Tutti gli articoli di Il punto della Redazione

FORMULA 1, MOTO GP, WSBK, ENDURANCE, WRC, ROAD RACES, STORIA, TECNICA. Per info/contatti/richieste scriveteci alla mail blogdelring@norschleife1976.com

MOTOGP 2022-BRITISH GP SILVERSTONE

Dopo ben cinque settimane di stop i ragazzi del Motomondiale( sono un po’ retro’, lo sò) tornano in sella alle loro belve sulla pista di Silverstone.

Comincia la seconda parte di stagione, quella che ci regalerà il campione annunciato. Faccio un breve recap per chi avesse perso il filo del discorso.

In classifica generale “lidera” Fabio Quartararo che, in sella all’unica Yamaha competitiva (sigh), ha un bel distacco sui piloti con le moto più performanti.

Il francese ha però “solo” 21 punti di vantaggio su quel mastino di Aleix Espargaro.  Lo spagnolo sta portando a termine la stagione della vita in sella a quell’Aprilia che ha fatto lo step più importante da quando è tornata in MotoGp. Al netto della vittoria di tappa, ne è testimonianza la crescita graduale di Maverick Vinales. Il podio nell’ultimo appuntamento prima della pausa estiva gli darà morale.

I piloti Ducati sono quelli più “vittoriosi” con Bagnaia e Bastianini in grado di vincere quanto Fabio Quartararo. Ma anche di perdersi in “assoluti pomeriggi” nei quali addormentarsi posizionando orizzontalmente la propria Ducati piuttosto che portarla in fondo con molta cautela in posizioni non degne della rossa bolognese. Meglio di loro la formichina Zarco…

La pista (e la classifica) dicono chiaramente che a Bologna sono stati bravi con il mezzo meccanico ma non altrettanto perfetti nel metterla sull’asfalto.

Ci attende una seconda parte di stagione in cui ci si potrà divertire. Fabio potrà amministrare sapientemente sulle piste poco favorevoli e Bagnaia dovrà dare il tutto per tutto in ogni centimetro di pista a partire dal venerdì.

Il più sereno di tutti è Aleix che non ha nessun obbligo di risultato e, stai a vedere, magari piazza la zampata.

Nel frattempo il mercato piloti si è mosso.

Alex Marquez ha trovato casa da Gresini che perderà Bastianini (ufficiale o Pramac ancora non si sa).

Cecchinello si è accaparrato i servigi di Alex Rins appiedato dal ritiro Suzuki.

Non si ha ancora nulla di ufficiale per quanto concerne l’altro suzukista Joan Mir che però ormai è scontato farà coppia con Marc Marquez in HRC.

Per il resto la situazione è molto fluida. Oliveira ha trovato le porte sbarrate in Ducati e quasi sicuramente troverà una sistemazione in Aprilia.

Per quanto concerne il meteo (sempre pazzerello in Inghilterra) ad oggi è previsto asciutto e caldo nemmeno troppo intenso, quindi le condizioni ideali per correre in moto. Smarcata la questione i centauri si troveranno a fare i conti con i soliti saltellamenti in frenata causati dalle F1 che con la loro forza frenante “ammucchiano” l’asfalto in prossimità delle curve.

Bando alle ciance e finalmente fiato ai motori.

Buon divertimento a tutti.

Salvatore V.

 

UPDATE

Andrea Dovizioso ha annunciato il ritiro dalle corse MotoGp in occasione del prossimo Gp della Riviera a Misano Adriatico. Finisce la carriera di un buon pilota con il rammarico di non aver compreso che forse scegliere Aprilia avrebbe donato lui una chiusura degna di quello cha ha fatto in MotoGp.

 

(immagine in evidenza tratta dal sito ufficiale della Motogp)

BASTIAN CONTRARIO: NON C’E’ RAGIONE

La settimana scorsa, mi sono speso su queste righe nel dimostrare perché Binotto avesse avuto ragione su tante scelte, nonostante in molti invocassero già da tempo la sua testa. Ebbene ora mi trovo ad ingollare il calice amaro della cocente sconfitta magiara, punto più basso (fino ad ora!) raggiunto dalla Beneamata del team principal italo elvetico. Del resto lo scrissi no? Su queste righe non si tifa, si analizza e si ragiona.

