che sicuramente regalerà emozioni uniche e sarà un banco di prova per tre Piloti, Bastianini che vorrà riconfermarsi, Bagnaia che dovrà vincere e Marc Marquez

P.s. Curiosità…Il Team Ducati Factory non ha mai piazzato una delle sue due moto, in queste prime 4 gare,davanti a quelle dei team Clienti. Sembra di rivedere il Team HRC dei primi anni post Valentino… Cambierà⁉️

 

Francky

MOTOGP 2022-GRAN PRIX OF THE AMERICAS

Quarta gara stagionale e primo back to back dell’anno con le moto che mettono le ruote sul tracciato del COTA ad Austin.

Dopo che tre piloti e tre moto diverse sono riuscite a dividersi le vittorie di questo inizio campionato non ci sarebbe da meravigliarsi di vedere la quarta combinazione diversa sul gradino più alto del podio.

Per aumentarne le probabilità ci sarà anche il ritorno del King of Cota Marc Marquez abile ed arruolato dopo la gara saltata per diplopia. Insieme a lui anche Fabio Quartararo con la Yamaha che non si può non considerare nel novero dei papabili alla vittoria. Così come uno dei due alfieri Suzuki.

Insomma, par essere un bel mondiale, senza un padrone vero anche se da ciò che si è potuto apprezzare sino ad oggi la Ducati resta la moto più forte. Colui che era stato candidato ad assumere il ruolo del “padrone 2022” però sta ancora remando per capire la versione aggiornata di quel gioiello che si chiamava Gp21. Pecco si deve dare una svegliata e lo deve fare subito: la classifica corta ancora glielo permette.

Le FP di ieri confermano una certa “incertezza” con i piloti Ducati di “seconda linea” andati meglio di quelli di punta Bagnaia e Martin. Un redivivo Vinales, che forse ha trovato la quadra, a far meglio di Espargaro fresco vincitore della prima gara Aprila in MotoGp.

Spiace per Morbidelli che sembra essersi d’improvviso valentinizzato…peccato.

Sotto tanti aspetti questa incertezza ricorda la stagione 2020 dove sembrava che nessuno volesse prendersi in mano il bandolo della matassa. Ci sarà nuovamente lo zampino dei francesi?

In Moto2 invece un “padroncino” (ieri in difficoltà) ce lo abbiamo e risponde al nome di Celestino Vietti. Facciamo il tifo per lui  e per Foggia che in Moto3 che se la sta giocando alla grande. Sarebbe bello fossero loro i WC 2022.

Buon divertimento, tanto è di sera e non vi rovina la domenica in gita sul lago

Motogp 2022 – GRAN PREMIO MICHELIN DE LA REPUBLICA ARGENTINA – THERMAS DE RIO HONDO

Dopo due anni di assenza per la pandemia covid-19 la motogp torna in Argentina, a Termas de Rio Hondo.

Alcuni incidenti nella catena logistica hanno ritardato l’arrivo dei materiali di diversi team e costretto gli organizzatori ad annullare il programma del venerdì e a comprimere le prove libere e le qualifiche nella sola giornata del sabato.
Considerando che il circuito non ha conosciuto attività in questi due anni, la riduzione delle prove libere amplificherà i problemi di pulizia e gommatura tipici di queste situazioni ed è probabile che solo al momento della gara sarà possibile tornare ad una aderenza ottimale.

Il circuito presenta una serie di curve che, piuttosto impegnative per i freni, si caratterizzano per essere ciascuna la “prosecuzione naturale” o il prolungamento della precedente. Fin anche il lungo rettilineo in realtà nel suo tratto iniziale ingloba una curva.
L’insieme di queste caratteristiche consentono diverse interpretazioni ai piloti prima che possano dare libero sfogo alla manetta del gas. Pertanto un alto livello di spettacolo e dosi massiccie di adrenalina sono sicuramente nelle aspettative di tutti e promettono di non mancare.

 

Chi invece mancherà sicuramente questo appuntamento è Marc Marquez, fermato da una nuova diagnosi di diplopia dopo la bruttissima caduta che l’ha costretto a saltare la precedente tappa in Indonesia. A questo punto la carriera di questo fenomeno che in Argentina ha vinto ben tre volte è veramente appesa ad un filo e comunque, anche volendo rimanere ottimisti, questi eventi smorzano le attese per una nuova stagione da protagonista come era da tutti ipotizzato in inverno.

A proposito di previsioni, visto il grande successo riportato nei due gp iniziali (eufemismo per non ammettere “ne avessi azzeccata una!”), direi che sia il caso di soprassedere fino a lucidatura della palla di cristallo.
In effetti la tappa in Indonesia ha confermato una Ktm addirittura “più buona” del previsto, una Yamaha, almeno quella ufficiale, non così “cattiva” come sembrava, una Honda molto al di sotto delle aspettative anche facendo la dovuta tara per l’assenza di Marquez.
Allo stesso tempo abbiamo visto una Suzuki meno performante rispetto le grandi attese e anche la Aprilia pur mostrando buone cose non è stata al livello dell’acquolina che ci era venuta.

