28 ottobre 1976

Se ricordo bene, a quest’ora erano finite le libere del venerdì ed il pomeriggio ci sarebbero state le qualifiche. Poi quelle del sabato, le libere della domenica. Altro che le buffonate odierne. E comunque senza fare preamboli, che negli anni passati ne sono stati fatti a migliaia, il Fuji è scolpito nella storia per il ritiro dell’Immenso.

Il titolo di Hunt è secondario, è un mero dato aritmetico. Di Gran Premi sfigati per i vincitori ce ne sono stati due, che io ricordi: Fuji 1976, Digione 1979. Perchè l’importanza di quello che è avvenuto durante il Gran Premio ha prevaricato anche la vittoria, “storica” nel 1979 (che poi storica… i turbo già vincevano all’epoca dei Titani per cui una prima volta c’era già stata). Parlare di quello che ci fu al Fuji, prima e durante la gara, è inutile perchè è stato fatto mille e più volte. Per chi volesse documentarsi meglio, o per chi non sa e volesse saperne di più, consiglio il “Cuore da Corsa” di Donnini dedicato all’evento. Gli altri lasciateli perdere, Mario è l’unico o quasi degno di chiamarsi giornalista. Il sunto è che il Maestro rispettò un accordo e gli altri gli tirarono il biscotto. Vuoi perchè stava sulle palle ai più, vuoi per la simpatia degli inglesi verso il Vecchio che li denigrava costantemente, il risultato fu il ritiro. Ma anche in quel frangente, l’Immanente si dimostrò superiore a tutto e tutti fregandosene di quello che avrebbero detto o scritto le scimmie italiche, e contraddicendo Furia che voleva accampare una scusa per il ritiro. Chiaro che Hunt, anzi l’anima sua, sta ringraziando per l’eternità il Nürburgring in primis, poi il Fuji per il titolo. Altrimenti sarebbe a quota zero tituli, come dice quella pippa strapagata di Mourinho. Non si mettono in dubbio le sue doti velocistiche, ma senza il botto in Germania di titoli avrebbe continuato a vedere quelli degli altri. Difatti l’anno successivo ebbe una ulteriore conferma di chi fosse il Supremo. In una occasione qualche mese fa, qualcuno gli chiese se avesse un rimpianto per il Fuji e lui rispose “…no, perchè la vita è più importante del titolo mondiale…”, Non ricordo se fosse il pozzi-ginori che gira i box intorno al mondo, pagata con i soldi degli abbonati, a sparare minchiate a più non posso o qualcun altro. Chiaramente una domanda del genere, idiota ovviamente, fatta ad uno che ha sempre pensato al presente ed al futuro e mai al passato, ma cosa vuoi che ti risponda? Comunque. Ormai il trauma di quarant’anni fà è superato dato che il tempo si porta via tutto, noi compresi. Quello che rimane marchiato a fuoco nel cemento armato e che credo difficilmente possa ripetersi, è che il binomio storico ineguagliabile ed insuperabile è Lauda-Ferrari. Non ci sono Ascari, Schumacher o altri che tengano. Certo, c’è Gilles (tradito anche lui dal vecchiaccio), ma Niki e le annate 1974-1977 sono uniche. Quella è stata la Ferrari. Quella vera emiliana, non torino-svizzero-canadese falsa e cortese.
Amen.