Non c’è ragione sulla scelta operata dal muretto rosso (così ci leviamo subito il dente dolente), questo ormai è palese. Eviterò di tediarvi su cosa avrebbero dovuto fare realmente, anche perché c’è gente molto più brava di me nel descrivere ciò. Ormai anche i sassi hanno capito che il punto debole del Scuderia Ferrari è il reparto strategie, punto debole che è divenuto addirittura il principale nemico di se stessa, più della Red Bull. Al che arriviamo al nodo gordiano del mefitico problema e cioè mozzare la testa del colpevole Rueda… bene! La mia domanda a questo punto è: chi al posto suo? Quali conseguenze, in seguito, per via di questo appiedamento? Onestamente mi rendo conto di essere impopolare (che bastian contrario sarei altrimenti?), eppure cerco di pensare alle conseguenze di questo gesto in corso d’opera. Ci ritroveremmo con una squadra fortemente debilitata, principalmente dal punto di vista motivazionale, con un’ammissione di resa incondizionata. Allo stato attuale la Ferrari è come la Kriptonite… nessuno la vuole toccare, per il semplice motivo che già normalmente la pressione è alle stelle… figuriamoci ora. In Ferrari se sei assunto devi vincere subito, a differenza delle altre squadre, ed ora si invoca a gran voce il salvatore di turno.

Non c’è ragione in questa attitudine comportamentale e non sta né in cielo e né in terra una situazione del genere. Cosa dovrebbero dire in McLaren, giusto per citare un esempio, dato che non vincono da eoni? Che una parte del muretto debba essere quanto meno rivista, è fuori di discussione, solo che se l’esercizio deve essere a chi fa rotolare la testa del Rueda di turno il più lontano possibile, il sottoscritto non lo sa come va a finire. Purtroppo la domanda rimane sempre la stessa: chi al posto suo? Davvero si crede che Binotto non abbia pensato a questo problema? Davvero si crede che ci sia la fila alla porta solo perché il blasone del nome è altisonante? Davvero si crede che la stratega della Red Bull faccia tutto da sola perché genio? La verità è che Ferrari non è pronta per vincere il mondiale, nonostante si sia presentata puntuale all’appuntamento del 2022 con una F1- 75 strepitosa e purtroppo fragile.

Proprio la monoposto (una delle migliori mai uscite da Maranello), è stata un enigma. Non c’è ragione infatti che una bestia, come la chiama Charles, come la F1-75 sia letteralmente crollata nel freddo della pista ungherese che improvvisamente è divenuta “front limited” e quindi completamente a favore della Red Bull di Verstappen, a differenza e, clamorosamente direi, della pista francese, la quale sulla carta era proprio a favore dei bibitari e che poi stava per regalare la vittoria a Charles, prima che sbagliasse.