La Ducati ha uno schieramente talmente numeroso che il terzo e quarto posto potrebbero ingannare circa il fatto che il piatto pianga lacrime pesanti. Per qualcuno (vero Bagnaia?) questa partenza molto al di sotto delle attese potrebbe tradursi in problemi veri da ansia da prestazione, con l’innesco di un effetto domino. Questa è l’unica previsione che, da tifoso, spero vivamente sia solo uno dei tanti contributi alla lunga striscia di errori.

Nelle classi minori l’Indonesia ha gelato qualche entusiasmo nato dopo la sbornia di Losail. In Moto3 ritengo che le nostre mire, intese come piloti italiani, non possano andare oltre la buona prestazione occasionale. Viceversa in Moto2 nutro grande fiducia. Forza Celestino.

Valther


Gli orari del weekend

Sab 02 Aprile

13.45: PL1 Moto3
14.40: PL1 Moto2
15.35: PL1 MotoGP
16.35: PL2 Moto3
17.30: PL2 Moto2
18.25: PL2 MotoGP
19.35: Q Moto3
20.30: Q Moto2
21.25: PL3 MotoGP
22:05: Q MotoGP

Dom 03 Aprile
14.30 Warm Up Moto3
14.50 Warm Up Moto2
15.10 Warm Up MotoGP
17.00 Race Moto3
18.20 Race Moto2
20.00 Race MotoGP

MOTOGP 2022- OLIVEIRA DOMINA IN INDONESIA

Veniamo subito al dunque.
Nel weekend Indonesiano, in quel di Mandalika, il vero vincitore è la donna sciamano che ha allontanato le pioggie torrenziali ed ha permesso ai Piloti di darsi battaglia, scongiurando una
gara al lunedì. (In Indonesia si doveva correre).
Cosa non ci è piaciuto? Come al solito la gestione gomme. Michelin ha cannato ancora una volta a mio avviso, portando gli pneumatici utilizzati nel medioevo per correre su un tracciato il cui asfalto era completamente nuovo.
Nota a margine, situazione completamente differente dai test (a che cosa servono?) e zero dati per tutti.
In tutto questo marasma sia la Honda che la Suzuki, le moto che avevano fatto passi avanti più grandi rispetto allo scorso anno, hanno faticato non poco.
Marquez per poco non si ammazzava con un highside terribile, dopo averne salvati un po’.
Stesso rischio corso da Pol Espargaró, che è stato un tantino più fortunato.
Pol non le ha certo mandate a dire a Michelin, mentre in Suzuki ringraziano la pioggia e la pista
bagnata.

LA GARA
Miguel OLIVEIRA stupisce soltanto chi non aveva visto le prove, perché specialmente nei turni con pista fredda aveva mostrato un bel passo. Con bagnato ha letteralmente soppiantato gli avversari. Guida pulita, precisa e senza sbavature. Nel finale in totale controllo.
Chi esce vincitore è soprattutto il Campione del Mondo in carica, autore di una gara superlativa ed intelligente. Dapprima tenta di rimanere davanti, quando capisce che era troppo rischioso
spinge e nel finale con pista meno bagnata risale fino al 2° posto.
Ed in Ducati cosa fanno?
Semplicemente quello che auspicavo da inizio anno. Il Team Factory è in piena crisi esistenziale, con il Prescelto dal Signore che non riesce a trovare la quadra e Jack Miller che arriva dietro al privato Zarco.
Lasciatemi dire una cosa. Il Team Pramac, prima con Martin e poi con Zarco, oltre a Bastianini con Gresini hanno dimostrato una cosa: La GP22 (GP21 per Enea) è la moto da battere, la migliore in assoluto. Possiamo dire lo stesso de Team Factory? Secondo me no. Ed in Ducati si stanno mangiando le mani guardando in casa KTM ed in particolare a quel signore che di nome fa Francesco e cognome Guidotti.
A mio avviso errore madornale.
La strada è lunghissima e consideriamoli incidenti di percorso ma a Borgo Panigale deve suonare la sveglia, perché il loro Pilota di punta ha raccolto soltanto 1 punto in 2 gare.
Sarà bello adesso leggere i commenti sulla prestazione di Darryn Binder. Pista sconosciuta, pioggia e una MotoGP salendo dalla Moto3. Chiude in Top10 a mezzo secondo dalla KTM del
fratello ed a soli 11″ dalla Yamaha di Franco Morbidelli.
DITEMI VOI SE QUESTO NON È UN FENOMENO.
Alla faccia di chi ha passato gli ultimi anni a sfotterlo in diretta TV e sui socials, tutti Piloti da Play Station…
Il Mondiale è ancora all’inizio e personalmente aspetto l’Europa per tirare le somme. I prossimi due GP, in Texas ed in Argentina, ci diranno quanto Marquez sarà in grado di vincere questo
Mondiale.

(immagine di copertina tratta dal web)

Francky