2016 F1 Russian GP: An Overview.

Free Practice. Le libere verranno ivi discusse con la rilevanza che meritano, soprattutto per tutti coloro che decidono di spendere parte del loro venerdì seguendole con più o meno attenzione. Cioè nulla, visto che spesso i team faticano a capirci qualcosa con miriadi di dati sottomano, figuratevi noi. A meno che siate di quelli che si eccitano per un presunto passo gara nelle FP1, allora forse potete anche smettere di leggere.
E comunque, se proprio dovessi parlare delle FP, mi toccherebbe parlare del parabrezza, che fa abbastanza pena ma sempre meglio delle Havaianas. Anche se, vista l’apparente love story tra isole Britanniche ed infradito, temo l’adozione di quest’ultima soluzione. Ad ogni modo, niente parabrezza, ci allineiamo alle parole di Lauda/Ecclestone (più o meno: “la F1 è già sicurissima così”) e via verso il sabato del villaggio.

Qualifying. Su SkyUK, un lesto e sveglio Martin Brundle prevede subito almeno una Mecca in Q3. Nemmeno gli scongiuri incrociati Tokyo-Paragon riescono a controbattere questa gufata e puntualmente entrambe le McL vengono sollevate dai loro incarichi prima della Q3. Ma andiamo per ordine.
Il solito nulla da segnalare nella Q1, se non le solite lotte nel fango tra compagni di squadra, che comunque è un po’ come litigarsi sul posto in fila mentre si aspetta il proprio turno come vittime sacrificali innanzi ad un tempio Inca. Quindi poco pathos dal dodicesimo posto in su, a meno che abbiate una MB e quindi dobbiate per forza girare più veloce del vostro compagno. Ma ci scommetteranno dei soldi, poi?
Q2 giusto un attimino più interessante. Abbiamo oramai capito che fare tutte le curve al loro posto è un po’ mainstream, o forse col fatto che siamo in Russia le mappe dell’iPhone sono quelle che sono e le curve sono segnate 10 metri prima o dopo.  Comunque almeno si hanno quei 7/8(cento) giri di installation a disposizione, al contrario del resto dei GP dove praticamente devi scendere a spingere nell’outlap onde evitare di surriscaldare le gomme. Evidentemente in Russia il graining è stato abolito. Il risultato comunque è un po’ sempre lo stesso: McL fuori (q.e.d.), Verstappen in Q3 al contrario di Sainz, Hulk che le prende dal telefonista messicano, le MB un paio di minuti avanti a tutti, Kvyat che si guadagna un decimo posto all’ultimo perché gli hanno comunicato della penalizzazione a SV e quindi sisamaiche…
Da segnalare l’incontro di wrestling tra Ricciardo e lo specchietto dx, che ci regala un attimo di ilarità. A meno che vi troviate dietro a Ricciardo. Per la cronaca ha vinto Ricciardo.
Q3 con LH fuori per problemi vari, il tutto si riduce ad una lotta tra Bottas e KR per la seconda posizione in griglia. Ovviamente la spunta Bottas, con un auto che è vagamente inintelligibile a livello di preferenze di pista. NR rifila 8 decimi a Vettel guidando con un piede fuori (alterna dx e sx tra una curva e l’altra) e senza casco, visto che oramai pare sia napoletano acquisito. Però adesso c’è Barcelona, eh.