Non c’è ragione che i due piloti della Rossa avessero sensazioni e dichiarazioni completamente diverse: lo spagnolo coerente con le dichiarazioni di Binotto e il monegasco nel verso completamente opposto al suo team principal.  Lo stesso monegasco, che una volta risolta la pratica Sainz prima e Russell dopo superandolo prendendosi non pochi rischi, come mai non si è imposto sulla squadra? Verstappen, nel portare la macchina sulla griglia di partenza, poco prima della partenza, si è reso conto che le Hard proprio non andavano (giro di riscaldamento!) e la squadra, fidandosi (anche) delle sensazioni del pilota, ha cambiato su due piedi la strategia. Charles come mai non ha insistito nel rimanere in pista quando ha capito che sulle medie andava bene? La completezza dell’olandese rispetto al suo avversario rosso è anche in questi dettagli. Sia chiaro, lungi da me nell’addossare la croce a Leclerc, il quale ha dovuto fare gli straordinari, eppure non c’è ragione nel suo comportamento e quindi in quello di non essersi ostinato nel rimanere in pista. Charles è la prima volta che si gioca il mondiale, mi auguro che stia facendo tesoro di questa esperienza, in quanto gli verrà utile negli anni a venire, soprattutto per colmare la lacuna che ancora ha e cioè la visione di gara. Verstappen è stato esaltato per la condotta di gara, che per carità, sebbene sia stata apparentemente impeccabile, di certo non è stata esente da errori e comunque l’olandese, forte di tutta la tranquillità di cui può godere, non ha dovuto fare altro che fare il suo mestiere e attendere gli eventi. Con sessanta e passa punti di vantaggio (ora sono ottanta), chiunque si sarebbe comportato a quel modo… chi glielo faceva fare di spingere? Red Bull non ha fatto altro che seguire il copione giusto ed in questo caso il demerito (o regalo) Ferrari vale più della loro bravura. Persino AMG ne ha approfittato, di fatto è stata una grande festa dove era la Rossa che offriva! Ciò che attualmente fa più specie non è tanto il distacco con Red Bull, quanto quei “miseri” trenta punti che separano AMG dalla Rossa. Ci si potrebbe soffermare sul ragionamento che la classifica è bugiarda, in quanto il potenziale della W13  non vale quello della F1-75, eppure i fatti dicono l’opposto perché le gare sono contornate da mille sfaccettature e l’affidabilità, gli errori dei piloti e soprattutto gli errori del muretto alla fine fanno punteggio eccome.

In tutto questo marasma, aggiungo che non c’è ragione nel comportamento della tifoseria anti Binotto e degli stessi tifosi Ferrari. Posso capire lo sconforto dovuto a quanto visto domenica scorsa, posso capire la rabbia inziale eppure sono inaccettabili determinati comportamenti dove taluni hanno aspettato proprio questo momento per dare addosso al bistrattato Binotto e poter fare a gara a chi beccava più consensi possibili. La fiera dell’assurdo. Cosa sarebbe stata la Scuderia di Schumacher – Todt – Brawn ai tempi di twitter? Cosa si sarebbe detto (il 1996 è stato il primo anno e non vale mai) a fine 1997? Cosa nel 98’? Avrebbero chiesto la testa di Todt appesa ad una picca nel 99’? Come si può essere così ottusi e, quindi, con la vista ottenebrata nel chiedere di vedere rotolare la testa (ho letto queste testuali parole purtroppo) di Binotto, il quale sebbene sia il responsabile della squadra è anche colui che ha creato i presupposti per ritornare al vertice? Si manda via lui e chi viene? Inoltre colui che lo sostituirebbe davvero si crede che possa fare qualcosa nell’immediato? Questa è semplicemente follia, perché si rimanderebbe di anni un programma vincente già avviato. Soprattutto Binotto, andando via, porterebbe con se tutti i segreti tecnico regolamentari della F1-75 e vi assicuro che c’è la fila nell’assumere il team principal rosso. La cacciata di Aldo Costa e di James Allison non hanno insegnato nulla? Tempo un paio d’anni (il regolamento attuale è in vigore fino al 2026) e chiunque ne raccoglierebbe i frutti di tale sapere. Non c’è ragione in tutto questo… non ve n’è alcuna!

 

Vito Quaranta

IL CAMPIONE DEL MONDO SONO IO- SBK CZECH POST GP

Il Mondiale Superbike fa tappa in Repubblica Ceca, sullo splendido tracciato di Most, dove lo scorso anno a farla da padrone fu Razgatioglu.  Anche quest’anno vince due gare ed accorcia nel Mondiale.

Si impone Razgatioglu che in questo weekend la fa da padrone sugli altri Piloti di punta. Nel Mondiale cambia sostanzialmente poco, con Toprak che accorcia su Jonnhy. Bautista rimane leader del Mondiale.