Race. Su una cosa posso contare in Russia: l’inno. Nelle prime gare abbiamo dovuto sorbirci la versione tarocca della marcia di Topolino alternata con delle suonerie polifoniche modello Ericsson (non il pilota) primissimi 2000, con un tocco di fiati messi lì per sbaglio. Almeno oggi qualcosa di carino, che però non viene cantato dal prode destriero di casa Kvyat, che evidentemente era troppo occupato a calibrare il K13 montato sul nosecone.
Partenza che come da manuale vede Rosberg scattare come il Justin Gatlin dei tempi belli, e giù tutti verso la curva 2, dove le Ferrari trovano alterne fortune: al buon sorpasso di KR (quest’anno l’ha presa da meno di 2 km di distanza) fa da contraltare la dogfight tra Vettel e Kvyat. Dimostra grande strategia il russo, che riesce a portarsi in coda al suo avversario e colpirlo ripetutamente con il K13 di cui sopra. Alcuni pezzi colpiscono il suo compagno di squadr…one Ricciardo, ma si sa, collateral damage. L’avversario viene finalmente abbattuto, senza pietà alcuna, qualche metro dopo, con un colpo da maestro portato in virat…pardon, curva.  Fuor di metafora, la manovra del russo sembra più maldestra che intenzionale, anche perché SV pare rallentare dopo il primo contatto. Rimane il fatto che, al Lap1, sono situazioni che accadono spesso e che andrebbero considerate, ma il russo evidentemente non l’ha fatto.
Grazie a ciò, comunque, LH si porta in qualche modo in P5, dopo una discreta partenza, leggermente rovinata dai parabordi montati sulle fiancate, memore delle ultime gare. SC e ripartenza che vedono sia Bottas che Hamilton sopravanzare chi li precede, in entrambi i casi vagamente addormentato. KR si riappiccica a Bottas in versione tappo del Martini, ma deve cedere ad un bel sorpasso di LH (era ora, *****), che si sbarazza anche del secondo finlandese dopo il primo ed unico pit stop. Bottas viene sopravanzato  anche da KR (che, fermato un giro prima, sarebbe probabilmente stato davanti a LH), e siamo più o meno pronti per andare a dormire, il tutto a metà gara. Il bailamme di pit stop ci regala una meravigliosa occhialata di Boullier, (che ricordiamo essere l’unico francese che riesce ad ingrassare a Woking), un Alonso che ormai quando vede passare le MB non è neanche più triste, e più o meno tant’è. Per alleviare la noia i commissari comincino ad elargire penalizzazioni, facendo assoluta attenzione a non dare qualsivoglia parvenza di coerenza. I restanti giri passano con discreta tranquillità, non fosse per quei soliti problemucci a LH quando giusto giusto aveva quasi dimezzato il distacco, ma ormai ci siamo abituati. NR per gradire piazza un 39.0 (eh ma Barcelona…), e si va a bere lo champagne con Putin. Tranne Hamilton che fa un po’ come il bambino sgridato ingiustamente dalla maestra, e per sgarbo non beve. O forse se lo teneva per versarlo nel serbatoio di una macchina a caso.