GARA 1

Partenza a razzo di Toprak che stacca fortissimo davanti a Jonnhy ed Alvaro. I primi tre scappano subito via. Andrea Locatelli ne combina una ogni metro nei primi 500 metri…A cominciare dal giro di ricognizione.

Jonnhy e Toprak scappano subito via, lasciando dietro Bautista. Toprak comincia a giocare subito sporco con un block pass clamoroso alla curva 2 del 2° giro con Jonnhy che quasi lo tampona. Parte malissimo anche Rinaldi, la cui prima parte di gara è davvero disastrosa a differenza del “privato” Bassani che è sempre più vicino al team Factory.

Poderoso attacco alla 15 di Rea su Toprak che lo ripassa alla 20, ma Rea ritorna davanti all’ingresso dell’ultima curva. Sul rettilineo sono appaiati e Toprak ne supera due. Un giro ed una lotta fenomenale che si replica al giro successivo dove Jonnhy riesce a mettersi in testa, quando cominciano a vedersi alcune goccioline sulle telecamere delle moto.

Difatti segnalano pioggia in pista e Rea ripassa nuovamente Toprak, con Bautista che infila il turco ed anche Rea e si porta in testa alla gara. Con 12 giri alla fine girano in 34 davanti mentre dietro girano in 33, quindi il gruppo si compatta. Nel settore 3 piove praticamente ed i Piloti possono cambiare la moto, con Redding e Bassani che rientrano sui primi. Praticamente a 10 giri dalla fine sono 5 piloti racchiusi in un fazzoletto.

Redding gira mezzo secondo più veloce di Bautista. Nella bagarre Toprak ripassa Rea e si riporta alle spalle di Bautista, ma alla 15 viene ripassato da Jonnhy.

La lotta tra Rea e Razgatioglu è furiosa, si stanno menando dal giro di riscaldamento praticamente. Nel frattempo anche Redding passa Razgatioglu e si porta in P3. La BMW sembra davvero in palla su questa pista finalmente tanto che Redding attacca anche Rea in fondo al rettilineo e si porta in P2 a soli 7 giri dalla fine.

Ad occhio Alvaro ne ha di più ed infatti con un piccolo strappo crea un gap importante girando in 31.998 mentre gli altri tre lotteranno per il podio con Jonnhy che sembra averne meno di Toprak e Scott.

Ultimo giro capolavoro di Bautista con Toprak, Scott e Jonnhy che se le danno di santissima ragione. Vince Alvaro davanti a Razgatioglu e Redding.

Per Ducati si tratta del podio numero 1000 nel Mondiale Superbike dal 1988 ad oggi. 

GARA SUPERPOLE

Magistrale partenza a fionda di Razgatioglu con Rea e Bautista che seguono a ruota. Rinaldi perde la posizione a favore di Bautista, ancora una volta non concretizza la partenza dalla prima fila. Toprak sembra averne di più, con le posizioni un po’ congelate. Pochi sorpassi durante la gara.

Cade Alex Lowes, perdendo l’anteriore mentre Scott Redding è nelle retrovie a differenza di gara 1.

Entrambe le Ducati sembrano non avere lo smalto di ieri. A 4 giri dalla fine Rea si fa sotto Razgatioglu ed ha inizio la battaglia. Rea lo passa alla 15 a tre giri dalla fine, ma Toprak ripassa in fondo al rettilineo. Con due giri alla fine la battaglia è cruenta.

Jonnhy lo ripassa in fondo al rettilineo e Toprak ripassa alla 5, battaglia che toglie il fiato visto che siamo all’ultimo giro. Tentativo disperato di Rea nel curvone, quasi si toccano e Jonnhy va lungo percorrendo nella ghiaia un po’ di metri. BATTAGLIA SPETTACOLARE.

Vince Toprak, davanti a Rea e Bautista. Entrambi gli inseguitori accorciano un pelino su Bautista.