Comments. Mo’ la parte che potete anche saltare. Se siete arrivati fin qua.
§Nico è bravo, molto bravo. Però rimango convinto che gli manchi un cent, magari mezzo, per fare il dollaro. Se però bastano i 99 cent, allora questo WDC è suo. Sembra strano parlarne dopo solo 4 gare, ma onestamente al 90% quest’anno è suo. LH ha già 43 punti di distanza che, in queste condizioni, sono un’enormità. Oggi il Nero ha fatto una buona (dai, più che buona) gara, ha portato a casa il massimo che poteva, però il damage control non basta già più. E mi sembra un pelino demoralizzato, non necessariamente a torto, vista la sequela di magagne. Ovviamente al complotto non credo, ma mi spiegheranno poi perché hanno scambiato le squadre ai box. Comunque, still I rise e tutti in Spagna…
§Chi c’è dopo? Ah si. Ci sono due aspetti a questa stagione della SF: 1) sono effettivamente la seconda forza, su (quasi) tutte le piste 2) il distacco dalla MB in pratica non è diminuito, e forse è pure aumentato. Al netto di tutte le capperate che si leggono in giro, le prospettive non paiono proprio rosee, in prospettiva WDC e WCC, e questo sembrava dover’essere l’anno buono per cominciare a dare fastidio per davvero.  Non è questione di manettino, di 1000 km, di gomme, di regole, di flussometro o imbrogli di qualsiasi tipo: la MB ha fatto un lavoro clamoroso, non si ferma per un secondo, ha risorse notevoli e grandi tecnici: per recuperarli ci va un lavoro incredibile, e non è detto che basti. Ho l’impressione che ne siano più che consci a Maranello (fatto salvo un imbonitore da circo dalle manie tabagiste), molto meno fuori. Sui piloti, SV, al netto delle singolar tenzoni con il russo (acredini storiche direi), è forse delusino anziché no dalle prestazioni Ferrari, forse si aspettava di essere più vicino. Volevo non parlare di KR visti i vari allineamenti politico-religiosi del ring, e visto che la cosa non mi ha mai preoccupato tanto. Però, lasciando fuori le capacità di guida, a me dà sempre l’impressione di quello che, alla fine, gli interessa il giusto. E se questo lo innalza ad idolo di molte folle, per me è un qualcosa di inconcepibile.
§Mi piacerebbe commentare la strategia RB, ma poi non mi fanno più scrivere. L’auto in sé mi sembra valida, ma probabilmente difficile da preparare in maniera corretta a livello di set-up. Il motore Renault è quello che è, anche perché si tengono i gettoni per telefonare a Milton Keynes e spiegargli che il motore, appunto, è quello che è.
§La Williams, come detto, è inintelligibile, e i piloti con lei. Sarà un interessante battaglia per il terzo posto nel costruttori, ma suppongo che dovranno accontentarsi del quarto posto quest’anno. Forse ci si poteva aspettare qualcosa di più, ma suppongo che la filosofia progettuale sia vagamente più improntata alla sicurezza che alle soluzioni stravaganti e potenzialmente fallimentari. Il che ci porta naturalmente…
§Alla Mecca. Ora, non per fare quello che dice sempre le stesse cose, ma il telaio McL è ottimo IMHO, e non da quest’anno. Prodromou e compagnia non sono degli imbecilli, ed il giorno che la Honda gli mette in mano qualcosa di decente, entreranno stabilmente nella Q3, qualche podio qua e là, e poi chissà. La MB si ritira, il figliol prodigo LH torna, e…ma sto divagando. Se volete un indicatore preciso di quando la McL tornerà a giocarsi il WDC, sarà quando Alonso se ne andrà da Woking. Ad onor del vero, solita stoica gara oggi, ma mi piacerebbe vedere Vandoorne in maniera stabile di fianco a lui, per aver una pietra di paragone per entrambi. Button liberatelo da questo giogo, che lui non aspetta altro che potersi allenare a tempo pieno per il triathlon.
§La HAAS porta a casa un ottavo posto, e continua a stupirmi. Solidi, competitivi, niente voli pindarici a livello strategico, e avanti così. Il punto è: sul lungo periodo (anzi, medio, che se no siamo tutti morti, cit.), si accontentano di vagare a metà gruppo con qualche podio grazie a coincidenze, o vogliono qualcosa di più? Probabilmente sono entrati con l’idea 2, si accontenteranno della 1, e i miei complimenti se sceglieranno questa via.
§La FI mi pare messa abbastanza maluccio, e per i punti devono più o meno affidarsi a colpi di fortuna qua e là, che comunque oggi sono arrivati. Il problema è che, se la Renault imbrocca un motore decente, dietro di loro rimangono solo Sauber e Manor. Hulk non pervenuto, forse un po’ demoralizzato dalla consapevolezza che non avrà mai un’auto da mondiale, e non aiuta.
§La Renault sembra un po’ quello che è, ma se Magnussen comincia ad estrarre conigli dal cappello la cosa si fa interessante. Dipende tutto da quanti soldi hanno per aggiornamenti…Palmer da rivedere, sembra un buon pilota, nulla di più. Magnussen una grave perdita per la McL IMHO. Ma temo non avrà quasi mai un’auto decente.
§Sulla TR oggi poco da dire. E comunque Verstappen sarà più TdC di Sainz ma lo preferisco. Così, mi andava di ribadirlo.
§Sauber e Manor. Vedi discorso qualifiche.
§La pista: OK, è, come dire, non ottimale. Ma per me buona parte dei giudizi arriva attraverso la solita lente che ci fa apparire tutto più bello se succedeva in un anno che cominciava con 19. Io discordo che i piloti di una volta fossero meglio, che la F1 di una volta fosse meglio, che le piste di una volta fossero (sempre) meglio. Prendiamoci quello che abbiamo, cerchiamo di migliorarlo, ma anelare sempre ad un passato, anzi all’idealizzazione che si ha di questo passato, non ha senso alcuno.

Ad ogni modo, si torna in Europa (anzi, Barcelona, patria degli aggiornamenti che mai furono) con Rosberg in rampa di lancio, un Hamilton inquieto ma comunque non ancora domo, una Ferrari ridimensionata nelle aspirazioni rispetto ai proclami mussoliniani di inizio stagione, ed un middle pack che vede alternanze nelle gerarchie da GP a GP, con una McLaren in risalita ed una RB che sicuramente insidierà la Ferrari su alcune piste. Se si corresse senza la MB, potrebbe quasi essere un mondiale interessante, debbo ammettere.

p.s. Oggi, per la prima volta dal 1994, si correva un GP il primo maggio. Ora, io sono sicuramente la persona meno indicata per scrivere anche solo una riga su Ayrton Senna, e non lo farò pretendendo di essere chissà quale fan (cough cough). Per motivi anagrafici non ho mai visto una sua gara, e dubito che comunque l’avrei mai tifato, per vari motivi, il che è interessante, visto che tifo LH. Ad ogni modo, penso che una menzione, al termine di questa specie di pamphlet, fosse doverosa. Sarebbe bello se, il primo maggio, fosse stabilita una giornata per ricordare tutti i piloti morti in pista, tutti nello stesso giorno. E anche se non è così, lo faccio io.