GARA 2

Partenza a razzo di Toprak con Bautista alle calcagne e Rea che parte male. Bassani sembra indemoniato mentre Rea recupera posizioni e si trova subito dietro Rinaldi. Nella bagarre con Jonnhy, al giro successivo Rinaldi perde l’anteriore alla fine del rettilineo e finisce in terra. Non un buon GP, la pressione di Bassani si fa sentire.

Bautista attacca in fondo al rettilineo, cercando di avanzare Toprak, ma va lungo e si salva soltanto per la via di fuga perdendo oltre 1 secondo da Rea e Razgatioglu, con Jonnhy che al giro successivo gli rifila una carenata in fondo al rettilineo e si mette in testa alla gara. SARÀ GUERRA.

È guerra sia. Alvaro rientra in gioco ed a 10 giri dalla fine sono tutti e tre in un fazzoletto. Incredibile. A 4 giri dalla fine Toprak piazza un giro fenomenale con 31.7 ed allunga su Bautista e Rea, un colpo di reni grandioso da parte di Toprak che sembra destinato a vincere questa gara 2.

Toprak va via, si scrolla di dosso gli altri due facendo due giri record della gara e gridando forte “Il Campione del Mondo sono IO”. Chiude secondo Bautista ed al terzo posto Jonathan Rea.

Classifica Mondiale

31 punti separano Rea da Bautista, con Razgatioglu che si fa sotto al Pilota Kawasaki. Mondiale apertissimo per tutti e tre i Piloti.

 

Francky

F1 2022 – GRAN PREMIO D’UNGHERIA

Ultimo appuntamento del circus prima della lunga pausa estiva di Agosto. Si va in Ungheria sul circuito del Hungaroring, ormai iconico per numero di presenze in calendario.

Potevano essere tre di fila e così non è stato a causa della più improbabile delle ragioni, un errore clamoroso del pilota più atteso, Leclerc in una fase di gara che non sembrava delle più complicate.

Il ragazzo è al secondo errore pesante di quest’anno e sommando i problemi di affidabilità (tra cui quelli del muretto) fanno -63 da Verstappen. In pratica una condanna in termini di speranze di vittoria del mondiale.

immagine da rossomotori.it

Peccato perchè da Silverstone sembra sempre più evidente che la SF-75 sia la monoposto migliore in pista e pensare ad un filotto di vittorie fino alla pausa estiva non era poi un’ipotesi così campata per aria.

Invece nuovo stop e nuova ripartenza con Binotto in testa a chiamare alla lotta e alla ricerca di una doppietta inUngheria, senza troppi giri di parole.

Il tracciato ungherese dovrebbe essere molto favorevole alla rossa di Maranello, a maggior ragione considerando gli ottimi aggiornamenti portati in Francia. Quindi si va in Ungheria per comandare ma sappiamo che non sarà così semplice.

Un potenziale problema sarà capire chi dei due piloti “scontentare” in ottica strategia di gara: Leclerc arriverà carico e voglioso di riscattare il botto del Paul Ricard ma il suo errore ha inevitabilmente riaperto la questione leadership con Sainz che sembrava archiviata dopo Zeltweg. Considerando anche che Sainz è stato autore di una gara…alla Leclerc in Francia.

Altra questione sarà confermare lo standard di affidabilità visto in Francia, cosa non scontata dato che anche in Ungheria farà parecchio caldo, con tutto ciò che comporta.

In Red Bull invece siamo alla fase del massimo risultato con il minimo sforzo. Non si fa la pole? No problem. Perez è alquanto appannato? Nessun problema neanche lì. Ci pensa Verstappen a seminare il terrore e raccogliere quello che merita e che, spesso, gli viene gentilemente offerto.

immagine da eurosport.com

La via per il suo secondo mondiale sembra quasi spianata, deve solo evitare di imitare il suo avversario storico dai tempi dei kart.

Mercedes continua la sua marcia di lento avvicinamento ai migliori, quanto meno in termini di prestazione. In Francia la gara è andata piuttosto bene, con un passo non troppo lontano dai migliori, anche se, a onor del vero, dopo l’uscita di Leclerc e la safety car, Verstappen si è messo in modalità “partenza per le vacanze” e ha fatto il minimo indispensabile per vincere la gara.

Molto più veloci e bravi a lavorare dietro le quinte e apparecchiarsi le migliori condizioni possibili per tornare al vertice nel 2023. La famigerata TD039 non ha più oggettivamente senso considerando che il porpoising è stato molto attenuato e il tutto sembra fatto apposta per modificare il regolamento in vista dell’anno prossimo e recuperare più velocemente il disastro combinato in questo 2022.

Vero che Mr.Wolff è uno famoso per risolvere problemi (i suoi a scapito degli altri) ma speriamo che Ferrari/Red Bull e compagnia bella facciano fronte comune per evitare l’ennesima pagliacciata regolamentare a vantaggio di pochi (uno in realtà…)

Per gli altri le cose all’Hungaroring potrebbero cambiare e di molto rispetto al Paul Ricard. Curiosità nel vedere quale McLaren si presenterà, quella Hyde o quella Jekyll, considerando la facilità con cui ciò avviene. Norris rimane una garanzia, e Ricciardo è sempre andato forte sul tracciato ungherese quindi tutto fa ben sperare.

immagine da planetf1.com

Stesso discorso vale per Alonso, autore di gare fantastiche in Ungheria. Il dilemma sarà capire se la sua Alpine sarà ugualmente a suo agio come visto in Francia.

Le deluse del Paul Ricard potrebbero esserlo anche in Ungheria. Per Haas e Alfa Romeo il tortuoso tracciato del Hungaroring potrebbe rivelarsi indigesto. Meglio vediamo la Alpha Tauri, quest’anno sempre stata più a suo agio sui tracciati medio/lenti.

In Ungheria la Williams potrebbe sfruttare il più classico dei falli da confusione: una macedonia di carbonio alla staccata di curva 1 dopo lo start e l’obbiettivo zona punti si avvicina di molto.

Pirelli porterà le stesse mescole viste in Francia, C2 C3 C4, ma sarà il caldo a decidere le strategie in vista della gara. Presumibile, dato il gran caldo atteso, che le mescole buone per la gara saranno C2 e C3.

Con quella francese le potenziali vittorie “buttate” via da Ferrari diventano cinque (considerando che in Canada un Leclerc senza penalità in griglia se la sarebbe giocata alla grande). C’è da capire se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, monoposto al top e grande prospettiva sul 2023, o quello vuoto, piloti molto fallosi, afidabilità ancora carente e un potenziale mondiale buttato via.

Ragionando sul lungo periodo tutto sta dalla parte della Ferrari, che sta facendo le mosse giuste per aprire quel famigerato ciclo di vittorie che manca da un pò. Il problema è che la vittoria manca così da tanto che ogni occasione persa sembra una pugnalata al cuore degli appassionati, oltre a gettare sconforto su una squadra ancora non abituata a lottare constantemente per la vittoria.

Un Binotto solitamente molto prudente ha affermato senza mezzi termini che si aspetta di lottare concretamente per la vittoria in tutte le gare che restano. Ne arrivassero un pò più della metà sarebbe già un enorme successo.

*immagine in evidenza da eurosport.com

Rocco Alessandro

 

BUONA VITA, SEBASTIAN

Il nostro Sebestemmio lascia il Circus a fine 2022. Mi sembrava giusto dedicargli due righe sulle nostre pagine. A mio parere quello che ha fatto vedere nei suoi quattro anni iridati 2010/2014 è stato superiore a quello che ha fatto vedere Hamilton dal 2014/2020. Non fosse altro che durante il quadriennio d’oro in Redbull il suo compagno di squadra non si è mai classificato secondo nel WDC. Contrariamente a quanto accaduto in ogni Mondiale dal 2014 al 2020 con l’eccezione del 2017/2018 anni in cui, curiosamente, fu proprio Vettel ad essere vicecampione del Mondo.

 

Buona vita, Sebastian